Archivio per 7 aprile 2014

Ecco cosa nascondono le espressioni facciali…   1 comment

 
 
 
 
 
 

Penso che questo studio possa esserci molto utile…
in diverse (e forse molte) occasioni…

 
 
 
 
 
 

COME SCOPRIRE
DALLE ESPRESSIONI FACCIALI
SE UNA PERSONA E’ SINCERA…

 

   
 

 

 

 

 

Paul Eckman ha studiato per molti anni le espressioni facciali, raccogliendo una grande quantità di dati: attraverso i suoi studi è stato possibile arrivare ad una descrizione particolareggiata del comportamento di molti muscoli facciali, scoprendone la straordinaria complessità che può far si che sul volto, nel giro di pochi secondi, possano comparire delle ‘microemozioni’ che la maggior parte degli osservatori non riescono nemmeno a cogliere, data la durata molto breve della loro apparizione. 

Le emozioni segnalate dal volto sono state studiate attraverso l’osservazione attenta di fotografie e videofilmati, esaminati al rallentatore.

I dati raccolti sono stati identificati in modo simile anche all’interno di culture molto diverse.

Per esempio anche in un gruppo della Nuova Guinea, di cultura primitiva, le espressioni facciali relative a particolari emozioni somigliano molto a quelle delle società più avanzate; ciò accade in particolare per l’emozione della rabbia, del disgusto, della felicità, della tristezza, della paura e della sorpresa, che sembrano universalmente espresse allo stesso modo, probabilmente perché biologicamente più primitive e dunque universali.

Le espressioni del volto sono complesse e ambigue in quanto provengono da un sistema duplice, volontario e involontario, capace di mentire e di dire la verità, spesso contemporaneamente.

Le espressioni vere, sentite, si presentano perché il movimento dei muscoli facciali è automatico, quelle false compaiono invece perché l’evoluzione della specie ha portato l’uomo ad avere un controllo volontario sul proprio viso, che consente di inibire la mimica autentica e assumere al suo posto un’espressione non realmente sentita.

 

 

 

 

 

 

Eckman ha individuato tre tecniche che normalmente le persone utilizzano per sviare l’interlocutore dal comprendere l’emozione che prova:

  •  La dissimulazione. L’espressione spontanea viene dissimulata, fatta scomparire dal volto. Il soggetto sembra accorgersi di quello che rischia di manifestare, per cui interrompe bruscamente l’emozione che gli si sta stampando sul viso, coprendola con una espressione diversa. Chi si trova spesso a mentire per ragioni professionali, tipo avvocati, politici, venditori, giocatori d’azzardo impara l’arte della dissimulazione con grande perizia, tanto da poterla esercitare anche quando si trova a dover guardare negli occhi l’interlocutore, il che è piuttosto difficile, per chi non è allenato, da mettere in pratica. 

  • L’attiva falsificazione. Quando nasce una emozione i muscoli facciali si attivano in maniera automatica : per abitudine o per scelta si può riuscire ad impedire queste espressioni nascondendole attraverso una maschera, una ‘emozione finta’, che in genere è il sorriso. E’ più facile fingere emozioni positive che negative: la maggior parte delle persone trova infatti difficilissimo imparare a muovere volontariamente i muscoli che sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura; va un pò meglio per la rabbia e per il disgusto.

  • Nel suo libro, I volti della menzogna, Eckman ci fornisce almeno tre indizi per poter ritenere che una espressione non sia sincera : asimmetria, tempo e collocazione nel corso della conversazione.

  • Asimmetria. In una espressione facciale asimmetrica le stesse azioni compaiono nelle due metà del viso, ma sono più intense su una parte anziché nell’altra. Una spiegazione di questa asimmetria potrebbe essere cercata nel fatto che l’emisfero cerebrale destro sia più specializzato del sinistro nel trattamento delle emozioni: dato che l’emisfero destro controlla gran parte dei muscoli della metà sinistra del viso e il sinistro quelli della metà destra, le emozioni si mostrano con maggiore intensità sulla parte sinistra del volto. In questo senso le espressioni contorte, in cui l’azione dei muscoli è un po’ più accentuata su una metà  del viso possono essere un segno rivelatore della falsitã  del sentimento manifestato. L’asimmetria è indizio di una emozione poco sentita, un’espressione volontaria della muscolatura. 

  • Tempo. Le espressioni di lunga durata (dai 10 secondi in su) sono probabilmente false perché le espressioni autentiche non durano così a lungo : la mimica che esprime emozioni davvero sentite non resta sul viso più di qualche secondo. Se la sorpresa è autentica tutti i tempi, di attacco e di stacco,  sono brevissimi, inferiori al secondo.

  • Collocazione. Se qualcuno finge di arrabbiarsi e dice ad esempio ‘non ne posso più di come ti comporti’ dobbiamo guardare attentamente alla mimica : se i segni di collera nell’espressione facciale vengono dopo le parole, la persona non è poi così adirata come invece sarebbe se l’espressione della collera si stampasse sul viso prima della pronuncia della frase. In ogni caso le espressioni del viso non sincronizzate coi movimenti del corpo costituiscono probabili indizi di falso. 

 

 

 

 

 

 

DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

 

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Non mi interessa… – Pillole di saggezza degli Indiani d’America   2 comments


 
 
 
Questo è una piccola raccolta
di brevi ma profonde riflessioni
che va per la maggiore nel web…
 
 
Ignoro se sia autenticamente espressione
della cultura indiana o meno…
ma penso che in ogni caso questi pensieri
meritino senz'altro d'esser letti con attenzione
 
 
 
 

 

 

 

FRAMMENTI DI SAGGEZZA INDIANA
 
 

 

 
 

NON MI INTERESSA

 

 

Non mi interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri,
e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.

 

 

 

Non mi interessa quanti anni hai,
voglio sapere se ancora vuoi rischiare
di sembrare stupido per l’amore,
per i sogni, per l’avventura di essere vivo.

 

 


 

Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita,
o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.

 

 

 

Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo;
se puoi ballare pazzamente
e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita
senza prevenirci di cautela,
di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni
degli esseri umani.

 

 

Non voglio sapere se la storia
che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro
per essere autentico a te stesso,
se puoi subire l’accusa di un tradimento e,
non tradire la tua anima.

 

 

Voglio sapere se sei fedele e quindi di fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza
anche quando non è bella tutti i giorni
se sei capace di far sorgere la tua vita
con la tua sola presenza.

 

 

 

 

Voglio sapere se puoi vivere
con il fracasso, tuo o mio,
e continuare a gridare all’argento di una luna piena:

 SI!

 

 

Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai,
mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore,
triste o spaccato in due,
e fare quel che si deve fare per i bambini.

 

 

Non mi interessa chi sei,
o come hai fatto per arrivare qui,
voglio sapere se sapresti restare
in mezzo al fuoco con me,
e non retrocedere. 

 

 

 

 

Non voglio sapere cosa hai studiato,
o con chi o dove,
voglio sapere cosa ti sostiene dentro,
quando tutto il resto non l’ha fatto.

 

 

Voglio sapere se sai stare
da solo con te stesso,
e se veramente ti piace la compagnia
che hai nei momenti vuoti.

 

 

 

 


Scritto da un’indiana della tribù degli Oriah (1890)


(Così trovato nel web diverso tempo fa

ma nutro moltissimi dubbi su questa… paternità)

 

 

 

 

 

Ciao da Orso Tony

della Tribù degli Orsi Sognanti

 




 

 

 

 

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L’atteggiamento… nobile – Un saggio principio che ci giunge da un antico libro   Leave a comment

 

 

 

j

Giuliano Piancastelli – La passeggiata di Lord Fingal

 

 

 

Molto interessante questa riflessione

che ci giunge dall'antica Cina (II sec. a. C.)

attraverso un libro che era

nel contempo di saggezza e di divinazione.

 

 

 

 

 

 

 

L'ATTEGGIAMENTO NOBILE

 

 

 

 

 

 

La volontà di perseverare è più che mai necessaria quando sembra di dover compiere un atto che ci allontana dalla meta.
 
 
Questo indirizzo interiore che non si lascia deviare reca alla fine salute.
 
 
L’impedimento temporaneo è di grande valore per la formazione della personalità.
 
 
Questo è l’aspetto positivo delle avversità.
 
 
Difficoltà e impedimenti fanno ripiegare l’uomo su se stesso.
 
 
Mentre però l’ignobile ricerca la colpa al di fuori, negli altri uomini, e accusa il destino,
il nobile cerca gli errori in se stesso, e con questa introspezione l’impedimento esteriore diventa per lui uno stimolo per arricchirsi e formarsi interiormente.
 
 

 
 
 

 
 
 
da: I Ching – Libro dei Mutamenti
 
 
 
 

 

 

 

Personalmente sono d’accordissimo con il concetto espresso
e cioè che è troppo facile prendersela con il destino cinico e baro
(anche se però pure lui spesso ci mette del suo…)
ma dobbiamo prima analizzare i nostri comportamenti…
comprendere i nostri errori e… riprendere poi il cammino…

 

 

 

da Orso Tony

 

 

 

 

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L'ARTE (E NON SOLO)

 

 

 

Lucciole vagabonde – Birichina canzone del 1927 – Note ed atmosfere di un tempo   1 comment

 

 

Forse il titolo non vi dirà molto
ma ascoltandola la riconoscerete certamente.

 
 
 
 
   
  
 
 

Si tratta infatti di una famosissima… canzoncina…
 
 
 

LUCCIOLE VAGABONDE
ATMOSFERE E NOTE… DI UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan

 
 

 
 
  
   
 
 
 
E’ una canzone del 1927 che… 
per le parole e soprattutto per il significato 
è certamente spintarella…A bocca aperta 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
Nel nostro immaginario quell'epoca
ci appare  densa di serietà e sobrietà.
ma poi, dopo un'analisi, anche breve di quella realtà,
ci accorgiamo con meraviglia che non era affatto così!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nell’ambito di queste “sorprese” troviamo anche
 numerose canzoni popolarissime e diffusissime
(abbiamo già postato IL TANGO DELLE CAPINERE)
dedicate alle donnine allegre… e non solo…
che appaiono chiara e micidiale derivazione
dell’”Education sentimentale”
del maschio nostrano dell’epoca.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
La canzone è opera del mitico duo
Bixio – Cherubini
autori di tanti capolavori musicali.
 
 

Le immagini che seguono …
fanno riferimento, come le precedenti,
all’atmosfera di quell’anno…
 
 
1927
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1927 – Ostia

   

1927 – Binda alla Milano Sanremo

 

 

 

 

 

 




 

 

 

Ma ora veniamo alla canzone
che possiamo ascoltare, cantata da
Aurelio Fierro,
con la possibilità di leggere anche il testo

 

 

 
 
 
 
 
Chi poi desidera ascoltarla in una versione video…
eccola qui cantata da Gigliola Cinquetti… 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
   
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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L’orso e gli amici – Saggio e simpatico raccontino…   Leave a comment


 

 

 

 

sep-3.gif picture by Rosachocolatesepiverso.gif picture by Rosachocolate

 
 
 
Questo raccontino, davvero carino
e con un piccolo ma significativo
aspetto morale,
mi fu fatto  conoscere da un’amica
che conosceva la mia passione per gli orsi…
il mio nik orsosognante… etc etc…
 
 
 
L’ho ritrovata e la ripropongo…
 
 
 
 
 
 
 
 
GLI AMICI E L’ORSO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Due amici facevano la stessa strada che attraversava una tenebrosa e pericolosa foresta.
Improvvisamente un orso ennorme e ringhiante si parò davanti ai due uomini.
Uno, in preda alla paura, si arrampicò su un albero e si nascose; l’altro non fece in tempo, ed accorgendosi di non essere in grado di sfuggire alla bestia feroce, si lasciò cadere a terra, fingendo di essere morto.
Sapeva infatti che gli orsi non toccano i morti.
Quando l’orso gli arrivò vicino, lo annusò, gli grugnì negli orecchi, provò a smuoverlo con il muso.
Il poveretto tratteneva il respiro con tutte le sue forze.
L’orso lo credette effettivamente morto e se ne andò.
Appena vide l’orso sparire tra gli alberi , l’altro scese dall’albero su cui si era arrampicato e chiese all’amico:
” Che cosa ti ha detto l’orso nell’orecchio?”.
“Mi ha detto di non viaggiare più insieme a certi amici, che nel momento del pericolo invece di aiutarmi se la danno a gambe levate”
 
 
 

 
 
 
 
Da Bruno Ferrero, Il canto del grillo, Elledici.
 
 
 
 
CIAO DA ORSO TONY

 
 

 

 

 
 

 

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Felice settimana in poesia.. Aprile di M. De Steinkuehl – arte.. T. de Lempicka – canzone.. Cantare d’amore – e   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 Tamara de Lempicka
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.
Charlie Chaplin
 

 

 
 
 
   Nota
 Tamara de Lempicka
 
 
 
APRILE
Monica De Steinkuehl

Vorrei ballare nuda
sotto la fresca pioggia primaverile
lasciarmi travolgere dalle gocce
che bagnano il mio corpo,
farmi inondare da ciò che il cielo mi manda,
così precipitosamente
senza lasciarmi nessun tempo,
senza accorgermi di niente
così semplicemente libera
in mezzo alla natura
così profondamente
dentro di me.

Vorrei annullare il tempo
per godere infinitamente di queste gocce
che scendono sul mio viso leggere
che lavano di ogni angoscia
che mi rendono semplicemente
libera di amare,
perché io amo la pioggia.

Amo il vento
che spettina i prati verdi
sperduti nel mondo,
che crea grandi onde
nel mare della mia vita,
che abbassa timidamente gli alberi
ed i miei occhi.

Mi lascio trasportare dal vento
che mi spinge inconsapevolmente
verso qualcosa
che non sa nemmeno lui
e che mi confonde
di emozioni provate. 

 
 
 
 Tamara de Lempicka – La sciarpa blu
 
 
 
 
  
 
 
a tutti da Orso Tony
 
 
 
 

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Buonanotte con la bella minipoesia… La vita alata… di W. Blake…   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
LA VITA ALATA
 
William Blake
 
 
 
Chi lega a sé una gioia
 
distrugge la vita alata;
 
 
Ma chi bacia la gioia in volo
 
vive nell’alba dell’Eternità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
buonanotte2.gif image by yasmine73_bucket
 
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
 
Anche i dipinti sono di William Blake
 
 
 
 
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