Archivio per 11 aprile 2014

Buonanotte con la minipoesia… Il sole e la luna… di Tony Kospan   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
IL SOLE E LA LUNA
Tony Kospan
 
Il sole e la luna…
la luna ed il sole
a turno imbronciati
dietro le nubi…
si nascondono…
come noi…
 
E come noi però
vicini e lontani
l’un senza l’altra
l’altra senza l’uno
esser mai
potranno
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
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Breve biografia di… Edith Piaf… cantante nel mito e la sua canzone capolavoro “La vie en rose”   Leave a comment




Breve ricordo di colei che
ogni volta che canta
sembra che strappi la sua anima per l’ultima volta
questa la definizione della sua voce
da parte di Jean Cocteau



EDITH PIAF UNA CANTANTE NEL MITO
 
 
 
 
 
(Parigi 19.12.1915 – Grasse 10.10.1963)
 
 

La ricorderò con una brevissima biografia
e con 2 sue mitiche canzoni la

L’himne à l’amourNon je ne regrette rien



BREVE BIOGRAFIA



La sua vita è stata davvero romanzesca,
nel senso più vero del temine,
con grandissime luci e grandissime ombre.





Nata in una famiglia in cui la madre era molto “allegra”
ed il padre un artista del circo, fu così trascurata dai genitori,
che non si accorsero nemmeno che stava per diventare cieca.

Il problema fu scoperto solo quando,
affidata ad una zia che era cuoca di un bordello,
le “professioniste” se ne accorsero.





La sua vita fu un continuo e forte alternarsi
di grandi successi e di momenti difficili
 sia nel campo artistico che affettivo ed economico.

Finì poi quasi in miseria.



Qui è con il suo amato pugile che però morì in un incidente aereo.

.

L’unica cosa che non cambiò mai
fu la sua inimitabile ed indimenticabile voce…
al punto che, uscendo da lei che era così piccola e minuta,
le fece avere il soprannome di “ragazza uccellino








 Ma ora è giunto il momento di ascoltar per prima, 
con le orecchie e con il cuore,
dato che è una musica che emoziona ed affascina ancor oggi,
la canzone scritta da lei per la morte del suo amato pugile Marcel Cerdan

che fu il più grande amore della sua vita.

  

.

.

.

In quest’altro video d’epoca, possiamo invece ammirarla

nella sua interpretazione di un altro trionfo che pure ha superato

i confini del tempo ed è ancor oggi la canzone più amata dai francesi.

.

 .

.

CIAO DA TONY KOSPAN



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Ricordo di Prevert con breve biografia… analisi poetica… alcune poesie ed una mitica canzone   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Quasi tutti ricordano questo mitico poeta francese del '900
come uno dei grandi cantori dell'amore
(ricordo una sua poesia per tutte la notissima “Questo amore”)
ma in realtà la sua attività artistica e poetica
si svolse anche con diverse tematiche e varie modalità.


BREVE BIOGRAFIA



Nasce in Bretagna in una famiglia piccolo-borghese e poi va a studiare a Parigi…


Fin da piccolo è attratto dalla lettura e dal mondo dello spettacolo.


A 15 anni già lavora ai grandi magazzini Le Bon Marché.


Dopo alcuni anni di frequentazione degli amnbienti surrealisti inizia le sue prime pubblicazioni nel 1930…


Poco dopo inizia a lavorare in una compagnia teatrale e poi ad interessarsi di cinema scrivendo sceneggiature per dei film che raggiungerano vere vette poetiche così come si si dieltta a scrivere testi per canzoni che saranno cantate da artstii come Juliette Greco, Yves Montand etc. e che diverranno molto popolari.


La sua è un'attività quindi intensa e variegata.








Il vero grande successo però giunge nel '46 con la pubblicazione del suo primo libro “Paroles“.


La Francia ha trovato un nuovo grande poeta e se ne innamora.


Seguiranno diversi altri libri anche dopo il terribile incidente del '47 per il quale finì in coma e si riprese solo dopo una lunga convalescenza.









Nello stesso anno sposa Janine Tricotet da cui aveva avuto la figlia Michèle.


Ormai è un poeta affermato e la sua attività artistica prosegue fino al 1977 quando muore per un cancro ai polmoni…


Le sue poesie e le sue canzoni sono oggi più vive che mai.

.

.

.

.

.

TEMATICA E STILE DELLE SUE POESIE


Prevert, come accennavo su, non canta solo l'amore… ma anche la vita e gli umori della gente normale, quella che incontrava per strada… nei bar… con i suoi dolori, le sue difficoltà… le sue speranze a volte con umorismo ed a volte polemizzando con il potere.


Ma quando parla di giustizia e di fraternità universale diventa dolce e sogna per tutti il diritto alla felicità.


I suoi versi non nascondono la notevole influenza del surrealismo.


Ama molto giocare con le parole e nascondervi simboli ma sempre con intelligenza ed ironia e sempre cercando un ritmo semplice e percepibile da tutti.

 
 
 
 
 
 
 
 
IL MIO RICORDO
 
Lo ricorderò quindi con 2 sue poesie d'amore
(non però con le sue solite notissime tipo la mitica “Questo amoreo altre)
e 2 di carattere sociale
ed infine con un'altra divenuta anche una magica canzone…
 
 
 
 
 
(Neuilly-sur-Seine 4.2.1900 – Omonville-la-Petite 11.4.1977)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per sentir e goder la bellezza di queste poesie
consiglio di leggerle e rileggerle…
 
 
Vi sembrerà di cogliere i profumi del mare… del giardino…
e dell'amore… dell'amore… vero…
e dunque della vera meraviglia della vita….
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
SABBIE MOBILI
 
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
S'è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Il mare s'è ritirato già in lontananza
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per farmi annegare.
 
 
 
 


Norman Rockwell – Bacio

 
 
 
 
IL GIARDINO
 
Mille anni e poi mille
Non possone bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m'hai baciato
Di quando t'ho baciata
Un mattino nella luce dell' inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
In queste altre 2 poesie invece ci parla
dell'incomunicabilità di coppia e dell'emarginazione… 
con parole semplici
che dipingono però in modo forte e colorito
tante, ahimé, note ed… ancor oggi… comuni realtà… 
 
 
 
 
 
Alfons Mucha – Prima colazione
 
 
 
 
PRIMA COLAZIONE
 
Lui ha messo
il caffè nella tazza
Lui ha messo
il latte nel caffè
Lui ha messo
lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
senza parlarmi
S'è acceso
una sigaretta
Ha fatto
dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S'è alzato
S'è messo
sulla testa il cappello
S'è messo
l'impermeabile
perché pioveva
e se n'è andato
sotto la pioggia
senza parlare
senza guardarmi,
e io mi son presa
la testa fra le mani
e ho pianto.
 
 
 
 
 
 
 
 
LA DISPERAZIONE E' SEDUTA SULLA PANCHINA
 
In un giardinetto su una panchina
C'è un uomo che vi chiama quando passate
Ha un binocolo un grigio vestito liso
Fuma un sigaretto ed è seduto
E vi chiama quando voi passate
O semplicemente egli vi fa un cenno
Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Conviene andare avanti
Fingere di non vederlo
Fingere di non sentirlo
Bisogna camminare affrettare il passo
Se voi lo guardate
Se voi l'ascoltate
Egli vi fa un cenno e niente e nessuno
Può impedirvi di andare a sedervi accanto a lui
Allora egli vi guarda e sorride
E soffrirete atrocemente
E l'uomo non la smette di sorridere
E voi sorriderete come lui
Esattamente
Più sorriderete e più soffrirete
Atrocemente
Più voi sorriderete e più soffrirete
Irrimediabilmente
E voi restate là
Seduto congelato
Sulla panchina sorridente
E fanciulli giocano vicino a voi
Passano i passanti
Tranquillamente
S'involano gli uccelli
Un albero lasciando
Per un altro
E voi restate là
Sulla panchina
E voi sapete voi sapete
Che mai più voi giocherete
Come quei fanciulli
Sapete che mai più voi passerete
Tranquillamente
Come quei passanti
Che mai più voi volerete
Un albero lasciando per un altro
 
 
 
 
Prevert a Parigi
 
 
 
 
Infine cliccando qui giù potete ascoltare,
dopo un inizio di lettura, la famosa
LES FEUILLES MORTES
cantata da par suo da Yves Montand
 
 
 
 
Nota
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
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Breve ricordo di Gibran e della sua poetica con alcuni aforismi ed il mitico brano sul… matrimonio   Leave a comment

 

 
Gibran da ragazzo e da adulto




Poiché pubblico spesso sue poesie o suoi brani poetici,
per la loro profondità ed ampiezza di visione,
desidero ora raccontar qualcosa di questo
grande autore libanese noto in tutto il mondo.



(Bsharri 6.12.1883 – New York 10/11.4.1931)


Nato in una famiglia libanese di religione maronita
ha modo di conoscere, quando la famiglia di trasferisce negli Usa,
 il multietnico mondo americano
e quindi lì anche quello italiano, irlandese, cinese, siriano etc…
così come poi a Parigi, dove fu mandato a studiare,
la cultura francese ed europea.






Questo caleidoscopio culturale forse è all'origine
della sua ampia visione della vita…


La sua mistica infatti sfugge ad ogni definizione
ed i suoi scritti sono sempre pieni di immagini e simboli
dai tantissimi significati validi per le persone
di ogni credo religioso ed anche per gli atei.





Esempio lampante di ciò si evidenzia nel suo libro capolavoro
Il profeta, del 1933.

Questa sua opera lo rese famoso in tutto il mondo
grazie proprio alla sua stupenda capacità di comporre
e tenere insieme aspetti religiosi (e non) diversissimi tra loro
(cristianesimo, induismo, islamismo, misticismo sufi,
idealismo, romanticismo e diverse filosofie
).

Desidero quindi ricordarlo con alcuni suoi aforismi che adoro
e con un brano bellissimo sul matrimonio e sempre attualissimo.






ALCUNI AFORISMI




Se riuscirò ad aprire  un angolo nuovo
nel cuore di un uomo,
per lui non sarò vissuto invano.


Quando l’amore vi chiama seguitelo.
Anche se le sue vie fossero ardue e ripide.


L’uomo veramente grande è colui
che non vuole esercitare il dominio su nessun altro uomo
e che non vuole da nessun altro essere dominato.


Per arrivare all’alba
non c’è altra via che la notte.



Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna,
entrambi toccano il cuore dell’eternità.


.

.

.




GIBRAN E IL MATRIMONIO




 
Matrimonio antica roma
 
 
 

Il tema matrimonio
(ma vale anche per qualunque tipo di rapporto d'amore o di coppia)
è un tema che da sempre fa discutere l'umanità…
 
 
Gibran ce ne parlerà ora da un particolare punto di vista
e cioè sul modo in cui debbono relazionarsi
matrimonio e libertà.

 
 
 
 
 
 
 
 
Questa poetica descrizione di Gibran
mi appare davvero bella ed esaustiva e merita,  
al di là delle immaginifiche descrizioni,
un vero e serio approfondimento su come va impostato
un corretto rapporto sentimentale…
 
 
Ciò mi appare importante anche per quanto ogni giorno
continua ad accadere nella nostra società
come le violenze sulle donne in famiglia ed i femminicidi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MATRIMONIO
Kahlil Gibran



Allora Almitra parlò di nuovo e disse:
Che cosa puoi dirci del Matrimonio, maestro?
Ed egli rispose, dicendo:
Voi siete nati insieme, e dovrete sempre stare insieme.
Starete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
Sì, starete insieme anche nella memoria silenziosa di Dio.
Ma che ci siano spazi nel vostro stare insieme,
E che i venti del cielo danzino tra di voi.
Amatevi vicendevolmente, ma il vostro amore non sia una prigione:
Lasciate piuttosto un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime.
Riempitevi la coppa uno con l'altro, ma non bevete da una sola coppa.
Scambiatevi a vicenda il vostro pane, ma non mangiate dallo stesso pane.
Cantate insieme e danzate e siate allegri, ma che ciascuno sia solo.
Come le corde di un liuto, che sono sole, anche se vibrano per la stessa musica.
Datevi il vostro cuore, ma non lo date in custodia uno dell'altro.
Perché solo la mano della Vita può contenere i vostri cuori.
E state insieme ma non troppo vicini:
Poiché le colonne del tempio sono distanziate,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
 
 
 
 
 
Jan Van Eyck – I coniugi Arnolfini
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan

 
 
 
 
 


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Buon W. E. in poesia.. Noi saremo di P. Verlaine – arte.. E. B. Leighton – canzone.. La cura – e..   4 comments

 

 

 

 

Edmund Blair Leighton

 

 

 
 
 
  
 

Non importa come una storia finisce.
E nemmeno come inizia.
Conta quello che succede nel mezzo.
– Walter Moers –
Da “La città dei libri sognanti”
 
 
 
 
  
 

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Edmund Blair Leighton – Lezione di piano 
 
 
 

NOI SAREMO
Paul Verlaine
 
Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
che certo guarderanno male la nostra gioia,
talvolta, fieri e sempre indulgenti, vero?
 
Andremo allegri e lenti sulla strada modesta
che la speranza addita, senza badare affatto
che qualcuno ci ignori o ci veda, vero?
 
Nell’amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,
saranno due usignoli che cantan nella sera.
 
Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,
non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
 accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.
 
Uniti dal più forte, dal più caro legame,
e inoltre ricoperti di una dura corazza,
sorrideremo a tutti senza paura alcuna.
 
Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
per noi ha stabilito, cammineremo insieme
la mano nella mano, con l’anima infantile
di quelli che si amano in modo puro, vero?
 
 
 

 Edmund Blair Leighton – Il pretendente Gallant

 
 
 
                              
 
 
 
a tutti… da Orso Tony 
 
 
 
 
 
 
 
 
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