OH I TUOI OCCHI
Juan Ramon Jimenez
Oh i tuoi occhi,
ancor fissi ai roseti del cielo;
feriti,
nel misto di umano e divino,
da spine di stelle!
Leonardo Gasser
by Tony Kospan
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Come ricordare uno dei grandissimi della Letteratura mondiale e certamente tra i più amati e rinomati scrittori del Sudamerica?
Morto? Sì certo ma le sue opere sono più vive che mai e non cesseranno di entusiasmare e far sognare i lettori.
Quando è morto qualche anno fa… si è scatenato (giustamente) un bombardamento mediatico mondiale per cui è molto difficile ora dire cose nuove.
Mi limiterò quindi a
– dire 2 parole sulla sua attività letteraria,
– proporre un brano del suo mitico libro amato in tutto il mondo e
– proporre un interessante video.

(Aracataca 6.3.1927 – Città del Messico 17.4.2014)
GABRIEL GARCIA MARQUEZ
Cent'anni di solitudine è il libro che nel '67 gli diede la fama mondiale ma la sua opera letteraria è composta anche da 11 romanzi e tanti racconti ed articoli.

Lo scrittore colombiano aderiva alla corrente definita “Realismo magico” e se pensiamo che il padre era un telegrafista e la madre una “maga” ecco che forse possiamo intuire da dove nascono le atmosfere che egli trasferisce nei suoi scritti.
Certo quelle descritte nei suoi romanzi sono atmosfere surreali… sognanti… così come i suoi personaggi ma ne scrive in modo tale che al lettore sfugge il punto di confine tra realtà e fantasia.
Nel 1982 è stato insignito del Premio Nobel

UN BREVE BRANO DA… CENT'ANNI DI SOLITUDINE
“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.
Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito”
“Taciturno, silenzioso, insensibile al nuovo soffio di vitalità che faceva tremare la casa, il colonnello Aureliano Buendìa comprese a malapena che il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine”
“Allora saltò oltre per precorrere le predizioni e appurare la data e le circostanze della sua morte.
Tuttavia, prima di arrivare al verso finale, aveva già compreso che non sarebbe mai più uscito da quella stanza, perché era previsto che la città degli specchi (o degli specchietti) sarebbe stata spianata dal vento e bandita dalla memoria degli uomini nell'istante in cui Aureliano Babilonia avesse terminato di decifrare le pergamene, e che tutto quello che vi era scritto era irripetibile da sempre e per sempre, perché le stirpi condannate a cent'anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra”
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CENT'ANNI DI SOLITUDINE – UN'INTERESSANTE VIDEO LETTURA
Tony Kospan
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Raffaello Sanzio – Trasfigurazione
E' proprio nella Resurrezione che è racchiuso
il più profondo significato di questa festa.
Penso quindi che per chi ama l'arte,
veder raccolte in un unico post
alcune tra le più note opere d'arte sul tema
Pasqua e Resurrezione, non possa che far piacere.
Chi volesse, può segnalarmi altri dipinti sul tema
che ritiene meriti essere in questa antologia
ed io cercherò poi di aggiungerli.
LA PASQUA NELL'ARTE
a cura di Tony Kospan
Giotto – La Pasqua

Tiziano Vecellio – Polittico
Fra Angelico – Donne al Sepolcro – Resurrezione di Cristo
Andrea del Castagno – Resurrezione
El Greco
Resurrezione – Piero della Francesca
Resurrezione – Luca Giordano
Resurrezione – Andrea Mantegna
Dieric Bouts – 1475
Annibale Carracci – Resurrezione di Cristo – 1593
Carlo Crivelli – Resurrezione
Pinturicchio – Resurrezione
La Resurrezione – Carl Heinrich Bloch (1834-1890)
Rubens – Resurrezione di Cristo
Chagall – Pasqua
Benjamin Gerritsz – L'Angelo apre la tomba di Cristo
F I N E




Approfitto infine per fare a te, sì a te,
proprio a te che mi leggi, i miei auguri

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L’uovo è sicuramente il simbolo più rappresentativo della Pasqua,
che è, per eccellenza, anche la grande festa della primavera.
La tradizione di scambiarsi le uova come segno benaugurale è antichissima,
precedente addirittura al Cristianesimo.
LA STORIA DELL'UOVO DI PASQUA

LA STORIA ANTICA
Simbolo della vita che si rinnova l’uovo veniva donato un tempo quando la Pasqua coincideva con i riti primaverili per la fecondità della natura e delle colture….
I Persiani, per esempio, già 3000 anni fa consideravano l’uovo di gallina un segno augurale in quanto simbolo della natura che si rinnova ed analogamente gli Egizi erano soliti donare all’inizio della primavera uova dipinte ad amici e parenti come augurio di rinascita.
I Romani erano soliti dire Omne vivum ex ovo, mentre risale alla tradizione orientale (Cina) l’idea che le origini della Terra vadano fatte risalire a un uovo gigante.
Secondo la tradizione cristiana, invece, le uova sono il simbolo della Resurrezione di Cristo.

L'UOVO NELLA LEGGENDA CRISTIANA
La leggenda narra che Maria Maddalena, di ritorno dal Santo Sepolcro rimasto vuoto, tornando a casa per raccontare il miracolo ai discepoli, si imbatté in Pietro che non le credette.
Anzi, schernendola Le disse: “Ti crederò solo se le uova che porti nel cestello si coloreranno di rosso”.
Immediatamente le uova assunsero un colore purpureo e lo scettico Pietro fu costretto a piegarsi davanti a cotanto miracolo.
Da allora, alla fine di ogni Messa pasquale, venivano donate ai fedeli uova benedette dipinte di rosso a testimonianza del sangue versato da Gesù.

L'UOVO NEL MEDIOEVO
Nel corso del Medioevo la tradizione voleva che uova sode dipinte a mano fossero servite a pranzo e donate ai servitori, mentre nel XV secolo si diffuse l’usanza di servire per colazione un’omlette preparata con le uova deposte dalla gallina il giorno del Venerdì Santo.
Contrastanti, invece, le leggende che riguardano la nascita dell’uovo fatto interamente di cioccolato: c’è chi dice che fu Luigi XIV il primo a farle realizzare mentre altri, invece, sostengono che l’usanza provenga dalle Americhe poiché il cacao è una pianta originaria del Messico.
L'UOVO DI PASQUA NELLA STORIA RECENTE
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La tradizione dell'uovo di Pasqua non è mai terminata
ed oggi è più viva che mai..
Ormai però le uova hanno quasi dappertutto la caratteristica
d'esser di cioccolata e con la sorpresa incorporata.

Dopo un lungo periodo in cui le uova erano artigianali
ora sono diventati un prodotto di larghissimo consumo
e dunque industriali.

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LE UOVA D'ORO
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Prima di concludere questo post non posso non ricordare
le fantastiche uova d'oro di Fabergé…
Erano prodotte per lo Zar di Russia
in occasione della Pasqua

Erano vere e proprie uova matrioska
ed un vero e proprio mix d'arte e gioielleria
davvero favoloso.
Ancor oggi stupiscono per la loro sognante bellezza.



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Chi desidera approfondire la conoscenza
delle mitiche uova Fabergé…
può cliccare qui giù.


INFINE DA ORSO TONY
A VOI TUTTI UN UOVO PASQUALE
BENCHE' VIRTUALE

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John William Waterhouse – Lady Clare (Part.)
Quando si ama la fedeltà non è troppo difficile.
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