Archivio per l'etichetta ‘CANZONI DI UN TEMPO ’
Forse ai giovani d’oggi il suo nome dice poco o nulla
ma Cesare Andrea Bixio è stato un vero e proprio
mito della musica leggera
in quanto autore di notissime ed ormai classiche
canzoni napoletane ed italiane,
nonché di colonne sonore in tutti i campi dello spettacolo
nella prima metà del secolo scorso.
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Figlio di padre genovese e madre napoletana
a partire dagli anni ’20 iniziò la sua collaborazione con
il quasi omonimo Bixio Cherubini con cui creò capolavori come
Violino tzigano , Il tango delle capinere , Mamma , Vola colomba ,
Parlami d’amore Mariù , Portami tante rose , Vivere … etc.
La sua attività musicale proseguì per tutta la vita…
sia interagendo con i massimi artisti dell’epoca
che adeguandosi con grande successo ai nuovi “ media ”
dell’epoca come il cinema e la televisione.
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(Napoli 11.10.1896 – Roma 5.3.1978)
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E’ stato anche un geniale industriale
e fondatore di diverse case editrici di musica.
Mi fa dunque piacere ricordarlo
con questo mio post
dedicato ad uno dei suoi massimi successi.
VIVERE – 1937
Nell’epoca dell’imperante (in tutti i sensi)
“DIO PATRIA E FAMIGLIA”
ecco una canzone che sembra proprio
in controtendenza rispetto
agli apparenti costumi dell’epoca.
Non lo credete? Leggete questi versi…
quasi di… liberazione maschile
e quasi inneggianti al… divorzio!
Oggi che magnifica giornata
che giornata di felicità,
la mia bella donna se n’è andata
m’ha lasciato al fine in libertà.
Son padrone ancor della mia vita
e goder la voglio sempre più,
ella m’ha giurato nel partir
che non sarebbe ritornata mai più.
Caterina Boratto
La canzone d’un tempo di cui parleremo e che ascolteremo
(in una doppia versione) stavolta è quindi
V I V E R E
scritta da Cesare Andrea Bixio in occasione dell’omonimo film.
Il film ebbe quali interpreti
Tito Schipa, Caterina Boratto, Paola Borboni,
Enzo Besozzi, Doris Duranti…
attori tra i più in auge all’epoca.
La canzone ebbe ben presto gran successo
e fu interpretata dai più grandi cantanti dell’epoca
Tito Schipa, Ferrucio Tagliavini e Beniamino Gigli… etc.
Tito Schipa
Ma ecco ora la canzone…
che possiamo ascoltare in una prima versione
cantata da Tito Schipa
ed in una seconda un po’ più recente versione,
cantata da Claudio Villa
Buon ascolto, se vi fa piacere.
Ciao da Tony Kospan
IL MONDO DI ORSOSOGNANT E E’ LA TUA PAGINA DI FB!
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Nell’anniversario della cessazione del corso legale della Lira,
il 28 febbraio 2002 ,
mi fa piacere ricordar la nostra vecchia moneta.
I ricordi addolciscono la realtà del suo percorso di vita,
che non fu affatto sempre cosparso di rose e fiori, anzi,
ma in ogni caso le vogliamo bene,
perché è stata nostra compagna di vita *
fin dalla nostra nascita… per diversi decenni.
*Ovviamente questo vale solo per chi è nato nel secolo scorso
La lira è stata la nostra moneta ufficiale
dal conseguimento dell’unità nazionale nel 1862
fino all’introduzione dell’euro nel 1999 .
Il suo simbolo era ₤ e le sigle erano L. o Lit
Aggiungo al brevissimo ricordo questo mio post dedicato
alla mitica canzone Mille lire al mese .
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Nella mitica canzone
scritta da Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi
è proprio lei, la Lira , la grande protagonista.
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“Se potessi avere mille lire al mese” cantava Umberto Melnati
nel film nato a seguito del successo della canzone
“Mille lire al mese” del 1939
Alida Valli nel film
MILLE LIRE AL MESE
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
Il suo successo è proseguito fino ai nostri giorni.
Oggi certo non ci bastano neanche lontanamente 1000 lire al mese
(poco di più di cinquanta centesimi attuali )
anzi non bastano affatto nemmeno 1.000 euro al mes e.
Questa qui giù è l’ultima versione della banconota di mille lire
prima dell’avvento dell’euro.
Oggi questa simpatica canzone rimane
piacevole e storico simbolo dell’aspirazione dell’italiano medio
ad una vita di tranquillo benessere.
Ora possiamo ascoltarla (o riascoltarla)
in questo video, dove vi sono
anche diverse bellissime immagini sia di quel tempo
che della mitica Mille Lire.
Ciao da Tony Kospan
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Forse non tutti sanno che questa canzone,
scritta a fine ottocento, è nientepopodimeno
opera di un mito della Letteratura Italiana
Gabriele D’Annunzio .
Non solo, anche la musica, come vedremo,
è di un suo corregionale.
‘A VUCCHELLA
UNA CLASSICISSIMA CANZONE NAPOLETANA
MA TUTTA ABRUZZESE E D’AUTORE.
Il Caffè Gambrinus ed i suoi tavolini
LA STORIA
Gabriele D’Annunzio nel suo soggiorno napoletano nel 1892 , era insieme all’amico poeta e paroliere Ferdinando Russo ai tavolini del mitico Caffè Gambrinus.
Il Vate , sfidato dall’amico a comporre in breve tempo una canzone napoletana, gli dettò in pochi minuti questi versi.
Rimasti per dieci anni in un cassetto, essi vennero poi mostrati dal Russo al musicista Francesco Paolo Tosti ,
Francesco Paolo Tosti (Ortona 9.4.1846 – Roma 2.12.1916)
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altro abruzzese .
Il Tosti , dunque, musicò questi versi.
Per questo, pur con l’intervento del Russo del tutto “laterale”, la canzone napoletana è di paternità tutta abruzzese .
Franz Dvorak
La canzone divenne presto un successo internazionale e fu molto amata anche da Enrico Caruso , che la incise nel 1919 .
E’ tuttora, a pieno titolo, tra le classicissime ed amatissime canzoni della tradizione musicale partenopea.
Vediamo ora alcune immagini d’epoca che ci riportano all’atmosfera di quegli anni.
Il giovane… D’Annunzio
Napoli – Villa Comunale
Napoli – Piazza Dante
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IL TESTO
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‘A VUCCHELLA (La boccuccia)
D’Annunzio
Si comm’a nu sciurillo…
tu tiene na vucchella,
nu poco pucurillo,
appassuliatella.
Méh, dammillo, dammillo,
è comm’a na rusella…
dammillo nu vasillo,
dammillo, Cannetella!
Dammillo e pigliatillo
nu vaso… piccerillo
comm’a chesta vucchella
che pare na rusella…
nu poco pucurillo
appassuliatella…
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ASCOLTIAMOLA
Il video ci consente di ascoltarla
nell’interpretazione del mitico “cesellatore”
Roberto Murolo.
Eugene Blaas
CIAO DA TONY KOSPAN
Godward
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Una cantante francese che ha avuto molto successo
in tutto il mondo negli anni 60 e 70 ed anche in Italia.
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La sua carriera di cantante inizia nel 1962
con con il singolo “ Tous les garçons et les filles ”
che ben presto diventa un successo mondiale
in quanto rappresentava i disagi del mondo giovanile
( che sarebbero poi esplosi dappertutto nel ’68 ).
Ben presto Françoise diventa uno dei simboli
della generazione yéyé
benché ciò la rappresentasse poco in verità.
Da allora in poi ha cantato in molte lingue
ed ha mietuto molti altri successi in tutto il mondo
(in Italia il maggiore fu “Quelli della mia età ”
la versione italiana di “ Tous les garçons et les filles “ )
Sposatasi nel 1981 con l’attore e cantante Jacques Dutronc,
ha avuto un figlio, Thomas,
divenuto un noto chitarrista e cantante jazz.
Personalmente amo molto la dolcezza della sua voce.
Una sua immagine recente
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Come fare gli auguri ad una cantante se non ascoltandola?
Quindi lo faremo con 2 suoi successi iniziando
con “Quelli della mia età ”
Il secondo è “Sentimenti ” (titolo in Francese “Et meme “)
una canzone del 1966… che però in Italia giunse nel 1967.
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Augurissimi anche da Tony Kospan
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E’ stato un vero e proprio mito
della canzone italiana del dopoguerra
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Achille Togliani (Pomponesco 16.1.1924 – Roma 12.8.1995)
BREVE BIOGRAFIA
Partito dalla provincia mantovana
intraprese la strada del cinema e della rivista
(con Macario )
e fu qui che lo notò il maestro Angelini che lo portò nel ‘50
nella trasmissione “Cantanti della radio”
sia per la stupenda melodiosa voce
che per la sua presenza di uomo affascinante.
Ebbe presto, per queste doti,
molti successi sia nel campo della canzone
che in quello dei cuori femminili.
Nel ’51 inaugurò con pochi altri cantanti* il Festival di Sanremo
(*quelli della foto qui giù meno Gino Latilla )
I cantanti del 2° Sanremo
– Il duo Fasano ai lati, Togliani, Nilla Pizzi e Gino Latilla – Fonte RadiocorriereTV
e nel ’54 vinse il Festival di Napoli .
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Rimase a lungo negli anni ’60 nell’orchestra Angelini
come cantante di punta e partecipò anche a numerose trasmissioni
radiofoniche di successo.
Poi però, anche se il suo genere musicale, la canzone melodica,
pian piano tramontava,
lui tuttavia rimaneva nel cuore degli italiani.
Dopo gli anni ’70 partecipò soprattutto a spettacoli televisivi di revival.
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Questi… alcuni tra i suoi maggiori successi…
Signorinella, La canzone dell’amore, Come pioveva, Parlami d’amore Mariù,
Lucciole vagabonde, Canzone da 2 soldi, Sedici anni e Melodia d’amore…
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Ricordiamolo ora ascoltando la sua voce in questi 2 video
in cui interpreta, da par suo, 2 mitiche canzoni di un tempo.
SIGNORINELLA
COME PIOVEVA
CIAO DA TONY KOSPAN
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ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
Matisse
IL TANGO DELLE CAPINERE
Ora è il turno di un’altra famosissima,
classicissima e storica (1928) canzone.
E’ una canzone che, per le parole ed il significato,
è certamente spintarella per l’epoca.
La canzone fu composta da Cesare Andrea Bixio
mentre il testo, come spesso accadeva, era di Cherubini.
In verità fu Parigi a decretare il successo di questo tango
che poi ben presto si estese in vari altri Paesi.
Siamo nel 1928 e le immagini che vedete,
d’arte e non, fanno riferimento,
come sempre, all’atmosfera di quell’anno.
Giacomo Balla – Autocaffè
IL TESTO
C. A. Bixio – Cherubini
Laggiù nell’Arizona
terra di sogni e di chimere
se una chitarra suona
cantano mille capinere
hanno la chioma bruna
hanno la febbre in cuor
chi va cercar fortuna
li troverà L’amor.
A mezzanotte va
la ronda del piacere
e nell’oscurità
ognuno vuol godere
son baci di passion
L’amor non sa tacere
e questa è la canzon
di mille capinere.
Il bandolero stanco
scende la sierra misteriosa
sul suo cavallo bianco
spicca la vampa di una rosa
quel fior di primavera
vuol dire fedeltà
e alla sua capinera
egli lo porterà.
A mezzanotte va
la ronda del piacere
e chi ritornerà
lasciando le miniere
forse riporterà
dell’oro in un forziere,
ma il cuore lascerà
fra mille capinere!
Eccola dunque prima in una versione classica
cantata da Luciano Virgili.
e poi chi desidera ascoltarla in una versione video più moderna
eccola cantata da Gigliola Cinquetti.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Nata da una famiglia benestante di Verona si è diplomata al Liceo Artistico.
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Abbandonati gli studi universitari si dedicò all’attività di cantante che aveva però già iniziato, e con successo, a 15 anni.
Il 1963 fu il suo anno magico!
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Infatti dopo aver vinto il Festival di Castrocaro si presenta a soli 16 anni al Festival di Sanremo del 1964 vincendolo con la canzone “Non ho l’età “.
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Ma non finì lì!
Dopo solo 2 mesi vince a Copenaghen anche l’Eurofestival sempre con la stessa canzone.
La canzone vendette oltre 4 milioni di dischi in tutta Europa rimanendo per mesi ai primi posti delle classifiche.
Verona 20 dicembre 1947
Nel 1966 rivince Sanremo con “Dio come ti amo ” in coppia con Domenico Modugno.
La sua carriera è continuata fino ad oggi con altri discreti successi ma nessuno ha eguagliato quello ottenuto con “Non ho l’età “.
Cara Gigliola
Sei la nostra amica di sempre…
quella che non “ avrà mai l’età “
Riascoltiamo quella mitica canzone…
Non ho l’età )
Ancora augurissimi Gigliola… per altri mille di questi giorni
e sempre… senza avere l’età.
anche da Tony Kospan
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Breve ricordo di colei che
“ ogni volta che canta
sembra che strappi la sua anima per l’ultima volta ”
questa la definizione della sua voce
da parte di Jean Cocteau
EDITH PIAF UNA CANTANTE NEL MITO
(Parigi 19.12.1915 – Grasse 10.10.1963)
La ricorderò con una brevissima biografia
e con 2 sue mitiche canzoni la
“L’himne à l’amour “ e “ Non je ne regrette rien “
BREVE BIOGRAFIA
La sua vita è stata davvero romanzesca,
nel senso più vero del temine,
con grandissime luci e grandissime ombre.
Nata in una famiglia in cui la madre era molto “allegra”
ed il padre un artista del circo, fu così trascurata dai genitori,
che non si accorsero nemmeno che stava per diventare cieca.
Il problema fu scoperto solo quando,
affidata ad una zia che era cuoca di un bordello,
le “professioniste” se ne accorsero.
La sua vita fu un continuo e forte alternarsi
di grandi successi e di momenti difficili
sia nel campo artistico che affettivo ed economico.
Finì poi quasi in miseria.
Qui è con il suo amato pugile che però morì in un incidente aereo .
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L’unica cosa che non cambiò mai
fu la sua inimitabile ed indimenticabile voce
al punto che, uscendo da lei che era così piccola e minuta,
le fece avere il soprannome di “ ragazza uccellino “.
Ma ora è giunto il momento di ascoltar per prima,
la canzone scritta da lei stessa
per la morte del suo amato pugile Marcel Cerdan
che fu il più grande amore della sua vita.
E’ una musica che emoziona ed affascina ancor oggi.
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In quest’altro video d’epoca, possiamo invece ammirarla
nella sua interpretazione di un altro trionfo che pure ha superato
i confini del tempo
ed è ancor oggi la canzone più amata dai francesi.
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Come si può vedere non c’è qui la mitica VIE EN ROSE
il suo vero successo mondiale.
Chi volesse conoscerne la bella storia e riascoltarla.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Forse il titolo non vi dirà molto
ma ascoltandola la riconoscerete certamente.
Si tratta infatti di una famosissima… canzoncina.
LUCCIOLE VAGABO NDE
ATMOSFERE E NOTE… DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
E’ una canzone del 1927 che…
per le parole e soprattutto per il significato
è certamente spintarella.
Nel nostro immaginario quell’epoca
ci appare densa di serietà e sobrietà
ma poi, dopo un’analisi, anche breve, di quella realtà,
ci accorgiamo con meraviglia che non era affatto così (anzi)!
Nell’ambito di queste “sorprese” troviamo anche
numerose canzoni popolarissime e diffusissime
(abbiamo già postato IL TANGO DELLE CAPINERE)
dedicate alle donnine allegre… e non solo…
che appaiono chiara e micidiale derivazione
dell’”Education sentimentale”
del maschio nostrano dell’epoca .
La canzone è opera del mitico duo
Bixio – Cherubini
autori di tanti capolavori musicali.
Marian Nixon
Le immagini che seguono
fanno riferimento, come le precedenti,
all’atmosfera del 1927
1927 – Ostia
La 1° Mille Miglia
1927 – Binda alla Milano Sanremo
Un locale di MIlano
La stazione della Garbatella
Ma ora veniamo alla canzone
che possiamo ascoltare, prima cantata da
Achille Togliani,
e poi, per chi desidera ascoltarla
in una versione un po’ più recente,
eccola qui cantata da Gigliola Cinquetti
VIDEO
Buon ascolto se vi va…
CIAO DA TONY KOSPAN
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Stavolta parlerò di una canzone in lingua spagnola
e della sua storia.
Historia de un amor (Storia di un amore)
è una famosa canzone scritta nel ’56
dal cantautore panamense Carlos Eleta Almarán
al ritmo di bolero.
Fu scritta dal cantautore
immedesimandosi nel grande dolore del fratello
per la morte dell’amata moglie.
Nello stesso anno poi, per il gran successo della canzone,
nacque un film di cui la musica fu la colonna sonora.
E’ stata cantata da grandi artisti in tutto il mondo
ed in Italia da Laura Pausini, Iva Zanicchi e Nicola di Bari.
TESTO IN ITALIANO
Non sei più accanto a me, cuore,
nell’anima ho solo… solitudine
e se non riesco più a vederti
è perché Dio ha voluto che ti amassi
per farmi soffrire di più.
Eri la ragione della mia vita
ed adorarti per me era una religione.
Nei tuoi baci ho trovato
un gran calore che m’ha donato
Amore e Passione
E’ la storia d’un amore senza eguali
che mi ha fatto capire
tutto il bene e tutto il male
e che ha dato la luce alla mia vita.
Or che è spento…
com’è buia la mia vita!
Senza l’amor tuo… viver non potrò.
(Traduzione non letterale di T.K.)
Prima di passare all’ascolto della canzone
alcune immagini che ricordano l’atmosfera di quell’anno
La famosa nevicata del 56
Il matrimonio di Grace Kelly e Ranieri di Monaco
Ma è giunto il momento di ascoltarla
nell’interpretazione di Julio Iglesias
Ciao da Tony Kospan
IL TUO BEL GRUPPO DI FB
INSIEME SPENSIERATO E CULTURALE
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