Archivio per la categoria ‘PELLEROSSA NATIVI E ALTRE CULTURE’

Una bella, ed a mio parere, vera, riflessione sulla differente visione della vita
tra i Nativi americani e l’Uomo Bianco, con i primi che appaiono ben più vicini di noi
allo spirito della Natura ed al rispetto per il Pianeta che ci ospita.
IL GRANDE SPIRITO PARLA AL NOSTRO CUORE…
Un indiano Taos Pueblo incontrò un giorno il più famoso discepolo di Freud, Carl Gustav Jung, il quale era alla ricerca della propria ombra, e gli disse:
«I bianchi vogliono sempre qualcosa. Ma che cosa cercano? I bianchi vogliono sempre qualcosa. Sono sempre inquieti, turbati. Non sappiamo cosa vogliono.
Non li comprendiamo. Pensiamo siano pazzi».
Nelle parole dell’indiano Jung trovò conferma di ciò che aveva già da tempo intuito: il mondo dell’uomo bianco è Koyaanisqatsi, un mondo disarmonico, privo di equilibrio.
Un mondo malato al quale la saggezza degli Indiani d’America può recare giovamento.
Affinché l’uomo bianco possa vivere dentro le stagioni, nel cuore della vita, in armonia con se stesso e con la natura.
Nella cultura indiana il percorso di risanamento dell’anima ha delle tappe ben precise che devono essere rispettate: innanzitutto le quattro direzioni dei punti cardinali e, poi, il rapporto con la terra come madre dell’universo e con il cielo come dimora degli spiriti.
Il processo si completa nel cerchio sacro, una forma che diventa il simbolo dell’armonia tra gli uomini e ciò che li circonda.
Questo viaggio senza fine, perché il miglioramento fisico, emotivo, mentale e spirituale non può mai essere completato, è lo scopo dell’esistenza di ogni Indiano, qualunque sia il gruppo tribale d’appartenenza.
Le quattrocento nazioni originarie del continente nordamericano erano caratterizzate da differenze marcatissime a livello geografico, sociale, linguistico e culturale.
I Lakota-Sioux si muovevano liberamente nel grande `oceano d’erba’, le praterie e pianure sconfinate che si estendevano dalla Valle del Mississippi alle Montagne Rocciose.
Erano nomadi che, spostando le proprie tende (tipi), seguivano le migrazioni del bisonte in cerca di nuovi pascoli.
Gli Zuni e gli Hopi, stanziati nell’arida terra del sud-ovest americano, ricavarono le loro case dal deserto.
I Cherokee praticavano l’agricoltura.
Avevano un sistema sociale preciso basato su principi democratici e si organizzarono in insediamenti piuttosto ampi.
Gli Tsimshian vivevano sulle coste nordoccidentali del Canada. I Chippewa e i Wintu appartenevano al gruppo degli Indiani dei boschi.
Ma un filo comune emerge dalle loro parole, dal ricchissimo patrimonio orale di canti, miti, leggende, narrazioni sacre e profane: la consapevolezza che la Terra è madre e deve essere rispettata.
La meta di questa avventura spirituale è la comprensione che l’uomo è parte integrante di un cerchio che comprende le piante, gli animali, i minerali, la Terra, il Cielo, l’acqua, le stelle, la notte e il giorno, la Luna e il Sole.
Il corpo umano è tutt’uno con la terra che lo nutre e lo sostiene: «Noi siamo la terra.
Noi le apparteniamo.
Noi siamo una parte della terra e la terra fa parte di noi.
I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli.
Le coste rocciose, il verde dei prati, il calore dei pony e l’uomo appartengono tutti alla stessa famiglia».
Non c’è separazione tra mondo naturale e mondo umano.
L’uomo non è il Signore del Creato e il mondo non è a suo beneficio.
Ogni creatura ha un eguale diritto all’esistenza e merita rispetto semplicemente perché è viva.
Il ritmo della natura porta la salute, l’equilibrio, l’armonia la bellezza.
Il ciclo annuale delle stagioni è garanzia di ordine e di benessere: il tepore primaverile verrà sempre a riscattare il gelo invernale.
Non bisogna spezzare il fluire del cielo naturale, altrimenti ne deriveranno malattia, paura, incubi e insicurezza.
La natura batte il tempo, il suo orologio regola la vita del pianeta e dell’uomo.
L’uomo non stabilisce quindi solamente un rapporto equilibrato con la natura ma arriva a conoscere se stesso grazie a questa armonia.
Joseph Bruhac ci racconta una storia che riassume questo viaggio interiore:
«Dopo che Wakan Tanka, il Grande Spirito, ebbe messo in ordine le altre sei direzioni, l’est, il sud, l’ovest, il nord, il cielo e la terra, restava sempre una direzione senza destinazione.
Ma poiché la settima direzione era la più potente di tutte, in quanto racchiudeva la saggezza e la forza più grandi, Wakan Tanka, il Grande Spirito, desiderò metterla in un luogo dove non sarebbe stato facile trovarla.
Ecco perché la nascose nell’ultimo posto dove gli uomini generalmente pensano di guardare: nel loro cuore».
Nonostante siano stati privati della propria terra, della propria cultura e della propria identità, gli Indiani d’America sono riusciti a trasmettere la loro fede in questo modo di vivere.
Hanno parlato con il cuore , di padre in figlio, per indicare il sentiero che porta alla rigenerazione e la loro voce è rimasta.
Anche con queste parole:
Accanto alla montagna,
spianato
dai nostri passi,
il terreno del campo risuona.
Ti dice: la terra è un tamburo,
pensaci.
Noi, per seguirne il ritmo,
dobbiamo fare attenzione ai nostri passi.
TESTO DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K.

PER LE NOVITA’ DEL BLOG
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Uno sguardo sorridente ad una passione
che, pur senza alcun fondamento scientifico,
coinvolge milioni di persone.
Stavolta conosceremo l’astrologia dei Nativi Americani
che però ha un’impostazione del tutto diversa
rispetto a quella che conosciamo.
L’importante è, in ogni caso, prendere la cosa come un gioco
anche se molti amici si sono riconosciuti nelle caratteristiche
dei segni dello zodiaco dei Nativi americani.
Ma vi pare che noi uomini bianchi non si andava a curiosare
anche in questo campo?
Però bisogna dire che l’astrologia degli Indiani d’America
non guarda le stelle o per aria, ma guarda la natura che ci circonda.
L’ASTROLOGIA
DEI NATIVI AMERICANI
L’astrologia degli Indiani d’America, come si accennava, a differenza di quella occidentale che trae spunto dal movimento dei pianeti, le stelle e il cielo, prende come punto di partenza e di osservazione la terra, gli animali e le stagioni.
Studia insomma l’ambiente (clima, piante, animali etc…) in quanto fonte di un continuo divenire e del susseguirsi dei cicli delle stagioni.
Ciò premesso ecco tutti i segni
e leggete, se vi va,
cosa dice del vostro.
OCA POLARE
22 dicembre-19 gennaio
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Chi è nato sotto il segno dell’Oca polare, pur essendo una persona abitudinaria e precisa,
possiede una grande capacità di superare i confini e i limiti imposti, con grande abilità.
Apparentemente sicura e portata per lavori importanti, sente nello stesso tempo forte il bisogno di dare senso e dimora fissa al suo bisogno di intimità e pace.
Infatti è nella famiglia, in casa, che riesce brillantemente a miscelare razionalità e dolcezza.
Ha un carattere deciso, determinato ed è capace di portare sempre a termine i suoi progetti.
Ha una grande fiducia nelle sue qualità e capacità che spinge sempre al massimo per riuscire a realizzare anche l’impossibile.
In amore l’Oca Polare è un personaggio romantico, ma di un romanticismo fatto di sfumature e sensazioni, ma anche assai suscettibile nei confronti del partner.
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LONTRA
20 gennaio- 18 febbraio
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I nati sotto il segno della Lontra sono molto comunicativi, estroversi, un pò impulsivi e sempre esagerati…persino nel loro essere sinceri.
Dotati di buon carattere, sono quasi sempre ben disposti verso chi gli sta accanto.
Sono persone gradevoli e vivaci .
In amore dimostrano una certa incostanza dovuta al fatto che, sfoderando il proprio fascino, vogliono cogliere ogni occasione al volo.
Solitamente i nati sotto questo segno, prediligono i rapporti sentimentali poco complicati, all’insegna di un eros anche divertente, sereno ed allegro.
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PUMA
19 febbraio- 20 marzo
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Indipendenti e versatili i nati sotto questo segno sono persone fantastiche che amano attirare l’attenzione degli altri.
Amano ciò che è novità e hanno una intelligenza rapida nell’inquadrare le situazioni.
Possiedono un temperamento concreto ma si devono scegliere un’attività che li entusasmi veramente onde potersi applicare con partecipazione ed interesse.
In amore, il Puma è sostanzialmente fedele, ma non disdegna le avventure.
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FALCO ROSSO
21 marzo- 19 aprile
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Il Falco rosso è il simbolo delle grandi avventure e del coraggio. Il nato sotto questo segno non ama i compromessi e può apparire una persona scomoda. Questo non le impedisce di essere come è e di proseguire il suo “volo” verso le vette sempre più alte.
I nati sotto questo segno, non sono assolutamente attratti dalle persone troppo sognatrici o eccessivamente romantiche.
Puntano al sodo per cui il loro eros così pragmatico ha sollecitazioni positive unicamente con partners che poco concedono ai sentimentalismi.
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CASTORO
20 aprile- 20 maggio
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I nati sotto il segno del Castoro, sono persone sistematiche e pereseveranti, adatte a svolgere un lavoro un pò metodico.
Apparentemente flemmatici e molto riservati, hanno un modo tutto loro, molto intelligente, di approcciarsi alle situazioni, senza lasciar trasparire i pensieri più intimi.
La più alta qualità è la tenacia, che gli permette di prefissarsi una meta e poi raggiungerla, anche con cocciutaggine se occorre.
In amore, risultano romantici e sensibili, in grado di soddisfare anche i partner più esigenti.
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ORSO
23 agosto- 22 settembre
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Simbolo dell’equilibrio e della serenità, è un segno dotato di grande senso pratico, che lo rende in grado di capire come è meglio muoversi. L’Orso è portato ai lavori che richiedono grande costanza e molto impegno, ha forti intuizioni anche verso le persone che incontra.
Spesso riesce ad analizzarle, anche attraverso i loro gesti, e ad intuire il loro cammino di vita.
In amore ama le situazioni semplici, senza eccessivi coinvolgimenti: evita quindi i rapporti eccessivamente conflittuali, le persone troppo problematiche o le situazioni “nebbiose” poco chiare.
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CORVO
23 settembre- 23 ottobre
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Segno dell’ottimismo e dell’ebbrezza all’interno del nato sotto questo segno, convive un dualismo creato da due temperamenti opposti: uno estremamente sensibile e delicato, l’altro molto esuberante che lo induce ad avere scambi continui con l’ambiente che lo circonda.
Insomma a volte è aperto e spontaneo, a volte schivo ed ermetico.
In amore, dopo una fase iniziale di slancio, entra in una seconda fase dove tutto viene ben pesato, le emozioni sono poste sotto controllo e vissute molto interiormente, con discrezione.
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SERPENTE
24 ottobre- 21 novembre
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Segno di forte sensibilità identifica una persona dotata di fervida immaginazione, perseveranza e in grado di puntare sulle proprie attitudini per realizzare progetti anche estremamente complessi.
Nulla viene lasciato al caso, ogni mossa è sempre ben ragionata, per poter giungere all’obiettivo finale.
In amore è sensuale, passionale, anche affettuoso… insomma affascinante ed irresistibile.
Vive i suoi rapporti come una continua luna di miele.
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CERVO
21 maggio- 20 giugno
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Simbolo della curiosità e dell’intelligenza, il nato sotto il segno del Cervo è una persona molto dinamica, in perenne movimento, portato a vivere sempre nel presente in maniera attiva e con grande energia.
Ama il contatto con gli altri e gli scambi con le persone.
In amore, il Cervo è dotato di forte carica sessuale, pregio che unito all’esuberanza, fà del nato sotto questo segno, un partner molto attraente.
Il suo eros vivace e, anche, impulsivo, regala brio e senso ai suoi rapporti.
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PICCHIO
21 giugno- 22 luglio
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E’ il simbolo del cuore e dello scorrere della vita.
Il Picchio risulta essere un individuo estremamente sensibile ed emotivo, vulnerabile, contemplativo e amante del silenzio.
Il suo essere così, lo porta ad apparire talvolta un pò discontinuo nei rapporti sentimentali.
Alterna infatti momenti di indiferrenza e apatia a grandi slanci di partecipazione.
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STORIONE
23 luglio- 22 agosto
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Lo Storione, dominatore e re delle acque, incarna la forza delle emozioni.
Apparentemente estroverso, ha bisogno di continue sollecitazioni e si mette in risalto per la sua fervida curiosità e per la puntuale presenza in primo piano.
Adora le novità e… detesta tutto ciò che è routine.
In amore, tuttavia, tende all’immobilismo, rischiando così di non conoscere le molteplici sfacettature insite in un rapporto.
La donna Storione, generalmente, è dotata di grande bellezza, straordinario carisma e molto fascino.
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ALCE
22 novembre- 21 dicembre
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Chi è nato sotto il segno dell’Alce risulta una persona assai piacevole, dotata di grande coraggio, espansiva e molto dinamica.
Il nativo dell’Alce ha uno spirito intraprendente: adora fare lunghi viaggi, anche in solitaria, visitare luoghi comunque poco frequentati dal turismo di massa. Ama, infatti, scoprire usi e costumi locali possibilmenti insoliti e stravaganti.
In campo sentimentale vive storie d’amore molto intense, eccitanti e travolgenti anche se, spesso, purtroppo brevi.
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Fonte: web – Impagin. T.K.
Riveliamo ora, se ci va, qual è il nostro segno
e diciamo se ci ritroviamo o no.
Ciao dall’Orso (storione)
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I nativi americani usano il cerchio di pietra
per insegnare i cicli e spiegare i segreti della natura.

RAPPRESENTAZIONE DELLA FIGURA DEL CERCHIO
Il cerchio oltre alle
quattro stagioni,
con la sua divisione indica i quattro punti cardinali,
Nord, Est, Sud, Ovest,
ma anche
l’acqua, l’aria, il fuoco, la terra
ed infine il suo centro rappresenta
lo spirito.

L’ALTARE DELLA NATURA
– IL CERCHIO –
Rituale e spiegazione del suo significato
IL RITUALE
Ciascuno, in un angolo della sua casa, può creare con dei sassolini un piccolo cerchio di pietra e orientarlo verso il nord.
Per completare il proprio altare della natura in ogni stagione si possono deporre accanto al cerchio degli oggetti naturali tipici di ciascun periodo come foglie, semi, fiori, frutti selvatici, erbe, e quant’altro si ritiene rappresentativo del luogo dove si vive.

IL SUO SIGNIFICATO PER I NATIVI AMERICANI
Ecco alcune spiegazioni del loro amore e della loro fede per il cerchio…






Tutto ciò che il Potere del Mondo fa, lo fa in circolo.
Il cielo è rotondo, e ho sentito dire che la terra è rotonda come una palla, e che così sono le stelle.
Il vento, quando è più potente, gira in turbini.
Gli uccelli fanno i loro nidi circolari, perché la loro religione è la stessa nostra.
Il sole sorge e tramonta sempre in circolo.

La luna fa lo stesso, e tutt’e due sono rotondi.
Perfino le stagioni formano un grande circolo, nel loro mutamento,
e sempre ritornano al punto di prima.

La vita dell’uomo è un circolo, dall’infanzia all’infanzia, e lo stesso accade con ogni cosa dove un potere si muove.
Le nostre tende erano rotonde, come i nidi degli uccelli, e inoltre erano sempre disposte in circolo, il cerchio della nazione, un nido di molti nidi, dove il Grande Spirito voleva che noi covassimo i nostri piccoli.

Ciao da Tony Kospan
Testo dal web con mini modifiche – impaginaz. T.K.
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IL TUO SALOTTO DI FB


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Un altro pensiero di saggezza e spiritualità
ci giunge dagli Indiani d’America…

Accampamento Lakota
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Alce Nero (Black Elk) divenne cattolico quando ormai era già adulto,
nel 1904, ed assunse il nome di Nicholas.
Fu molto attivo in campo religioso
e visse fine alla morte in modo umile e sereno.
E’ ritenuto uno dei più influenti capi indiani del XX secolo.
Alce Nero – Blake Elk
Alce Nero, capo della tribù Lakota-Sioux,
ci parla stavolta di un grande tema quello della
p a c e
e con parole semplici ci fa comprendere
che, dei vari tipi di pace, una è la principale…
la prima.






LA PRIMA PACE
Alce Nero

La prima pace, la più importante di tutte,
è quella che viene dall’anima degli uomini
quando prendono coscienza dei legami
che li uniscono all’universo ed a tutti i suoi poteri,
con i quali forma un’unica entità.

Questa pace giunge quando gli uomini si rendono conto
che al Centro dell’Universo dimora DIO
e che questo Centro è in realtà ovunque.
E’ anche all’interno di ciascuno di noi.
Ecco la vera pace!
Le altre non sono che il suo riflesso.
La seconda pace è quella che si crea tra gli individui,
la terza quella che unisce le nazioni.
Ma oltre a ciò, è necessario capire
che la pace non sarà possibile tra le nazioni
sino a quando gli uomini non saranno convinti
che la vera pace
si trova nel cuore stesso dell’anima umana.

Ciao da Tony Kospan
La pagina per colorare in mondo non banale le nostre ore
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Questa è una piccola raccolta
di brevi ma profonde riflessioni
che va per la maggiore nel web…
Ignoro se sia autenticamente espressione
della cultura degli indiani d’America o meno…
(ho grossissimi dubbi)
ma penso anche che, in ogni caso, questi pensieri
meritino senz’altro d’esser letti con attenzione.
FRAMMENTI DI SAGGEZZA INDIANA
NON MI INTERESSA
Non mi interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri,
e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.

Non mi interessa quanti anni hai,
voglio sapere se ancora vuoi rischiare
di sembrare stupido per l’amore,
per i sogni, per l’avventura di essere vivo.

Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita,
o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.

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Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo;
se puoi ballare pazzamente
e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita
senza prevenirci di cautela,
di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni
degli esseri umani.

Non voglio sapere se la storia
che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro
per essere autentico a te stesso,
se puoi subire l’accusa di un tradimento e,
non tradire la tua anima.

Voglio sapere se sei fedele e quindi di fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza
anche quando non è bella tutti i giorni
se sei capace di far sorgere la tua vita
con la tua sola presenza.

Voglio sapere se puoi vivere
con il fracasso, tuo o mio,
e continuare a gridare all’argento di una luna piena:
SI!

Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai,
mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore,
triste o spaccato in due,
e fare quel che si deve fare per i bambini.

Non mi interessa chi sei,
o come hai fatto per arrivare qui,
voglio sapere se sapresti restare
in mezzo al fuoco con me, e non retrocedere.

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Non voglio sapere cosa hai studiato,
o con chi o dove,
voglio sapere cosa ti sostiene dentro,
quando tutto il resto non l’ha fatto.

Voglio sapere se sai stare
da solo con te stesso,
e se veramente ti piace la compagnia
che hai nei momenti vuoti.





Scritto da un’indiana della tribù degli Oriah (1890)
(Questi pensieri , con questa attribuzione,
li trovai nel web diverso tempo fa
ma confermo notevoli dubbi su questa paternità)

Ciao da Orso Tony della tribù degli Orsi Sognanti


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Ancora una volta la genuina saggezza
e la profonda comunione con la natura degli Indiani d’America
si manifesta in questo canto,
donandoci ancora una volta
un lieto stupore e infinita ammirazione.
FRATELLI MIEI
Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata;
la terra ha ricevuto l’abbraccio del sole
e noi vedremo presto i risultati di questo amore!
Ogni seme si è svegliato.
E così anche tutta la vita animale.
E grazie a questo potere che noi esistiamo.
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini,
anche ai nostri vicini animali,
il nostro stesso diritto di abitare questa terra.

da: “Il Grande Spirito parla al nostro cuore”
Ed. Red
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UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
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SAGGEZZA E VERITA’
IN QUESTA RIFLESSIONE DEI NATIVI AMERICANI
Questo antico e poetico canto affascina ancor oggi
per il profondo messaggio che contiene.
VIVI LA TUA VITA
Capo Tecumseh (1768 – 1813) – Nazione Shawnee –
Vivi la tua vita in maniera tale che la paura della morte
non possa mai entrare nel tuo cuore.
Non attaccare nessuno per la sua religione;
rispetta le idee degli altri, e chiedi che essi rispettino le tue.
Ama la tua vita, migliora la tua vita,
abbellisci le cose che essa ti da.
Cerca di vivere a lungo
e di avere come scopo quello di servire il tuo popolo.
Prepara una nobile canzone di morte per il giorno
in cui ti incamminerai verso la grande separazione.
Rivolgi sempre una parola od un saluto quando incontri un amico,
anche se straniero, in un posto solitario.
Mostra rispetto per tutte le persone e non umiliarti davanti a nessuno.
Quando ti svegli al mattino ringrazia per il cibo e per la gioia della vita.
Se non trovi nessun motivo per ringraziare,
la colpa giace solo in te stesso.
Non abusare di niente e di nessuno,
per farlo cambia le cose sagge in quelle sciocche
e priva lo spirito delle sue visioni.
Quando arriverà il tuo momento di morire,
non essere come quelli i cui cuori sono pieni di paura,
e quando arriverà il loro momento essi piangeranno
e pregheranno per avere un ‘altro poco di tempo per vivere
la loro vita in maniera diversa.
Canta la tua canzone della morte
e muori come un eroe che sta tornando alla casa.”
Tony Kospan
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Sorprende sempre, anche chi come me che da tempo
legge ed ammira il pensiero e le poesie degli Indiani d’America,
la loro profonda saggezza.
Direi che questa poesia appare esser proprio emblematica in tal senso
e nel contempo è la chiara manifestazione
della loro intima, profonda ed assoluta unione con la natura.
IO SONO UNA ROCCIA
Penna d’Aquila Danzante
Io sono una roccia, ho visto la vita e la morte,
ho conosciuto la fortuna, la preoccupazione e il dolore.
Io vivo una vita da roccia.
Sono una parte di nostra Madre, La Terra.
Ho sentito battere il suo cuore sul mio,
ho sentito i suoi dolori e la sua gioia.
Io vivo una vita da roccia.
Sono una parte di nostro Padre, il Grande Mistero.
Ho sentito le sue preoccupazioni e la sua saggezza.
Ho visto le sue creature, i miei fratelli,
gli animali, gli uccelli, i fiumi e i venti parlanti, gli alberi,
tutto quello che è sulla Terra
e tutto quello che nell’Universo è.
Io sono parente delle stelle.
Io posso parlare, quando conversi con me
e ti ascolterò, quando parlerai.
Io ti posso aiutare, quando hai bisogno di aiuto.
Ma non mi ferire, perché io posso sentire, come te.
Io ho la forza di guarire, eppure all’inizio tu dovrai cercarla.
Forse tu pensi che io sia solo una roccia,
che giace nel silenzio, sull’umido suolo.
Ma io non sono questo.
Io sono una parte della vita,
io vivo, io aiuto coloro che mi rispettano.

Fonte web
CIAO DA TONY KOSPAN
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La leggenda del dream-catcher (“acchiappa-sogni”)
è una delle più belle e suggestive della mitologia indiana.
Nonostante oggi sia diffusa tra tutti i popoli Indiani del Nord America,
si crede abbia avuto origine nelle terre degli Oneida.
Poi si sarebbe diffusa tra gli altri popoli nativi
subendo variazioni e arricchimenti.
Ma cos’è l’acchiappasogni?
L’acchiappasogni è un cerchio in legno flessibile
(che rappresenta i ritmi ciclici della vita e l’universo)
con al centro una rete
(per catturare i sogni belli ed allontanare quelli brutti)
che è adornato da piume di uccelli.
Si dice che fosse donato ad ogni bambino
nel momento della nascita
che poi lo conservava per tutta la vita.
LA LEGGENDA DEL DREAM-CATCHER (L’ACCHIAPPASOGNI)
La leggenda narra di una bambina, Nuvola Fresca, che un giorno, terrorizzata da incubi ricorrenti, rivelò alla madre le sue paure e le chiese aiuto.
Ultimo Sospiro della Sera, la madre, costruì allora una rete di forma circolare per “catturare” i sogni della piccola e le diede il potere di riconoscere i sogni buoni da quelli cattivi.
Quindi l’appese al lettino di Nuvola Fresca disperdendo le sue paure.
Ancora oggi, a secoli di distanza, ogni volta che nasce un bambino, gli Indiani costruiscono un dream-catcher e lo collocano sopra la sua culla.
Con un legno speciale, molto duttile, plasmano un cerchio, che rappresenta l’universo, e intrecciano al suo interno una rete simile alla tela del ragno.
Alla ragnatela assegnano quindi il compito di catturare e trattenere tutti i sogni che il piccolo farà.
Se si tratterà di sogni positivi, il dream-catcher li affiderà al filo delle perline (le forze della natura) e li farà avverare.
Se li giudicherà invece negativi, li consegnerà alle piume di un uccello e li farà portare via, lontano, disperdendoli nei cieli.
Gli Indiani conservano il loro acchiappasogni per tutta la vita.
Con gli anni, e con l’aggiunta di piccoli oggetti personali (che vanno appesi), il suo potere si accresce e, con esso, anche la capacità di proteggere il suo possessore e di aiutarlo a realizzare i suoi sogni.
TESTO LEGGENDA DAL WEB … IMPAGINAZIONE E PRESENTAZIONE T.K.
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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Ancora una volta stupisce la profondità,
pur nella sua genuina semplicità,
della cultura dei nativi americani.
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Questa piccola riflessione di Orso in piedi
penso che possa farci riflettere.
Forse è per il nostro allontanamento da madre Natura
nel pensiero e nei comportamenti
che il mondo ci appare così impazzito?
RIFLESSIONE DI ORSO IN PIEDI
Gli anziani Lakota erano saggi.
Sapevano che il cuore di ogni essere umano che si allontana dalla natura si inasprisce.
Sapevano che la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi e per tutto ciò che cresce,
conduce in fretta alla… mancanza di rispetto per gli uomini.
Per questa ragione il contatto con la natura, che rende i giovani capaci di sentimenti profondi,
era un elemento importante per la loro formazione.
Orso in piedi – Lakota
F I N E
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