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. . . Lord Frederic Leighton – Madre e figlia
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Impara a piacere a te stesso.
Quello che tu pensi di te stesso
è molto più importante
di quello che gli altri pensano di te.
– Seneca –
L’ATTIMO ETERNO DELLA VERITA’
Giusy Maugeri
Dai lembi scuciti delle terre del cuore riemergo centellinando parole soffocate dall’esplosione di voci assordanti del mondo delle banalità E se colgo una stella nel vortice vivo di vite sprecate fra inutili stupidità ne godo di gemma rara il bagliore e rinasco come tenero germoglio nutrito dal sole della vita. Essa corre come treno veloce sui binari del mondo e mi sfugge di mano l’attimo eterno della verità…
![]() Lord Frederic Leighton – Ragazze greche che cercano ciottoli
![]() ![]() ![]() ![]() da Orso Tony
![]() Lord Frederic Leighton
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Serata di mercoledì in poesia “L’attimo eterno” G. Maugeri – arte Leighton – canzone “Mind games” Lennon Leave a comment
La vera ma incredibile storia di un mio aforisma sui cani.. con tutti i personaggi e non solo 1 comment
Aldo Ciccolini.. monumento del pianismo classico – Breve ricordo ed il video di una sua performance Leave a comment
morì uno dei giganti del “pianismo” italiano.

(Napoli 15.8.1925 – Asnières-sur-Seine 1.2.2015)
iniziò a soli 9 anni a studiare pianoforte e composizione a Napoli
e successivamente completò i suoi studi a Parigi.

a Parigi eseguendo il “Concerto de mai” di Marcel Delannoy.
alla Fenice ed in altri grandi teatri italiani e non solo.

e dal 1970 si dedicò anche, e con passione e successo,
all’insegnamento al Conservatorio di Parigi.
sia in Francia che in Italia e comunque possiamo dire che,

con i suoi studi e le sue esecuzioni,
fatto conoscere la musica per pianoforte
di compositori francesi famosi come








Vivere una sola vita – Breve ma sublime e suggestiva poesia di Ndjock Ngana Leave a comment




in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.




Omaggio a Febbraio con poesie.. dipinti.. canzoni e ricordando la sua storia 1 comment
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Rendiamogli quindi omaggio,
sperando che non sia troppo… rigido
e che non ci crei troppi problemi,
con alcuni aforismi ed alcune poesie


Abel Grimmer – Mese di Febbraio
E’ arrivato febbraio, febbraietto!
“Ah, febbraietto, corto e maledetto”
gli gridan tutti: “Vattene alla lesta!”
Corre via febbraietto e sembra dire:
“Allegri, chè l’inverno è per finire!”
E allegro per il colle e per il piano,
ora pota le viti il buon villano,
mentre le vie, le piazze cittadine,
empie un gaio vociar di mascherine.


in quel giorno brillò la prima volta
un mille verde. Ed ecco il cuore ascolta
l’uccello che promette primavera.
Respira già quest’aria cristallina
nascosta dalle foglie macerate,
la mammola. Viole son nate
nel sol di quest’angelica mattina


Cosa ci porti, corto febbraio?
Si, dietro l’uscio vi è primavera
con la sua veste dolce e leggiera,
col suo sorriso limpido e gaio.
Tu ci porti le mascherine
coi lieti giorni del carnevale;
empi di canti le gaie sale,
e la tua gioia par senza fine.
C’è chi ti dice, febbraio, amaro
perchè talvolta di pioggia e neve
non sei di certo un mese avaro,
col tuo cappuccio di nubi, greve.
Ma cosa importa? Fresca e leggiera
a te dappresso bionda nel sole,
tutta sorriso, tutta viole,
ecco che appare la primavera.





Martedì sera in poesia “Lasciami venire” Ritsos – arte Soulacroix – canzone “Every breath..” Police 1 comment


Meglio che arrivi l’inverno che si vede e si sente,
piuttosto che un inverno che non si vede, quello del cuore.
~ Stephen Littleword ~



La luna è buona – non si vedrà
che si sono imbiancati i miei capelli. La luna
me li farà di nuovo biondi. Non te ne accorgerai.
Lasciami venire con te. […].
Ci sederemo un poco sul muretto, sull’altura,
e rinfrescandoci al vento di primavera
forse immagineremo pure di volare,
perché spesso, e perfino ora, sento il fruscío della mia veste
che pare il battito di due ali forti,
e quando ti chiudi in questo rumore del volo
senti irrigidirsi il collo, i fianchi, la tua carne,
e cosí stretto nei muscoli del vento azzurro,
nei nervi robusti dell’altezza,
non ha importanza che tu parta o torni
né conta che i miei capelli siano bianchi,
(non è questo che mi dà pena – mi dà pena
che non mi s’imbianchi anche il cuore).
Lasciami venire con te.
Lo so, ciascuno cammina da solo verso l’amore,
solo verso la gloria e la morte.
Lo so. L’ho provato. Non giova a niente.
Lasciami venire con te.




DOLCE E’ IL BACIO – Una stupenda mini poesia d’amore che ci porta al mito classico di.. Europa Leave a comment

Canova



Anthony van Dyck

Raccontino d’autore ci parla di una distrazione davvero record… ma di classe! 1 comment

In previsione di dover cambiare casa e quindi il percorso per andare e tornare dal lavoro,
la famiglia di N. Wiener, uno dei padri della cibernetica,
preoccupata per la sua estrema distrazione
lo prepara facendogli provare più volte il percorso dalla nuova fermata dell’autobus.
Ma, com’era prevedibile, il primo giorno Wiener scende alla solita fermata.
Appena si rende conto dell’errore prova a ritrovare la strada per la nuova casa ma si perde.
A un certo punto vede una ragazza che gli viene incontro e le chiede:
– Scusi, sai se oggi da queste parti c’è stato un trasloco di un professore del MIT?
– Sì, papà, mamma mi ha mandato a cercarti, vieni che ti accompagno a casa.
Gabriele Lolli

La magia del corallo – Storia.. natura.. mito.. arte ed oreficeria Leave a comment
IL CORALLO
MITO STORIA NATURA ARTE
IL MITO
L’origine del corallo è stata per secoli avvolta nella leggenda.
Ovidio nelle “Metamorfosi” e Plinio il Vecchio nella “Naturalis historia” riconoscono al corallo la stessa genesi mitica. Il sangue che continuò a gocciolare dalla testa recisa della gorgone Medusa, si trasformò in corallo.
LA NATURA
Il suo colore caldo e vivo, l’origine marina, la sua natura ambigua devono aver fortemente impressionato i primi popoli del bacino del Mediterraneo che hanno così iniziato a lavorarlo e a farlo conoscere in tutto il mondo. Il corallo propriamente detto è un celenterato ottocorallo dell’ordine dei gorgonacei, caratterizzato da uno scheletro calcareo ramificato, colorato più o meno intensamente di rosso, per la presenza di sali di ferro, e ricoperto da uno strato di tessuto molle denominato sarcosoma.
Nel sarcosoma si osservano molti polipi provvisti di otto tentacoli ramificati e contrattili, I coralli si riproducono per mezzo di piccole larve ciliate, natanti e vermiformi che, trascinate dalle correnti, si fissano alle pietre, dove ciascuna dà origine ai un primo individuo (oozoite), che per gemmazione da origine a una colonia.
LA STORIA
Il corallo sembra aver esercitato il proprio fascino sui popoli sin dai tempi più remoti:
Il mondo romano, che fa ampio uso del corallo, preferisce al prodotto lavorato destinato ad ornamenti e realizzazioni complesse, manufatti più semplici. Il mondo medievale adotta invece il corallo con grande ampiezza e varietà, non soltanto in contesti artistici, ma anche economici e spirituali. Difatti, nel medioevo, il corallo appare legato a due principali sfere d’uso: Il Rinascimento registra il radicarsi di una lavorazione del corallo in senso plastico e figurativo, legata in modo particolare alla realizzazione di soggetti sacri. Pian piano nel corso del tempo Napoli e (soprattutto) Torre del Greco assumono il ruolo di guida sia nella pesca che nella realizzazione di prodotti in corallo.
A partire dal 1870 Torre del Greco si afferma come uno dei maggiori centri produttivi a livello mondiale nel settore del corallo. Dopo la prima guerra mondiale, grazie ad una nuova concezione di gioiello, il corallo entra a pieno titolo nell’altissima gioielleria;
dopo le difficoltà vissute nel corso del secondo conflitto mondiale, si registra una ripresa dei flussi commerciali legati al corallo, e le aziende di Torre del Greco, altamente specializzate, tornano ad essere tra le prime nel panorama mondiale ma in Italia ci sono anche altri punti di eccellenza.
UNA DELLE CAPITALI DEL CORALLO
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Torre del Greco è in genere riconosciuta come tale anche se in Italia vi sono altri importanti centri per la sua lavorazione. La pesca del corallo è stata esercitata dai Torresi da tempi remoti ed i loro guadagni erano tali che che Ferdinando IV di Borbone chiamò la città “spugna d’oro” del suo regno.
Dal ‘500 i Torresi si spinsero nel mare della Corsica e della Sardegna e già nel ‘600 avevano una flotta di centinaia di barche. Poi alla fine del ‘700 si spinsero anche verso le coste africane. La città ospita ben 2 musei dedicati al corallo: uno storico all’interno dell’ “Istituto d’arte di stato” e l’altro più piccolo.
L’arte del corallo viene insegnata e tramandata dall’antica Scuola d’incisione e lavorazione del corallo annessa all’omonimo Museo. Nel suo territorio sono tantissime le aziende di ogni dimensione che lo lavorano e l’esportano in ogni parte d’Italia e del mondo. Qui giù il francobollo del 2010 che testimonia l’importanza storica della lavorazione torrese del corallo.
TONY KOSPAN
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Lunedì sera in poesia “E’ oggi” Neruda – arte Perugini – canzone “La lontananza” Modugno Leave a comment






farsi beffe dell’amore a prima vista
come di una ridicola fantasia.
Ma le persone che pensano
e quelle che sentono profondamente
hanno sempre affermato la sua esistenza.






entro dita di luce e occhi di sogno,
domani arriverà con passi verdi:
nessuno arresta il fiume dell’aurora.
gli occhi dei tuoi sogni, beneamata,
sei tremito del tempo che trascorre
tra luce verticale e sole cupo,
portandoti, traendoti alle mie braccia
con puntuale, misteriosa cortesia.
il mare, il tempo, tutti i pianeti,
la tua voce diurna e la tua pelle notturna


