Archivio per 2 aprile 2014

Buonanotte con la bella minipoesia… Sera d’aprile… di Antonia Pozzi…   Leave a comment

 
 
 
 
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SERA D'APRILE
Antonia Pozzi
 
 
Batte la luna soavemente
di là dei vetri
sul mio vaso di primule:
senza vederla la penso
come una grande primula anch'essa
stupita
sola
nel prato azzurro del cielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
*Dipinto di Magritte
 
 
 

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Uomini soli – Il poetico testo e la bella canzone dei Pooh   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh…
 
 
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dai Pooh al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
 
 
Il tema, la solitudine,  
è stupendamente raccontato in poesia e musica
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
 
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.
 
 
 
 
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IL VIDEO
 
 
Ed ora ascoltiamola con la mente e…
con il cuore se ci va….
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 
 
 
 

IL GRUPPO CULTURALE DI FB

 
 

La plurimillenaria storia letteraria dell’Antico Egitto in… sintesi   Leave a comment



Nei suoi 3000 anni circa
 la civiltà egizia ha avuto tantissime forme culturali e letterarie…
 
 
Non potendo approfondire, nello stretto spazio di un post,
tutta l'enorme mole di documentazione giunta a noi…
ecco un breve excursus sulla storia letteraria
di quella grandissima civiltà…
 
 
 
 
 
 

 

 

 

MINISTORIA LETTERARIA
DEGLI EGIZI…
 
 
 

La storia letteraria dei popoli egizi riflette la complessità di uno sviluppo storico caratterizzato da continuità culturali ma anche da cesure, riprese, periodi di ricchezza e vigore e periodi di regresso e decadenza. E’ un processo che ha radici antichissime: gli egizi sono tra i popoli di cui sappiamo di più , per cui riusciamo ad “arrivare” più indietro nel tempo. E anche per la sua posizione geografica è stata una cultura di cui i popoli europei hanno conosciuto nei suoi elementi principale, anche se non sappiamo esattamente quanto ne siano stati influenzati.
 

 


 

 
 
Sinteticamente, per quanto riguarda i prodotti letterari di questi popoli nelle epoche precedenti le prime testimonianze letterarie conosciute dei popoli europei, si distinguono cinque periodi.
 

 


 
 
 

 

 
 
 
Al periodo 2778/2250 (-) circa appartengono testi delle piramidi e delle mastaba. I “Testi delle piramidi” sono iscrizioni funerarie: inni, rituali, frasi magiche, testi religiosi scolpite in geroglifico sulle pareti della camera sepolcrale dei sovrani della V dinastia (secolo XXV-) e di re e regine successive. I testi furono scoperti a Saqqarah da *A. Mariette nel 1880-1+ e pubblicati per la prima volta da *G. Masp챕 ro nel 1894+. Si tratta di pi첫 di 700 formule. Dovevano servire per aiutare il sovrano a superare gli ostacoli nel suo viaggio verso il cielo per essere assunto tra gli dei.
I mastaba erano tumuli bassi, con due stele e una camera per le offerte, in cui erano sepolti personaggi illustri e nobili. Vi sono testi che esplicitano quanto 챔 raffigurato sulle pareti, ma anche testi biografici ( l’autobiografia di Uni).
A questo periodo appartengono raccolte sapienziali di detti di saggi: di Imhotep e Hardedef, di Ptahotep, uno attribuito al figlio del faraone Cheope.
 

 
 


 
 
 

 
 
MERIKARA
 
Nel 2250/2160 (-) circa, un periodo di crisi caratterizzato da profondi mutamenti sociali. Nelle Ammonizioni di un saggio il principe Ipu con passione rimpiange il passato e descrive incisivamente il presente. Nel Dialogo di un disperato con la sua anima un saggio discute dell’inutilità di restare in vita in un mondo triste e duro.
Nel Canto dell’arpista le traversie della vita fanno parte delle leggi naturali per cui è inutile rimpiangere il passato e non si deve disperare del presente.
L’Insegnamento per Merikara presenta il sovrano nelle sue qualità umane e approfondisce il senso del divino. L’Oasita eloquente è la storia di un contadino defraudato da un funzionario che chiede giustizia a un alto dignitario della corte e viene posto nell’ufficio del funzionario che lo aveva defraudato.
 

 


 
 
 

 
 
 
SCRIBA
 
Nel 2160/1580 (-) due generi letterari: politico e narrativo. Significativo l’elegante testo ‘profetico’ di Neferty per l’avvento al trono di Amenemhet I fondatore della XII dinastia.
Kethy 챔 autore dell’Insegnamento di Amenemhet I al figlio Sesostri I imperniato sul concetto amaro che chi fa del bene non raccoglie bene, e della Satira dei mestieri, elogio della carriera di scriba e satira delle altre professioni.
Testo narrativo è Avventure di Sinuhe, divenuto poi un classico nelle scuole egizie. E’ stato rinvenuto in vari papiri. Dopo la morte misteriosa di Amenemhet I (20001970-), Sinuhe fugge, visita i paesi dell’Asia vicina. Si stabilisce nel paese di Retenu (Siria), diventa un ricco capo tribù amato e stimato da tutti, ma diventato vecchio la nostalgia della sua terra e il desiderio di conquistare il favore del nuovo sovrano Sesostri I (figlio e successore di Amenemhet I) lo spingono a tornare in Egitto. Accolto con grandi onori dal faraone, Sinuhe attende serenamente la morte. Il racconto, svolto sotto la forma di un’epigrafe autobiografica in cui Sinuhe parla in prima persona, era considerato presso gli antichi egizi capolavoro della narrativa antica per vivacità descrittiva e eleganza di stile. Simile è il Racconto di un naufrago.
I Racconti del papiro Westcar 챔 una raccolta di storie meravigliose del passato, narrate a turno da principi, alla presenza del faraone Cheope.

 
 


 
 
 
 

 
 
INNO AL SOLE
 
Nel 1580/1320 (-) il periodo dei faraoni liberatori del delta del Nilo dagli asiatici e conquistatori: Ahmose, Tutmosi I, Tutmosi III, Tutankhamon. Anche in letteratura è un periodo di splendore.
Alla letteratura di corte appartiene il racconto della concezione divina della regina Hatshepsut, la narrazione dell’impresa di Tutmosi III a Meghiddo.
Alla produzione religiosa l’ “istruzione” al sommo sacerdote di Ptahotep, l’Inno al sole, il grande Inno al dio Amon, e il celebre Inno ad Aton dio solare.
Di carattere morale è l’Insegnamento di Any. 
 

 
 


 
 
 

 
 
A partire dal XVI secolo (-) e cioè dalla 18° dinastia, cominciarono a essere deposti nelle tombe, appoggiato al sarcofago oppure meso tra le bende che avvolgevano il morto delle formule magico-funerarie su papiro. Convenzionalmente si dà il nome di “Libro dei morti” a queste iscrizioni, ma gli egizi le chiamavano Libro dell’uscire alla luce. Destinate a assicurare un aldilà senza incertezze, i manoscritti del “libro” furono scritti prima in geroglifico corsivo, poi in ieratico (dalla 21° dinastia), poi in demotico. Ne sono pervenuti in gran numero, per lo più illustrati con vignette, vere e proprie miniature. I temi erano incentrati sul mito di Osiri signore dell’oltretomba, sul giudizio del defunto (psicostasia) e sulla esistenza dopo la morte. L’esemplare più antico del “Libro dei morti” è il Papiro di Torino, di epoca tolemaica. Suddiviso in 165 formule. E’ stato edito da K.R. Lepsius (1842+).  

 
 


 
 
 

 
 
Nel 1320/950 (-), l’inserimento della borghesia mercantile e artigiana in posti di responsabilità, la diffusione della cultura media con la formazione di un gran numero di funzionari, i maggiori contatti con le culture asiatiche produce nuovi generi letterari e forme espressive. La lingua usata aveva conservato lo stesso tipo di struttura morfologica: ora muta sotto l’influsso del parlato. A proposito di questa lingua nuova e di questa nuova letteratura si parla di neoegizio.
Tra i testi di questo periodo sono Il racconto dei due fratelli e La disputa tra Horo e Seth
aspiranti all’eredità del defunto Osiri.
E una vasta produzione letteraria di carattere amoroso, idillica, sensuale, erotica.
 
 
 
 
 
 
 
 
testo dal web – impaginazione t.k. 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN 
 
 
 
 
 
 
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UN MODO DIVERSO DI VIVERLE…
ORSO TONY


Ricordo umano e letterario di Emile Zola grande scrittore francese dell’800   Leave a comment

 
 
Zola, giornalista e scrittore francese,
è considerato il massimo esponente del filone naturalista.
 
 
Nell'anniversario della nascita mi fa piacere ricordare
la sua figura… umana e letteraria.

 
 
 

Émile Zola
(Parigi 2.4.1840 – Parigi 29.9.1902)
 
 
 
 
 
 BREVE BIOGRAFIA
 
 
 
Nato a Parigi il 2 aprile 1840 da Francesco Zola, un ingegnere italiano, e da Émilie Aubert donna francese, visse la sua infanzia e la prima giovinezza ad Aix-en-Provence, dove il padre lavorava.
 

Anche dopo la morte del padre nel 1847 continuò lì i suoi studi, conoscendo anche Cezanne che fu suo amico quasi per tutta la vita (fino al 1886).
 
Nel 1857 la madre per grossi problemi economici decise di rientrare a Parigi.
 
Qui  Zola non si ambientò subito ed ebbe grosse difficoltà nei suoi suoi studi presso il liceo Saint-Louis dove fu bocciato per due volte agli esami di maturità.
 
Si decise allora a trovar lavoro e dopo vari lavoretti fu assunto come fattorino nella casa editrice Hachette dove fece ben presto carriera.
 
Riuscì quindi a frequentare gli ambienti letterari ed artistici dell'epoca.
 
 
 
 

Emile Zola

 
 
 
 
Dopo poco iniziò l'attività di giornalista al Journal populaire di Lilla.
 
Non cessò mai di fare il giornalista pur dopo esser diventato un famoso scrittore. 
 
Nel 1864 iniziarono le sue pubblicazioni con “Contes à Ninon” e nel 1865 seguì la “Confession de Claude”.
 
Seguendo lo spirito del tempo Zola si accostò pian piano alle correnti del Realismo e del Naturalismo divenendone ben presto un punto di riferimento.
 
Il romanzo, secondo la visione del Naturalismo a cui partecipava anche Guy de Maupassant,  diventava opera sperimentale“.
 
Doveva cioè seguire un metodo scientifico basato sull'attenta osservazione della realtà sociale.
 
 
 
 

Lo scrittore e la sua famiglia

 
 
 
I suoi romanzi furono quasi tutti scritti per descrivere con profondo realismo la realtà della società del suo tempo anche la più degradata…
 
Come si può immaginare gli ambienti “perbenisti” e conservatori contestarono con forza e durezza questo genere di romanzi perché evidenziavano le ipocrisie e le magagne dell'alta borghesia e trattavano anche argomenti sessuali in modo esplicito (specialmente in “Nanà“… ma oggi farebbero solo sorridere) .
 
 
 

Emile Zola dipinto da Manet

 
 
 
Nel 1886 il suo romanzo “L'opera”, che narrava di un pittore fallito, fece arrabbiare l'amico di tutta una vita, Cezanne, che rimase offeso, riconoscendosi nel personaggio descritto, e ruppe per sempre l'amicizia benché Zola l'avesse in passato spesso aiutato e sostenuto economicamente.
 
 
 
 

Cezanne – Paul Alexis legge un libro ad Emile Zola

 

 

 

Nel 1898 fece scalpore la pubblicazione su “L'Aurore” di una appassionata lettera aperta inviata al Presidente, intitolata J'accuse in difesa di Dreyfus un Ufficiale di Artiglieria ingiustamente accusato di tradimento e di forte contestazione sul modo in cui si era svolto il processo.
 
 
 
 

 

 
 
 
 
Lo Stato Maggiore dell'Esercito Francese non accolse bene la cosa e lui fu costretto a fuggire in Inghilterra da cui rientrò solo dopo un'amnistia.
 
 
 
 
 

 
 
 
Nel 1902 morì per le esalazioni di una stufa ma sulla vera causa resta ancor oggi qualche ombra.
 
Fu sepolto a Parigi nel Pantheon accanto a due altri grandi scrittori francesi Alexandre Dumas padre e Victor Hugo.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
In suo onore ed in suo ricordo…
 una scena del film nato dal suo romanzo più famoso…
Nanà…


 
 
 
 

Tony Kospan




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Buon mercoledì in poesia – Ho scelto te di S. Lawrence – arte.. D. Ligare – canzone.. Tu sei l’unica donna – e..   Leave a comment

 
 
 

David Ligare
 
 
 
 


 
 

Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.
Paul Valery

 
 
 
 
 
   

David Ligare – 3 donne dell'antica Grecia
 
 
 
HO SCELTO TE
~ S. Lawrence ~
 
Nel silenzio della notte,
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell’incanto dell’aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell’arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gìoia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te. 
 
 
 
 
David Ligare – Summa
 
 
 
  80x80  80x80  80x80  80x80  80x8080x80
 
 
 
 
 
à tout le monde par 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

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IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L'ARTE… INSIEME
Ripped Note
 
 
 

Buonanotte con la bella minipoesia… Ah.. se il ricordo tuo di me… di J. R. Jimenez   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
AH SE IL RICORDO TUO DI ME
Juan Ramòn Jiménez
 
 
Ah, se il ricordo tuo di me,
fosse questo cielo azzurro di maggio,
tutto pieno delle stelle pure dei miei gesti!

Dei miei gesti uguali, come quelle;
tutti puri, limpidi, buoni, tranquilli
come le stelle!

– Sotto, il tuo sorriso nei sogni,
sogni dei tuoi ricordi della vita mia! -.
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 
 
 

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Pubblicato 2 aprile 2014 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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