Archivio per l'etichetta ‘bruno ferrero’
Un bellissimo raccontino
che consiglio alle madri (ed ai padri)
di far leggere ai ragazzi di oggi.

MADRE E FIGLIO
–
– BEL RACCONTINO DI SAGGEZZA –

IL CONTO
– Bruno Ferrero –
Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano.
Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:
Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 EURO.
Per aver ordinato la mia cameretta: 1,50 EURO.
Per essere andato a comprare il latte: 0,50 EURO.
Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): 3 EURO.
Per aver preso due volte “ottimo” a scuola: 2 EURO.
Per aver portato fuori l’ immondizia tutte le sere: 1 EURO.
Totale: 9 EURO
La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente.
La sua mente si affollò di ricordi.
Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:
Per averti portato in grembo per 9 mesi: 0 EURO.
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 EURO.
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 EURO.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 EURO.
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: 0 EURO.
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che ti ho preparato: 0 EURO.
Per la vita che ti dò ogni giorno: 0 EURO.
Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio.
Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due LACRIMONI fecero capolino nei suoi occhi.
Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “PAGATO”.
Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.
Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a fare i conti, è tutto finito.
L’amore, o è gratuito o non è amore.

dal web – impaginazione T. K.
CIAO DA TONY KOSPAN
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Noi ed i muri intorno a noi.
Un interessante raccontino sulle chiusure nostre
e su quelle degli altri intorno a noi.
IL MURO
Bruno Ferrero
.
In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti.
Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all’altra.
Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione.
L’altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente.
Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi, e coloro che fuggivano;
tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera, pensava il primo eremita,
che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell’altro.
Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità,
decise di posare una pietra all’imboccatura della propria grotta,
ogni volta che l’altro commetteva una colpa.
Dopo qualche mese davanti alla grotta c’era un muro di pietre grigie e soffocante.
E lui era murato dentro.
,
,
,

.
.
Da ” A volte basta un raggio di sole” di Bruno Ferrero
UNA BREVE RIFLESSIONE
Dobbiamo esser molto attenti quindi a non costruire dei muri intorno al cuore perché potremmo rimaner imprigionati..
Sulla stessa linea anche questo aforisma…
.
.
Se alzi un muro, pensa a cosa lasci fuori.
Italo Calvino
Debbo però rilevare che a volte si vede un muro che sembra costruito da qualcun altro… a volte ciò è vero…
ma in altre non ci accorgiamo che l’abbiamo in verità costruito noi e l’altro alla fine non ha fatto altro che prenderne semplicemente atto… sigillandolo.

Ciao da Tony Kospan
.
.
.

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UN RACCONTINO DI SAGGEZZA
CHE MI SEMBRA GIUSTO
DEFINIRE SUBLIME
QUANDO FINISCE LA NOTTE?
(Bruno Ferrero, Il Canto del Grillo)
Un vecchio rabbino domandò una volta ai suoi allievi
da che cosa si potesse riconoscere il momento preciso
in cui finiva la notte e cominciava il giorno.
“Forse da quando si può distinguere con facilità un cane da una pecora?”.
“No”, disse il rabbino.
“Quando si distingue un albero di datteri da un albero di fichi?”.
“No”, ripeté il rabbino.
“Ma quand’è, allora?”, domandarono gli allievi.
Il rabbino rispose:
“E’ quando guardando il volto di una persona qualunque, tu riconosci un fratello o una sorella.
Fino a quel punto è ancora notte nel tuo cuore”.
Abbiamo imparato a volare come gli uccelli,
a nuotare come i pesci,
ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli.
(Martin Luther King)
Ciao da Tony Kospan
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Un racconto bello,
ma anche saggio e sublime
di Bruno Ferrero.
LA DOLCE LEGGENDA
DELLA CREAZIONE DELLA… PECORA
Bruno Ferrero
Appena creata, la pecora scoprì di essere il più debole degli animali.
Viveva con il continuo batticuore di essere attaccata dagli altri animali, tutti più forti e aggressivi.
Non sapeva proprio come fare a difendersi.
Tornò dal Creatore e gli raccontò le sue sofferenze..
“Vuoi qualcosa per difenderti?”, le chiese amabilmente il Signore.
“Sì”.
“Che ne dici di un paio di acuminate zanne?”..
La pecora scosse il capo: “Come farei a brucare l’erba più tenera? .
Inoltre mi verrebbe un’aria da attaccabrighe”.
.
“Vuoi dei poderosi artigli?”.
.
“Ah no! Mi verrebbe voglia di usarli a sproposito”.
.
“Potresti iniettare veleno con la saliva”, continuò paziente il Signore.
.
“Non se ne parla neanche. Sarei odiata e scacciata da tutti come un serpente”.
.
“Due robuste corna, che ne dici?“..
“Ah no! E chi mi accarezzerebbe più?”.

“Ma per difenderti ti serve qualcosa per far del male a chi ti attacca…”..
“Far del male a qualcuno? No, non posso proprio. Piuttosto resto come sono”.
Siamo, in un certo senso, come piccoli animali senza nemmeno una pelliccia o denti aguzzi per difenderci.
Ciò che ci protegge non è la cattiveria ma l’umanità:
la capacità di amare gli altri e di accettare l’amore che gli altri vogliono offrirci..
Non è la nostra durezza a darci il tepore la notte, ma la tenerezza, che fa desiderare agli altri di scaldarci.
La vera forza dell’uomo è la sua tenerezza.
dal web – impagin. t.k.

Certo leggere un così dolce racconto
mentre assurde guerre non accennano a finire
fa male… molto male.
CIAO DA TONY KOSPAN

PER LE NOVITA’ DEL BLOG


SE… TI PIACE… ISCRIVITI
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Mi piace Caricamento...
Questo raccontino, davvero carino
e con un piccolo, ma significativo, spunto di saggezza
mi fu fatto conoscere da un’amica
che conosceva la mia passione per gli orsi, gli orsetti,
come pure il mio nik orsosognante, etc etc…
L’ho ritrovato per caso
e lo ripropongo con piacere…
GLI AMICI E L’ORSO
Due amici facevano la stessa strada che attraversava una tenebrosa e pericolosa foresta.
Improvvisamente un orso ennorme e ringhiante si parò davanti ai due uomini.
Uno, in preda alla paura, si arrampicò su un albero e si nascose; l’altro non fece in tempo, ed accorgendosi di non essere in grado di sfuggire alla bestia feroce, si lasciò cadere a terra, fingendo di essere morto.
Sapeva infatti che gli orsi non toccano i morti.
Quando l’orso gli arrivò vicino, lo annusò, gli grugnì negli orecchi, provò a smuoverlo con il muso.
Il poveretto tratteneva il respiro con tutte le sue forze.
L’orso lo credette effettivamente morto e se ne andò.
Appena vide l’orso sparire tra gli alberi , l’altro scese dall’albero su cui si era arrampicato e chiese all’amico:
” Che cosa ti ha detto l’orso nell’orecchio?”.
“Mi ha detto di non viaggiare più insieme a certi amici,
che nel momento del pericolo invece di aiutarmi se la danno a gambe levate”

Da Bruno Ferrero, Il canto del grillo, Ed. Elledici
CIAO DA

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MADRE E FIGLIO
–
– BEL RACCONTINO DI SAGGEZZA –

IL CONTO
– Bruno Ferrero –
Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano.
Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:
Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 EURO.
Per aver ordinato la mia cameretta: 1,50 EURO.
Per essere andato a comprare il latte: 0,50 EURO.
Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): 3 EURO.
Per aver preso due volte “ottimo” a scuola: 2 EURO.
Per aver portato fuori l’ immondizia tutte le sere: 1 EURO.
Totale: 9 EURO
La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente.
La sua mente si affollò di ricordi.
Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:
Per averti portato in grembo per 9 mesi: 0 EURO.
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 EURO.
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 EURO.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 EURO.
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: 0 EURO.
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che ti ho preparato: 0 EURO.
Per la vita che ti dò ogni giorno: 0 EURO.
Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio.
Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due LACRIMONI fecero capolino nei suoi occhi.
Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “PAGATO”.
Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.
Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a fare i conti, è tutto finito.
L’amore, o è gratuito o non è amore.

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Noi ed i muri intorno a noi….
Un interessante raccontino sulle chiusure nostre
e su quelle degli altri intorno a noi…
IL MURO
Bruno Ferrero
.
In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti.
Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all’altra.
Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione.
L’altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente.
Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi, e coloro che fuggivano;
tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera, pensava il primo eremita,
che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell’altro.
Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità,
decise di posare una pietra all’imboccatura della propria grotta,
ogni volta che l’altro commetteva una colpa.
Dopo qualche mese davanti alla grotta c’era un muro di pietre grigie e soffocante.
E lui era murato dentro.
,
,
,

.
.
Da ” A volte basta un raggio di sole” di Bruno Ferrero
UNA BREVE RIFLESSIONE
Dobbiamo esser molto attenti quindi a non costruire dei muri intorno al cuore perché potremmo rimaner imprigionati..
Sulla stessa linea anche questo aforisma…
.
.
Se alzi un muro, pensa a cosa lasci fuori.
Italo Calvino
Debbo però rilevare che a volte si vede un muro che sembra costruito da qualcun altro… a volte ciò è vero…
ma in altre non ci accorgiamo che l’abbiamo in verità costruito noi e l’altro alla fine non ha fatto altro che prenderne semplicemente atto… sigillandolo…

Ciao da Tony Kospan…
.
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Un racconto bello,
ma anche saggio e sublime
di Bruno Ferrero.
LA DOLCE LEGGENDA
DELLA CREAZIONE DELLA… PECORA
Bruno Ferrero
Appena creata, la pecora scoprì di essere il più debole degli animali.
Viveva con il continuo batticuore di essere attaccata dagli altri animali, tutti più forti e aggressivi.
Non sapeva proprio come fare a difendersi.
Tornò dal Creatore e gli raccontò le sue sofferenze..
“Vuoi qualcosa per difenderti?”, le chiese amabilmente il Signore.
“Sì”.
“Che ne dici di un paio di acuminate zanne?”..
La pecora scosse il capo: “Come farei a brucare l’erba più tenera? .
Inoltre mi verrebbe un’aria da attaccabrighe”.
.
“Vuoi dei poderosi artigli?”.
.
“Ah no! Mi verrebbe voglia di usarli a sproposito”.
.
“Potresti iniettare veleno con la saliva”, continuò paziente il Signore.
.
“Non se ne parla neanche. Sarei odiata e scacciata da tutti come un serpente”.
.
“Due robuste corna, che ne dici?“..
“Ah no! E chi mi accarezzerebbe più?”.

“Ma per difenderti ti serve qualcosa per far del male a chi ti attacca…”..
“Far del male a qualcuno? No, non posso proprio. Piuttosto resto come sono”.
Siamo, in un certo senso, come piccoli animali senza nemmeno una pelliccia o denti aguzzi per difenderci.
Ciò che ci protegge non è la cattiveria ma l’umanità:
la capacità di amare gli altri e di accettare l’amore che gli altri vogliono offrirci..
Non è la nostra durezza a darci il tepore la notte, ma la tenerezza, che fa desiderare agli altri di scaldarci.
La vera forza dell’uomo è la sua tenerezza.
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fa male… molto male.
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come pure il mio nik orsosognante, etc etc…
L’ho ritrovato per caso
e lo ripropongo con piacere…
GLI AMICI E L’ORSO
Due amici facevano la stessa strada che attraversava una tenebrosa e pericolosa foresta.
Improvvisamente un orso ennorme e ringhiante si parò davanti ai due uomini.
Uno, in preda alla paura, si arrampicò su un albero e si nascose; l’altro non fece in tempo, ed accorgendosi di non essere in grado di sfuggire alla bestia feroce, si lasciò cadere a terra, fingendo di essere morto.
Sapeva infatti che gli orsi non toccano i morti.
Quando l’orso gli arrivò vicino, lo annusò, gli grugnì negli orecchi, provò a smuoverlo con il muso.
Il poveretto tratteneva il respiro con tutte le sue forze.
L’orso lo credette effettivamente morto e se ne andò.
Appena vide l’orso sparire tra gli alberi , l’altro scese dall’albero su cui si era arrampicato e chiese all’amico:
” Che cosa ti ha detto l’orso nell’orecchio?”.
“Mi ha detto di non viaggiare più insieme a certi amici,
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– Bruno Ferrero –
Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano.
Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:
Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 EURO.
Per aver ordinato la mia cameretta: 1,50 EURO.
Per essere andato a comprare il latte: 0,50 EURO.
Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): 3 EURO.
Per aver preso due volte “ottimo” a scuola: 2 EURO.
Per aver portato fuori l’ immondizia tutte le sere: 1 EURO.
Totale: 9 EURO
La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente.
La sua mente si affollò di ricordi.
Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:
Per averti portato in grembo per 9 mesi: 0 EURO.
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 EURO.
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 EURO.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 EURO.
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: 0 EURO.
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che ti ho preparato: 0 EURO.
Per la vita che ti dò ogni giorno: 0 EURO.
Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio.
Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due LACRIMONI fecero capolino nei suoi occhi.
Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “PAGATO”.
Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.
Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a fare i conti, è tutto finito.
L’amore, o è gratuito o non è amore.

dal web – impaginazione T. K.
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