TEST DEI PROFUMI – Simpatico test per conoscerci meglio ed il profumo che va bene per noi   Leave a comment








TEST SPRINT E FACILISSIMO


Ma anche interessante.. simpatico
e molto apprezzato da chi l’ha fatto in passato. 








Ti dirà qual è l’essenza più adatta a te
ma anche la principale caratteristica della tua personalità.







Come?
Basta sceglier una delle girandole
colorate qui sotto
annotando la lettera corrispondente.








Hai scelto la girandola ed annotato la lettera?

BENE!

Adesso leggi il tuo profilo cliccando qui giù e andando poi
alla lettera corrispondente alla girandola da te prescelta:




fre bia pouce




Fatto?

Visto com’è veloce?

Se ti va raccontaci… se ti riconosci o no.








Ciao dall’Orso… 





TEST DI © 1996 *PATRIZIA TESTA*










Lalibela.. sorprendente “Gerusalemme d’Etiopia” – La sua storia e le incredibili chiese scavate nella roccia   Leave a comment

 
 






Lalibela è una piccola città dell’ Etiopia
situata a 2700 mt di altezza nota perché è
uno dei luoghi sacri più sorprendenti del mondo.
 
Visitiamola e conosciamola almeno virtualmente


 
 
 
 

 

 

 

LALIBELA


IL SORPRENDENTE… MEDIEVALE…


CENTRO RELIGIOSO ETIOPE

 

 

Perché sorprendente?

Perché la cittadina dell’Etiopia presenta undici chiese rupestri non costruite bensì scolpite interamente da un unico blocco di granito ed il cui tetto è situato al livello del suolo.

 

 

 

 
 
 


LA STORIA




La cittadina anticamente si chiamava Roha.
 
Cambiò il nome nel 12 ° secolo quando il Re Lalibela volle che si scolpissero queste chiese straordinarie e pertanto la città prese il nome di chi volle creare queste incredibili architetture.
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Narra la leggenda che il Re, da bambino, andò in coma per un tentativo di avvelenamento per cui una volta salvatosi decise di creare un grande complesso religioso.
 
Il Re però non volle copiare alcun tipo di chiesa precedente bensì creare solo costruzioni completamente diverse dalle altre… assolutamente uniche.
 

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.
 
Per realizzare ciascuna chiesa il lavoro consisteva prima nell’isolare un enorme pezzo di roccia, scavandovi tutto intorno, e poi passare ad un enorme lavoro di scalpello e martello per creare e cesellare gli interni.
 
La chiesa più grande è alta 40 mt.
 

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Un’altra leggenda vuole che di notte l’immane lavoro fosse continuato dagli angeli per aiutare gli esausti operai.
 
Una delle chiese contiene un pilastro in cui sono nascosti i segreti ed i progetti di costruzione visibili solo dai sacerdoti.
 

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Il desiderio del Re era anche quello di creare una Nuova Gerusalemme per evitare ai sudditi il lungo pellegrinaggio in Terra Santa e di costruire una nuova Città sacra che potesse competere con la famosa Axum che nasconde o nasconderebbe la vera ed originale Arca dell’Alleanza.
 
Lo stile delle decorazioni è di tipo bizantino.
 
Il risultato come possiamo vedere da queste immagini è stupefacente.

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F I N E





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STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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Luisa Conte.. l’attrice napoletana che impersonava l’anima popolare della città – Ricordo e video   Leave a comment



Desidero ricordare brevemente
l’attrice teatrale Luisa Conte,
definita unanimemente la donna del popolo
che meglio interpretava a teatro la realtà di Napoli
nel bene e nel male
e dotata di una verve comica davvero unica.

La sua morte sorprese e sconvolse la città
che l’amava tanto.



Foto di Augusto De Luca



A Donna Luisa,
così era da tutti chiamata con rispetto ed ammirazione,
infatti la città riservò un saluto ed un omaggio indimenticabile
sia per l’enorme numero di persone che partecipò ai funerali
che per la grande commozione che si diffuse in città e non solo.



BREVE BIOGRAFIA



Nata in una famiglia povera e numerosa
 già a 5 anni era sul palcoscenico del Trianon
ed a 14 era già in una Compagnia teatrale.



Luisa Conte
Napoli 27.4.1925 – Napoli 30.1.1994
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Iniziava così una luminosa, fantastica,
ma anche estremamente varia, carriera di attrice teatrale
toccandone quasi tutte le corde…
dalla sceneggiata alle grandi commedie di Eduardo
e di tanti altri grandi autori comici e non.

Ha recitato, tra gli altri, 
con il grande Eduardo e con Nino Taranto



Qui è con Nino Taranto



Ma era soprattutto amata per il piglio recitativo
ed il grande carisma che emanava dalle tavole dei palcoscenici
facendo innamorare ed estasiare il pubblico.



Qui è con Eduardo



Infatti al solo suo apparire sulla scena…
ed alle sue prime parole
dette con un’espressività ed un’intonazione così particolari,
ma nel contempo così partenopee,
una scossa elettrizzante colpiva gli spettatori…

Ma non è stata solo un’attrice perché ha svolto
anche il ruolo di impresaria teatrale.



Luisa Conte ed il fotografo Augusto De Luca



Negli ultimi anni essendo ormai diventata un mito
e già ammalata di cuore,
al suo entrar in scena lunghissimi applausi
fermavano per un po’ la recitazione.

Ha lasciato un enorme vuoto
negli ambienti teatrali napoletani
ma anche un’eredità che potrebbe esser stata raccolta
dall’amatissima nipote Lara Sansone.






IL VIDEO

Ricordiamola ed omaggiamola con questo video
in cui possiamo riconoscere ed ammirare
la sua stupenda recitazione
insieme a Nino Taranto e non solo.






Tony Kospan



Flow38
UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE D’ARTE
POESIA MUSICA SOGNI RACCCONTI
RIFLESSIONI BUONUMORE ETC
Frecce (51)

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I BAMBOCCIANTI – Una piccola corrente artistica del ‘600 ma molto particolare – Storia e dipinti   Leave a comment




Pieter van Laer




L’iniziatore della corrente è unanimemente ritenuto il Bamboccio.

Conosciamolo e potremo farci una prima idea della corrente.




Pieter van Laer – Haarlem 1599 / 1675



IL BAMBOCCIO


Pieter van Laer, detto il Bamboccio, era un pittore olandese in auge a Roma tra il 1625 ed il 1639.

Il soprannome di Bamboccio gli fu dato a Roma, forse per il suo viso tondo e colorito (amava il vino e le osterie) e la piccola statura.

Dopo essersi formato come pittore in Olanda, affinò il suo stile a Roma accanto agli artisti dell’epoca.

Qui frequentò diversi pittori, tra cui altri olandesi, e divenne anche uno dei leader di questi ultimi.



Pieter van Laer



Creò un suo stile, consistente in una versione “morbida” dello stile caravaggesco, che ebbe un buon successo commerciale ed anche dei seguaci.

Ricordiamoci che proprio in quell’epoca nasceva e si diffondeva anche a Roma un fiorente mercato dell’arte.

Tornò poi in Olanda, ad Haarlem, dove morì nel 1675.




Johannes Lingelbach – Mercato italiano con dentista ciarlatano (1651)




I BAMBOCCIANTI (O SCUOLA DEI BAMBOCCIANTI)


Questa corrente o scuola ebbe vita breve (con qualche eccezione) ed una limitata estensione territoriale ma una forte presenza nel ‘600 a Roma.

Nacque, in contrapposizione (o in alternativa) all’arte accademica del tempo, sulle orme del Bamboccio che si era specializzato in piccoli dipinti, quasi dei bozzetti, in cui ritraeva normali scene di vita romana, spesso di gente semplice ed umile.







Pieter van Laer dunque, pur partendo dall’idea del Caravaggio di ritrarre la realtà umana, creò un suo stile che, pur essendo alquanto bozzettistico, ebbe grande successo presso la nobiltà, il clero romano ed i mercanti d’arte.

Le sue opere, quasi sempre di piccole dimensioni, erano chiamate “bambocciate” ed i suoi seguaci “bamboccianti“.



Pieter van Laer



Nei dipinti della corrente non ci fu mai alcun intento di critica o di protesta sociale mentre non mancava invece una più o meno celata presa in giro dei costumi popolari.

I dipinti della “Scuola dei Bamboccianti“, in auge nell’arte del ‘600 romano, si caratterizzavano dunque per le scene di vita popolare e per la loro ridotta dimensione.







Tuttavia, nonostante i successi romani, la corrente non si estese ad altre regioni né furono creati capolavori degni di nota di cui sia rimasta traccia nel tempo.

I seguaci più noti furono: Andries Both, Karel Dujardin, Johannes Lingelbach, Jan Miel, Jan Asselyn, Keil Eberhard, Michiel Sweerts e tra gli italiani Viviano Codazzi, Michelangelo Cerquozzi e Filippo Gannetto.




Michelangelo Cerquozzi




LA CRITICA DELL’EPOCA E… SALVATOR ROSA


Giuseppe Passeri, un critico d’arte dell’epoca, diede, forse inconsapevolmente, la migliore definizione di questo genere di pittura meravigliandosi che non venivano mai ritratti nobili e clero ma gente del popolo.
Eccola: “perché costui (Pieter Van Laer) era singolare nel rappresentare la verità schietta e pura nell’esser suo, ché i suoi quadri parevano una finestra aperta (sulla realtà).”




Pieter van Laer



Di ben altro avviso però fu il pittore napoletano Salvator Rosa che, da artista davvero controcorrente e semianarchico, pur essendo stato per breve tempo tra i bamboccianti li definì così: “… falsari e guitti facchini, monelli, tagliaborse, stuol d’imbriachi e gente ghiotta, tignosi, tabaccari e barbierie…”.

Non solo, il Rosa se la prese pure con i mercanti d’arte, nobiltà e clero che amavano le bambocciate e li attaccò con una poesia simpatica e satirica che evidenziava come essi amavano spendere molti denari per questi dipinti che ritraevano la povera gente ma poi non spendevano nemmeno un soldo per aiutarla in concreto.



Johannes Lingelbach


Leggiamola.


E questi quadri son tanto apprezzati
che si vedono de’ grandi entro gli studi
di superbi ornamenti incorniciati:
così i vivi mendichi, afflitti e nudi
non trovan da coloro un solo denaro
che ne’ dipinti poi spendon gli scudi;
così ancor io da quelli stracci imparo
che de’ moderni principi l’instinto
prodigo è ai lussi, a la pietade avaro
quel che aborriscon vivo aman dipinto
perch’ormai de le corti è vecchia usanza
d’avere in prezzo solamente il finto.



Michelangelo Cerquozzi – Scena della Commedia dell’arte



Frecce2039







Renato Rascel.. attore.. cantante e showman – Breve biografia ed i video di 2 successi   Leave a comment

 

 

 


 

 

 

Il mitico piccoletto dello spettacolo italiano

per i giovani d'oggi è forse un illustre sconosciuto

eppure è stato un vero e proprio mito degli anni 50 e 60.


 

 

Torino 27.4.1912 – Roma 2.1.1991

 

 

Nato per caso a Torino dove i suoi genitori,

cantanti di operetta, si trovavano per degli spettacoli,

il padre, romano, ci terrà però poi a farlo battezzare a Roma

per dargli il certificato di… romanità

.



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.

Ed in effetti romanissima… ma non solo…

è stata la sua brillante carriera…

che iniziò fin da giovanissimo…

 

 

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Dopo un buona gavetta nell'avanspettacolo prima della guerra…

il successo vero gli arriva solo negli anni 50 grazie al sodalizio artistico

con i mitici autori Garinei e Giovannini.






I suoi successi sono stati tanti ma i principali risultano

 “E' arrivata la bufera“,  “Il corazziere

ed in particolare  Attanasio cavallo vanesio

che diventa anche un film.








Nel 1957 diventa famoso in campo internazionale

per l'interpretazione di Arrivederci Roma

che diventa anche un film “americano”

in cui appare insieme al tenore Mario Lanza e Marisa Allasio.



fre bia pouce    musicAnimata




Nel 1960, in coppia con Dallaravince il Festival di Sanremo



con la canzone
Romantica, da lui musicata.




 





In verità il successo fu dovuto soprattutto


all'interpretazione “urlata” di Dallara
.







L'ultimo suo grande successo è la serie di telefilm per la RAI


I racconti di padre Brown” tratta dai libri di G. K. Chesterton







E' stato, con i suoi tanti show  teatrali e soprattutto televisivi,

uno di quegli artisti amatissimi  che ci hanno accompagnato ed allietato 

per diversi decenni della 2° parte del secolo scorso.


.



Qui con il Quartetto Cetra

 

.

Mi fa piacere infine ricordarlo

con alcuni suoi aforismi…

ed un video che è un vero cimelio storico.


 

Le verità sono come le medicine:
hanno il sapore cattivo e nessuno le vuole prendere,
però fanno bene.


Il pubblico è come un bambino.
Se gli si lascia un bel giocattolo lo rompe subito.
Bisogna aver pazienza, giocare assieme.




Sono così distratto, ma tanto distratto,
che mi sono dimenticato di crescere
.



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Infine il bel video d'epoca… del…

PICCOLO CORAZZIERE

 

 

 

fre bia pouce    musicAnimata


 

 

 

CIAO DA ORSO TONY…

 

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Molti dicono “Nella vita non c’è solo l’amore!” – Sì certo.. ma l’amore è.. la vita!   Leave a comment





Il post nasce da una risposta di Massimo Gramellini 

ad una lettrice, nella rivista Lo Specchio di diversi anni fa,

che si sentiva persa per la fine del suo amore

che mi piacque moltissimo.


A mio parere, non era solo una semplice risposta individuale, 

ma apriva ampi squarci di speranze e di nuove possibilità 

per tutte e tutti dopo la fine di un amore.


Leggiamola.

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QUALCUNO DICE:
NELLA VITA NON C’E’ SOLO L’AMORE!!

 
 
 
 
 


 

  

MA L'AMORE…. E'…. LA VITA

 

 
 
 

 

 


Eh sì, l’amore – è – la vita!
Platone in uno dei suoi più bei dialoghi, il Fedro, dove il filosofo ateniese spiega poeticamente le radici dell’uomo e dei suoi sentimenti, afferma quanto segue:
Noi veniamo da un altro luogo, che Platone chiama “Mondo delle Idee”, i Cristiani “Paradiso” , ma che laicamente si può definire “Altra Dimensione“.
Siamo cioè anime incarnate che bramano di tornare nel TUTTO da cui provengono e solo nell’amore ritrovano l’eco di quella magia rimossa ma non dimenticata.
La BELLEZZA, naturalmente non solo quella esteriore, risveglia il ricordo dell’ASSOLUTO e per un attimo ci fa librare lontano dalle miserie che fanno parte della nostra esperienza terrestre.
Insomma per Lui (Platone) l’amore è a tutti gli effetti un’esperienza mistica e l’atto sessuale il momento in cui, per un assurdo solo apparente, l’uomo comune si avvicina di più al piacere connesso alla sua natura spirituale.
Perciò la rottura di una storia sentimentale, depurata da tutte le componenti meschine ed egoistiche, è uno strappo dell’anima, che si ritrova di nuovo privata del gancio con cui cercava di appendersi al cielo.
 
Ma prima o poi la cicatrice scomparirà.
 
 

 .


 
 
 
 
 

E così torniamo a metterci in viaggio, un po' più acciaccati ma mai completamente disillusi, perché fino a quando avremo voglia di annusare il profumo dell'INFINITO da cui veniamo,
non potremo smettere di innamorarci mai.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Liberamente tratto da “Cuori allo specchio” – Lo Specchio – a cura di Massimo Gramellini che ringrazio.


 
 
 
Tony Kospan
 
 
 

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Buon weekend in poesia “Noi saremo” di P. Verlaine – arte E. B. Leighton – canzone “I’m not in love”   Leave a comment



Edmund Blair Leighton






farf color farf f377f93a
Che tu possa sempre trovare:
nuovi sentieri da percorrere,
nuove avventure da osare,
nuovi capitoli da aprire,
accettando la sfida dei cambiamenti.
– Helen Thompson –
farf color farf f377f93a




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Edmund Blair Leighton – Donna che scrive




NOI SAREMO
Paul Verlaine


Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
che certo guarderanno male la nostra gioia,
talvolta, fieri e sempre indulgenti, vero?

Andremo allegri e lenti sulla strada modesta
che la speranza addita, senza badare affatto
che qualcuno ci ignori o ci veda, vero?

Nell’amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,
saranno due usignoli che cantan nella sera.

Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,
non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.

Uniti dal più forte, dal più caro legame,
e inoltre ricoperti di una dura corazza,
sorrideremo a tutti senza paura alcuna.

Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
per noi ha stabilito, cammineremo insieme
la mano nella mano, con l’anima infantile
di quelli che si amano in modo puro, vero?





Edmund Blair Leighton – Il pretendente Gallant



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Edmund  Blair Leighton – Abelardo ed Eloisa


Perché è così che ti frega la vita – Elegante passo letterario del noto scrittore Alessandro Baricco   Leave a comment

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UNA BELLA RIFLESSIONE DEL NOTO SCRITTORE
ALESSANDRO BARICCO



PERCHE’ E’ COSI’ CHE TI FREGA LA VITA






Ti piglia quando hai ancora l’anima addormentata e ti semina dentro un’immagine o un odore, o un suono che poi non te li toglie più.
E quella lì era la felicità.
Lo scopri dopo, quando è troppo tardi.
E già sei per sempre un’esule: a migliaia di chilometri da quell’immagine, da quel suono, da quell’odore.
Alla deriva.
Così fa il destino: potrebbe filar via invisibile e invece brucia dietro di sé, qua e là, alcuni istanti, fra i mille di una vita.
Nella notte del ricordo, ardono quelli, disegnando la via di fuga della sorte.
Fuochi solitari, buoni per darsi una ragione, una qualsiasi.
Semplicemente, senza che un solo angolo del suo volto si muovesse, e assolutamente in silenzio, iniziò a piangere, in quel modo che è un modo bellissimo, un segreto di pochi, piangono solo gli occhi, come bicchieri fino all’orlo di tristezza, e impassibili mentre quella goccia di troppo alla fine li vince e scivola giù dai bordi, seguita poi da mille altre, e immobili se ne stanno lì mentre gli cola addosso la loro minuta disfatta.
Ma quando ti viene quella voglia di piangere pazzesca, che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare, allora non c’è verso di spiaccicare una sola parola, non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro, ingoiato da quei dannati singhiozzi, naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime.
Maledizione.
Con tutto quello che uno vorrebbe dire….
E invece niente, non esce fuori niente.
Si può essere fatti peggio di così?








Alessandro Baricco – da Castelli di Rabbia
web – impaginazione dell’Orso








CIAO DA TONY KOSPAN



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STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
Frecce2039







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Proverbi ribaltati e modi di dire sballati per sorridere un po’   Leave a comment

 
 
 
 
 

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 PROVERBI E MODI DI DIRE MODIFICATI..
PER SORRIDERE
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PROVERBI RIVISITATI
 
 
chi dorme……..si sveglia tardi

chi fa da se’…….non ha una donna

se Maometto non va alla montagna… va al mare

chi dorme non piglia… sonniferi

paese che vai…..prenota l’albergo

mogli e buoi……..sono diversi
 


 


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o mangi la minestra… o salti il primo

occhio non vede…  le scritte piccole

rosso di sera…. mi metto la crema

uomo avvisato…  lo sa

chi arriva tardi… non aspetta

l’amico si vede nel momento… che lo incontri



 

 
 
 
 


MODI DI DIRE… DISTRATTI
 
    
 
 Spezziamo un’arancia in favore della libertà
 
Sono piena di smanigliature sulle coscie
 
Il buco dell’orzoro
 
Non posso mangiare dolci, ho l’abete alto
 
Non bisogna piangere sul latte macchiato
 
Le vene vorticose





     
   Non è tutto oro quello che illumina
 
I raggi ultraviolenti
 
Uniamo l’utero al dilettevole 
 
Chiamate l’ostrica, mia moglie sta per partorire
 
Le api impallinano i fiori     
 
Da vicino vedo bene, da lontano sono lesbica


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Non sono fotoigienica
        
Attenzione ai branchi di nebbia
 
Il sapone clinicamente intestato
 
I catarro rinfrangenti 
 
La tintura di odio
 
Ho la prospera ingrossata
 
Il bicarbonato di soia
 
La birra doppio smalto



 
 
 
 
 
 

 

 

 

CIAO DA ORSO TONY


 

 

 
 
 

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La pagina per colorare le nostre ore
Frecce (51)














 
 
 
 

Pubblicato 26 aprile 2024 da tonykospan21 in Senza categoria

L’arte classica richiamandosi alle divinità pagane svela i cambiamenti che l’amore crea in noi   Leave a comment





Quando ci innamoriamo avviene davvero una trasformazione in noi?

Certo! Ce lo dicono i poeti, gli scrittori ma anche la psicologia.

Vediamo ora attraverso alcune opere d’arte 
come questo aspetto veniva visto dagli antichi greci e latini.








Seduzione… innamoramento… e trasformazione del nostro IO
sono gli ingredienti principali dell’amore.




Corot – Orfeo ed Euridice




Certo cambiano sempre modalità, tempi e forme
sennò l’amore sarebbe un replay sempre uguale
ed alla fine diverrebbe noioso.








Questi ingredienti, ma soprattutto 
la metamorfosi che l’amore crea in noi,
erano stati ben compresi anche dagli antichi
che la spiegavano con la narrazione degli amori degli dei
e quindi attraverso i miti classici.




Bernini – Apollo e Dafne




Che  l’amore crei in noi un incanto quasi soprannaturale, dunque è certo,
ma che ciò sia opera di un dio pagano o dell’adrenalina delle emozioni,
in fondo poco importa.




Francois Gerard – Dafne e Chloe





Sappiamo che l’utilizzo del tempo, la scala delle nostre priorità quotidiane,
e talvolta perfino i nostri i valori vengono sconvolti dall’innamoramento.




Ratto d’Europa – Mosaico III sec. d. C.




Chi si sia innamorato davvero
ha certamente vissuto questo sconvolgimento emotivo
e non penso che possa dimenticarlo.








AMORI  DIVINI… una mostra tenutasi qualche tempo fa
al Museo Archeologico di Napoli,
aveva per tema proprio questa trasformazione
nel modo in cui la raccontavano i miti classici.

Con le opere pervenute da vari musei del mondo
dedicate agli amori “divini” come quelli
tra Apollo e Dafne, Eco e Narciso e Giove e Leda ed altri
viene mostrata la metamorfosi dell’amore.




Amore e Psiche – Canova




Dunque in queste “love story” dell’antichità
raccontate nelle Metamorfosi di Ovidio
almeno uno dei 2 protagonisti si trasforma davvero:
Giove in un animale, Dafne in una pianta ed Eco in un suono
ma sono solo alcuni esempi dei miti presenti nella mostra.




Leda e il cigno – Villa Arianna – Stabia





Leda e il cigno – Argenteria del Tesoro di Boscoreale




Infine possiamo vedere la mostra ed altre spiegazioni
in questo video amatoriale.




fre bia pouce




Tony Kospan



Copyright T.K.




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