in quanto è una piccola opera d’arte e degna cornice
di una delle più belle e più note poesie
del mitico poeta dell’amore
Pablo Neruda
TI MANDERO’ UN BACIO CON IL VENTO
Prima di passare al video
penso che sia opportuno leggerla e… “gustarla”.
TI MANDERO’ UN BACIO CON IL VENTO
Pablo Neruda
Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.
Ama chi ti ama,
non amare chi ti sfugge,
ama quel cuore che per te si strugge.
Non t’ama chi amor ti dice
ma t’ama chi guarda e tace.
– William Shakespeare –
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Richard Edward Miller
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Foto – Lily Cole – 2005
NEI PENSIERI
– Erich Fried –
Pensarti
e pensare a te
e pensare soltanto a te
e pensare a berti
e pensare ad amarti
e pensare a sperare
e sperare e sperare
e sperare sempre più
di rivederti sempre
Non vederti
e nei pensieri
non soltanto pensarti
ma già berti
e già amarti
E soltanto allora aprire gli occhi
e nei pensieri
soltanto allora vederti
e poi pensarti
e poi di nuovo amarti
e poi di nuovo berti
e poi
vederti sempre più bella
e poi vederti pensare
e pensare
che ti vedo
E vedere che posso pensarti
e sentirti
anche se
per tanto tempo ancora non potrò vederti.
Max Klinger è stato un pittore, scultore e grafico tedesco.
Le sue opere principali sono stati i disegni a penna ed inchiostro di china che sono poi la caratteristica principale ma non mancano tante opere a colori.
Considerato tra i massimi artisti della sua epoca, oggi però la sua fama appare un po' scemata.
Max Klinger
(Lipsia, 18 febbraio 1857 – Großjena, 4 luglio 1920)
Johannes Brahms è stato invece un compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco del periodo tardo-romantico che ha operato e vissuto per lo più a Vienna.
Le sue musiche si muovono tra le forme del classicismo viennese e quelle cariche di slancio romantico.
Johannes Brahms
(Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897)
Cosa dunque li unisce a parte l'esser tedeschi, amici e vissuti nell'800?
L'omaggio che Klinger fa a Brahms con una serie di incisioni dedicate a lui.
E' la Fantasia su Brahms (opus XII) 41 incisionia cui Klinger lavora per 5 anni e che piacquero al musicista.
Sono proprio queste incisioni che legano i 2 grandi artisti e formano il legame di arte e classica oggetto di questo post.
La musica che possiamo ora ascoltare mi piacque subito per il suo ritmo quasi moderno ed elegante pur nella sua profonda classicità ma non solo.
L'autore del video ha anche avuto la stessa idea di unire opere di Klinger (non solo le incisioni) alla musica di Brahms.
Vi consiglio di vederlo perché immagini e musica, a mio parere, fanno davvero bene al… cuore.
La nascita ufficiale del caschetto risale al 1909.
Ma nell’immaginario collettivo, e sulla base di dipinti di varie epoche, il primo taglio a caschetto potrebbe essere stato quello di Cleopatra un paio di millenni fa.
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Non potendo però inoltrarci con precisione nella moda dei millenni passati ci atterremo alla storia moderna di questo che è stato considerato un taglio rivoluzionario.
Siamo nel 1909 a Parigi, ed il famosissimo coiffeur Antoine crea questa pettinatura chiamandola “à la garçonne” ispirandosi, secondo alcuni, a Giovanna D’arco.
Giovanna D’Arco
La sua intenzione, in quei primi convulsi anni del ‘900 così pieni di fermenti industriali, artistici e culturali, è quella di presentare, per il nuovo secolo, un’immagine di donna del tutto nuova e volitiva.
Tuttavia il caschetto non si affermò subito.
Forse proprio perché i capelli corti e la frangetta sembravano, alle persone del tempo, un segno di eccessiva mascolinità…
Signora con caschetto nel 1920 circa
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Dopo un decennio però diventò un taglio di capelli diffuso in tutto il mondo.
Si era ormai nei bollenti e ruggenti anni 20 e la grande diffusione fu dovuta sia ad una maggior libertà raggiunta dalle donne che al successo nel cinema muto della famosa star Louise Brooks.
Louise Brooks
Il taglio netto sulla fronte con le estremità a punta, la nuca scoperta gli occhi truccatissimi e la bocca a cuore di Louise, prima scandalizzò e poi entusiasmò la società dell’epoca.
Louise diventò quindi il simbolo delle donne moderne ed emancipate, ed il suo successo, insieme a quello del suo caschetto, fu davvero enorme.
Louise Brooks
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Nei decenni successivi tuttavia questo taglio cadde nel dimenticatoio e solo nel 1963 tornò di moda grazie a Mary Quant, la famosa creatrice della “minigonna”, ed a tante altre donne di successo.
Mary Quant
Però in questo periodo diviene, grazie ai Beatles che ne fecero quasi una bandiera, anche unisex.
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Da noi simboli del caschetto, negli anni 60, furono Caterina Caselli che fu definita “Caschetto d’oro”
Caterina Caselli
e “Valentina” creata dalla matita del grande fumettista Crepax.
Valentina
Negli ultimi anni infine, pur senza dominare, la moda del caschetto non è mai scomparsa e di recente si segnalano quali “sfoggiatrici”… Victoria Beckham,
Victoria Beckham
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la cantante Rihanna ed in ultimo la “first lady” d’America… Michelle Obama.
Michelle Obama
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Il caschetto (chiamato anche “carré” o “bob”) è stato, e resta, comunque la pettinatura simbolo dell’emancipazione femminile.
A mio parere è un taglio davvero carino e sbarazzino legato alla visione di una donna moderna e conscia dei suoi diritti ed è per questo che ritengo giusto pertanto ricordarne la storia.