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Archivio per 13 febbraio 2023
Serata di lunedì in poesia “T’amo” Eluard – arte C. Hassam – canzone “In assenza di te” L. Pausini Leave a comment
Un’altra e misteriosa Stonehenge rinvenuta nel nordest del Brasile 1 comment
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Conosciamo tutti le misteriose pietre monumentali di Stonehenge ma ora sappiamo che ne sono state scoperte altre, altrettanto antichissime e poste anch’esse a cerchio, in una zona del Brasile in cui non ci si aspettava proprio di trovar opere del genere.
LA SORPRENDENTE STONEHENGE DEL BRASILE
LA NOTIZIA E LA DOCUMENTAZIONE
Archeologi brasiliani hanno scoperto un’antica struttura di pietra in un angolo remoto della Foresta Amazzonica che potrebbe gettare nuova luce sul passato della regione.
Il sito, che si crede potesse essere un osservatorio astronomico o un luogo di culto, è precedente alla colonizzazione Europea e suggerirebbe una conoscenza sofisticata dell’astronomia.
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L’aspetto della struttura è stato paragonato al sito inglese di Stonehenge.
In precedenza si credeva che, prima della colonizzazione europea, nella Foresta Amazzonica non esistessero civiltà avanzate.
Gli archeologi hanno effettuato la scoperta nello stato brasiliano di Amapa, all’estremo nord del Brasile.
Un totale di 127 grandi blocchi di pietra sono stati trovati conficcati nel terreno sulla cima di una collina.
Ben conservate e ognuna pesante diverse tonnellate, le pietre sono state disposte verticalmente a intervalli regolari.
Non si sa ancora con precisione quando la struttura venne costruita, ma frammenti di ceramica indigena trovati nel sito sono stati datati a 2.000 anni fa.
Ciò che ha impressionato i ricercatori è la raffinatezza della costruzione.
Sembrano essere state disposte per indicare il solstizio d’inverno, nel momento in cui il sole si trova nel punto più basso del cielo.
Si pensa che le antiche popolazioni amazzoniche usassero le stelle e le fasi lunari per determinare il ciclo delle coltivazioni.
Fonte: BBC News, heraedizioni.com
QUALCHE PERSONALE CONSIDERAZIONE
Sappiamo che in America, prima di Colombo, sono fiorite grandissime civiltà con conoscenze incredibili in materia astronomica…
Tra le più note ricordiamo quelle dei Maya, degli Aztechi e degli Inca.
Ma questa è molto più antica e si trova in una zona in cui non si pensava proprio di trovarne.
Per questo la scoperta ha destato sorpresa ed ancora non si conosce nulla del popolo che eresse i megaliti…
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Ritengo, in ogni caso, che sia davvero una scoperta molto affascinante… e sorprendente…
La presenza in varie parti del mondo, ed in forme simili, di antichi megaliti disposti a cerchio, lascia poi molto da pensare… ed appare davvero misteriosa…
Sembra che in zone lontanissime tra loro , addirittura in continenti separati da oceani, millenni fa ci siano state civiltà megalitiche molto ma molto simili.
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Infine queste opere del passato ci dimostrano che l’uomo ha sempre cercato ed amato la conoscenza cercando di guardare oltre la realtà vicina… ed operato quindi in tal senso.
Tony Kospan
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SAN VALENTINO – Ecco come appare la Festa dell’Amore nelle poesie.. nell’arte.. nelle canzoni e non solo Leave a comment
Julius Leblanc
Vediamo come la festa di S. Valentino,
che impersona la bellezza e la dolcezza dell’amore,
è stata vista nel tempo dai poeti e dagli artisti in genere.

Claude Theberge
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SAN VALENTINO IN POESIA… ARTE…
AFORISMI… CANZONI E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
Non parlerò qui dell’amore in genere…
e cioè di quel sentimento immenso ed universale
di cui Dante ci dice che:
“L’amor () move il sole e l’altre stelle”
(Paradiso XXXIII -145).

Ma parlerò dell’amore romantico, sognante e quindi di quella
“magica corrispondenza d’amorosi sensi“
“magica corrispondenza d’amorosi sensi“
che vivono gli innamorati
con aforismi… poesie… dipinti e canzoni.


Dio ci ha concesso una sola via alla vita, ed è l’amore;
una sola via alla felicità, ed è l’amore;
una sola via alla perfezione ed è ancora l’amore.
U.Tarchetti
una sola via alla felicità, ed è l’amore;
una sola via alla perfezione ed è ancora l’amore.
U.Tarchetti
E’ inutile parlare dell’amore,
perché l’amore ha una propria voce
e parla da sé.
P. Coelho
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Il linguaggio dell’amore è un linguaggio segreto
e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso
Roberto Musil
Coloro che vivono d’amore vivono d’eterno.
Emile Verhaeren
Nel primo bacio d’amore
rivive il paradiso terrestre.
Byron


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Quelle che seguono solo le prescelte
e come sempre sarà bello leggere le poesie che,
sul tema, piacciono a voi.


Charles Edward Perugini – Giovani innamorati
HO SCELTO TE
S. Lawrence
Nel silenzio della notte,
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell’incanto dell’aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell’arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gioia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell’incanto dell’aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell’arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gioia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.


Coby Whitmore
PRESENZA
W. Goethe
Tutto è annuncio di te!
Appare il sole radioso, e tu dietro a lui, spero.
Esci fuori in giardino e sei rosa fra le rose,
e sei giglio fra i gigli.
Quando nel ballo ti muovi si muovono le stelle,
insieme e intorno a te.
Notte! E così sarebbe notte!
Tu superi lo splendore soave e seducente della luna.
Seducente e soave sei tu, e fiori,
luna e stelle a te s’inchinano, o sole!
Sole, sii anche per me artefice di giorni radiosi!
Questa è vita, è eternità.
Appare il sole radioso, e tu dietro a lui, spero.
Esci fuori in giardino e sei rosa fra le rose,
e sei giglio fra i gigli.
Quando nel ballo ti muovi si muovono le stelle,
insieme e intorno a te.
Notte! E così sarebbe notte!
Tu superi lo splendore soave e seducente della luna.
Seducente e soave sei tu, e fiori,
luna e stelle a te s’inchinano, o sole!
Sole, sii anche per me artefice di giorni radiosi!
Questa è vita, è eternità.


Francesco Hayez
SE AVESSI…
William Butler Yeats
Se avessi il drappo ricamato del cielo,
intessuto dell’oro e dell’argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.
intessuto dell’oro e dell’argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.


Vittorio Corcos
SENZA DI TE
John Keats
Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:…
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l’anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:…
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l’anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.


Carolus Duran – Il bacio – 1868
PER TE
Edward Estlin Cummings
Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l’anima spera,
e la mente nasconde.
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l’anima spera,
e la mente nasconde.
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.


Leonid Afremov
San Valentino – Tutta la storia.. in breve.. della festa dell’amore 1 comment
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Tutti (o quasi) amano la festa di San Valentino
ma quanti conoscono la vera storia di questa festa?
LA VERA STORIA DELLA FESTA DI SAN VALENTINO
DALL’ANTICHITA’ AI NOSTRI GIORNI

Per gli antichi Romani Febbraio era considerato il mese
in cui ci si preparava all’arrivo della primavera (ritenuta la stagione della rinascita).
Si iniziavano i riti della purificazione:
le case venivano pulite e vi si spargeva del sale ed una particolare farina.
Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali
(dèi che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati).

Lupercali
I Luperici, l’ordine di sacerdoti addetti a questo culto,
si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda,
la lupa aveva allattato Romolo e Remo
e qui compivano i sacrifici propiziatori.
Il sangue degli animali veniva poi sparso lungo le strade della città,
come segno di fertilità.
Il vero “evento” per la gioventù romana di allora
era però una specie di lotteria dell’amore.

I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio
venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati.
Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno
avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso.
L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
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Nel 496 d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana
sostituendola con quella di San Valentino,
Vescovo di Terni martirizzato dall’imperatore Claudio II,
in quanto univa in matrimonio giovani coppie
alle quali l’imperatore aveva negato il consenso.

Prima della sua esecuzione, Valentino,
che si era innamorato della figlia del suo carceriere,
le scrisse un’ultima lettera firmandola
“dal tuo Valentino” frase che è arrivata fino ai nostri giorni.
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Nonostante siano passati tanti secoli,
questa festa ha sempre mantenuto il significato di celebrare il
Vero Amore.
Le vicende riguardanti San Valentino sono in verità abbastanza confuse,
ed intorno alla sua figura ruotano molte leggende,
che hanno forse un fondo di verità e che riguardano tutte episodi d’amore.


Nell’era moderna tuttavia è spesso considerata una festa consumistica
ma, a mio parere, resta comunque l’unico giorno dell’anno
in cui, volenti o nolenti, non possiamo non dedicare un pensiero all’amore
anche se certo è meglio e più giusto farlo tutti i giorni dell’anno
ed i più fortunati tutti i giorni della vita.
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Immagine… vintage
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Testo dal web con aggiunte e modifiche

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San Valentino… vintage
Antonia Pozzi grande ma sfortunata poetessa milanese del ‘900 – Breve ricordo con sue bellissime poesie Leave a comment
Sono passati oltre 100 anni dalla sua nascita
ma le sue poesie sono più vive che mai
e personalmente,
ogni volta che ne parlo o leggo sue poesie,
non riesco a non emozionarmi.

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ANTONIA POZZI
UN BREVE RICORDO ED ALCUNE POESIE
a cura di Tony Kospan

BREVE BIOGRAFIA
Antonia Pozzi nasce a Milano il 13 febbraio 1912.
Da piccolina è biondina ma delicatina di salute.
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Crescendo diventa una bella ragazza contenta dei suoi genitori, l’avvocato Roberto Pozzi e la contessa Lina Cavagna Sangiuliani, e vive in un ambiente familiare (in senso ampio) molto colto ed elegante.
E’ però il liceo che segnerà la sua vita.
Qui inizia ad avere delle belle amicizie ed inizia a scrivere poesie.
Ma soprattutto resta affascinata dal professore di latino e greco.
Non dalla sua bellezza però… bensì dalla sua profonda cultura e dalla sua grande passione per l’insegnamento.
E’ il 1927.

Antonia scopre, nonostante la severità e gli occhi tristi del docente, d’aver in comune con lui tantissime affinità e tanti ideali… ma soprattutto l’amore per la poesia, la cultura, l’arte etc..
Scoppia l’amore…
Il padre cerca però in ogni modo di contrastarlo.
Nel 1933 Antonia si arrende al volere della famiglia… ma scrive di farlo “non secondo il cuore, ma secondo il bene”.
In realtà questo amore non finirà mai d’albergare nel suo cuore anche se cerca di vivere altri amori e di dedicarsi ad altri interessi.
Nel 1935 si laurea con lode con una tesi sulla formazione letteraria di Flaubert.
In questi anni vive come qualsiasi giovane alto-borghese di quei tempi frequentando molto anche la montagna con passeggiate e scalate.
Questo le dà molte emozioni che trasferisce poi nelle poesie.
Fa però anche una crociera nel mediterraneo visitando quei luoghi d’antica civiltà di cui le parlava il “suo” professore… nonché un viaggio in Austria e Germania per approfondire la lingua tedesca che tanto amava.
Una foto scattata da Antonia
Un altro suo grande interesse è, in quegli anni, la fotografia… (i suoi scatti appaiono vere e proprie poesie figurate) e l’impegno sociale verso i poveri.
Nel 1937 Antonia inizia ad insegnare presso l’Istituto Tecnico Schiapparelli.
Tuttavia nonostante tutte queste sue numerose attività non viene mai meno in lei una grave inquietitudine… che il 3 dicembre del ’38 la porta ad un tragico gesto.
Probabilmente i forti contrasti col padre, oltre all’amore negato, hanno avuto un’enorme importanza nella genesi delle sue gravi difficoltà psicologiche.
Addirittura risulta che il padre, dopo la sua morte, arrivò a censurare e modificare alcune sue poesie… e questo la dice lunga sulla tremenda pressione psicologica subita da Antonia.
LA SUA POETICA

Il manoscritto di una delle sue più note poesie
Non sono poche le sue poesie… ben 300… soprattutto se consideriamo la prematura scomparsa.
Qualcuno ha voluto limitarne la bellezza e la profondità definendole “diaristiche”.
Non sono poi da sottacere diversi aspetti innovativi e coraggiosi della sua poetica nè la sua capacità, pur essendo giovanissima, d’affrontar con coraggio i difficili temi della vita.
ALCUNE TRA LE SUE PIU’ BELLE POESIE

PREGHIERA ALLA POESIA
Oh, tu bene mi pesi
l’anima, poesia:
tu sai se io manco e mi perdo,
tu che allora ti neghi
e taci.
Poesia, mi confesso con te
che sei la mia voce profonda:
tu lo sai,
tu lo sai che ho tradito,
ho camminato sul prato d’oro
che fu mio cuore,
ho rotto l’erba,
rovinata la terra –
poesia – quella terra
dove tu mi dicesti il più dolce
di tutti i tuoi canti,
dove un mattino per la prima volta
vidi volar nel sereno l’allodola
e con gli occhi cercai di salire –
Poesia, poesia che rimani
il mio profondo rimorso,
oh aiutami tu a ritrovare
il mio alto paese abbandonato –
Poesia che ti doni soltanto
a chi con occhi di pianto
si cerca –
oh rifammi tu degna di te,
poesia che mi guardi.
l’anima, poesia:
tu sai se io manco e mi perdo,
tu che allora ti neghi
e taci.
Poesia, mi confesso con te
che sei la mia voce profonda:
tu lo sai,
tu lo sai che ho tradito,
ho camminato sul prato d’oro
che fu mio cuore,
ho rotto l’erba,
rovinata la terra –
poesia – quella terra
dove tu mi dicesti il più dolce
di tutti i tuoi canti,
dove un mattino per la prima volta
vidi volar nel sereno l’allodola
e con gli occhi cercai di salire –
Poesia, poesia che rimani
il mio profondo rimorso,
oh aiutami tu a ritrovare
il mio alto paese abbandonato –
Poesia che ti doni soltanto
a chi con occhi di pianto
si cerca –
oh rifammi tu degna di te,
poesia che mi guardi.



CONFIDARE
Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.
Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.
Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.
Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.
Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.



PUDORE
Se qualcuna delle mie parole
ti piace e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.
ti piace e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.



BELLEZZA
Ti do me stessa
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle – bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.
Ti do me stessa,
il sole vergine dei miei mattini
su favolose rive
tra superstiti colonne
e ulivi e spighe.
Ti do me stessa,
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline,
fra tronchi di cipressi animati
di nidi –
E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido – della bellezza:
e tu lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati,
così densi di cielo
profondi come secoli di luce
inabissati al di là
delle vette.
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle – bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.
Ti do me stessa,
il sole vergine dei miei mattini
su favolose rive
tra superstiti colonne
e ulivi e spighe.
Ti do me stessa,
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline,
fra tronchi di cipressi animati
di nidi –
E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido – della bellezza:
e tu lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati,
così densi di cielo
profondi come secoli di luce
inabissati al di là
delle vette.

Grazie Antonia per le bellissime poesie
e scusaci per tutto il dolore che il perbenismo formale
di una società ipocrita ti ha dato.
Tony Kospan










