Archivio per l'etichetta ‘POESIA FANTASY’
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Questa poesia di un autore non notissimo,
ma a mio parere bravissimo,
la ritengo davvero molto bella
nell’ambito delle poesie dedicate al
“sogno”.
La poesia infatti mi appare come una cascata
di versi sognanti con i quali l’autore,
attraverso splendide immagini che abitano il suo cuore,
attende il ritorno del suo amore.
I versi, densi di immagini “fantasy” e simboliche,
a mio parere scorrono in modo suggestivo
come un ruscello incantato accanto ad un bel castello.
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Oltre ad avere, a mio parere, una sua intrinseca magia,
la sento molto vicina alla mia idea del rapporto tra sogno e realtà.
L’ABITO DEI SOGNI
Marco Agazzi
Nella torre d’avorio
Distillerò in fragili alambicchi
L’essenza dell’immaginario
E dell’imprevedibile
Troverò la magica alchimia
Tra sogno e realtà
Tra sentimento e passione
Tra azione e desiderio
E al paziente telaio
Tesserò per te una veste
Su di una trama romantica
Con ricami di poesia
Per vestire ogni giorno
La tua cruda nudità
Con l’abito dei sogni
Affinché logora, bruciata
A brandelli tu non faccia
Ritorno al mio cuore.
Se vi fa piacere parliamone…
CIAO DA TONY KOSPAN
CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Questa poesia del mitico Garcia Lorca…
quando, alcuni anni fa, la lessi per la prima volta,
era quasi del tutto sconosciuta
e faticai molto a trovarne traccia in internet.
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
FEDERICO GARCIA LORCA
M’era stata segnalata e richiesta
da un’amica del mio gruppo di poesia di fb
ma poi l’ho vista sempre più spesso in giro.
Non fu facile allora trovarla in italiano
e ci stavo rinunciando
ma alla fine, per puro caso, la trovai
e, per colmo di fortuna,
pure in una traduzione… d’autore!
La poesia mi appare come un lunare dipinto fantasy
o, se si preferisce,
un fantastico omaggio in movimento al bianco lume.
Il poeta si lascia andare infatti a disegnare
momenti e movimenti quasi musicali… e danzanti
di bambini e gitani…
insieme all’astro che illumina le nostre notti…
Ma ora leggiamola…
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
Garcia Lorca
La luna venne alla fucina
col suo sellino di nardi.
Il bambino la guarda, guarda.
Il bambino la sta guardando.
Nell’aria commossa
la luna muove le sue braccia
e mostra, lubrica e pura,
i suoi seni di stagno duro.
Fuggi luna, luna, luna.
Se venissero i gitani
farebbero col tuo cuore
collane e bianchi anelli.
Bambino, lasciami ballare.
Quando verranno i gitani,
ti troveranno nell’incudine
con gli occhietti chiusi.
Fuggi, luna, luna, luna
che già sento i loro cavalli.
Bambino lasciami, non calpestare
il mio biancore inamidato.
Il cavaliere s’avvicina
suonando il tamburo del piano.
nella fucina il bambino
ha gli occhi chiusi.
Per l’uliveto venivano,
bronzo e sogno, i gitani.
le teste alzate
e gli occhi socchiusi.
Come canta il gufo,
ah, come canta sull’albero!
Nel cielo va luna
con un bimbo per mano.
Nella fucina piangono,
gridano, i gitani.
Il vento la veglia, veglia.
Il vento la sta vegliando.
A Conchita García Lorca
1924
da “Romancero gitano”
Traduzione di Carlo Bo
Chagall
Come sempre mi piacerebbe leggere
vostre impressioni… vostre sensazioni.
Tony Kospan
PER LEGGERE LE NOVITA’ DEL BLOG
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
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Questa poesia di un autore non notissimo,
ma a mio parere bravissimo,
la ritengo davvero molto bella
nell’ambito delle poesie dedicate al
“sogno”.
La poesia infatti mi appare come una cascata
di versi sognanti con i quali l’autore,
attraverso splendide immagini che abitano il suo cuore,
attende il ritorno del suo amore.
I versi, densi di immagini “fantasy” e simboliche,
a mio parere scorrono in modo suggestivo
come un ruscello incantato accanto ad un bel castello.
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Oltre ad avere, a mio parere, una sua intrinseca magia,
la sento molto vicina alla mia idea del rapporto tra sogno e realtà.
L’ABITO DEI SOGNI
Marco Agazzi
Nella torre d’avorio
Distillerò in fragili alambicchi
L’essenza dell’immaginario
E dell’imprevedibile
Troverò la magica alchimia
Tra sogno e realtà
Tra sentimento e passione
Tra azione e desiderio
E al paziente telaio
Tesserò per te una veste
Su di una trama romantica
Con ricami di poesia
Per vestire ogni giorno
La tua cruda nudità
Con l’abito dei sogni
Affinché logora, bruciata
A brandelli tu non faccia
Ritorno al mio cuore.
Se vi fa piacere parliamone…
CIAO DA TONY KOSPAN
CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Questa poesia del mitico Garcia Lorca…
quando, alcuni anni fa, la lessi per la prima volta,
era quasi del tutto sconosciuta
e faticai molto a trovarne traccia in internet.
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
FEDERICO GARCIA LORCA
M’era stata segnalata e richiesta
da un’amica del mio gruppo di poesia di fb
ma poi l’ho vista sempre più spesso in giro.
Non fu facile allora trovarla in italiano
e ci stavo rinunciando
ma alla fine, per puro caso, la trovai
e, per colmo di fortuna,
pure in una traduzione… d’autore!
La poesia mi appare come un lunare dipinto fantasy
o, se si preferisce,
un fantastico omaggio in movimento al bianco lume.
Il poeta si lascia andare infatti a disegnare
momenti e movimenti quasi musicali… e danzanti
di bambini e gitani…
insieme all’astro che illumina le nostre notti…
Ma ora leggiamola…
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
Garcia Lorca
La luna venne alla fucina
col suo sellino di nardi.
Il bambino la guarda, guarda.
Il bambino la sta guardando.
Nell’aria commossa
la luna muove le sue braccia
e mostra, lubrica e pura,
i suoi seni di stagno duro.
Fuggi luna, luna, luna.
Se venissero i gitani
farebbero col tuo cuore
collane e bianchi anelli.
Bambino, lasciami ballare.
Quando verranno i gitani,
ti troveranno nell’incudine
con gli occhietti chiusi.
Fuggi, luna, luna, luna
che già sento i loro cavalli.
Bambino lasciami, non calpestare
il mio biancore inamidato.
Il cavaliere s’avvicina
suonando il tamburo del piano.
nella fucina il bambino
ha gli occhi chiusi.
Per l’uliveto venivano,
bronzo e sogno, i gitani.
le teste alzate
e gli occhi socchiusi.
Come canta il gufo,
ah, come canta sull’albero!
Nel cielo va luna
con un bimbo per mano.
Nella fucina piangono,
gridano, i gitani.
Il vento la veglia, veglia.
Il vento la sta vegliando.
A Conchita García Lorca
1924
da “Romancero gitano”
Traduzione di Carlo Bo
Chagall
Come sempre mi piacerebbe leggere
vostre impressioni… vostre sensazioni.
Tony Kospan
PER LEGGERE LE NOVITA’ DEL BLOG
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
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Questa poesia… di un autore non notissimo,
ma a mio parere bravissimo,
la ritengo davvero molto bella
nell’ambito delle poesie dedicate al
“sogno”.
La poesia infatti mi appare come una cascata
di versi… sognanti… con i quali l’autore,
attraverso splendide immagini che abitano il suo cuore,
attende il ritorno del suo amore.
I versi, densi di immagini “fantasy” e simboliche,
a mio parere scorrono in modo suggestivo
come un ruscello incantato accanto ad un bel castello.
.
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Oltre ad avere, a mio parere, una sua intrinseca magia,
la sento molto vicina alla mia idea del rapporto tra sogno e realtà.
L’ABITO DEI SOGNI
Marco Agazzi
Nella torre d’avorio
Distillerò in fragili alambicchi
L’essenza dell’immaginario
E dell’imprevedibile
Troverò la magica alchimia
Tra sogno e realtà
Tra sentimento e passione
Tra azione e desiderio
E al paziente telaio
Tesserò per te una veste
Su di una trama romantica
Con ricami di poesia
Per vestire ogni giorno
La tua cruda nudità
Con l’abito dei sogni
Affinché logora, bruciata
A brandelli tu non faccia
Ritorno al mio cuore.
Se vi fa piacere parliamone…
CIAO DA TONY KOSPAN
CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Questa poesia del mitico Garcia Lorca…
quando, alcuni anni fa, la lessi per la prima volta,
era quasi del tutto sconosciuta
e faticai molto a trovarne traccia in internet.
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
FEDERICO GARCIA LORCA
M’era stata segnalata e richiesta
da un’amica del mio gruppo di poesia di fb
ma poi l’ho vista sempre più spesso in giro.
Non fu facile allora trovarla in italiano
e ci stavo rinunciando
ma alla fine, per puro caso, la trovai
e, per colmo di fortuna,
pure in una traduzione… d’autore!
La poesia mi appare come un lunare dipinto fantasy
o, se si preferisce,
un fantastico omaggio in movimento al bianco lume.
Il poeta si lascia andare infatti a disegnare
momenti e movimenti quasi musicali… e danzanti
di bambini e gitani…
insieme all’astro che illumina le nostre notti…
Ma ora leggiamola…
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
Garcia Lorca
La luna venne alla fucina
col suo sellino di nardi.
Il bambino la guarda, guarda.
Il bambino la sta guardando.
Nell’aria commossa
la luna muove le sue braccia
e mostra, lubrica e pura,
i suoi seni di stagno duro.
Fuggi luna, luna, luna.
Se venissero i gitani
farebbero col tuo cuore
collane e bianchi anelli.
Bambino, lasciami ballare.
Quando verranno i gitani,
ti troveranno nell’incudine
con gli occhietti chiusi.
Fuggi, luna, luna, luna
che già sento i loro cavalli.
Bambino lasciami, non calpestare
il mio biancore inamidato.
Il cavaliere s’avvicina
suonando il tamburo del piano.
nella fucina il bambino
ha gli occhi chiusi.
Per l’uliveto venivano,
bronzo e sogno, i gitani.
le teste alzate
e gli occhi socchiusi.
Come canta il gufo,
ah, come canta sull’albero!
Nel cielo va luna
con un bimbo per mano.
Nella fucina piangono,
gridano, i gitani.
Il vento la veglia, veglia.
Il vento la sta vegliando.
A Conchita García Lorca
1924
da “Romancero gitano”
Traduzione di Carlo Bo
Chagall
Come sempre mi piacerebbe leggere
vostre impressioni… vostre sensazioni.
Tony Kospan
PER LEGGERE LE NOVITA’ DEL BLOG
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Questa poesia del mitico Garcia Lorca…
quando, alcuni anni fa, la lessi per la prima volta,
era quasi del tutto sconosciuta
e faticai molto a trovarne traccia in internet.
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
FEDERICO GARCIA LORCA
M’era stata segnalata e richiesta
da un’amica del mio gruppo di poesia di fb
ma poi l’ho vista sempre più spesso in giro.
Non fu facile allora trovarla in italiano
e ci stavo rinunciando
ma alla fine, per puro caso, la trovai
e, per colmo di fortuna,
pure in una traduzione… d’autore!
La poesia mi appare come un lunare dipinto fantasy
o, se si preferisce,
un fantastico omaggio in movimento al bianco lume.
Il poeta si lascia andare infatti a disegnare
momenti e movimenti quasi musicali… e danzanti
di bambini e gitani…
insieme all’astro che illumina le nostre notti…
Ma ora leggiamola…
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
Garcia Lorca
La luna venne alla fucina
col suo sellino di nardi.
Il bambino la guarda, guarda.
Il bambino la sta guardando.
Nell’aria commossa
la luna muove le sue braccia
e mostra, lubrica e pura,
i suoi seni di stagno duro.
Fuggi luna, luna, luna.
Se venissero i gitani
farebbero col tuo cuore
collane e bianchi anelli.
Bambino, lasciami ballare.
Quando verranno i gitani,
ti troveranno nell’incudine
con gli occhietti chiusi.
Fuggi, luna, luna, luna
che già sento i loro cavalli.
Bambino lasciami, non calpestare
il mio biancore inamidato.
Il cavaliere s’avvicina
suonando il tamburo del piano.
nella fucina il bambino
ha gli occhi chiusi.
Per l’uliveto venivano,
bronzo e sogno, i gitani.
le teste alzate
e gli occhi socchiusi.
Come canta il gufo,
ah, come canta sull’albero!
Nel cielo va luna
con un bimbo per mano.
Nella fucina piangono,
gridano, i gitani.
Il vento la veglia, veglia.
Il vento la sta vegliando.
A Conchita García Lorca
1924
da “Romancero gitano”
Traduzione di Carlo Bo
Chagall
Come sempre mi piacerebbe leggere
vostre impressioni… vostre sensazioni.
Tony Kospan
PER LEGGERE LE NOVITA’ DEL BLOG
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Mi piace Caricamento...
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Questa poesia… di un autore non notissimo,
ma a mio parere bravissimo,
la ritengo davvero molto bella
nell’ambito delle poesie dedicate al
“sogno”.
La poesia infatti mi appare come una cascata
di versi sognanti… con i quali l'autore,
attraverso splendide immagini che abitano il suo cuore,
attende il ritorno del suo amore…
I versi, densi di immagini “fantasy” e simboliche,
a mio parere scorrono in modo suggestivo
come un ruscello incantato accanto ad un bel castello.
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Oltre ad avere, a mio parere, una sua intrinseca magia,
la sento molto vicina alla mia idea del rapporto tra sogno e realtà.
L’ABITO DEI SOGNI
Marco Agazzi
Nella torre d’avorio
Distillerò in fragili alambicchi
L’essenza dell’immaginario
E dell’imprevedibile
Troverò la magica alchimia
Tra sogno e realtà
Tra sentimento e passione
Tra azione e desiderio
E al paziente telaio
Tesserò per te una veste
Su di una trama romantica
Con ricami di poesia
Per vestire ogni giorno
La tua cruda nudità
Con l’abito dei sogni
Affinché logora, bruciata
A brandelli tu non faccia
Ritorno al mio cuore.
Se vi fa piacere parliamone…
CIAO DA TONY KOSPAN
POESIE E CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
Eva Hollyer
Mi piace:
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Questa poesia… di un autore non notissimo,
ma a mio parere bravissimo,
la ritengo davvero molto bella
nell’ambito delle poesie dedicate al
“sogno”.
La poesia infatti mi appare come una cascata
di versi sognanti… con i quali l'autore,
attraverso splendide immagini che abitano il suo cuore,
attende il ritorno del suo amore…
I versi, densi di immagini “fantasy” e simboliche,
a mio parere scorrono in modo suggestivo
come un ruscello incantato accanto ad un bel castello.
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Oltre ad avere, a mio parere, una sua intrinseca magia,
la sento molto vicina alla mia idea del rapporto tra sogno e realtà.
L’ABITO DEI SOGNI
Marco Agazzi
Nella torre d’avorio
Distillerò in fragili alambicchi
L’essenza dell’immaginario
E dell’imprevedibile
Troverò la magica alchimia
Tra sogno e realtà
Tra sentimento e passione
Tra azione e desiderio
E al paziente telaio
Tesserò per te una veste
Su di una trama romantica
Con ricami di poesia
Per vestire ogni giorno
La tua cruda nudità
Con l’abito dei sogni
Affinché logora, bruciata
A brandelli tu non faccia
Ritorno al mio cuore.
Se vi fa piacere parliamone…
CIAO DA TONY KOSPAN
POESIE E CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
Eva Hollyer
Mi piace:
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Questa poesia… di un autore non notissimo,
ma a mio parere bravissimo,
la ritengo davvero molto bella
nell’ambito delle poesie dedicate al
“sogno”.
La poesia infatti mi appare come una cascata
di versi sognanti… con i quali l'autore,
attraverso splendide immagini che abitano il suo cuore,
attende il ritorno del suo amore…
I versi, densi di immagini “fantasy” e simboliche,
a mio parere scorrono in modo suggestivo
come un ruscello incantato accanto ad un bel castello.
.
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Oltre ad avere, a mio parere, una sua intrinseca magia,
la sento molto vicina alla mia idea del rapporto tra sogno e realtà.
L’ABITO DEI SOGNI
Marco Agazzi
Nella torre d’avorio
Distillerò in fragili alambicchi
L’essenza dell’immaginario
E dell’imprevedibile
Troverò la magica alchimia
Tra sogno e realtà
Tra sentimento e passione
Tra azione e desiderio
E al paziente telaio
Tesserò per te una veste
Su di una trama romantica
Con ricami di poesia
Per vestire ogni giorno
La tua cruda nudità
Con l’abito dei sogni
Affinché logora, bruciata
A brandelli tu non faccia
Ritorno al mio cuore.
Se vi fa piacere parliamone…
CIAO DA TONY KOSPAN
POESIE E CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
Eva Hollyer
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