Archivio per 4 febbraio 2023

Serata di sabato in poesia “Se devi amarmi” E. Browning – arte R. Level – canzone “Imparare dal vento” Tiro Mancino   1 comment

 
 
 
 
Rodolfo Level

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Ti porterò nel castello 
e ti terrò lì e nessun altro ti vedrà 
e avremo giorni e mesi per capire quel che dovremo fare 
e inventar sempre nuovi modi per stare insieme
– Italo Calvino –
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fre bia pouce  musicAnimata     (Imparare dal vento)

Rodolfo Level
 
 
 

SE DEVI AMARMI
Elizabeth Barret Browning
Se devi amarmi, per null’altro sia
se non che per amore; non dire mai:
“L’amo per il sorriso, per lo sguardo,
la gentilezza del parlare, il modo
di pensare conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno”. Queste
son tutte cose che posson mutare,
Amato, in sé o per te, e un amore
così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime
che bagnino il mio volto. Può scordare
il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto,
e perderti. Soltanto per amore
amami – e sempre, per l’eternità.

 
 
 
 
Rodolfo Level

 
 
 
 
 CUORI oi648
 
 
 
 
 

 

 

 

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Rodolfo Level

Un altro modo d’ascoltar la Traviata cioè simpatico e sorridente   Leave a comment

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CHI DICE CHE LA MUSICA CLASSICA
NON PUO’ O NON DEVE
ESSER MAI ASCOLTATA SORRIDENDO?



 
 
 
 
 
 

ECCO UN MODO DIVERSO…, FORSE UN PO’ DISSACRANTE,

MA CERTO ORIGINALISSIMO… E SIMPATICISSIMO

DI VEDERE ED ASCOLTARE… NIENTEPOPODIMENO CHE
LA MITICA
TRAVIATA



 
 
 
 
 
Buon ascolto e buona visione
ed ai melomani integralisti dico
che suvvia, un sorriso fa sempre bene.
 
     

 

fre bia pouce    musicAnimata

 
 


Provare per… credere!
 
Orso Tony






Quartetto Cetra – La storia in breve del mitico gruppo musicale e 2 indimenticabili canzoni   Leave a comment

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Davvero mitico il “Quartetto Cetra”,
di cui qui racconterò la storia
anche con 2 indimenticabili canzoncine.



(Roma 24.6.1922 – Roma 2.12.1988)


Nell’ambito del mitico quartetto Tata Giacobetti…
 svolse la funzione, oltre che di cantante, 
anche quella di autore dei testi che venivano poi musicati
insieme all’altro membro Virgilio Savona.





BREVE STORIA DEL QUARTETTO CETRA


Piccola storia di un gruppo musicale,
davvero unico nel suo genere e tutto italiano,
che ci ha accompagnati
dagli anni 40 fino agli anni 80




 
 
 
Il Quartetto Cetra è stato un vero e proprio grande mito
della televisone e dello spettacolo del dopoguerra.






 
 
Nacque nel 1940 ma il suo successo
ebbe inizio con il successo della  canzone “Vecchia fattoria“.
 
 
In un primo tempo il gruppo si limitava
ad arrangiamenti musicali jazz
sullo stile dei Mill Brothers
 
 
 
 
 
 
 
 
La formula vincente la trovarono quando iniziarono a mixare
canzoni e scenette divertenti… sfondando prima in radio…
poi in teatro ed infine in tv.
 
 
Giunsero perfino a fare delle miniserie Tv
scherzose e cantate che consolidarono il loro successo…
 
 
Il Quartetto Cetra era formato da 
Felice Chiusano, Giovanni (Tata) Giacobetti, Lucia Mannucci e Virgilio Savona
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono tantissime le canzoni interpretate dal gruppo
e tra le più famose ricordiamo
 
Aveva un bavero (Sanremo 1954),
Il Visconte di Castelfombrone,
Un disco dei Platters, Che centrattacco,
Nella vecchia fattoria,
Vecchia America (musica di Lelio Luttazzi),
Un bacio a mezzanotte (musica di Gorni Kramer),
I ricordi della sera e Però mi vuole bene.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Molte delle loro canzoni, come accennavo su,
furono scritte dalla coppia Giacobetti-Savona.
 
 
Il gruppo è stato attivo fino agli anni ottanta…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2  VIDEO PER RICORDAR IL QUARTETTO
O PER FARLO CONOSCERE AI PIU GIOVANI

 
 
 
Ricordiamo dunque il mitico gruppo anche con questi brevi video…
che ci fanno comprendere il loro stile ed il loro genere musicale.
Il primo è con la canzone PERO’ MI VUOLE BENE 
 
 
 
 

 
 
 ed il 2° ci mostra
il più famoso pezzo del loro repertorio…
NELLA VECCHIA FATTORIA
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
ULTIME FOTO DEL QUARTETTO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Lucia Mannucci la voce solista del Quartetto Cetra col marito Virgilio Savona
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 

 


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Jacques Prevert.. grande poeta francese – Breve biografia e le sue stupende poesie sociali e d’amore   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Quasi tutti ricordano questo mitico poeta francese del ‘900
come uno dei grandi cantori dell’amore
(ricordo solo una sua poesia per tutte…
 la notissima Questo amore“)
ma in realtà la sua attività artistica e poetica
si svolse anche con altre tematiche e varie modalità.



BREVE BIOGRAFIA



Nasce in Bretagna in una famiglia piccolo-borghese e poi va a studiare a Parigi.

Fin da piccolo è attratto dalla lettura e dal mondo dello spettacolo.

A 15 anni già lavora ai grandi magazzini Le Bon Marché.

Dopo alcuni anni di frequentazione degli ambienti surrealisti inizia le sue prime pubblicazioni nel 1930…

Poco dopo inizia a lavorare in una compagnia teatrale e poi ad interessarsi di cinema scrivendo sceneggiature per dei film che raggiungeranno vere vette poetiche 

Ma si si diletta a scrivere testi per canzoni che saranno cantate da artisti come Juliette Greco, Yves Montand etc. e che diverranno molto popolari.

La sua è un’attività quindi intensa e variegata.







Il vero grande successo però giunge nel ’46 con la pubblicazione del suo primo libro “Paroles“.

La Francia ha trovato un nuovo grande poeta e se ne innamora.

Seguiranno diversi altri libri anche dopo il terribile incidente del ’47 per il quale finì in coma e si riprese solo dopo una lunga convalescenza.







Nello stesso anno sposa Janine Tricotet da cui aveva avuto la figlia Michèle.

Ormai è un poeta affermato e la sua attività artistica prosegue fino al 1977 quando muore per un cancro ai polmoni…

Le sue poesie e le canzoni nate dai suoi versi sono oggi più vive che mai.





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TEMATICA E STILE DELLE SUE POESIE



Prevert, come accennavo su, non canta solo l’amore, ma anche la vita e gli umori della gente normale, quella che incontrava per strada, nei bar… etc. con i suoi dolori, le sue difficoltà, le sue speranze a volte con umorismo ed a volte polemizzando con il potere.

Ma quando parla di giustizia e di fraternità universale diventa dolce e sogna per tutti il diritto alla felicità.

I suoi versi non nascondono la notevole influenza del surrealismo.

Ama molto giocare con le parole e nascondervi simboli ma sempre con intelligenza ed ironia e sempre cercando un ritmo semplice e percepibile da tutti.

 
 
 
 
 
 
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COME RICORDARLO?



 
Lo farò con 2 sue poesie d’amore
(non però con le sue solite notissime tipo la mitica “Questo amore)
e 2 di carattere sociale
ed infine con un’altra divenuta anche una magica canzone…
 
 
 .

 
 
(Neuilly-sur-Seine 4.2.1900 – Omonville-la-Petite 11.4.1977)



Per sentir e goder la bellezza di queste poesie
consiglio di leggerle e rileggerle.
 
 
Vi sembrerà di cogliere i profumi del mare, 
del giardino e dell’amore… dell’amore vero
e dunque della vera meraviglia della vita.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
SABBIE MOBILI
 

Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
S’è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Il mare s’è ritirato già in lontananza
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per farmi annegare.
 
 
 
 

 
Norman Rockwell – Bacio

 
 
 
 
IL GIARDINO
 
Mille anni e poi mille
Non possone bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m’hai baciato
Di quando t’ho baciata
Un mattino nella luce dell’ inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
In queste altre 2 poesie invece ci parla
dell’incomunicabilità di coppia e dell’emarginazione… 
con parole semplici
che dipingono però in modo forte e colorito
tante, ahimé, note ed ancor oggi comuni realtà.
 
 
 
 
 

Hopper – Silenzio


 
  
 
PRIMA COLAZIONE
 
Lui ha messo
il caffè nella tazza
Lui ha messo
il latte nel caffè
Lui ha messo
lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
senza parlarmi
S’è acceso
una sigaretta
Ha fatto
dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo
sulla testa il cappello
S’è messo
l’impermeabile
perché pioveva
e se n’è andato
sotto la pioggia
senza parlare
senza guardarmi,
e io mi son presa
la testa fra le mani
e ho pianto.
 
 
 
 
 
 
 
 
LA DISPERAZIONE E’ SEDUTA SULLA PANCHINA
 
In un giardinetto su una panchina
C’è un uomo che vi chiama quando passate
Ha un binocolo un grigio vestito liso
Fuma un sigaretto ed è seduto
E vi chiama quando voi passate
O semplicemente egli vi fa un cenno
Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Conviene andare avanti
Fingere di non vederlo
Fingere di non sentirlo
Bisogna camminare affrettare il passo
Se voi lo guardate
Se voi l’ascoltate
Egli vi fa un cenno e niente e nessuno
Può impedirvi di andare a sedervi accanto a lui
Allora egli vi guarda e sorride
E soffrirete atrocemente
E l’uomo non la smette di sorridere
E voi sorriderete come lui
Esattamente
Più sorriderete e più soffrirete
Atrocemente
Più voi sorriderete e più soffrirete
Irrimediabilmente
E voi restate là
Seduto congelato
Sulla panchina sorridente
E fanciulli giocano vicino a voi
Passano i passanti
Tranquillamente
S’involano gli uccelli
Un albero lasciando
Per un altro
E voi restate là
Sulla panchina
E voi sapete voi sapete
Che mai più voi giocherete
Come quei fanciulli
Sapete che mai più voi passerete
Tranquillamente
Come quei passanti
Che mai più voi volerete
Un albero lasciando per un altro.


 
 
 
 
Prevert a Parigi 
 
 


Infine una sua famosa poesia, divenuta grande canzone,
LES FEUILLES MORTES, ma prima leggiamola in italiano.




LE FOGLIE MORTE

Oh! Vorrei tanto che tu ricordassi
i giorni felici quando eravamo amici.
La vita era più bella.
Il sole più bruciante.
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti
e il vento del nord le porta via
nella fredda notte dell’oblio.
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi.
è una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti.
Ma il mio amore silenzioso e fedele
sorride ancora e ringrazia la vita.
Ti amavo tanto, eri così bella.
Come potrei dimenticarti.
La vita era più bella
e il sole più bruciante.
Eri la mia più dolce amica …
Ma non ho ormai che rimpianti.
E la canzone che cantavi
sempre, sempre la sentirò.
è una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.



 
 
fre bia pouce     musicAnimata     (Andrea Bocelli)
 
 
 
 
 

CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 

 
 

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