William-Adolphe Bouguereau
Amore.
Ecco un volume in una parola,
un oceano in una lacrima,
un turbine in un sospiro,
un millennio in un istante.
– Martin Tupper –
William-Adolphe Bouguereau – Angeli musicanti (part.)
PER TE
– Edward Estlin Cummings –
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l’anima spera,
e la mente nasconde.
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.
William-Adolphe Bouguereau
R O B E R T A
a tutti da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER… LA POESIA E LA CULTURA NELLA PAGINA FB
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William-Adolphe Bouguereau
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Molti pensano che si tratti solo di una leggenda medievale
ma la spada nella roccia la possiamo ammirare davvero
ed è in Italia nell’Abbazia di San Galgano.
“Un Cavaliere è devoto al valore,
il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi,
la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità,
la sua ira si abbatte sui malvagi.”
LA SPADA NELLA ROCCIA
– LA LEGGENDA E’… REALTA’ –
Ma andiamo con ordine.
Tra le tante leggende quella di Re Artù è sicuramente una delle più affascinanti.
Tanti sono i personaggi e le storie che ruotano intorno al Re, nato, secondo la leggenda, grazie ad un incantesimo di Merlino.
Il mago permise infatti a Uther Pendragon, re di Britannia, di giacere con la bella Igerna, trasformando i suoi lineamenti in quelli del marito di lei.
La spada nella roccia di San Galgano
Merlino pretese che, in cambio dell’incantesimo, Re Uther gli consegnasse il bambino non appena fosse nato.
Al momento della nascita, Merlino reclamò il neonato e lo affidò ad una famiglia per allevarlo.
Ma il mago aveva grandi progetti per il piccolo, che infatti, apparentemente per caso divenne Re di Britannia, dopo essere riuscito a estrarre la Spada nella Roccia.
Fin qui la leggenda arturiana, ma la leggenda della spada nella roccia si intreccia in maniera decisamente affascinante con la realtà, e per l’esattezza con una realtà tutta italiana.
Siamo nella Toscana del XII secolo, poco lontani da Siena, in un paesino chiamato Chiusdino.
Qui, nel 1148, nasce Galgano Guidotti.
La cavalleria lo affascina al punto che, dopo una prima visione di San Michele, decide di diventare egli stesso un cavaliere, e la sua vita viene segnata da un comportamento libertino e dissoluto.
I suoi genitori avevano per lungo tempo atteso l’arrivo di un figlio, tanto da recarsi in pellegrinaggio verso la Basilica di San Michele sul Monte Gargano in Puglia, (da qui forse il nome del santo).
Ma si abbandonano allo sconforto per i suoi comportamenti.
Il destino ha, però, riservato loro una sorpresa.
Un’antica immagine raffigurante Galgano e la sua spada nella roccia
Galgano, dopo una seconda visione di San Michele, si interroga sulla sua vita e decide di dedicare i suoi anni a venire a Dio e di vivere come un eremita.
Impugnata la sua spada, la conficca in una roccia, e davanti all’elsa, che si erge come una croce, egli pregherà (una variante della storia narra che fu lo stesso San Michele a conficcare la spada).
Era il 1180 e l’intero anno successivo viene segnato dai miracoli di Galgano, che muore di stenti nel 1181.
La sua beatificazione avviene in soli 3 giorni e nel 1185 papa Urbano III lo proclama Santo.
Di lui rimane solo il teschio, conservato nella chiesa di Chiusdino, da cui si racconta crescessero capelli biondi, tanto da nominare San Galgano protettore dei calvi.
Il resto del corpo non è mai stato trovato, sebbene alcuni testi indichino come luogo di sepoltura l’area intorno alla spada.
Sul luogo è stata poi costruita una chiesetta, con una particolare volta dipinta con cerchi concentrici bianchi e neri.
Si potrebbe pensare ad una variazione della leggenda Arturiana, ma c’è una testimonianza incontestabile: la spada è ancora oggi conficcata nella roccia.
E su questo mistero sono iniziate le indagini di alcuni ricercatori delle Università di Pavia, Milano, Padova e Siena.
I risultati hanno confermato che l’elsa che emerge dalla roccia appartiene a una intera spada realmente conficcata nella roccia.
Le ricerche hanno anche permesso di datare con precisione la chiesa e alcuni resti ossei trovati in una piccola scatola, anche se purtroppo i risultati non sono stati resi pubblici.
La cronologia degli eventi, e delle diverse opere che hanno reso celebre Re Artù, testimoniano come in realtà si potrebbe vedere in Galgano un vero e proprio ispiratore del famoso ciclo Arturiano.
Lo stesso nome Galgano pare sia stato mutato in Galvano, uno dei cavalieri della tavola rotonda.
Il ciclo Arturiano inoltre risale alla fine del XII secolo, esattamente dopo la morte del santo senese.
I resti dell’Abbazia di San Galgano
Se ci si fa trasportare dalla leggenda non si può ignorare uno dei sogni fatti da Galgano, in cui egli incontrò Gesù e i dodici Apostoli seduti intorno ad una tavola rotonda e vide il Santo Graal.
Coincidenze si potrebbe dire, ma è facile cedere al fascino dei miti celtici e ambientazioni medievali che fanno da sfondo alla storia e di Galgano.
A poca distanza dalla collinetta su cui sorge la chiesetta, infatti, si trovano i resti di un’antica abbazia cistercense, ormai senza tetto, a causa del crollo del campanile, e con un prato al posto del pavimento.
Un paesaggio che sembra essere tratto dalle più antiche e famose leggende dei cavalieri medievali, un luogo quasi magico in cui circa 750 anni fa si svolsero eventi straordinari.
TESTO DI GIANLUCA MARRAS
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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Sapete che amo (e penso di poter dire che amiamo)
l’Amore in ogni suo aspetto
ed il giorno di San Valentino l’abbiamo onorato
con tante poesie, immagini etc.
La panchina… perfetta
“J’aime l’amour”, come dicono i francesi
ma non per questo è vietato scherzare
con il nostro caro, carissimo, San Valentino.
Di ciò sono convinto, bisogna sempre
vedere le cose da più punti di vista.
Attenzione
il post ha solo l’intento di strappare un sorriso.
Ho pensato dunque di dedicar questo post
ad aforismi (anti-baci Perugina), immagini e vignette divertenti
su San Valentino e sull’amore in genere.
Qualcuno deluso ha deciso
di lanciar Cupido, poverino, contro un palazzo
PARTIAMO CON GLI ANTI-BACI PERUGINA
San Valentino è la festa dell’amore. Per festeggiarlo veramente, mirate al cuore.
(Al Capone).
Il bacio di una donna può non lasciare traccia nell’anima, ma ne lascia sempre sul bavero della giacca.
(Enrique Jardiel de Porcela)
Amore significa non dover mai dire: “Sono incinta”.
(da una sit comedy americana)
Amore? Forse col tempo, conoscendoci peggio.
(Ennio Flaiano)
Basta un attimo per innamorarsi, quindi… non distraetevi.
(Fabio Fazio)
Facendone un peccato, il Cristianesimo ha fatto molto per l’amore.
(Anatole France)
I grandi amori si annunciano in un modo preciso, appena la vedi dici:
chi è questa stronza?
(Ennio Flaiano)
L’amore consiste nell’essere cretini insieme.
(Paul Valéry)
L’amore è donare qualcosa che non si ha a qualcuno che non la vuole.
(Jacques Lacan)
L’amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero.
(Marcello Marchesi)
OGGETTI PERFETTI PER SAN VALENTINO
LE VIGNETTE
Si è sgonfiata la… bambola
SCAPPOOOOOOO…
SE DIO VORRA’… PERO’… CI AUGUREREMO…
SEMPRE ED IN OGNI CASO…
BUON SAN VALENTINO
ANCHE L’ANNO PROSSIMO… 
CIAO DA ORSO TONY
PSICHE E SOGNO
IL TUO GRUPPO DI FB
CULTURALE MA CON LEGGEREZZA
APRI LO SCRIGNO
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BREVE RICORDO DEL GRANDE FILOSOFO TEDESCO
ED UNO DEI PIU’ GRANDI PENSATORI DEL XIX SECOLO
CON UNA MINI BIOGRAFIA ED ALCUNI SUOI PENSIERI

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La salute non è tutto,
ma senza salute tutto è niente.
Arthur Schopenhauer
Danzica 22.2.1788 – Francoforte sul Meno 21.9.1861
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BREVI PENSIERI SULLA VITA
SPESSO DURI… IMPIETOSI… MA MAI BANALI
FIRMATI DA SCHOPENHAUER
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– Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto.
– I fatti e le nostre intenzioni sono paragonabili per lo più a due forze che tirano in due direzioni diverse e la loro diagonale è il corso della nostra vita.
– Gli uomini completamente privi di genio sono incapaci di sopportare la solitudine.
– La felicità è come l’elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l’indomani.
– La religione cattolica è un’istruzione a elemosinare il cielo, visto che sarebbe troppo incomodo guadagnarselo. I preti sono gli intermediari di questa elemosina.

– La vita è una cosa spiacevole, e io mi sono proposto di passare la mia vita a rifletterci sopra.
– La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.
– Nessuno si è mai sentito felice nel presente, a meno che non fosse ubriaco.
– Non v’è dubbio che la vita non ci sia stata data perché ne godiamo, ma per vincerla – per superarla.
– Quando pensiamo con orrore alla morte, la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita.

– Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali. (da O si pensa o si crede)
– Se un dio ha fatto questo mondo, io non vorrei essere quel dio, perché il dolore del mondo mi strazierebbe il cuore
– Templi e chiese, pagode e moschee, in tutti i paesi e in tutte le epoche, sono una testimonianza, nel loro splendore e nella loro grandezza, del bisogno metafisico dell’uomo che, potente e indistruttibile, segue a ruota il bisogno fisico.
– Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita.

FINE
DAL WEB… IMPAGINAZIONE T. K.
CIAO DA TONY KOSPAN
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