Archivio per l'etichetta ‘POESIA SUGGESTIVA’

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Questa è davvero una poesia… perla…
una lirica che coinvolge e sconvolge.
In pochi versi l’autore scava nel profondo
di se stesso e di noi stessi
e ci dà, a mio parere,
una stupenda suggestiva e poetica descrizione
dell’inconscio… o dell’anima.
IO NON SONO IO
JUAN RAMON JIMENEZ
PICCOLA GRANDE POESIA SIMBOLICA
Moguer 24.12.1881 – San Juan 29.5.1958
Jimenez, poeta spagnolo premio Nobel per la letteratura nel 1956,
noto per i suoi versi che cantano l’amore, il sentimento e le emozioni
talvolta ci fa conoscere un altro dei temi da lui amati
il simbolismo.
La sua romantica poetica,
vicina alla purezza di Tagore ed influenzata da Goethe,
assume valenze universali
ed aprirà la strada alla grande poesia moderna,
spagnola e non solo.
Tornando alla poesia sono però curioso
di conoscere anche le vostre impressioni…
Ma ora leggiamola
Maxfield Parrish – Sogni – 1913
IO NON SONO IO
Juan Ramon Jimenez
Io non sono io
Sono colui
che cammina accanto a te senza che io lo veda;
che, a volte, sto per vedere,
e che, a volte, dimentico.
Colui che tace, sereno, quando parlo,
colui che perdona, dolce, quando odio,
colui che passeggia là dove non sono,
colui che resterà qui quando morirò.
Tony Kospan
PER LE NOVITA’
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Nell’ambito di quelle che definisco
– poesie sublimi e di sogno –
a mio parere non può mancare questa,
che seppur non di autore notissimo,
è, a mio parere, molto bella.
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IL CAMMINO VERSO L’INFINITO
POESIA DI NICHOLAS BAWTREE
a cura di Tony Kospan
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E’ davvero una poesia, infatti,
che parla, in modo profondo,
alla mente ed al cuore…
Questa è poi anche una di quelle poesie
che rileggendole… più volte…
disvelano sempre nuove emozioni
nuove riflessioni.
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IL CAMMINO VERSO L’INFINITO
Nicholas Bawtree
Non avere paura del mio silenzio
Non ti voglio mai rinchiudere
In una gabbia di parole
Ma incontrarti ogni volta come per caso
E fare un po’ di strada insieme
Per condividere un sorso di vita
Con chi ha la borraccia più piena
E magari sederci sotto un albero
Ai bordi di quella che chiamano realtà
Sul nostro cammino verso l’Infinito.
Come sempre mi piacerebbe conoscere
il vostro parere.
Ciao da Tony Kospan
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Questa per me (ma non solo per me) è una delle poesie più belle di Mario Luzi
notissimo poeta fiorentino scomparso da non molto.
Essa è forse un po’ (solo un po’?) non semplice, anzi quasi criptica, misteriosa,
per cui mi limiterò a raccontare le sensazioni che ne traggo
ma solo dopo che l’avremo letta.
Magritte – Gli amanti
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A M A N T I
Mario Luzi
Che mi riserva rivederti, amore,
quale viaggio t’hanno dato i venti?
L’oscuro avvolge questi giorni chiari,
circola forse in questa luce densa
qui dove a macchie dondolanti o ferme
filtra oro ed il vino matura.
Spicco dal cielo questo frutto splendido,
chiudo gli occhi su quel che porta seco,
o lo stare sulle spine
o il dirsi addio a cuore gonfio,
questo tempo nel tempo senza fine.
Chagall
UN MIO PARERE
I versi viaggiano in un’atmosfera rarefatta tra luci ed ombre
in cui l’amore è presente come un mistero
collocato tra passato e presente ed in un tempo fuori dal tempo.
Inoltre l’amore appare come un frutto di sogno
da cogliere nel cielo
ma a cui, con il cuore ahimè gonfio di tristezza,
talvolta si deve rinunciare.
Nonostante la rinuncia, però, esso resta lì, vivo in noi,
pur con le sue contrastanti emozioni,
ed anche contro il nostro stesso volere.
La poetica di Luzi sta, a mio avviso,
alla poesia classica
così come l’astrattismo
sta all’arte figurativa.
Mario Luzi
(Castello di Firenze 20.10.1914 – Firenze 28.2.2005)
Le sue poesie hanno bisogno cioè di lettura e rilettura,
di conoscenza ed approfondimento non essendo quasi mai
facilmente ed immediatamente comprensibili.
Mi piacerebbe davvero conoscere il vostro parere.
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CIAO DA TONY KOSPAN
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Questa poesia di un autore non notissimo,
ma a mio parere bravissimo,
la ritengo davvero molto bella
nell’ambito delle poesie dedicate al
“sogno”.
La poesia infatti mi appare come una cascata
di versi sognanti con i quali l’autore,
attraverso splendide immagini che abitano il suo cuore,
attende il ritorno del suo amore.
I versi, densi di immagini “fantasy” e simboliche,
a mio parere scorrono in modo suggestivo
come un ruscello incantato accanto ad un bel castello.
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Oltre ad avere, a mio parere, una sua intrinseca magia,
la sento molto vicina alla mia idea del rapporto tra sogno e realtà.
L’ABITO DEI SOGNI
Marco Agazzi
Nella torre d’avorio
Distillerò in fragili alambicchi
L’essenza dell’immaginario
E dell’imprevedibile
Troverò la magica alchimia
Tra sogno e realtà
Tra sentimento e passione
Tra azione e desiderio
E al paziente telaio
Tesserò per te una veste
Su di una trama romantica
Con ricami di poesia
Per vestire ogni giorno
La tua cruda nudità
Con l’abito dei sogni
Affinché logora, bruciata
A brandelli tu non faccia
Ritorno al mio cuore.
Se vi fa piacere parliamone…
CIAO DA TONY KOSPAN
CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
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IN QUESTA PICCOLA GRANDE POESIA
UN SUGGESTIVO PENSIERO SUL SENSO DELLA VITA


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Come sempre la poesia Sufi con poche parole
-
ci apre un mondo ed in questo caso
-
un mondo di Idee e di Riflessioni.

Debbo dire che, oltre a subire il fascino dei versi,
mi sento molto vicino ai concetti filosofici
espressi dall’Autore.

Hazrat Inayat Khan
L’autore, Vadodara 1882 – Nuova Delhi 1927,
è stato un mistico indiano.
Nato in una famiglia di musicisti
abbandonò la musica per dedicarsi alla diffusione
del pensiero e della poetica SUFI.
HO CONOSCIUTO
Ho conosciuto bene e male, peccato e virtù,
giustizia e ingiustizia;
ho giudicato e sono stato giudicato;
sono passato attraverso la nascita e la morte,
attraverso la gioia e il dolore,
il cielo e l’inferno
e alla fine ho capito
che io sono nel tutto
e il tutto è in me.

CIAO DA TONY KOSPAN



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La poesia Sufi è un genere di poesia che, spesso con poche parole,
ci lancia messaggi che vengono da lontano
e ci portano in alto, molto in alto
rispetto alle nostre quotidiane incombenze
lasciandoci intravedere verità mistiche nascoste e molto suggestive
che sono al di là della realtà.
TRA CIELO E TERRA
Rumi*
a cura di Tony Kospan
Questa poesia dalle evidenti connessioni esoteriche
ci induce ad immaginare percorsi verso una porta divina
che sta a noi nella vita… attraversarla…
comportandoci in modo tale da meritare di farlo.
C’è però chi non l’attraversa mai
ma va avanti ed indietro dalla vita alle tenebre
rimanendo prigioniero della realtà.
TRA CIELO E TERRA
Jalal-ud-Din Rumi
La brezza dell’alba ha segreti da dirti.
Non tornare a dormire.
Devi chiedere quello che davvero vuoi.
Non tornare a dormire.
C’e’ gente che va avanti e indietro
attraverso le porte dove i due mondi si toccano.
La porta è tonda e aperta.
Non tornare a dormire.
Non presumo d’aver colto tutti gli aspetti (o anche nessuno)
della poesia e sarei dunque lieto di conoscer il vostro parere.
* Rumi (1207-1273) è considerato
il massimo poeta mistico della letteratura persiana
CIAO DA TONY KOSPAN
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Questa per me (ma non solo per me) è una delle poesie più belle di Mario Luzi…
notissimo poeta fiorentino scomparso da non molto tempo.
Essa è forse un po’ (solo un po’?) non semplice, anzi quasi criptica, misteriosa,
per cui mi limito a raccontare le sensazioni che ne traggo leggendola.
Chagall
I versi viaggiano in un’atmosfera rarefatta tra luci ed ombre…
in cui l’amore è presente come un mistero collocato tra passato e presente…
ed in un tempo fuori dal tempo.
Inoltre esso appare come un frutto di sogno
da cogliere nel cielo
ma a cui con il cuore ahimè gonfio di tristezza
talvolta si deve rinunciare.
Nonostante la rinuncia, però, esso resta lì, vivo in noi,
pur con le sue contrastanti emozioni,
ed anche contro il nostro stesso volere.
La poetica di Luzi sta, a mio avviso,
alla poesia classica
così come l’astrattismo sta all’arte figurativa.
Mario Luzi
(Castello di Firenze 20.10.1914 – Firenze 28.2.2005)
Le sue poesie hanno bisogno cioè di lettura e rilettura,
di conoscenza e approfondimento, non essendo quasi mai
facilmente ed immediatamente interamente comprensibili.
Magritte – Gli amanti
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A M A N T I
Mario Luzi
Che mi riserva rivederti, amore,
quale viaggio t’hanno dato i venti?
L’oscuro avvolge questi giorni chiari,
circola forse in questa luce densa
qui dove a macchie dondolanti o ferme
filtra oro ed il vino matura.
Spicco dal cielo questo frutto splendido,
chiudo gli occhi su quel che porta seco,
o lo stare sulle spine
o il dirsi addio a cuore gonfio,
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Questa poesia di Salinas,
un altro dei grandissimi poeti del ventesimo secolo,
ha molti contatti con la poesia Sufi
di cui abbiamo parlato non molto tempo fa.
Anche questa è infatti una poesia
molto intensa e densa di contenuti simbolici…
in quanto riconosce anch’essa il mescolamento,
nel sentimento d’amore
dell’IO e del TU per divenire una cosa sola.
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Sembra dirci infatti che,
dopo la prima nascita, noi ne viviamo una seconda…
che è quella che avviene
attraverso l’incontro con il vero grande amore.
Essa dunque ci fa conoscere e penetrare
il senso più intimo dell’amore…
che si manifesta in uno “stupore” senza fine e mai uguale…
nell’esser vicini alla persona amata…
Questa poesia l’ho conosciuta come altre…
nella trasmissione notturna ormai scomparsa
INCONSCIO E MAGIA di Gabriele La Porta e,
come sempre,
mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero…
Se ci va possiamo leggerla
ascoltando questa musica new age.
A TE SI GIUNGE SOLO ATTRAVERSO DI TE
Pedro Salinas
.
A te si giunge solo
attraverso di te. Ti aspetto.
Io certo so dove sono,
la mia città, la strada, il nome
con cui tutti mi chiamano.
Ma non so dove sono stato
con te.
Lì mi hai portato tu.
Come potevo imparare il cammino
se non guardavo altro che te,
se il cammino erano i tuoi passi,
e il suo termine
l’istante che tu ti fermasti?
Cosa ancora poteva esserci
oltre a te che mi guardavi?
Ma ora,
quale esilio, che assenza
essere dove si è!
Aspetto, passano treni,
il caso, gli sguardi.
Mi condurrebbero forse
dove mai sono stato.
Ma io non voglio i cieli nuovi.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare.
Quale immensa novità
tornare ancora,
ripetere, mai uguale,
quello stupore infinito!
E finché tu non verrai
io rimarrò alle soglie
dei voli, dei sogni,
delle scie, immobile.
Perché so che là dove sono stato
né ali, né ruote, né vele
conducono.
Hanno tutte smarrito il cammino.
Perché so che là dove sono stato
si giunge solo
con te, attraverso di te.
CIAO DA TONY KOSPAN
* Se ti fa piacere legger la poesia Sufi
di cui parlavo in alto clicca qui giù
Se ami anche tu il mondo della poesia e della cultura
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una lirica che coinvolge e sconvolge.
In pochi versi l’autore scava nel profondo
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IO NON SONO IO
JUAN RAMON JIMENEZ
PICCOLA GRANDE POESIA SIMBOLICA
Moguer 24.12.1881 – San Juan 29.5.1958
Jimenez, poeta spagnolo premio Nobel per la letteratura nel 1956,
noto per i suoi versi che cantano l’amore, il sentimento e le emozioni
talvolta ci fa conoscere un altro dei temi da lui amati
il simbolismo.
La sua romantica poetica,
vicina alla purezza di Tagore ed influenzata da Goethe,
assume valenze universali
ed aprirà la strada alla grande poesia moderna,
spagnola e non solo.
Tornando alla poesia sono però curioso
di conoscere anche le vostre impressioni…
Ma ora leggiamola
Maxfield Parrish – Sogni – 1913
IO NON SONO IO
Juan Ramon Jimenez
Io non sono io
Sono colui
che cammina accanto a te senza che io lo veda;
che, a volte, sto per vedere,
e che, a volte, dimentico.
Colui che tace, sereno, quando parlo,
colui che perdona, dolce, quando odio,
colui che passeggia là dove non sono,
colui che resterà qui quando morirò.
Tony Kospan
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Nell’ambito di quelle che definisco
– poesie sublimi e di sogno –
a mio parere non può mancare questa,
che seppur non di autore notissimo,
è, a mio parere, molto bella.
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IL CAMMINO VERSO L’INFINITO
POESIA DI NICHOLAS BAWTREE
a cura di Tony Kospan
.
E’ davvero una poesia, infatti,
che parla, in modo profondo,
alla mente ed al cuore…
Questa è poi anche una di quelle poesie
che rileggendole… più volte…
disvelano sempre nuove emozioni
nuove riflessioni.
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IL CAMMINO VERSO L’INFINITO
Nicholas Bawtree
Non avere paura del mio silenzio
Non ti voglio mai rinchiudere
In una gabbia di parole
Ma incontrarti ogni volta come per caso
E fare un po’ di strada insieme
Per condividere un sorso di vita
Con chi ha la borraccia più piena
E magari sederci sotto un albero
Ai bordi di quella che chiamano realtà
Sul nostro cammino verso l’Infinito.
Come sempre mi piacerebbe conoscere
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