Sovente usiamo parole o frasi antichissime che per qualche motivo… brevità, concisione del concetto, facilità di comprensione etc. sono diventate notissime e di uso comune.
Tuttavia molto spesso ignoriamo dove, quando e come siano nate ed anche il loro esatto significato.
Una di queste espressioni è certamente la sintetica “Carpe diem” sulla quale però sono stati scritti tanti libri, saggi e poesie.
E’ anche diventata indicativa di un modo di vivere in cui si privilegia in modo assoluto il presente… anzi quasi il… momento… senza se e senza ma.
Personalmente ne condivido il significato generale ma ho sempre ritenuto che fosse necessario aggiungere la parola… “ragionato”.
Sì perché vivendo e godendo in modo totale il presente si rischia di sprecare tutte le risorse e tutte le energie e quindi di non poter vivere bene il “presente” del giorno dopo.
Esempio classico è quello di chi, per raggiungere il proprio massimo piacere, brucia tutte le sue finanze ed il giorno dopo finisce sotto i ponti.
Un carpe diem “totale” ci farebbe godere sì oggi alla grande… forse alla grandissima… ma il domani sarebbe quantomeno oscuro e/o doloroso.
Dunque penso che sia meglio vivere bene e liberamente il presente ma conservando in qualche angolo risorse ed energie utili a farci vivere bene nuove belle avventure di vita ed emozioni anche nei giorni successivi.
Ma torniamo all’origine di questa mitica espressione nota ed usata in tutto il mondo.
Eccola.. è nata in questa poesia di Orazio, noto poeta latino, tenendo presente che la sua traduzione letterale può essere questa: “afferra il giorno (o l’oggi)”
CARPE DIEM (COGLI L’OGGI)
– Orazio –
Tu non cercare, non è lecito saperlo,
quale fine gli dei abbiano
assegnato a me,
né quale abbiano assegnato a te, o Leuconoe,
e non consultare i numeri babilonesi*.
Quanto è meglio accettare qualsiasi cosa accadrà!
Sia che Giove abbia ordinato più inverni,
sia che abbia predisposto come ultimo inverno questo
che ora sfianca il mar Tirreno con le rocce di pomice,
saggia, filtra il vino
e ritaglia la speranza che si proietta nel prossimo futuro.
Mentre parliam, già è fuggito il tempo invidioso,
cogli l’oggi, e del doman non ti fidar.
*Cabale che venivano usate per predire il futuro.
Tony Kospan per il blog “Il Mondo di Orsosognante”
Chi volesse approfondire l’argomento con un’altra riflessione e leggere la mitica “Canzone di Bacco” (Chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza)
può cliccare qui giù.
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In questa 3° parte ci soffermeremo sul Romanticismo in poesia
ma ammireremo anche altri dipinti ed ascolteremo altre musiche.
GLI ASPETTI PRINCIPALI DELLA POESIA ROMANTICA
Le parole del poeta Wordsworth:
“la poesia è lo spontaneo traboccare di sentimenti potenti”
ci danno già una prima chiara definizione.
Un’altra bella definizione è questa di John Keats
“Se la poesia non viene naturalmente
come le foglie vengono ad un albero,
è meglio che non venga per niente.”
Approfondiamone però anche altri diversi aspetti per comprendere meglio cosa era la poesia secondo l’idea romantica.
Théodore Géricault – Autoritratto
Innanzitutto appare evidente la rivoluzione concettuale rispetto alla poetica del secolo precedente.
Infatti essa si oppone con forza al freddo razionalismo illuminista attraverso l’esaltazione dei sentimenti, delle emozioni e dei sogni.
Il poeta romantico infatti comunica con i suoi versi il fluire delle emozioni senza seguire regole prestabilite ma solo obbedendo ai moti del suo animo e nella massima libertà.
Infine nella poetica della corrente c’è un’intensa e continua ricerca dell’interiorità aspetto, questo, del tutto trascurato o quasi, dalla poesia del ‘700.
C’è da rilevare anche un cambiamento “sociale” europeo e cioè la poesia (e la cultura in genere) smette d’essere un affare privato della nobiltà e diventa di interesse generale.
Rispetto alle altre tematiche della corrente la presenza italiana in questo campo soprattutto con Leopardi, Foscolo e Manzoni è di assoluto rilievo anche se più avanti, dati i tempi, nella poesia romantica (ma anche nell’arte) italiana si appalesa anche una tensione risorgimentale.
Leggiamo ora alcune note poesie “romantiche” di alcuni grandi esponenti della corrente.
Sogno di una notte di sabba
Caspar David Friedrich
NOI NON ANDREMO PIU’ VAGANDO
Lord Byron
Così noi non andremo più vagando
tanto tardi nella notte,
anche se ancora
come sempre ama il cuore
e come sempre splende la luna.
Perché la spada consuma il fodero,
e dall’anima il petto è consumato;
deve fermarsi il cuore per ripartire
e pure l’amore deve riposare.
Benché la notte sia fatta per amare
e troppo presto il giorno torna,
noi non andremo più vagando
sotto il lume della luna.
Wagner – Cavalcata delle Valchirie
Goya
SENZA DI TE
John Keats
Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l’anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.
Beethoven – Inno alla gioia
Francesco Hayez
IN QUANTI MODI TI AMO?
Elizabeth Barrett Browning
In quanti modi ti amo? Fammeli contare.
Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all’altezza
Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile
Agli scopi dell’Esistenza e della Grazia ideale.
Ti amo al pari della più modesta necessità
Di ogni giorno, al sole e al lume di candela.
Ti amo generosamente, come chi si batte per la Giustizia;
Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera.
Ti amo con la passione che gettavo
Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia.
Ti amo di un amore che credevo perduto
Insieme ai miei perduti santi, – ti amo col respiro,
I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! – e, se Dio vorrà,
Ti amerò ancora di più dopo la morte.
Beethoven – Per Elisa
NOTTURNO
Ugo Foscolo
Quando la terra è d’ombre ricoverta,
E soffia ’1 vento, e in su le arene estreme
L’onda va e vien che mormorando geme,
E appar la luna tra le nubi incerta;
Torno dove la spiaggia è più deserta
Solingo a ragionar con la mia speme,
E del mio cor che sanguinando geme
Ad or ad or palpo la piaga aperta.
Lasso! me stesso in me più non discerno,
E languono i miei dì come viola
Nascente ch’abbia tempestata il verno;
Chè va lungi da me colei che sola
Far potea sul mio labbro il riso eterno:
Luce degli occhi miei, chi mi t’invola?
Verdi – La Forza del Destino
Caspar David Friedrich – Il sognatore
PIACEVOLE INCONTRO
J. W. Goethe
Nell’ampia cappa avvolto fin al mento,
prendevo la via tra le rocce, aspra e grigia,
e poi giù per i prati invernali,
l’animo inquieto, disposto alla fuga.
D’un tratto, il nuovo giorno si spogliò del velo:
giunse una fanciulla, bella come il cielo,
perfetta come quelle donne leggiadre
care ai poeti. La mia ansia s’acquietò.
Ma sviai il passo e la lasciai andare,
mi strinsi più forte nelle pieghe,
come per difendermi nel mio calore.
Eppure la seguii. Mi fermai. Era accaduto!
Nella mia veste non potei più celarmi,
la gettai via. E ci fu lei tra le mie braccia.
Chiaro di luna
ALLA LUNA
Giacomo Leopardi
O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
0 mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!
Tony Kospan per… Il Mondo di Orsosognante
FINE
Chi volesse leggere l’origine della corrente ed il suo significato: I PARTE
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Chi volesse leggere i nomi dei più grandi esponenti insieme a dipinti ed a musiche classiche romantiche: II PARTE
W. Turner
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Topo Gigio nasce l’11 febbraio 1959.
Fu il giorno della sua prima apparizione in tv.
La trasmissione era Canzonissima.
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Dunque anche l’Italia aveva il suo… Topolino…
non cartone animato… ma pupazzo
e con sue particolarissime caratteristiche.

La caratteristica voce con cui parlava
era quella di Peppino Mazzullo.
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Il pupazzo animato era fatto di moltoprene
ed era stato creato da Maria Perego per la televisione.

E’ stato amatissimo dai bambini italiani
ed è stato la star ed il protagonista
di tante trasmissioni negli anni successivi.

Ebbe ben presto anche un successo internazionale
e divenne pure un fumetto.

La sua vita, soprattutto televisiva, ha avuto alterne vicende
scomparendo e poi riapparendo più volte.
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L’ultima apparizione in tv è stata nel 2009
cinquantesimo anniversario della sua nascita.
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Buon compleanno e lunga vita caro Topo Gigio
grande amico, e per tanto tempo, dei bambini italiani
sperando sempre in un tuo prossimo ritorno
per la gioia anche dei bambini di oggi.
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Tony Kospan
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO

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Anche lei, morta nel fiore degli anni, non è riuscita ad evitare il classico (nel mondo dell’arte) ma micidiale binomio “genio e sregolatezza” .

BREVE RICORDO
Whitney Houston è stata unanimemente ritenuta una delle più grandi cantanti di tutti i tempi.
Addirittura era spesso chiamata “The Voice” (come Sinatra).
Questo per le particolari tonalità della sua voce e per molti critici la sua è stata la più bella voce femminile della storia della canzone.
I successi dei suoi brani musicali sono stati immensi.
A soli 23 anni ha vinto il Grammy Award, l’Oscar della musica, nel 1986.
Ha venduto oltre 55 milioni di dischi venduti che l’hanno resa famosissima in tutto il mondo.
Tuttavia la sua carriera ha avuto notevoli alti e bassi.
Alle sue doti musicali ed ai successi però si contrapponeva una vita privata molto complicata.
Aveva infatti difficili rapporti col marito e spesso problemi di droga.

Newark 9.8.1963 – Beverly Hills 11.2. 2012
E così… nel momento in cui era la cantante più premiata e più famosa al mondo… qualche anno fa lasciava questo mondo.
Ahimè era un’altra morte annunciata.
La regina del “soul pop” moriva in un hotel di Beverly Hills a soli 48 anni.
La sua fine sconvolse il mondo della musica e soprattutto i suoi tantissimi fans.

LA SUA CANZONE PIU’ NOTA
Rivediamola ora e riascoltiamo la sua stupenda voce… in questo video… mentre canta la mitica canzone… I Will Always Love You
Il video come potete notare ha avuto finora ben oltre un miliardo (!!!!) di visualizzazioni.
Orso Tony
UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE D’ARTE
POESIA MUSICA SOGNI RACCONTI
RIFLESSIONI BUONUMORE ETC


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