Archivio per 5 febbraio 2023

Serata di domenica in poesia “Per scherzo” Hesse – arte G. Arata – canzone “My love”   Leave a comment

 

 

Geraldine Arata
 
 
 
 
 
 
  

 

viola 2
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L’ebbrezza, il desiderio e il lasciarsi andare,
e  questo  era  la mia  vita
era questo che l’acqua dei tuoi occhi portava.
– Pablo Neruda –

 

viola 2



 

      


fre bia pouce   musicAnimata     MY LOVE
Geraldine Arata




PER SCHERZO 
Hermann Hesse

 
Le mie poesie
stanno davanti alla tua porta,
bussano e si inchinano:
mi apri?
Le mie poesie hanno
un suono di seta
come il fruscio del tuo vestito
sulle scalinate.
Le mie poesie
portano un dolce profumo
come nell’aiuola tua preferita
il giacinto.
Le mie poesie son vestite
di un rosso cupo,
che come il tuo vestito di seta
fruscia ed arde.
Le mie più belle poesie
assomigliano del tutto a te.
Stanno davanti alla porta e s’inchinano:
mi apri?




Geraldine Arata



oro



da Orso Tony


 

 

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 SPENSIERATO E CULTURALE
Frecce (51)

 


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Geraldine Arata




Pompei – La Domus e l’Insula dei Casti Amanti – Storia ed immagini   Leave a comment








E’ stata una delle ultime aree
portate alla luce negli scavi di Pompei.

Ma è anche una delle zone
più emblematiche ed interessanti,
anche se meno viste, dell’antica cittadina.






La principale caratteristica della Domus è invece
la presenza quasi integra del 2° piano cosa unica a Pompei.






Come nasce il nome della Domus?

Nasce da un affresco sulla parete di fondo di un triclinio,
nella stanza da pranzo che mostra un uomo e una donna
che si baciano sdraiati sui letti triclinari
durante il banchetto.

Ecco i “casti amanti” appunto.



L’affresco che ha dato il nome alla Domus




La Domus.. era la casa di un ricco panettiere
comprendente anche il suo laboratorio.

L’Insula invece è di un’area di circa 3.000 metri quadrati
situata nella centrale via dell’Abbondanza, 
che collega il Foro all’Anfiteatro.








Nella strada avanti alla Domus e nella stessa Domus
al momento dell’eruzione del 24 agosto (ma forse era ottobre) del 79 dopo Cristo
(come riferisce nella sua lettera Plinio il Giovane,
testimone oculare di quella tragedia
)
erano in corso lavori di riparazione di fosse settiche danneggiate
da un precedente forte terremoto.









La casa con i suoi affreschi, il panificio,
le stanze, le varie dipendenze
ma anche con gli scheletri degli asini che giravano le macine
e tutta l’area dell’lnsula 12 della Regio IX
è stata restaurata ed è visitabile dal febbraio 2020.








Tony Kospan



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STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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FILIPPO IV A FRAGA – Il dipinto di Velazquez tra arte e vicende catalane del ‘600 – Storia ed analisi   Leave a comment




Questo dipinto, considerato una delle vette dell’arte del grande pittore spagnolo, ci riporta alle vicende della Catalogna e di 2 re spagnoli di nome Filippo (che coincidenza!) del 1600 e dei nostri giorni.








LA STORIA DEL DIPINTO

Conosciamo con esattezza la sua storia grazie ai resoconti delle spese effettuate, in una casa distrutta dalla guerra, per la sistemazione delle pareti, l’apertura di 2 finestre, riparazioni varie e perfino la costruzione del cavalletto per consentire lo studio per il pittore.

Siamo nel 1644, la Catalogna si è dichiarata indipendente ed ha chiesto aiuto alla Francia.

Il Re di Spagna è dal 1621 Felipe IV, anche detto Filippo il Grande o Il Re Pianeta.

La Spagna è in grave difficoltà ed il Re allora interviene mettendosi alla guida dell’esercito spagnolo e sconfigge i Francesi a Lerida liberando così la città.







Il giorno dopo la vittoria chiede a Velazquez, che fa parte del suo seguito, di fargli un dipinto da far recapitare all’amata regina.

Posa per il pittore a Fraga 3 volte, nella casa diroccata e sistemata alla buona come atelier, con lo stesso vestito color cremisi e con lo stesso manganello militare con cui era entrato vittorioso nella città liberata.







ANALISI DEL DIPINTO

A detta di coloro che l’hanno visto non c’è paragone tra le immagini fotografiche e la sensazione che trasmette il dipinto da vicino.

Il dipinto, che ritrae il re a grandezza naturale, appare innanzitutto un’esplosione di colori, soprattutto rossi e grigi argentei, e di luci intense.

La genialità ed il virtuosismo della pennellata di Velazquez appare evidente soprattutto nella resa dei ricami argentati sul vestito rosso e nel bagliore della seta delle maniche che evidenziano per contrasto la sobria linearità del viso.








Da notare in particolare la piuma del cappello rossa sul rosso, la giubba rossa con il gallone d’argento ed il giustacuore nonché le anzidette maniche il cui colore argenteo sembra quasi liquido.

Il re, dipinto più volte negli anni da Velazquez, non ha alcuna aria trionfante anzi appare serio, stanco e forse preoccupato per il futuro, mentre la presenza del cappello in mano ci fa pensare ad un voluto ed affettuoso omaggio alla regina.








Secondo alcuni storici dell’arte l’artista si sarebbe ispirato al ritratto del Cardinale-Infante Ferdinando d’Austria di Anton van Dyck che era a Madrid dal 1636.

Il dipinto di Velazquez è dal 1911 nella Frick Collection di New York visitabile come un normale museo.



Anton van Dyck



Le recenti vicende del separatismo catalano e della reprimenda del re spagnolo Felipe VI, omonimo del re dipinto da Velazquez,  hanno riportato in auge questo dipinto già noto, in verità, come capolavoro.



F I N E


Copyright Tony Kospan



MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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Violeta Parra.. nota cantante cilena – Breve ricordo e la sua mitica canzone poesia “Gracias a la vida”   Leave a comment




E’ stata una famosa cantautrice, poetessa e pittrice 

nonché vero grande mito cileno.






Ha avuto il grande merito artistico di riprendere

e di rinvigorire la migliore tradizione musicale cilena,

ma anche il grande merito umano e sociale

di difendere i diritti civili

e di impegnarsi per combattere le ingiustizie sociali.




Violeta del Carmen Parra Sandoval

(San Carlos 4.10.1917 – Santiago del Cile 5.2.1967)



 Eppure, nonostante fosse  amatissima per tutto questo,

 il 5 febbraio del 1967 decise di lasciare il mondo.






Rispettiamo la sua decisione e ricordiamola 

con questa sua indimenticabile, poetica ed emozionante canzone,

amata in tutto il mondo,

Gracias a la vida (Grazie alla vita)

considerata il suo testamento spirituale.







IL TESTO IN ITALIANO




GRAZIE ALLA VITA


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato due soli, che quando li apro

perfetto distinguo il nero dal bianco

e nell’alto cielo lo sfondo stellato

e in mezzo alla folla l’uomo che io amo


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato l’udito che in tutto il suo raggio

sente notte e giorno urla, tv e radio

silenzio, vetri rotti, risate e pianto

e la voce dolce del mio bene amato


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato il suono e il vocabolario

con lui le parole che penso e declamo

madre amica sorella e sole illuminando

e la via dell’anima di chi sto amando


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato i piedi che sto trascinando

con loro ho guardato cittadine e fango

laghi neve deserti monti e mare caldo

e casa tua il tuo vicolo la strada e il parco


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato il cuore che agita il suo passo

quando vedo il frutto del pensiero umano

quando vedo il bene, dal male lontano

quando vedo in fondo al tuo sguardo chiaro


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato il sorriso e mi ha dato il pianto

così io distinguo bacio da cuore infranto

i 2 materiali che fanno il mio canto

ed il vostro canto che è lo stesso canto

e il canto di tutti che è il mio stesso canto







LA CANZONE IN ITALIANO




 




Grazie a te… Violeta.


Tony Kospan

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UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA LA CULTURA
Frecce (174)

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