Archivio per 25 febbraio 2023

Serata di sabato in poesia “Cordelia mia” Kierkegaard – arte F. Leighton – canzone “Al di là” Emilio Pericoli   Leave a comment

 
 
Lord Frederick Leighton  Luna di miele

 
 
 

 
 
   

angiol 126
E’ con gli occhi,
non con le labbra, 
che si dà
il primo bacio 
– Haiku Giapponese –
angiol 126
 
 
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 Lord Frederick Leighton – Acme e Settimio
 
 
 


CORDELIA MIA 
Soren Kierkegaard

Cordelia mia,
ho da confidarti un segreto, amica mia.
A chi altrimenti potrei affidarlo?
All’eco? Lo tradirebbe.
Alle stelle? Sono gelide.
Agli uomini? Non lo comprendono.
Soltanto a te devo affidarlo,
perché sai serbarlo.
C’è una fanciulla,
bella più del sogno dell’anima mia,
pura più della luce del sole,
profonda più delle sorgenti del mare,
eletta più del volo dell’aquila
c’è una fanciulla… oh!
China il capo
e accosta il tuo orecchio al mio dire,
sì che possa il mio segreto
trascorrervi dentro furtivo.


 
 
 

 
 
 
 

ARCOBALEN99

                       

 
 
 

 

 
a tutti… da Orso Tony
 
 
 

 

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fre bia pouce  musicAnimata      (Emilio Pericoli)

 Lord Frederick Leighton Tristano e Isotta





 
 

 

Si vuole una bella pelle? E’ facile ed economico.. basta fare il bagno di… sale!   Leave a comment




UN PICCOLO SEGRETO

PER RENDER PIU’ TONICA LA PELLE?


FARE I BAGNI DI… SALE!

 
 





 
 
 
 
Lo sapevate?
Il sale da cucina è un grande alleato della silhouette.
 
Sciolto nell’acqua, combatte la cellulite,
riduce i gonfiori e rassoda i tessuti.
 
Basta usare le ricette giuste.
 
E’ uno dei prodotti naturali più semplici
e nello stesso tempo più complessi
perché contiene decine e decine di minerali.
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Quale sale usare?


Anche il normale sale da cucina raffinato

(contiene soltanto cloruro di sodio)

svolge un’azione drenante.


Ma per avere maggiori benefici

è consigliabile utilizzare il sale marino integrale.


 






 

 

5 RICETTE DI BAGNI… DA PROVARE
 
 

I
 
Bagno di sale
 
 

Disintossica, sgonfia, dona elasticità e morbidezza alla pelle. 
Il bagno al sale si dovrebbe fare due-tre volte alla settimana.

Preparazione: Sciogliete mezzo chilo di sale marino integrate nell’acqua della vasca a una temperatura di 37-38 gradi. 
Rimanete a bagno per circa 20 minuti.
 
 
 
 
 
 
 
II
 
Bagno alle alghe


E’ efficace per drenare i tessuti ma anche per combattere la cellulite. Fatelo almeno due-tre volte alla settimana per un paio di mesi. 

Preparazione: Sciogliete mezzo chilo di sale marino integrate nell’acqua delle vasca. 
Aggiungete 4-5 cucchiai di Fucus o Laminaria in polvere (si acquista in erboristeria) o estratti d’alghe in gocce. 
State in immersione per circa 20 minuti.

 

 


 
 

III
 
Gommage al sale
 


Fate questo peeling prima del bagno: elimina le cellule morte e favorisce il drenaggio. Il miele, poi, lo rende particolarmente emolliente, mentre il limone apporta buone dosi di vitamina C. 

 
Preparazione: In una terrina mettete 2 pugni di sale marino integrale e pestatelo fino a renderlo fine. 
Aggiungete 2 cucchiai di miele e qualche goccia di succo di limone, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo. Stendete il composto sul corpo con un leggero massaggio. 
Sciacquatevi sotto la doccia.

 

 



 

IV
 
Bagno drenante
 

Per favorire l’eliminazione di liquidi aggiungete ad acqua e sale qualche goccia di olio essenziale di ginepro e di rosmarino. 
Ottimo anche quello di pistacchio (più difficile però da trovare): agisce infatti sia sulle vie linfatiche sia sulla circolazione.

Preparazione: Sciogliete 5 gocce di olio di ginepro, 5 di rosmarino e 5 di pistacchio in uno-due cucchiai di miele. 
Preparate l’acqua nella vasca, aggiungendo mezzo chilo di sale. 
Versate il miele con le essenze e state in immersione per 20 minuti.
 
 
 
 
 

 

V


Bagno anticellulite

 

Gli oli essenziali più attivi contro la cellulite sono quelli che contengono le cumarine, sostanze vegetali che attivano la circolazione linfatica e che liberano dalle tossine. Attenzione, però, questi oli sono fotosensibilizzanti: in pratica, se utilizzati prima di esporsi ai raggi solari, potrebbero causare eritemi e macchie. Meglio quindi usarli alla sera.

Preparazione: Sciogliete 5 gocce di olio di lemon grass, 5 di limone e 5 di bergamotto in uno-due cucchiai di latte. Preparate l’acqua nella vasca, aggiungendo mezzo chilo di sale integrale marino. Poi unite il latte con le essenze e state in immersione per 20 minuti.
 
 
 




 
 

 
 

Da: “Più tonica e snella con i bagni di sale” – Top Salute 
 
 
 
 
 
 
IN OGNI CASO… 
ANCHE SE NON CI FOSSERO I BENEFICI FISICI
(IL BAGNO FA SEMPRE BENE A TUTTI)
E’ CERTO CHE STARCENE UN PO’ A MOLLO  
NON PUO’ CHE FAR UN GRAN BENE
ANCHE ALLO SPIRITO.
 



CIAO DA TONY KOSPAN
E… BUON BAGNO… (QUELLO CHE PREFERITE!)








De Nittis.. elegante ed indipendente pittore italiano dell’800 – Breve biografia e dipinti   Leave a comment



Nonostante la precoce scomparsa (a soli 38 anni!)
il suo è stato un grande percorso nel mondo dell’arte
riuscendo ad affermarsi come uno dei più grandi
e famosi pittori italiani dell’800.



De Nittis – Autoritratto (partic.)
(Barletta 25.2.1846 – Saint-Germain-en-Laye 21.8.1884)



BREVE RICORDO DI GIUSEPPE DE NITTIS
a cura di Tony Kospan


BREVE BIOGRAFIA


Gli inizi della sua formazione artistica
avvennero presso l’Istituto delle Belle Arti di Napoli
dal quale però fu espulso per indisciplina.




De Nittis – Giornata d’inverno



Insofferente nei confronti dello stile verista ma formale,
allora dominante negli ambienti artistici napoletani,
entrò a far parte della “Scuola di Portici” nella quale
il “verismosi diradava in toni e colori più sfumati
e diventando, come ebbe a scrivere, “maestro di se stesso”.



De Nittis – Appuntamento al bosco di Portici




Il maestro A. Cecioni, suo grande ammiratore
per la spontanea eleganza dei suoi dipinti,
lo prese sotto le sue ali
e divenne anche la sua guida.








Si trasferì poi per un po’ a Firenze
dove ebbe contatti, influenze… ma anche contrasti,
 con gli ambienti dei Macchiaioli.

 

 
 
De Nittis – Colazione in giardino 
 



Dopo aver girato per varie parti d’Italia
si trasferì infine a Parigi dove avvenne poi la maggior parte
della sua grande produzione artistica
e dove ebbe notevoli successi
sia da parte del pubblico che della critica.



De Nittis – Effetto neve



Fu anche amico, tra gli altri, degli impressionisti Manet e Degas
e si inserì molto bene nei salotti eleganti ed aristocratici della città.

Fu anche acquarellista ed acquafortista.



De Nittis – Sul lago dei 4 Cantoni




Morì improvvisamente a causa di un ictus.

E’ sepolto a Parigi, nel cimitero di Père-Lachaise.



De Nittis – Avenue du Bois in Boulogne – 1874




IL SUO STILE


Pur influenzato dai Veristi, dai Macchiaioli e dagli Impressionisti
il grande pittore barlettano mantenne però sempre un suo stile indipendente.

La sua è unanimemente considerata una pittura elegante e “poetica”.



De Nittis – Donna con cappello e veletta



I suoi soggetti preferiti sono i paesaggi naturali…
agresti o cittadini, i salotti eleganti e le donne affascinanti.

Ha in comune con Renoir, nato pure lui il 25 febbraio,
il piacere di dipingere la gioia, la bellezza e l’eleganza.



 
De Nittis – Ritorno di nascosto dal ballo



F I N E







3
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Frecce (174)


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De Nittis – Donna in barca – 1876

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Enrico Caruso.. tenore leggendario – L’uomo.. la mitica voce e l’omaggio di Dalla   Leave a comment

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La sua voce, naturalmente travolgente

e nel contempo altamente professionale,

apprezzata ed amata in tutto il mondo 

l’ha reso una leggenda della Storia della Musica.



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ENRICO CARUSO

BIOGRAFIA – SUCCESSI – VOCE

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Enrico Caruso è stato un grande tenore italiano ed una vera e propria leggenda musicale per la sua magica voce.

Nato a Napoli il 25 febbraio 1873 da una famiglia povera fu avviato da ragazzo a lavori manuali e poi, per la sua bravura, a studi di disegno, ma ben presto la sua voce, esibita nel coro della chiesa ed in spettacoli locali, cominciò ad esser molto ammirata.

Ma il vero colpo di fortuna fu esser notato dal baritono Eduardo Missino che l’indirizzò dal maestro di musica Guglielmo Vergine perché educasse e migliorasse la sua voce (scuola… ben pagata perché pretese il 25% dei guadagni per 5 anni).

Evitato il militare perché migliorasse le sue doti canore… dopo qualche iniziale insuccesso si esibì in varie parti…

Conosciuto il direttore d’orchestra Vincenzo Lombardi accettò di far parte nel suo spettacolo che doveva tenersi a Livorno.

Qui conobbe la soprano Ada Giacchetti con cui ebbe una relazione durata 11 anni da cui nacquero 2 figli ma finita molto male per il tradimento ed i ricatti di lei (che fu anche condannata).

Intanto il numero delle sue esibizioni e la sua notorietà aumentava pian piano sempre più… cantò nel 1900 anche alla Scala sotto la direzione di Arturo Toscanini… ma ebbe anche delle defaillances come al San Carlo di Napoli nel 1901.

Decise allora di tornar a studiare per corregger qualche difetto e migliorar le sue doti canore.

 

 

 

 

 

 

Fu tra i primi cantanti lirici ad utilizzare le nuove tecnologie dell’epoca incidendo nell’aprile del 1902 con una casa inglese 10 dischi cosa che portò notevoli fortune ad entrambi.

Fu il primo a superare il milione di dischi venduti.

Nel novembre del 1903 ebbe un tale successo Metropolitan di New York da diventare una star.

 

 

 

(Napoli, 25 febbraio 1873 – Napoli, 2 agosto 1921)

 

 

 

Iniziava il mito della sua voce… che però insieme alla fama gli causò diversi piccoli processi in USA per varie accuse da parte di invidiosi… che lo umiliarono…

Nel 1909, dopo la separazione da Ada incise una serie di canzoni napoletane presto divenute un successo tra cui “Core ‘ngrato” ispirata proprio alla sua storia. 

Intanto trionfava con le sue interpretazioni nei più importanti teatri lirici del mondo… 

 

 

 

 

 

Nel 1918 sposò Dorothy Benjamin molto più giovane di lui da cui ebbe una figlia, ma presto a partire dal 1920 iniziarono i problemi di salute.

Un brutto male lo stava minando…

 

 

 

Caruso con la moglie a Sorrento al Vittoria Hotel nel 1921

 

 

Nel giugno del 1921 una crociera lo portò a Sorrento… per la convalescenza  dopo un’operazione.

Aggravandosi la salute volle tornare a Napoli ed alloggiò all’Hotel Vesuvio dove fu visitato dai più grandi medici dell’epoca, come il Cardarelli ed il Moscati.

Ma non ci fu nulla da fare..

Moriva a soli 48 anni il 2 agosto 1921…

La sua storia commosse il mondo… 

Il suo mito non è mai tramontato.

Desidero ricordarlo prima riascoltando la sua leggendaria voce con il video di una sua mitica interpretazione di “Una furtiva lacrima”…

 

 

 

 

 

 

e poi con quello della bella canzone di Dalla a lui dedicata.

 

 

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

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TENNESSEE WILLIAMS.. scrittore famoso per i suoi testi teatrali e cinematografici – Ricordo e video   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
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 Sono certo che il sentir parlare di Tennessee Williams
evochi in molti solo l’eco 
di grandi opere cinematografiche e teatrali.
 
 
 

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(Columbus 26 marzo 1911 – New York 25 febbraio 1983)
 
 
 

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Ma vogliamo conoscerlo un po’ meglio?

E’ stato un drammaturgo, uno scrittore,
uno sceneggiatore ed un poeta statunitense.
 
 

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Divenne un autore di successo principalmente
per la bellezza delle trame e dei dialoghi dei suoi testi teatrali
spesso divenuti poi anche dei film di grande successo.
 
 

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Qui è con Anna Magnani
 
 

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Tra le sue opere più note spiccano
La Gatta sul tetto che scotta“,
Improvvisamente l’estate scorsa
e
Un tram chiamato desiderio
 
 
 

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E’ stato vincitore di due premi Pulitzer
ed ebbe 2 “nomination” per l’Oscar. 
 

Ha anche collaborato con Luchino Visconti
nella sceneggiatura di Senso (1954).
 

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Possiamo senz’altro dire che la sua penna
è stata magica creatrice
soprattutto di storie ed atmosfere perfette
per esser portate a teatro o sui set cinematografici.

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Ricordiamolo ora con questa scena del film
Un tram chiamato desiderio“, del 1951,
nato da un suo famoso testo,
in cui protagonista è Marlon Brando.
 
 
 

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Ciao da Tony Kospan
 
 

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RENOIR.. e la pittura della gioia di vivere – Ricordo.. storia.. capolavori ed i personaggi de “La Colazione dei Canottieri”   Leave a comment





Renoir è stato uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo.

Per Renoir la pittura deve esprimere 
la gioia di partecipare al mondo che ci circonda 
ed esaltarne soprattutto le bellezze.







Egli sente fortemente la necessità di imprimere sulla tela 
le belle emozioni e le dolci sensazioni che vive o cerca di vivere nella società.

esaltando le armonie di tutto ciò che vede e gli piace.





Tutto quanto esiste… persone, paesaggi, ambienti, oggetti etc. 
può esser bello e quel che è bello, per Renoir, merita di essere dipinto.







Come trasmette questo suo amore per la gioia di vivere nella sua pittura?

Soprattutto con il colore.







Mi fa piacere ora rendergli omaggio 
con questo mio post dedicato ad uno dei suoi massimi capolavori.




Renoir – Autoritratto



Prima di pssare ora all’esame di quello che è considerato 
uno dei suoi massimi capolavori 
ammiriamo altri suoi dipinti che, come dicevo, hanno la capacità
di trasmettere la sua irresistibile gioia di vivere.


ALCUNE SUE OPERE 





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LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI

MITICO DIPINTO DI RENOIR
a cura di Tony Kospan

 

Il dipinto è anche una notevole testimonianza

della gioia di vivere che caratterizzava la Parigi delle Belle Epoque

oltre all’arte sublime di questo grandissimo pittore.



La colazione dei canottieri

 
 

Questo dipinto è considerato il capolavoro di Renoir 

ed uno dei massimi capolavori dell’Impressionismo.


 

 

 
Pierre Auguste Renoir (Limoges 25.2.1841 – Cagnes-sur-Mer 3.12.1919)

 

  


LA STORIA DEL DIPINTO 


Aveva vent’anni Renoir quando entrò come allievo nello studio di Gleyre; ben presto si rese conto di preferire la vita pulsante negli angoli di strada di Parigi, piuttosto che i calchi di gesso dell’atelier, e al maestro che lo rimproverò, Senza dubbio tu dipingi soltanto per divertirti, Renoir replicò: Sicuro, se non mi divertissi, non lo farei. Perché mai l’arte non dovrebbe essere piacevole? Sono già troppe le cose spiacevoli al mondo!


Fedele alle sue convinzioni, Renoir nei suoi quadri espresse sempre la joie de vivre, il sentimento gioioso della vita, amò ritrarre i propri amici e le proprie amanti, senza vergognarsi di dipingere quadri spensierati (avversato in ciò dalla critica), esaltando l’aspetto edonistico dell’esistenza, dipingendo in una stato d’animo di pura felicità, ritraendo un’umanità sorridente e felice, proprio come lo erano le sue modelle che cantavano, leggevano e ricamavano durante le pose, scegliendo sempre soggetti che risvegliassero il suo sentimento di gioia: paesaggi solari, bambini al gioco, bellezze femminili, raduni di amici.


Renoir amò molto rappresentare i divertimenti borghesi tipici delle grandi città, già espressi nella grafica francese, infatti, molti illustratori del tempo raffiguravano le attività della gente mondana, gli svaghi e i divertimenti, quotidiani e festivi, dei piccoli e medi borghesi parigini e dei bohémiens; poco svolto era, invece, il tema dello svago all’aperto, che il pittore affrontò spesso.
Affascinato dall’idea di ritrarre un allegro gruppo di amici a pranzo sulla terrazza del ristorante, idea già realizzata in un precedente quadro, il Moulin de la Galette, dipingendo figure umane insieme ad un campo libero illuminato dal sole, preparato da quadri come Canottieri a Chatou e La colazione in riva al fiume, e da abbozzi, approfondì il tema con la Colazione dei canottieri, iniziando a dipingere il quadro nell’estate del 1881.


Un amico, il barone Barbier, un capitano di reggimento dal carattere estroverso che preferiva più i cavalli che i quadri, si offrì di organizzare la riunione, chiamando a raccolta tutti gli amici del pittore, artisti, giornalisti, modelle, e facendo in modo addirittura che le imbarcazioni sullo sfondo avessero una precisa posizione.


Sul posto, Renoir cominciò una serie di studi e schizzi, fino a giungere a dipingere la tavolata di giovani amici convenuti nel ristorante di Alphonse Fournaise a Chatou sulla Senna, vicino alla Grenouillére, luogo molto affollato di domenica, dove, dopo le escursioni in barca, i canottieri erano soliti incontrarsi con le loro ragazze e pranzare sulla terrazza del primo piano che affacciava sul fiume.

La composizione è nettamente delimitata ai due lati, ma la scena è suddivisa in singole figure dettagliate e in piccoli gruppi collocati al riparo di una tenda da sole, mentre la calda luce del giorno filtra attraverso la veranda. Sullo sfondo s’intravedono le barche sulla Senna che ricordano all’osservatore che l’allegra combriccola di amici, che ora riposa dopo la colazione, è appena tornata da una gita sul fiume.

 
 
 
 
 


I PERSONAGGI DEL DIPINTO  


 

 

 

IMPRESSIONISMO

 

 

Iniziamo ad identificarli.

Sulla sinistra è raffigurato il proprietario del locale, monsieur Fournaise (2) con cappello e barba rossiccia 

 

 

 

 

e sua figlia, la bella Alphonsine (3) col cappello giallo appoggiata alla balaustra.

Alphonsine ha di fronte un uomo seduto a tavola, con il cappello rotondo che è girato verso di lei.

Si tratta del barone Barbier (4), che si diede da fare per radunare tutti gli amici che appaiono nel ritratto; 

 

  



L’uomo col cappello a cilindro in fondo, che sta parlando con Jules Laforgue poeta simbolista, è Charles Ephroussi (5 e 8) collezionista d’arte d’origine russa e finanziatore degli impressionisti;

 

 




 

 



La ragazza che beve è una delle modelle più care a Renoir, Angle (6), della quale si dice che, durante tutto il tempo della posa, chiacchierasse instancabilmente ed alla sua destra s’intravede appena il volto dello scrittore Guy de Maupassant;



 

 

 

 



A sinistra qui giù, in piedi, in bombetta, c’è Lestriguez (11), detto l’ipnotizzatore, un amico del pittore affascinato dall’occultismo e dall’ipnotismo, accanto a Paul Lhote (12) “amicissimo” di Renoir e miope come una talpa ma instancabile rubacuori, ed infatti è ritratto mentre amoreggia con l’attrice Jeanne Samary (13); 

 

 

  



Intorno alla tavola, sulla quale sono adagiati una bellissima natura morta, rivelatrice dell’abilità del pittore nel rendere gli effetti di luce, e bottiglie e bicchieri, che raccolgono i colori di ciò che li circonda, ci sono a destra, col cappello di paglia, a cavalcioni di una sedia, Gustave Caillebotte (9), artista di talento e ricchissimo di suo, fanatico della barca, che dialoga con l’attrice Ellen Anurie;



  

 

 Alle loro spalle e chinato verso di loro, c’è Maggiolo (10).

E’ un giornalista italiano che scrive per il giornale satirico Le Triboulet. 

 

 

 


Sulla sinistra c’è una giovane donna (carinissima) in posa molto naturale (con cappellino a fiori e che stringe un cagnolino) nella quale si riconosce Aline Charigot (1), che presto sarebbe diventata la moglie di Renoir.




 

 
 
ANALISI DEL DIPINTO
 
 
 
 
Il quadro, uno dei più famosi di Renoir, considerato un capolavoro dell’Impressionismo, con le figure en plein air, i colori incisivi, vivaci e variati che rendono ben netta l’individuazione dei personaggi, cattura perfettamente l’atmosfera pigra di una domenica francese trascorsa fuori città, ed esprime compiutamente il senso di gioia dell’allegra brigata e dell’animo ben disposto del pittore.
 
La tela è ambientata sulla terrazza del ristorante La Fournaise, a Chatou, sulle rive della Senna, dove si ritrovavano abitualmente i canottieri. I parigini vi andavano per le gite domenicali, anche perché la zona era collegata con la città da una delle prime ferrovie costruite in Francia.
 
La Colazione dei Canottieri è un quadro di grandi dimensioni realizzato pochi anni dopo del Moulin de la Galette e ne rappresenta per molti versi una variazione sul tema. Rispetto a quest’ultimo, l’individuazione dei singoli personaggi è più netta, i colori più vari e vivaci, la struttura compositiva più chiara, gli effetti della pittura en plein air più accentuati.
 
La scena evoca lo stato d’animo, l’atmosfera che circonda questi giovani, tutti amici del pittore, immersi in una piacevole conversazione carica di cordiale intimità e resa ancora più accattivante dall’ambiente gradevole. Gli atteggiamenti aggraziati e vivaci, la naturalezza dei gesti, mostrano tutta l’abilità del pittore nel delineare i personaggi nel loro ambiente.
 
Il senso di animazione è reso sapientemente dalla prospettiva e dalla disposizione delle figure che in primo piano sfumano delicatamente verso lo sfondo, anche attraverso una sapiente utilizzazione dei rapporti cromatici.







IL COLORE

 

I colori del dipinto sono molto forti, caldi e lucenti. La superficie pittorica è costruita con un sofisticato alternarsi di zone lisce, da cui emerge talvolta la preparazione grigio chiaro della tela, con altre in cui si sovrappongono più strati di colore


La tovaglia bianca e le canottiere degli uomini, imprimono una nota luminosa a tutta la composizione, dando corpo alle affermazioni di quanti sostengono che l’uso del bianco fosse una diretta conseguenza del viaggio in Algeria.

 

 

LA COMPOSIZIONE

 

Renoir rappresenta nel dipinto una struttura di tipo classico, divisa in tre linee verticali, delimitate dalle sbarre che sorreggono il tendone non che dal limite del fogliame nell’angolo alto a destra, e da una linea orizzontale che spezza in due il dipinto evidenziando, in primo piano in basso, il tavolo con la natura morta e i due personaggi seduti attorno (Aline col cagnolino e l’uomo seduto su una sedia che la osserva attentamente), in secondo piano in alto, il resto dei personaggi. Il dipinto è, inoltre, costruito su una diagonale maggiore, delineata dalla balaustra, che parte dal basso, a sinistra, fino in alto, a destra, e da una diagonale minore, meno appariscente, che parte dall’alto, a sinistra, fino in basso, a destra. A sinistra di questa diagonale è rappresentata la natura (le piante) e in profondità si intravede un piccolo brano di paesaggio, a destra, invece, vi sono tutti i personaggi seduti attorno a un tavolo o in piedi a chiacchierare.

L’opera riflette, nell’incisività dell’esecuzione, lo studio condotto da Renoir sulla tecnica dei dipinti a olio di Ingres, una ricerca che porta il pittore impressionista a rivalutare il ruolo del disegno.

Piena di figure, il dipinto, da un lato è una composizione d’insieme e dall’altro è uno studio delle singole forme, accuratamente strutturate.

 

 

LA PENNELLATA

 
La pennellata si sfrangia in tanti piccoli tocchi, fini e precisi, che anticipano il successivo periodo classico di Renoir.
 
 

 
 
F I N E
 
 
 
Fonti… vari siti web –


Elaborazione di molte immagini, coordinamento e impaginazione dell’Orso




 

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(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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IMPRESSIONISMO




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