Archivio per 20 Maggio 2011

SOGNO – C. ACORACE – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   5 comments

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
S O G N O
~ Cosimo Arcorace ~
 

Ti canto come petali
che cadono dalla luce,
come vento
che sfiora il lago,
come gocce
aggrappate all’indomita foglia
e mi smarrisco nel sogno.
 
 
 
 
 
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by Tony Kospan
 
 

Pubblicato 20 Maggio 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

GLI STUPENDI ARGENTI POMPEIANI – ARTE E ARCHEOLOGIA   4 comments

 
 
 
 
GLI ARGENTI DI POMPEI
E… DINTORNI
 
 
 
Calathus con l’apoteosi di Omero

 
 
Il fascino discreto
delle argenterie d'età romana.
 
 

 
 
 
 
 
Non c’è luogo al mondo più adatto di Pompei e dell’area vesuviana per poter illustrare questa classe di preziosi:
si può contare che circa la metà del vasellame in argento di età romana scoperto negli ultimi secoli proviene da qui, conservato in ottimo stato grazie alla lava del Vesuvio che nel 79 d.C. ha sepolto Pompei ed Ercolano.
 
 
 

 
 
 
 
I tesori di argenterie vesuviani sono conservati in vari musei di tutto il mondo ma in particolare nel Museo Archeologico di Napoli ed al Louvre e ci consentono di immaginare una ricostruzione del servizio tipico del banchetto in età romana.
 
 
 
 
 
 
 
 
Essi sono stati raccolti grazie a numerosi ed eccezionali ritrovamenti avvenuti a partire dai primi anni dell’800 che si sono susseguiti nel corso degli ultimi duecento anni.
 
 
 
 
Calice (cantharos) con rami d’olivo
 
 
 
 
L’ultimo, in ordine di tempo, mai esposto fino ad ora, costituito da 20 pezzi, è emerso nel 2000 da una gerla in vimini ritrovata tra i reperti recuperati nel complesso dei triclini di Moregine (Pompei) nel corso del lavori per la III corsia autostradale della Napoli-Salerno.
 
 
 
 
Cucchiaio grande da portata (trulla)
 
 
 
 
Esso si aggiunge agli altri grandi “tesori” già noti, tra cui, quello più ricco quanto a numero di pezzi (ben 118) è stato rinvenuto nel 1930 in una cassa di legno della casa del Menandro di Pompei.
 
 
 
 
Dal Tesoro di Boscoreale
 
 
 

Conosciuto invece in precedenza solo da fonti di archivio e per lungo tempo dimenticato, tanto da non essere mai stato ricostruito ed esposto nella sua totalità, è il “tesoro” della casa di Inaco ed Io di Pompei, scoperto nel 1836 e costituito da 65 pezzi, articolati in set omogenei.
 
 
 
 
Dal Tesoro di Boscoreale
 
 
 

Ben più note sono invece le argenterie del “Tesoro di Boscoreale”, rinvenuto nel 1895 nella cisterna per il vino della grande villa rustica detta “della Pisanella”;
composto da 109 pezzi di oro e di argento, esso fu portato clandestinamente in Francia subito dopo la scoperta ed ora è conservato al Museo del Louvre.
 
 
 
 
 
 
 
 
Quello che è stupefacente… fatemelo dire… è la loro modernità… la loro bellezza e la capacità degli artigiani dell'epoca di una tale sopraffina lavorazione.
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
(Orso pompeiano)
 
 
 
 
 
 
 
Da vari siti Web – Coordinam. e impaginaz. T.K.
 
 
 
 
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IN FACEBOOK
UN… SALOTTINO… CULTURALE…
 
 
 

Pubblicato 20 Maggio 2011 da tonykospan21 in ARCHEOLOGIA, Senza categoria

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AUGURI AL BANO… BUON COMPLEANNO…   Leave a comment

 

 

 

 

E' nato infatti il 20/5/1943 a Cellino San Marco,

in provincia di Brindisi ed è stato per molti anni della nostra vita…

ed è ancora…

con le sue canzoni… e la sua simpatia…

nonostante le sue umane vicissitudini…

 nostro compagno di strada su questo ns pianeta…

 

 

 

 

I miei auguri te li faccio con questa tua canzone

vero inno alla felicità…

 

 

 

 

Felicità così facile da immaginare…

così difficile… da realizzare…

e da conservare…

 

 

 

 

 

 

 

ANCHE DA

ORSO TONY

 

 

IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK

Pubblicato 20 Maggio 2011 da tonykospan21 in A U G U R I

‘A VUCCHELLA – POETICA CANZONE D’AUTORE… NAPOLETANA… MA TUTTA… ABRUZZESE!!!   2 comments

 

 
Forse non tutti sanno che questa canzone,
scritta a fine ottocento, è nientepopodimeno
opera di un mito della Letteratura Italiana
 Gabriele D’Annunzio.
 
 
Non solo, anche la musica, come vedremo,
 è di un suo corregionale.
 
 




 

 
 ‘A VUCCHELLA
UNA CLASSICISSIMA CANZONE NAPOLETANA…
MA… TUTTA ABRUZZESE… E… D’AUTORE.



Il Caffè Gambrinus ed i suoi tavolini

 
 
 LA STORIA
 
 
Gabriele D’Annunzio nel suo soggiorno napoletano nel 1892, era insieme all’amico poeta e paroliere Ferdinando Russo ai tavolini del mitico Caffè Gambrinus.
 
Il Vate, sfidato dall’amico a comporre in breve tempo una canzone napoletana, gli dettò in pochi minuti questi versi.
 

Rimasti per dieci anni in un cassetto, essi vennero poi mostrati dal Russo al musicista Francesco Paolo Tosti,

 

 

 

Francesco Paolo Tosti (Ortona 9.4.1846 – Roma 2.12.1916)

.

.

altro abruzzese.

Il Tosti, dunque,  musicò questi versi.

Per questo, pur con l’intervento del Russo del tutto “laterale”, 

la canzone napoletana è di paternità tutta abruzzese.

 

 

 

 Franz Dvorak

 

 

La canzone divenne presto un successo internazionale 

e fu molto amata anche da Enrico Carusoche la incise nel 1919.

E’ tuttora, a pieno titolo, tra le classicissime ed amatissime canzoni 

della tradizione musicale partenopea.

Vediamo ora alcune immagini d’epoca che ci riportano all’atmosfera di quegli anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giovane… D’Annunzio

 

 

Napoli – Villa Comunale

 

 

 




Napoli – Piazza Dante

 .

.
 

 IL TESTO

.

 

‘A VUCCHELLA (La boccuccia)

D’Annunzio

Si comm’a nu sciurillo…
tu tiene na vucchella,
nu poco pucurillo,
appassuliatella.

Méh, dammillo, dammillo,
è comm’a na rusella…
dammillo nu vasillo,
dammillo, Cannetella!

Dammillo e pigliatillo
nu vaso… piccerillo
comm’a chesta vucchella

che pare na rusella…
nu poco pucurillo
appassuliatella…


 

 

 

 


 

 

ASCOLTIAMOLA…

 

Il video ci consente di ascoltarla 

nell’interpretazione del mitico “cesellatore” 

Roberto Murolo.

 

 

 

Eugene Blaas

  

 

CIAO DA TONY KOSPAN



fre bia pouce




Godward

.

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SONO – H. HESSE – FELICE WEEK END IN POESIA E…   2 comments

 
 
 
 
 
 
L'amore è l'elemento in cui viviamo.
Senza di esso vegetiamo solo.
L. Byron
 
 
 
 

 

 

S O N O

H. Hesse

 

Sono una stella del firmamento

che osserva il mondo, disprezza il mondo

e si consuma nel proprio ardore.

 

Io sono il mare di notte in tempesta

il mare urlante che accumula nuovi

peccati e agli antichi rende mercede.

 

Sono dal vostro mondo esiliato

di superbia educato, dalla superbia frodato,

io sono il re senza corona.

 

Son la passione senza parole

senza pietre del focolare, senz'arma nella guerra,

è la mia stessa forza che mi ammala.

 

 

 

 

 

 

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da Tony Kospan
 
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