Archivio per aprile 2011

IL DIALOGO D’AMORE… IN POESIA E NON SOLO…   Leave a comment

  

 

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IL DIALOGO IN AMORE… POESIE E NON SOLO

a cura di Tony Kospan

 

Picasso – Lovers

 

Cari amici che, come me, avete un debole per il mondo della poesia, torniamo, dopo oltre un mese, al tema dell'amore… visto però da una particolare angolazione…

Stavolta il tema infatti è… il dialogo d’amore… attraverso il quale fluiscono…le emozioni… i desideri… le gioie…  ma anche i dolori… i rimpianti… gli addii… etc… tra innamorati…

 

 

 
 
 
Dialogo d’amore che può aver

oltre alle parole….le forme più diverse…
come gesti, sguardi, carezze sorrisi e…
silenzi compresi…
 
Le espressioni che usano tra loro gli innamorati,
com’è noto, ad orecchie estranee
apparirebbero del tutto surreali e divertenti…
 
 
 
 
 
 
Pensiamo, ad esempio, solo ai nomignoli
che ci inventiamo in amore…
 
Non solo il tema ma anche la forma
di questo genere di poesia è di tipo dialogante…
 
Come al solito mi piacerebbe leggere, sul tema, 
le poesie che amate voi…
 
 
 

 

 

 
 
E TU STAI LI'
~  Elgreco ~
 
E tu stai li a guardarmi con gli occhi accesi, 
spaventata dal trovarti
ad amarmi,
e tu stai in silenzio
le mani che cercano le mani,
le parole che cercano
le parole,
e tu stai li con respiro
lento ad assaporare
il desiderio di un bacio,
guardando labbra
che sorridono,
e tu stai li a sognare
di volare,
mentre gli occhi
si chiudono a sognare,
e tu stai li
all’angolo della strada,
con la mano aperta
a salutare,
tu stai li
ed io mi fermo
mi volto
e torno con te a volare.
 
 
 
 
L'INCONTRO
~  Katherine Mansfield ~
 
E iniziammo a parlare,
guardandoci un attimo, schivi, con imbarazzo.
La tristezza chiamava lacrime,
ma non piangevo; desideravo
prenderti la mano, ma un tremito diffuso
me lo impediva.
Contavi i giorni che mancavano
a un altro appuntamento,
ma entrambi sentivamo nel cuore,
che soli ce ne andavamo per sempre.
Il suono acuto di una campana riempì la stanza.
“Ascolta” dissi “batte forte come un cavallo
che galoppa su una strada deserta
e che si perde nella notte scura.”
Tacqui stretta tra le tue braccia
finché il rintocco vinse anche il battito dei nostri cuori.
“Non posso andarmene” dicesti,
“la mia vita è qui, in eterno.”
Ma te ne andasti.
Tutto era cambiato. Il rintocco giunse sopito,
debole, sempre più fioco.
Dissi alla notte: “Se smette devo morire”.
 
 
 
 
PER AMARTI
~ Juan Ramòn Jiménez ~

Per amarti, ho ceduto
il mio cuore al destino.

Non potrai più liberarti
– non potrò più liberarmi! –
dal destino dell'amore!
Non lo penso, non lo senti;
io e tu siamo tu ed io,
come il mare e come il cielo
sono cielo e mare, senza amore.
Come la brezza, mi ricordi
il vento;
come il ruscello, mi ricordi
il mare;
come la vita, mi ricordi
il cielo;
come la morte, mi ricordi
la terra.
 

 
 
LA MASCHERA
 William Butler  Yeats ~

“Tògli quella maschera d’oro ardente
con gli occhi di smeraldo”.
“Oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
benché non freddi”.
“Volevo solo scoprire quel che c’è da scoprire,
Amore o inganno”.
“Fu la maschera ad attrarre la tua mente
e poi a farti battere il cuore,
non quel che c’è dietro”.
“Ma io debbo indagare per sapere
se tu mi sia nemica”.
“Oh no, mio caro, lascia andar tutto questo;
che importa, purché ci sia fuoco
in te, in me?”
 
 
 
 
NON LASCIARMI
~ Tagore ~ 
 
Non lasciarmi, non andartene,
perché scende la notte.
La strada è deserta e buia,
si perde tortuosa. La terra stanca
è tranquilla, come un cieco senza bastone.
Sembra che io abbia aspettato nel tempo
questo momento con te
così accendo la lampada
dopo averti donato fiori.
Con il mio amore ho raggiunto stasera
 il limite del mare senza spiaggia,
per nuotarci dentro e perdermi in eterno.
 
 
 
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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 

IL MERCANTE ED IL PAPPAGALLO – SIMPATICISSIMO RACCONTINO   3 comments

 
 
IL MERCANTE ED IL PAPPAGALLO
SIMPATICISSIMO RACCONTINO
 
 
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    C'era una volta un mercante che teneva un pappagallo in gabbia. Il suo lavoro lo indusse a partire per l'India, e allora chiese al suo pappagallo se avesse un qualche messaggio per i suoi simili di quel continente.
Il pappagallo si limitò a rispondere:
“Dì a loro che me ne sto chiuso in una gabbia”.
 
 
 
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Il mercante diede la sua parola di messaggero, e trasmise il messaggio al primo gruppo di pappagalli che incontrò sul suolo indiano.
Udite quelle parole, uno di loro cadde a terra e ne morì immediatamente.
 
Tornato in patria, il mercante accusò il pappagallo di averlo reso latore di un messaggio mortifero, ma appena ebbe ascoltato questo rimprovero anche il pappagallo del mercante cadde a terra morto, proprio come il suo simile indiano.
 
 A quel punto il mercante tolse il cadavere del pappagallo dalla gabbia e fece il gesto di gettarlo via, quand'esso riprese invece vita e fuggì volando, spiegandogli però che il pappagallo indiano si era limitato ad indicargli la morte come via di fuga dalla gabbia.
 
 

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CIAO DA TONY KOSPAN

 

IL CONDOR – NERUDA – FELICE SABATO IN POESIA E…   2 comments

 
 

 

          
 
 
 

 

Io ho disteso i miei sogni sotto ai tuoi piedi.

Cammina dolcemente, perché tu cammini sui miei sogni.

William Butler Yeats

 

 

 
ORSO TONY
 
 
IL CONDOR
Pablo Neruda
 
Io sono il condor, volo
su di te che cammini
e d'improvviso in un giro
di vento, penna, artigli,
ti assalto e ti innalzo
in un ciclone sibilante
di freddo tempestoso.
 
Alla mia torre di neve,
alla mia tana nera,
ti porto, e sola vivi,
e ti copri di penne,
e voli sopra il mondo,
immobile, nell'alto.
 
Donna condor, saltiamo
su questa preda rossa,
straziamo la vita
che passa palpitando
e innalziamo uniti
il nostro volo selvaggio.
 
 
 
 
 

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a tutti da
Tony Kospan  

 

RISVEGLIO – JEMENEZ – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 

 
 
 
RISVEGLIO
~Juan Ramon  Jimenez~
 
Vorrei essere sempre per te,
vita,
come il fiore,
che durante la notte dal sogno infinito
di tesori delle sue foglie chiuse,
dona, in un momento,
aprendosi col giorno,
tutta l’essenza del suo sogno!
 

 
 
 
Buonanotte15.jpg image by yasmine73_album
 
 
 
da Tony Kospan
 
 

PSICHE E SOGNO

 Il tuo tuo salotto di sogno in facebook

 

 

Pubblicato 29 aprile 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

IL DIALOGO IN AMORE POESIE E NON SOLO   15 comments

 

 

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IL DIALOGO IN AMORE POESIE E NON SOLO

a cura di Tony Kospan

 

Picasso – Lovers

 

Cari amici che, come me,
avete un debole per il mondo della poesia torniamo,
dopo oltre un mese, al tema dell'amore…
visto però da una particolare angolazione…

Stavolta il tema infatti è… il dialogo d’amore…
attraverso il quale fluiscono…
le emozioni… i desideri… le gioie…
ma anche i dolori… i rimpianti… gli addii… etc… 
tra innamorati…
 
 
 
 
 
 
Dialogo d’amore che può aver

oltre alle parole….le forme più diverse…
come gesti, sguardi, carezze sorrisi e…
silenzi compresi…
 
Le espressioni che usano tra loro gli innamorati,
com’è noto, ad orecchie estranee
apparirebbero del tutto surreali e divertenti…
 
 
 

 
 

 
Pensiamo, ad esempio, solo ai nomignoli
che ci inventiamo in amore…
 
Non solo il tema ma anche la forma
di questo genere di poesia è di tipo dialogante…
 
Come al solito mi piacerebbe leggere, sul tema, 
le poesie che amate voi…
 
 
 

 

 
 
E TU STAI LI'
~  Elgreco ~
 
E tu stai li a guardarmi con gli occhi accesi, 
spaventata dal trovarti
ad amarmi,
e tu stai in silenzio
le mani che cercano le mani,
le parole che cercano
le parole,
e tu stai li con respiro
lento ad assaporare
il desiderio di un bacio,
guardando labbra
che sorridono,
e tu stai li a sognare
di volare,
mentre gli occhi
si chiudono a sognare,
e tu stai li
all’angolo della strada,
con la mano aperta
a salutare,
tu stai li
ed io mi fermo
mi volto
e torno con te a volare.
 
 
 
 
L'INCONTRO
~  Katherine Mansfield ~
 
E iniziammo a parlare,
guardandoci un attimo, schivi, con imbarazzo.
La tristezza chiamava lacrime,
ma non piangevo; desideravo
prenderti la mano, ma un tremito diffuso
me lo impediva.
Contavi i giorni che mancavano
a un altro appuntamento,
ma entrambi sentivamo nel cuore,
che soli ce ne andavamo per sempre.
Il suono acuto di una campana riempì la stanza.
“Ascolta” dissi “batte forte come un cavallo
che galoppa su una strada deserta
e che si perde nella notte scura.”
Tacqui stretta tra le tue braccia
finché il rintocco vinse anche il battito dei nostri cuori.
“Non posso andarmene” dicesti,
“la mia vita è qui, in eterno.”
Ma te ne andasti.
Tutto era cambiato. Il rintocco giunse sopito,
debole, sempre più fioco.
Dissi alla notte: “Se smette devo morire”.
 
 
 
 
PER AMARTI
~ Juan Ramòn Jiménez ~

Per amarti, ho ceduto
il mio cuore al destino.

Non potrai più liberarti
– non potrò più liberarmi! –
dal destino dell'amore!
Non lo penso, non lo senti;
io e tu siamo tu ed io,
come il mare e come il cielo
sono cielo e mare, senza amore.
Come la brezza, mi ricordi
il vento;
come il ruscello, mi ricordi
il mare;
come la vita, mi ricordi
il cielo;
come la morte, mi ricordi
la terra.
 

 
 
LA MASCHERA
 William Butler  Yeats ~

“Tògli quella maschera d’oro ardente
con gli occhi di smeraldo”.
“Oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
benché non freddi”.
“Volevo solo scoprire quel che c’è da scoprire,
Amore o inganno”.
“Fu la maschera ad attrarre la tua mente
e poi a farti battere il cuore,
non quel che c’è dietro”.
“Ma io debbo indagare per sapere
se tu mi sia nemica”.
“Oh no, mio caro, lascia andar tutto questo;
che importa, purché ci sia fuoco
in te, in me?”
 
 
 
NON LASCIARMI
~ Tagore ~ 
 
Non lasciarmi, non andartene,
perché scende la notte.
La strada è deserta e buia,
si perde tortuosa. La terra stanca
è tranquilla, come un cieco senza bastone.
Sembra che io abbia aspettato nel tempo
questo momento con te
così accendo la lampada
dopo averti donato fiori.
Con il mio amore ho raggiunto stasera
 il limite del mare senza spiaggia,
per nuotarci dentro e perdermi in eterno.

CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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Pubblicato 29 aprile 2011 da tonykospan21 in Senza categoria

SI FOSSE N’AUCIELLO – UNA POESIA DI TOTO’   4 comments

 
 
 SI FOSSE N'AUCIELLO – UNA POESIA DI TOTO’
 
 
 
 
 
 
 
 
Molti non sanno che il grande attore 
non è stato solo comicità pura…
a cinema e teatro… e tv…
ma è stato di multiforme ingegno…
dedicandosi con successo anche
a musica e poesia.
 
Ecco dunque una sua poesia… prima in originale
 
 
 
 
 

SI FOSSE N’AUCIELLO

Si fosse n’auciello, ogne matina
vurria cantà ‘ncoppa ‘a fenesta toja:
“Bongiorno, ammore mio,bongiorno, ammore!”.
E po’ vurria zumpà ‘ncoppa ‘e capille
e chiano chiano, comme a na carezza,
cu stu beccuccio accussi piccerillo,
mme te mangiasse ‘e vase a pezzechillo…
si fosse nu canario o nu cardillo.
 
 
e poi,
per coloro che non conoscono la lingua partenopea,
tradotta dal sottoscritto… (non sparatemi…)

 
 
 
 
 

 

SE FOSSI UN UCCELLO

Se fossi un uccello, ogni mattina
vorrei cantare sulla finestra tua:
“Buongiorno, amore mio, buongiorno, amore!”.
E poi vorrei  saltare sui tuoi capelli
e piano piano, … come una carezza,
con questo beccuccio così piccolino,
ti mangerei di baci a… pizzichillo
*
se fossi un canarino od un cardillo
.

 

  *(intraducibile a pare mio per render un’idea si tratta di bacetti
a mò di pizzicotti o morsetti trattandosi di un uccello)
 
 
 
 
 
 
Ed infine eccola anche in versione video…
con in sottofondo la musica 
di una classicissima canzone napoletana…
in versione… mandolino…
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

 
IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK

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Pubblicato 29 aprile 2011 da tonykospan21 in POESIA MONDO E GRANDI POESIE, Senza categoria

LA VERA STORIA DI NORA GATTA… PIANISTA   4 comments

 

 
L’ORIGINALE MA VERA STORIA
DI NORA GATTA PIANISTA 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il talento di Nora, una gatta Grey Tabby di cinque anni che vive a Filadelphia,  non nasce per caso.
 
La sua padrona, Betsy Alexander, tiene lezioni di piano e la gatta ama imitare gli studenti.
 
Tuttavia Betsy non ha mai cercato di addestrarla.
 
Si accorse che sapeva suonare una sera di quattro anni fa, quando sentì qualcuno al piano e trovò Nora che accarezzava i tasti con le zampine.
 
 
I padroni di Nora non hanno perso tempo a farne un fenomeno anche commerciale.
 
Su YouTube il suo nome, «Nora the Piano Cat»,
è accompagnato dal marchio «trademark»
e con le sue foto sono stati realizzati un calendario e un manuale di musica.
 
 
Il video sta spopolando nel web…

 

 

 
   


 
 
 
 
Merita…….
 
Ciaooooooooooooooo
 
Tony Kospan
 
 

 
IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK? E’… 
PSICHE E SOGNO 

  PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante  
UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE
D’ARTE CINEMA POESIA MUSICA E NON SOLO

Pubblicato 29 aprile 2011 da tonykospan21 in IMMAGINI GIF VIDEO PPS

NERUDA LA SUA POETICA D’AMORE ED ALCUNE POESIE – II PARTE   1 comment

 

 

 
 
NERUDA LA SUA POETICA D'AMORE 
ED ALCUNE POESIE
 
a cura di Tony Kospan
 
 
 

 

 
La poetica di Neruda spazia dal senso di vicinanza alla natura all'impegno sociale e politico, dalla difesa del sud del mondo all'amore in ogni suo aspetto.
Negli ultimi anni si avvicinò anche alla poesia morale e di riflessione sul senso della vita.
 
Qui parleremo della sua poetica d'amore… che poi non è quella che apprezzzava di più… essendo convinto
che le sue poesie più importanti fossero quelle di natura sociale….
Invece sono proprio le poesie d'amore che lo fanno ritenere oggi uno dei più grandi poeti in assoluto ed in particolare il più grande cantore dell'amore… .
 
Qui parleremo proprio della sua poetica dell'amore.
Amore che lui canta in ogni suo aspetto… e senza confini… se non quelli… umani…
L’amore da vivere in modo intenso… totale… asssoluto… per un’ora… per un giorno o per la vita…
 
 

 

 
I suoi versi non mostrano parole raffinate o sublimi nè paroloni… tantomeno contorsioni da decifrare… ma vocaboli semplici… naturali a volte perfino umili… eppure però capaci di donarci nell’armonia e musicalità dei versi e dei concetti espressi… grandiose coinvolgenti emozioni…
 
Tuttavia non possiamo per un attimo dare uno sguardo anche alla sua tematica poetica complessiva.
Egli appare nei suoi versi un osservatore della la vita umana nei suoi vari aspetti… con passione, intensità ed in modo quasi incantato.
Ma è proprio “cantando” la “normalità” del vivere che i suoi versi acquistano significati universali.
Infatti viene da molti definito anche… “Il profeta dell'Uomo”…
 
Certo l’ideale sarebbe leggere le sue poesie in originale per coglierne al massimo la musicalità… – nonostante la massima libertà metrica – ma ritengo che la lettura in italiano non non la danneggi molto vista la vicinanza linguistica con lo spagnolo.

Tornando alla sua poetica d’amore essa è caratterizzata anche da un ritmo incalzante che ci prende… ci avvolge… ci coinvolge… ci prende l’anima… con stupore e calore.
 
 

 
 
Neruda non ha alcuna remora a mostrare, quasi denudandosi, il suo temperamento caldo e passionale.
 
Stupisce infine questo suo cantare l’amore in modo sempre giovanile ed emozionante nonostante le grandi e gravi vicissitudini della sua vita…
 
 
Ma passiamo dalla teoria alla … pratica… leggendo alcune sue poesie d’amore… da me scelte per questa occasione… (tralasciando in questa sede quelle di genere più erotico che saranno eventualmente oggetto di un post ad hoc) alle quali mi piacerebbe che voi ne aggiungeste altre dal suo vastissimo repertorio.
 
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
cuorecuorecuorecuorecuorecuore
 
 
 
 
 
 

 
 
E’ OGGI
 

E’ oggi: tutto l’ieri andò cadendo
entro dita di luce e occhi di sogno,
domani arriverà con passi verdi:
nessuno arresta il fiume dell’aurora.
Nessuno arresta il fiume delle tue mani,
gli occhi dei tuoi sogni, beneamata,
sei tremito del tempo che trascorre
tra luce verticale e sole cupo,
e il cielo chiude su te le sue ali
portandoti, traendoti alle mie braccia
con puntuale, misteriosa cortesia.
Per questo canto il giorno e la luna,
il mare, il tempo, tutti i pianeti,
la tua voce diurna e la tua pelle notturna
 
 
 
 
 

 

 
 
 
IL TUO SORRISO
 
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’ aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’ improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’ aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della
vita.
Amore mio, nell’ ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’ improvviso
vedi che il mio sangue macchina
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera,
amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
 
 
 
 

 
 
XLIV SONETTO

Saprai che non t’amo e che t’amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un’ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t’amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l’infinito,
per non cessare d’amarti mai:
per questo non t’amo ancora.
T’amo e non t’amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t’amo quando non t’amo
e per questo t’amo quando t’amo.
 
da Cento sonetti d’amore
 
 
 
 
 
 
 
 
XVII SONETTO

Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
 
da Cento sonetti d’amore   
 
 
 
 
 
 
 
 
 XLVIII SONETTO

Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell’erba,
lascian camminando due ombre che s’unisco,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s’uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
E’ la felicità una torre trasparente.
L’aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l’eternità della natura.
 
da Cento sonetti d’amore    
 
 
 
 
 
 
 
 
PER IL MIO CUORE…
 
Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima.
E’ in te l’illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l’orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l’onda.
Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.
Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima.
 
da Venti poesie d’amore e una canzone disperata 
 
   
 
 
 
 
 
 
 
SETE DI TE M’INCALZA

Sete di te m’incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.
Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.
Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci.
L’anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l’acqua nel fuoco.
 
da Il Fromboliere Entusiasta
 
 

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F I N E
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 

 
Chi desiderasse leggere la romanzesca
storia della vita di Pablo Neruda
con immagini sue ed altre poesie…

 

 

 
POESIE?
UN MODO DIVERSO  DI VIVERLE??
ImageChef.com
 
 

IO PENSO A TE – W. GOETHE – FELICE W. E. IN POESIA E…   6 comments

 
 
L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L’amore deve avere  la forza di attingere la certezza in se stesso.
Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
Hesse
 
 
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IO PENSO A TE
Wolfgang Goethe
 
Io penso a te quando dal seno del mare
il sole sorge e i suoi raggi dardeggia;
io penso a te quando al chiarore lunare
l'onda serena biancheggia.
Io penso a te quando sale la polvere
lungo il lontano sentiero
e nella notte oscura,quando al passeggero
sul ponte il cuore balza di paura.
Quando l'onda s'innalza con sordo bisbiglio
posso ascoltare la tua voce;
o nel bosco tranquillo,dove spesso origlio
e ogni cosa è silente in quella luce.
Io ti sono vicino e tu mi sei vicina,
pur sapendo che sei così remota,
mentre il sole tramonta e sorgono le stelle.
Oh tu fossi con me,più bella fra le belle!

 

 
 
 
[Graphic] Dancing daisy. [Graphic] Dancing daisy. [Graphic] Dancing daisy.[Graphic] Dancing daisy.
 
 
 
 
 
 
da Orso Tony
 
 
 

L’INCREDIBILE STORIA DI SUSAN BOYLE   1 comment

 

 

 

 

L’INCREDIBILE STORIA DI SUSAN BOYLE
by Tony Kospan
 
 

 
 

Susan Boyle, sconosciuta cantante scozzese, aveva  47 anni…
era sola, frustrata brutta e impacciata e mai era stata baciata
 
 2 anni fa salì sul palco della “Corrida” inglese…
 
La gente appena la vide si mise a sghignazzare…
 
Poi lei iniziò a… cantare…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ed ecco che in qualche minuto… la scena cambiò…
 
Le sghignazzate lasciarono il posto all’ammirazione…
all'ammirazione… agli applausi… e perfino alle lacrime…
 
La notizia fece subito  il giro del mondo…
anche di questo nostro… virtuale…
grazie a Youtube…
con oltre cento milioni di contatti…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tutti pensammo alla materializzazione della favola del brutto anatroccolo… che diventa uno splendido cigno…
 
Ma bando alle ciance.
 
Rivediamo il video originale…
che, ricordo, mi fece venire i brividi…
 
 
 
 

 
 
 

 
Ma vi chiederete… e poi? Cosa è successo?
 

La seconda esibizione di alcuni giorni dopo…
con Memories, tratta dal musical Cats,
fu un nuovo successo e la catapultò in finale.
 
Qiui però Susan non riuscì a strappare la vittoria.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
A causa dell'enorme stress vissuto, il giorno dopo la finale,
 fu ricoverata in una clinica psichiatrica di Londra.
 
Nei 5 giorni di degenza le giunsero gli auguri del premier Gordon Brown
e l'invito alla festa dell'Indipendenza Americana, a Washington.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Poco dopo si legò alla Casa Musicale Syco Music…
ed il suo primo album ha venduto nel 2009 oltre 10 milioni di dischi…
 
Ha partecipato come ospite al festival di Sanremo nel 2010 ed, in quanto cattolica, ha cantato davanti a Papa Benedetto XVI durante la sua visita a Glasgow il 16 settembre 2010.
 
Eccola in quest'altro video proprio a Sanremo
insieme alla presentazione della Clerici
e potremo già ammirarne la trasformazione…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alla fine del 2010 è uscito il suo secondo album…
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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Pubblicato 29 aprile 2011 da tonykospan21 in MUSICA NEL MONDO...

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