Archivio per 4 Maggio 2011

TORNANO IN ALTO – UNGARETTI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
TORNANO IN ALTO
Ungaretti
 
 
Tornano in alto ad ardere
le favole.
Cadranno colle foglie
al primo vento.
Ma venga un altro soffio,
ritornerà scintillamento nuovo.
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

Pubblicato 4 Maggio 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

RICOSTRUITO IL VOLTO DI TUTANKAMON   1 comment

 

 

 

Egitto,
ricostruito il volto di Tutankamon
 
 
 
 

Nuove rivelazioni anche sulla sua morte:
fu causata da una cancrena.
 
 
 

  
Giovane e con le labbra carnose: così era il faraone.
L’immagine è stata ricavata dopo una tomografia computerizzata alla mummia
 
 
 
 
IL CAIRO – Un team di esperti francesi, statunitensi ed egiziani è riuscito a ricostruire il volto di Tutankamon, attraverso una tomografia computerizzata della mummia del faraone vissuto nel XIV secolo a.C.. Dalla ricostruzione il faraone egiziano appare un uomo giovane, di circa di 19 anni, dalle labbra carnose.
 

 

 

 Il volto del faraone
 
 
 

 
 
Il volto del faraone Tutankamon ricostruito al computer (Ap)
 
 
 
Gli studi sulle spoglie di Tutankamon erano iniziati a gennaio quando un equipe di scienziati sotto la direzione del segretario generale dell’Amministrazione archeologica del Cairo, Zahi Hawwas, ha estratto dal sarcofago che si trova nella Valle dei Re, la mummia del faraone.
Una delle riproduzioni mostra un giovane dalla faccia di bambino, dalle guance paffute e dal mento rotondo, con una rassomiglianza con la famosa maschera d’oro dello stesso regnante, rinvenuta nella sua tomba nel 1922 dall’archeologo britannico Howard Carter. Gli studiosi hanno realizzato a computer modelli del viso del faraone-ragazzo, basati su circa 1.700 scansioni ad alta risoluzione ricavate dalla tomografia computerizzata della mummia, al fine di rivelare le sembianze dell’antico re al momento della sua morte, circa 3.300 anni fa.
La forma del viso e del teschio sono notevolmente simili ad un famoso ritratto di Tutankhamon da ragazzo – ha precisato Zahi Hawass – , quando fu mostrato come il dio Sole all’alba, sorgente da un germoglio di loto».
Le indagini hanno svelato anche che il leggendario re egiziano morì di una cancrena fulminante, dopo essersi rotto una gamba. Dopo esserci consultati con esperti italiani e svizzeri e scienziati egiziani – spiegano gli studiosi che hanno realizzato l’impresa – abbiamo concluso che una frattura alla gamba sinistra del re, procurata il giorno precedente la sua morte, era infettata dalla cancrena e fu la causa del decesso. E ancora: La frattura non si verificò durante il processo di mummificazione nè fu il risultato di un danneggiamento della mummia, come sostenuto dall’archeologo britannico Howard Carter, ovvero colui che nel 1922 scoprì il sarcofago del leggendario faraone. Gli scienziati non hanno trovato prove che il faraone fosse stato colpito alla testa, nè che fosse stato ucciso, come è stato detto in passato.
 

 

 
 
Dal     Impaginaz. T.K.
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 

Pubblicato 4 Maggio 2011 da tonykospan21 in ARCHEOLOGIA, Senza categoria

IL NOSTRO CONCERTO – U. BINDI – CANZONE QUASI POESIA   Leave a comment

 
 

 
 
 
 
 
 
 

IL NOSTRO CONCERTO
di Umberto Bindi
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Le canzoni di Bindi sono spesso vere poesie…

ed in ogni caso esse ci donano con stile e delicatezza

vere profonde emozioni…

 

 

 

 

 

 

 

Bindi, pur facendo parte della schiera 

dei grandi cantautori liguri che hanno lasciato una grande impronta

nella nostra musica leggera…,

(e forse era il più preparato musicalmente)

ebbe una carriera molto diversa…

per l'emarginazione che visse a causa della sua omosessualità…

 

 
 
 

Umberto Bindi
(Bogliasco, 12 maggio 1932 – Roma, 24 maggio 2002)
 
 
 
 
 
Spesso bistrattato in vita
di recente è stato rivalutato alla grande
per la bellezza e l'eleganza dei testi e delle musiche.
 
 
Quella che leggeremo ed ascolteremo…
possiamo definirla forse la sua canzone più bella…
ed è molto clikkata nel web…
 
 
Certamente indimenticabile m'appare
questo verso… che colpisce al cuore…
 
“Ovunque sei, se ascolterai
accanto a te mi troverai”
 
 
 
 
 
 
 
 
Legggiamo ora prima il testo di questa canzone
e poi possiamo ascoltarla…
 
 
 
 

 

 

 
 
 
 

IL NOSTRO CONCERTO…

 

~ Umberto Bindi~

 

 

Sull'eco del concerto
Che insieme ci trovò
Ripeterò ancor la strada
Che mi porta a te

Ovunque sei, se ascolterai
Accanto a te mi troverai
Vedrai lo sguardo
Che per me parlò
E la mia mano
Che la tua cercò

Ovunque sei, se ascolterai
Accanto a te mi rivedrai
E troverai un po' di me
In un concerto dedicato a te

Ovunque sei, ovunque sei
Dove sarai mi troverai
Vicino a te 

 

 

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CIAO DA ORSO TONY

 

 

 

 

Pubblicato 4 Maggio 2011 da tonykospan21 in CANZONI POESIE, Senza categoria

IL POETA – POESIA DI TONY KOSPAN   7 comments

 

 

 

 

IL POETA

Tony Kospan

 

In un'ora senza giorno…
In un giorno senz'anno nè mese…
In una strada senza meta nè partenza
sotto un sole grigio e tra alberi spogli
in un profondo silenzio
il poeta cammina…

Ogni volta che la terra il suo piede tocca
ad ogni suo verso che nasce dal cuore
piccole stelle di luce
corrono verso il sole
piccole foglie colorate
corrono verso gli alberi…
piccole note armoniose
rompono l'assenza di suoni.

Ad ogni passo che segue altro passo
ad ogni verso che ad un altro s'unisce
sempre più il sole si rischiara
sempre più gli alberi si colorano…
sempre più una musica riempie lo spazio.

Poi accecato
da un mondo di luci fiori e melodie
il poeta s'arresta.

E' festa
è nata…
la sua poesia…

 

 

 

FIORE DI LUCE – R. DARIO – FELICE MERCOLEDI’ IN POESIA E…   4 comments

 

 
   
 
Perché cerchi la gioia fuori da te,
non sai che la puoi trovare solo nel tuo cuore?
Tagore
 
     

 

 Nota 

 

FIORE DI LUCE

 Ruben Dario

 
Si levò la mia anima come dalla corolla
di un giglio.
Sapeva restare nuda e sola.
Sola, come nell’acqua o nel vento.
Leggera,trasparente, sottile, meravigliosa.
Era quasi un divino fiore di luce,
o un divino uccello
che nell’aria appare all’improvviso.
Non sapeva ascoltare, comprendere, vedere;
non sapeva ove andava,
nè qual’era la materia qua in basso,
lassù in alto…
 
 
 
 
 
 
 
 
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