Archivio per la categoria ‘CANZONI CLASSICHE NAPOLETANE

Renato Carosone – Breve ricordo e 2 successi del re della canzone sorridente degli anni 50 e 60   Leave a comment

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Renato Carosone ha illuminato
con le sue caratteristiche canzoni ed interpretazioni
la scena musicale del secondo ‘900

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(Napoli 3.1.1920 – Roma 20.5.2001)

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E’ stato infatti un cantautore, pianista e compositore
di grande successo a partire dagli anni 50.

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Si ritirò poi misteriosamente nel  ’60
quando era al culmine della sua notorietà.

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Ci furono però brevi ritorni sulla scena
molti anni dopo
e sempre coronati da grande successo.
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Il suo genere musicale era soprattutto
leggero… originale e divertente.

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Ecco ora un piccolo elenco di sue canzoni
e molte di esse sono, ancor oggi,
conosciutissime e “cantatissime” con allegria.



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musica Caneradiomusica Caneradiomusica Caneradio

I PRINCIPALI SUCCESSI
‘Na Canzuncella Doce Doce
‘O Sarracino
Caravan Petrol
Chella Llà testo
Maruzzella
Mo Vene Natale
Nenè E Pepè
Nera Nera
Pasqualino Maraja
Pigliate ‘Na Pastiglia
Torero testo
Tre Numeri A Lotto
Tu Vuò Fa L’Americano
Un Caffè

musica Caneradiomusica Caneradiomusica Caneradio

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Ricordiamolo ora con 2 dei suoi famosi successi.
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Iniziamo con “TORERO” in un video dell’epoca.


fre bia poucemusical notes



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Proseguiamo poi con “TU VUO’ FA’ L’AMERICANO”
anch’esso in un video dell’epoca.

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fre bia poucemusical notes

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TONY KOSPAN




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Maggio mese delle rose nella tradizione poetica e musicale napoletana (e bellissimi dipinti floreali)   1 comment

 

 

 

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Non possiamo non dedicar a questo mese cuore della primavera

che ci fa sognare stabile bel tempo

ed in cui v’è un vero trionfo di fiori,

diversi dipinti, che associano la bellezza femminile alle rose,

nonché una poesia ed alcune classiche canzoni

della tradizione musicale napoletana.

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C. C. Curran


 

  

MAGGIO MESE DELLE ROSE E DELL’AMORE
NELLA POESIA E NELLA MUSICA NAPOLETANA


 
 
 
 
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Per chi ama la poesia e la canzone napoletana classica…
ecco allora una poesia e 3 canzoni dedicate a questo mese.
 




Emile Vernon
 
 
 
 
 
La poesia prescelta è
E’ TRASUTO MAGGIO…
di Ciro Borrelli, in arte Massenzio Caravita,
qui in originale e con mia traduzione
ma anche l’ultima canzone
ERA DE MAGGIO
è una sublime poesia
di Salvatore Di Giacomo poi divenuta canzone. 





G. F. Harris



E’ TRASUTO MAGGIO…

(E’ entrato maggio – trad, T.K.)

 

Io ca d’ ‘e sciure so’ n’amante,
Io che dei fiori sono amante
quanno t’affacciave ‘a fenesta
quando t’affacciavi alla finestra
t’ammiravo comme n’incanto…
t’ammiravo come un incanto
pe’ cchesto te facevo sempe festa,
per questo ti facevo le feste
e cu ‘e vviole e ‘e ciclamine
con violette e ciclamini…
p’ ‘a gioja me mettevo abballà,
e per la goia mi mettevo a ballare…
cu ‘e mmargarite… ‘a matina
e la mattina… con le margherite
me mettevo a ridere e a pazzià.
mi mettevo a ridere e giocare.
è trasuto ‘o mese ‘e Maggio!
E’ arrivato il mese di maggio!
schioppano tutt’ ‘e sciure…
sbocciano tutti i fiori…
‘e sciure ‘e ll’ammore.
i fiori dell’amore
Fuje ‘e ‘stu mese addiruso
Fu in questo mese profumato
ca ‘e te… m’annummaruje!
che di te mi innamorai!
Tu bella comme na rosa…
Tu bella come una rosa
tu…na margarita cianciosa…
tu margherita leggerina
tu… c’‘o prufumo d’ ‘a viola…
tu profumata di viola…
tu ‘a cchiù bella, ire na cosa sola:
tu… la più bella… eri una cosa sola:
“Nu sciore ‘e Maggio”
“Un fiore di Maggio”
Sì!…è trasuto Maggio!
Sì è arrivato maggio!
Schioppano ‘e sciure
sbocciano i fiori…
‘e sciure ‘e ll’ammore.
i fiori dell’amore
Fuje ‘e ‘stu mese addiruso
Fu in questo mese profumato
ca ‘e te… m’annummaruje!
che di te mi innamorai!
e dimme tu…c’aggia fa’…
e… dimmi tu… che posso fare…
si chisti sciure j’
se questi fiori io
nun te faccio maje mancà?
non riesco a farteli mancare?

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Le canzoni napoletane accostate a questo mitico mese sono

Torna Maggio, ‘Na sera ‘e maggio e Era de maggio

 
 
 
 
 
A. Mucha

 
 
 
 
Passiamo ora ad ascoltarle…

 
 
 
 
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TORNA MAGGIO
Russo – Di Capua (1900)
 
 


fre bia poucemusical notes

S. G. Anderson
 
 
 
 
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‘NA SERA’ E MAGGIO
Pisano – Cioffi (1937)

 
 
fre bia pouce musical notes
D. F. Gerhartz

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ERA DE MAGGIO
Di Giacomo – Costa (1885)

 
 
fre bia poucemusical notes
F. Vinea

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Ciaoooooooo da Tony Kospan




oro

Frecce2039

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C. D. Ward


 
 



“Palomma ‘e notte” classica canzone-poesia di S. di Giacomo ed un accenno al difficile amore del poeta con Elisa – Storia.. testo e 3 video   Leave a comment



Beh definire questa… una canzone poesia…
non è poi così difficile
considerato che l’autore è un grande poeta.









PALOMMA ‘E NOTTE
LA STORIA – LA POESIA – LA CANZONE
a cura di Tony Kospan










Chi ha scritto questa classicissima canzone napoletana
è infatti il grande poeta Salvatore Di Giacomo
e la poesia è dedicata alla sua donna… Elisa.

La storia di questa canzone ce la racconta direttamente
il giornalista e scrittore Raffaele La Capria
che la raccontò sul “Corriere della Sera
descrivendo però anche la storia del loro complicato amore.








LA STORIA DEL LORO AMORE
CHE ORIGINO’ LA POESIA E POI LA CANZONE



“Quando si conobbero (nel 1905) Salvatore ed Elisa, lui era un uomo di quarantacinque anni, lei una ragazza di 26.

Salvatore era un bell’ uomo, un vero napoletano dagli occhi sognanti, un poeta già celebre, riconosciuto, i suoi versi erano cantati dovunque, e tutto questo creava intorno alla sua persona un’ aura romantica, un fascino che poteva fare innamorare qualsiasi ragazza, soprattutto una ragazza come Elisa.

Elisa era «’ na giovane vestuta / cu ‘ na vesta granata, auta e brunetta» (una giovane vestita / con una veste granata, alta e brunetta ntk).

Studiava per diventare insegnante e ancor più per essere indipendente, per emanciparsi dalla protezione familiare, cosa poco comune a Napoli in quel tempo.









Ardita ed emancipata doveva essere davvero se, dopo qualche incontro con Salvatore Di Giacomo alla Biblioteca Lucchesi Palli – da lui diretta – gli scrisse una lettera talmente intraprendente per una ragazza di quell’ambiente e di quell’ educazione, da lasciare stupiti. 

«Mio buono e caro signor Di Giacomo… se non fossimo stati in mezzo alla gente ve lo avrei detto ieri stesso quanto sto per dirvi ora. Io vi amo: ecco la verità, e lo so e lo sapevo da un pezzo, e non volevo confessarlo né a voi né a me. Io vi amo, e ora ve lo dico così com’ è. E’ bene, è male dirvelo? Che cosa ne penserete? Io non so… 
Sappiatela tutt’intera questa verità, sappiatela così rudemente, così bruscamente com’è sempre l’ impeto dell’anima mia: sappiatela e fate quel che volete…».

Salvatore non era libero, Elisa aveva una rivale, una tremenda rivale: mammà.”

Per amor di brevità essendo l’articolo lunghetto ne sintetizzo la parte centrale per riprenderne poi il finale.








– Il loro amore fu molto tormentato prima per l’invadenza della madre e poi per le liti in cui il poeta accusava Elisa di civetterie… tradimenti etc…

Si amarono così d’un amore molto tormentato ma tenace per 11 anni e continuarono ad amarsi, sempre in questo modo, anche dopo il matrimonio… fino a quando Salvatore, costretto all’immobilità ed amorevolmente curato da lei, si spense…

Elisa impazzita dal dolore distrusse tutte le lettere che lui le aveva inviato ma per caso dimenticò in un cassetto “quelle che vanno dal luglio del 1906 al dicembre del 1911 e che ci hanno permesso di raccontare la storia di questo strano amore.”









Ecco l’ultima parte dell’articolo di La Capria che qui racconta anche la nascita di questa poesia:

“Voglio chiudere il mio racconto con una delle poesie scritte da Di Giacomo, una di quelle che più amo, e una di quelle certamente dedicate ad Elisa: Palomma ‘e notte.

Il poeta una sera vede una farfallina girare e rigirare intorno a una candela accesa.

E l’ avverte: questa è una fiamma, ti può bruciare le ali, non è una rosa e nemmeno un gelsomino.

Va’ via, torna all’ aria fresca, non vedi che anche io resto abbagliato dalla fiamma e per allontanarti mi brucio?

E’ chiaro che la farfallina è Elisa e chi vorrebbe allontanarla bruciandosi la mano, è Salvatore.”







La poesia, scritta nel 1904, divenne una canzone nel 1907.

La musica fu composta da Francesco Buongiovanni… e direi che si tratta proprio di un’accoppiata sublime.








E’ considerata una delle più belle canzoni della grande tradizione classica napoletana.



LA POESIA (IN ITALIANO)

Guarda questa farfalla,
Come gira, come svolazza,
Come torna un’altra volta
A tentare questa candela!

Farfallina, questo è un lume,

Non è rosa o gelsomino,

E tu per forza qua vicino

Ti vuoi mettere a volare!


Vattene da là!

Vattene, pazza!

Va’, farfallina, e torna,

E torna a quest’aria

Così fresca e bella!

Lo vedi che anch’io

Mi abbaglio piano piano

E che mi brucio la mano

Per volerti cacciare via?


Carolina, per un capriccio,

Tu vuoi fare scontento un altro

E poi, quando l’hai lasciato,

Tu, da un altro, vuoi volare.


Troppi cuori stai stringendo

Con queste tue mani piccole,

Ma finisce che queste ali

Anche tu ti puoi bruciare.


Vattene da là!

Vattene, pazza!

Va’, farfallina, e torna,

E torna a quest’aria

Così fresca e bella!

Lo vedi che anch’io

Mi abbaglio piano piano

E che mi brucio la mano

Per volerti cacciare via?


Torna, va’, farfalla di notte,

Nell’ombra dove sei nata!

Torna a quest’aria imbalsamata

Che ti sa consolare!


Nel buio e solo per me

Questa candela arde e si strugge,

Ma che arda tutti e due,

Non lo posso sopportare!


Vattene da là!

Vattene, pazza!

Va’, farfallina, e torna,

E torna a quest’aria

Così fresca e bella!

Lo vedi che anch’io

Mi abbaglio piano piano

E che mi brucio la mano

Per volerti cacciare via?


tradotto da Natalia Cernega


Qui di seguito possiamo ascoltarla cantata prima da Peppino di Capri.





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e poi se lo si desidera…  la si può ascoltare anche nella versione più classica di Sergio Bruni…




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ed infine anche in quest’altra versione ancora più raffinata e ricercata, benché moderna, di Gianni Lamagna che mi è stata segnalata, nei commenti, da un visitatore del Blog… che ringrazio.



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CIAO DA TONY KOSPAN




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Salvatore di Giacomo – Breve ricordo e 2 sue poesie di cui una è anche una canzone classica napoletana   Leave a comment





Volendo ricordare questo grande poeta in lingua partenopea,
ma anche saggista e scrittore in italiano,
nonché mitico paroliere di alcune canzoni auree
della grande tradizione classica napoletana
penso che non ci sia cosa migliore di leggere una sua poesia,
considerata tra le napoletane più belle di sempre,
ed ascoltare una mitica canzone nata da un’altra sua grande poesia.

La prima poesia, amata anche da Pasolini,
(di cui leggeremo la poetica traduzione in italiano)
è famosa in tutto il mondo…
per l’intrinseca dolcezza ed un tale malinconico trasporto
che va oltre il tempo e lo spazio.



 
 
 

PIANEFFORTE ‘E NOTTE
 
 
 
 
Leggiamola… prima nella versione originale
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pianefforte ‘e notte
Salvatore di Giacomo
 
 

Nu pianefforte ‘e notte
sona luntanamente,
e ‘a museca se sente
pe ll’aria suspirà.

è ll’una: dorme ‘o vico
ncopp’ a nonna nonna
‘e nu mutivo antico
‘e tanto tiempo fa.

Dio, quanta stelle ‘n cielo!
Che luna! e c’aria doce!
Quanto na della voce
vurria sentì cantà!

Ma sulitario e lento
more ‘o mutivo antico;
se fa cchiù cupo ‘o vico
dint’a ll’oscurità..


Ll’anema mia surtanto
rummane a sta fenesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantannese, a pensà.

 
 
 
ed ora, per chi non comprende il napoletano,
eccola nella bella traduzione di
Pier Paolo Pasolini

 
 
 
 
 
 
 

PIANOFORTE DI NOTTE
 
Un pianoforte di notte
suona in lontananza,
e la musica si sente
 per l’aria sospirare.
è l’una: dorme il vicolo
su questa ninna nanna
di un motivo antico
di tanto tempo fa.
Dio, quante stelle in cielo!
Che luna! e che aria dolce!
Quanto una bella voce
vorrei sentire cantare!
Ma solitario e lento
muore il motivo antico;
si fa più cupo il vicolo
dentro all’oscurità.
L’anima mia soltanto
rimane a questa finestra.
Aspetta ancora, e resta,
incantandosi, a pensare.


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MARECHIARE
 
 
 
 
Ora, se ci va,
ascoltiamo questa canzone napoletana
altrettanto dolcissima e notissima…
nata sempre da una sua poesia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

MARECHIARE 
 

Quanno sponta la luna a Marechiare
 pure li pisce nce fann’ a l’ammore,
 se revotano l’onne de lu mare,
 pe la priezza cagneno culore
 quanno sponta la luna a Marechiare.
 A Marechiare nce sta na fenesta,
 pe’ la passione mia nce tuzzulea,
 nu carofano adora int’a na testa,
 passa l’acqua pe sotto e murmuléa,
 A Marechiare nce sta na fenesta
 Ah! Ah!
 A Marechiare, a Marechiare,
 nce sta na fenesta.
 Chi dice ca li stelle so lucente
 nun sape l’uocchie ca tu tiene nfronte.
 Sti doje stelle li saccio io sulamente.
 dint’a lu core ne tengo li ponte.
 Chi dice ca li stelle so lucente?
 Scetate, Carulì, ca l’aria è doce.
 quanno maie tanto tiempo aggio aspettato?
 P’accompagnà li suone cu la voce
 stasera na chitarra aggio portato.
 Scetate, Carulì, ca l’aria è doce.
 Ah! Ah!
 O scetate, o scetate,
 scetate, Carulì, ca l’aria è doce.








Il poeta immaginò che la donna amata si nascondesse
dietro la celebre finestrella di Marechiaro (mai vista da lui).




Di Giacomo in realtà non considerò molto questa sua poesia
ma Paolo Tosti se ne innamorò e creò la famosa melodia
che ebbe successo in tutto il mondo.

Ascoltiamola qui cantata da Tito Schipa


 
 
 
 
 
fre bia pouce   musical notes

 
 

 
 
Ciao da Orso Tony

 
 
 
 
 

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Salvatore di Giacomo.. grande poeta napoletano – Breve ricordo e 2 poesie di cui una divenuta una classica canzone   Leave a comment





Volendo ricordare questo grande poeta in lingua partenopea,
ma anche saggista e scrittore in italiano,
nonché mitico paroliere di alcune canzoni auree
della grande tradizione classica napoletana
penso che non ci sia cosa migliore di leggere una sua poesia,
considerata tra le napoletane più belle di sempre,
ed ascoltare una mitica canzone nata da un’altra sua grande poesia.

La prima poesia, amata anche da Pasolini,
(di cui leggeremo la poetica traduzione in italiano)
è famosa in tutto il mondo…
per l’intrinseca dolcezza ed un tale malinconico trasporto
che va oltre il tempo e lo spazio.



 
 
 

PIANEFFORTE ‘E NOTTE
 
 
 
 
Leggiamola… prima nella versione originale
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pianefforte ‘e notte
Salvatore di Giacomo
 
 

Nu pianefforte ‘e notte
sona luntanamente,
e ‘a museca se sente
pe ll’aria suspirà.

è ll’una: dorme ‘o vico
ncopp’ a nonna nonna
‘e nu mutivo antico
‘e tanto tiempo fa.

Dio, quanta stelle ‘n cielo!
Che luna! e c’aria doce!
Quanto na della voce
vurria sentì cantà!

Ma sulitario e lento
more ‘o mutivo antico;
se fa cchiù cupo ‘o vico
dint’a ll’oscurità..


Ll’anema mia surtanto
rummane a sta fenesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantannese, a pensà.

 
 
 
ed ora, per chi non comprende il napoletano,
eccola nella bella traduzione di
Pier Paolo Pasolini

 
 
 
 
 
 
 

PIANOFORTE DI NOTTE
 
Un pianoforte di notte
suona in lontananza,
e la musica si sente
 per l’aria sospirare.
è l’una: dorme il vicolo
su questa ninna nanna
di un motivo antico
di tanto tempo fa.
Dio, quante stelle in cielo!
Che luna! e che aria dolce!
Quanto una bella voce
vorrei sentire cantare!
Ma solitario e lento
muore il motivo antico;
si fa più cupo il vicolo
dentro all’oscurità.
L’anima mia soltanto
rimane a questa finestra.
Aspetta ancora, e resta,
incantandosi, a pensare.


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MARECHIARE
 
 
 
 
Ora, se ci va,
ascoltiamo questa canzone napoletana
altrettanto dolcissima e notissima…
nata sempre da una sua poesia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

MARECHIARE 
 

Quanno sponta la luna a Marechiare
 pure li pisce nce fann’ a l’ammore,
 se revotano l’onne de lu mare,
 pe la priezza cagneno culore
 quanno sponta la luna a Marechiare.
 A Marechiare nce sta na fenesta,
 pe’ la passione mia nce tuzzulea,
 nu carofano adora int’a na testa,
 passa l’acqua pe sotto e murmuléa,
 A Marechiare nce sta na fenesta
 Ah! Ah!
 A Marechiare, a Marechiare,
 nce sta na fenesta.
 Chi dice ca li stelle so lucente
 nun sape l’uocchie ca tu tiene nfronte.
 Sti doje stelle li saccio io sulamente.
 dint’a lu core ne tengo li ponte.
 Chi dice ca li stelle so lucente?
 Scetate, Carulì, ca l’aria è doce.
 quanno maie tanto tiempo aggio aspettato?
 P’accompagnà li suone cu la voce
 stasera na chitarra aggio portato.
 Scetate, Carulì, ca l’aria è doce.
 Ah! Ah!
 O scetate, o scetate,
 scetate, Carulì, ca l’aria è doce.








Il poeta immaginò che la donna amata si nascondesse
dietro la celebre finestrella di Marechiaro (mai vista da lui).




Di Giacomo in realtà non considerò molto questa sua poesia
ma Paolo Tosti se ne innamorò e creò la famosa melodia
che ebbe successo in tutto il mondo.

Ascoltiamola qui cantata da Tito Schipa


 
 
 
 
 
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Roberto Murolo – Ricordo.. successi e 2 sue famose classiche canzoni napoletane   Leave a comment


Breve ricordo di Roberto Murolo 
uno dei principali esponenti, 
come autore, come cantante e come chitarrista, 
della grande musica napoletana.



(Napoli 19.1.1912 – Napoli 13.3.2003)




BIOGRAFIA


La sua carriera musicale iniziò nel 1933 a Ischia 
cantando con… Vittorio de Sica.


Poi, per inseguire la sua grande passione per la musica 
e per la chitarra, creò un quartetto, il “MIDA”, 
con cui girò per l’Europa dal 1939 al 1946.








Tornato in Italia,
grazie al suo modo di cantare e di fare musica,
pian piano raggiunse un grande successo 
a partire dalla fine degli anni quaranta
fino alla fine degli anni sessanta.




 
Qui è con Totò


Recitò anche in alcuni film.

Negli anni ’70 e ’80
interruppe la sua attività discografica ma non quella di cantante
anche se divenne sempre più sporadica.



fre bia pouce  musicAnimata        A Casciaforte 



Negli anni ’90 però tornò di nuovo alla ribalta
con diversi album di successo.



Foto di Augusto De Luca



Nel ’92 compose con Mia Martini la mitica…

CU’ MME



Con Mia Martini



Nel 2002 al Festival di Sanremo
ricevette il Premio alla Carriera.



LO STILE DI MUROLO



La sua voce era un sussurro gentile
che si univa con grande eleganza
agli accordi della sua chitarra classica
creando un insieme unico,
un vero e proprio dipinto musicale…



Murolo con De André


Non c’è chi non veda una sua vicinanza allo stile
all’epoca in auge in America… 
cioè quello di Sinatra e Bing Crosby 
che però nel contempo portava anche ad un’evoluzione 
del modo di cantare le canzoni classiche napoletane.


I SUOI PRINCIPALI SUCCESSI



Queste sono alcune delle sue canzoni più famose:
CU MME, CANZONE DI LAURA, L’ ITALIA E’ BELLA,
A’ CASCIAFORTE, O’ MARINARIELLO.
.


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.
.


.
.

Queste, ed altre sue canzoni, sono ancor oggi amatissime 
dal popolo del web
ma non solo.


Ricordiamolo infine ascoltando
quella che considero la sua canzone-cult 
la fantastica e dolcissima… CU MME


fre bia pouce  musicAnimata      CU’ MME



CIAO DA TONY KOSPAN

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Giacomo Rondinella mito della canzone napoletana e non solo – Breve ricordo anche con 2 video   Leave a comment




Ai giovani d’oggi il nome di Giacomo Rondinella non dice proprio nulla
eppure è stato una vera star della canzone… soprattutto napoletana…
 e del cinema a partire dagli anni ’50.





(Messina 30.8.1923 – Fonte Nuova 26.2.2015)



Giacomo Rondinella ha avuto nella sua carriera
 tra l’altro 2 primati… quello d’aver cantato per primo
Munasterio ‘e Santa Chiara” 
e quello d’aver inciso per primo
Malafemmena
la mitica canzone scritta dall’amico Totò.








Bello, simpatico e dal fisico atletico è stato
un gran dongiovanni.

Ha anche avuto anche il merito di scoprire e lanciare
la bellissima e bravissima Virna Lisi.




Qui con una giovanissima Virna Lisi





BREVE BIOGRAFIA

.
.


Nato per caso a Messina da genitori-cantanti
viene avviato alla carriera in Marina 
ma già a 21 anni
vince il primo premio in un concorso di Voci nuove.

Il vero successo però gli arride qualche anno dopo 
con lo spettacolo “Carosello Napoletano
prima a teatro e poi al cinema.








Per le doti di cui ho parlato su, ma anche
per la limpida e stupenda voce, 
non solo ha numerosi successi canori
ma recita anche in numerosi film dagli anni 50 agli ’80.






Poi dopo aver vissuto per un certo periodo a Toronto (Canada) 
si trasferisce a Fonte Nuova,
un piccolo comune della provincia di Roma,
dove vivrà fino alla fine.



RICORDO IN… VIDEO




Per salutarlo e rendergli omaggio
ho scelto questi 2 video…
il primo per ascoltar la sua mitica voce
nella classica Munasterio ‘e Santa Chiara






e quest’altro come primo interprete della canzone di Totò Malafemmena







Buon ascolto se vi va
Tony Kospan









‘A VUCCHELLA.. classica canzone napoletana ma opera di G. D’Annunzio – L’originalissima storia e la simpatica canzone   Leave a comment

 

 
Forse non tutti sanno che questa canzone,
scritta a fine ottocento, è nientepopodimeno
opera di un mito della Letteratura Italiana
 Gabriele D’Annunzio.
 
 
Non solo, anche la musica, come vedremo,
 è di un suo corregionale.
 
 




 

 
 ‘A VUCCHELLA
UNA CLASSICISSIMA CANZONE NAPOLETANA
MA TUTTA ABRUZZESE E D’AUTORE.



Il Caffè Gambrinus ed i suoi tavolini

 
 
 LA STORIA
 
 
Gabriele D’Annunzio nel suo soggiorno napoletano nel 1892, era insieme all’amico poeta e paroliere Ferdinando Russo ai tavolini del mitico Caffè Gambrinus.
 
Il Vate, sfidato dall’amico a comporre in breve tempo una canzone napoletana, gli dettò in pochi minuti questi versi.
 

Rimasti per dieci anni in un cassetto, essi vennero poi mostrati dal Russo al musicista Francesco Paolo Tosti,

 

 

 

Francesco Paolo Tosti (Ortona 9.4.1846 – Roma 2.12.1916)

.

.

altro abruzzese.

Il Tosti, dunque,  musicò questi versi.

Per questo, pur con l’intervento del Russo del tutto “laterale”,  la canzone napoletana è di paternità tutta abruzzese.

 

 

 

 Franz Dvorak

 

 

La canzone divenne presto un successo internazionale e fu molto amata anche da Enrico Carusoche la incise nel 1919.

E’ tuttora, a pieno titolo, tra le classicissime ed amatissime canzoni della tradizione musicale partenopea.

Vediamo ora alcune immagini d’epoca che ci riportano all’atmosfera di quegli anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giovane… D’Annunzio

 

 

Napoli – Villa Comunale

 

 

 




Napoli – Piazza Dante

 .

.
 

 IL TESTO

.

 

‘A VUCCHELLA (La boccuccia)

D’Annunzio

Si comm’a nu sciurillo…
tu tiene na vucchella,
nu poco pucurillo,
appassuliatella.

Méh, dammillo, dammillo,
è comm’a na rusella…
dammillo nu vasillo,
dammillo, Cannetella!

Dammillo e pigliatillo
nu vaso… piccerillo
comm’a chesta vucchella

che pare na rusella…
nu poco pucurillo
appassuliatella…


 

 

 

 

notes1notes1notes1notes1notes1notes1notes1notes1


 

 

ASCOLTIAMOLA

 

Il video ci consente di ascoltarla 

nell’interpretazione del mitico “cesellatore” 

Roberto Murolo.

 

 

 

fre bia pouce     musicAnimata

Eugene Blaas

  

 

CIAO DA TONY KOSPAN



fre bia pouce




Godward

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Roberto Murolo – Breve ricordo e 2 successi di un grande della canzone napoletana   Leave a comment


Breve ricordo di Roberto Murolo 
uno dei principali esponenti, 
come autore, come cantante e come chitarrista, 
della grande musica napoletana.



(Napoli 19.1.1912 – Napoli 13.3.2003)




BIOGRAFIA


La sua carriera musicale iniziò nel 1933 a Ischia 
cantando con… Vittorio de Sica.


Poi, per inseguire la sua grande passione per la musica 
e per la chitarra, creò un quartetto, il “MIDA”, 
con cui girò per l’Europa dal 1939 al 1946.








Tornato in Italia,
grazie al suo modo di cantare e di fare musica,
pian piano raggiunse un grande successo 
a partire dalla fine degli anni quaranta
fino alla fine degli anni sessanta.




 
Qui è con Totò


Recitò anche in alcuni film.

Negli anni ’70 e ’80
interruppe la sua attività discografica ma non quella di cantante
anche se divenne sempre più sporadica.



fre bia pouce  musicAnimata        A Casciaforte 



Negli anni ’90 però tornò di nuovo alla ribalta
con diversi album di successo.



Foto di Augusto De Luca



Nel ’92 compose con Mia Martini la mitica…

CU’ MME



Con Mia Martini



Nel 2002 al Festival di Sanremo
ricevette il Premio alla Carriera.



LO STILE DI MUROLO



La sua voce era un sussurro gentile
che si univa con grande eleganza
agli accordi della sua chitarra classica
creando un insieme unico,
un vero e proprio dipinto musicale…



Murolo con De André


Non c’è chi non veda una sua vicinanza allo stile
all’epoca in auge in America… 
cioè quello di Sinatra e Bing Crosby 
che però nel contempo portava anche ad un’evoluzione 
del modo di cantare le canzoni classiche napoletane.


I SUOI PRINCIPALI SUCCESSI



Queste sono alcune delle sue canzoni più famose:
CU MME, CANZONE DI LAURA, L’ ITALIA E’ BELLA,
A’ CASCIAFORTE, O’ MARINARIELLO.
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Queste, ed altre sue canzoni, sono ancor oggi amatissime 
dal popolo del web
ma non solo.


Ricordiamolo infine ascoltando
quella che considero la sua canzone-cult 
la fantastica e dolcissima… CU MME


fre bia pouce  musicAnimata      CU’ MME



CIAO DA TONY KOSPAN

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Carosone – Breve ricordo e 2 successi di un mito della canzone sorridente degli anni 50 e 60   Leave a comment

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Renato Carosone ha illuminato
con le sue caratteristiche canzoni ed interpretazioni 
la scena musicale del secondo ‘900

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(Napoli 3.1.1920 – Roma 20.5.2001)

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E’ stato infatti un cantautore, pianista e compositore
di grande successo a partire dagli anni ’50.

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Si ritirò poi misteriosamente nel  ’60 
quando era al culmine della sua notorietà.

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Ci furono però brevi ritorni sulla scena
molti anni dopo
e sempre coronati da grande successo.
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Il suo genere musicale era soprattutto
leggero, originale e divertente.

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Ecco ora un piccolo elenco di sue canzoni
e molte di esse sono, ancor oggi,
conosciutissime e “cantatissime” con allegria.



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musica Caneradiomusica Caneradiomusica Caneradio

I PRINCIPALI SUCCESSI
‘Na Canzuncella Doce Doce
‘O Sarracino
Caravan Petrol
Chella Llà testo
Maruzzella
Mo Vene Natale
Nenè E Pepè
Nera Nera
Pasqualino Maraja
Pigliate ‘Na Pastiglia
Torero testo
Tre Numeri A Lotto
Tu Vuò Fa L’Americano
Un Caffè

musica Caneradiomusica Caneradiomusica Caneradio

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Ricordiamolo ora con 2 sue famose canzoni.
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Iniziamo con “TORERO” in un video dell’epoca.


fre bia poucemusical notes



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Proseguiamo poi con 
“TU VUO’ FA’ L’AMERICANO”
anch’esso in un video dell’epoca.

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fre bia poucemusical notes

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TONY KOSPAN




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