RICORDA CORPO
POESIA SUBLIME DI KONSTANTINOS KAVAFIS
a cura di Tony Kospan
Questa poesia non può non suscitare sorpresa…
Essa non parla d’amore… in modo classico ma del… c o r p o…
dei ricordi del corpo…
come soggetto… del pensiero… del rimpianto del poeta…
Ma essa, forse proprio per questo,
occupa un suo posto, a mio parere,
nella piccola libera antologia delle poesie sublimi…
I ricordi… del corpo… non vanno solo alle passioni vissute…
ma anche a quelle che per un pelo o per un accidente
si persero per via…
ma che hanno comunque lasciato delle tracce…
nel corpo…
RICORDA CORPO…
Konstantinos Kavafis
Corpo, ricorda, e non solo quanto fosti amato,
non soltanto i letti in cui giacesti,
ma anche quei desideri che per te
brillavano chiari negli occhi,
e tremavano nella voce – e qualche
casuale ostacolo li rese vani.
Ora che tutto ormai appartiene al passato,
sembra quasi che a quei desideri
tu ti sia concesso – come brillavano,
ricorda, negli occhi che ti guardavano:
come tremavano nella voce, per te, ricorda, corpo.
Il corpo quindi riconquista, grazie al poeta,
l’importanza e la dignità
che la cultura classica ad esso dava….
Importanza che per secoli è stata nascosta
e volutamente trascurata…
TONY KOSPAN
ARTE MUSICA POESIA RIFLESSIONI ETC…
IN SEMPLICITA’ ED AMICIZIA
ORSO TONY

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LA CASALINGA ED IL ROBOT
Un giorno, una casalinga tornò a casa con l’ennesimo strano acquisto,un robot in grado di individuare una bugia.
Il marito trovò l’acquisto piuttosto inutile, in quanto aveva sempre predicato l’importanza della sincerità in famiglia ed era certo di essere riuscito nel suo intento.
Nel pomeriggio, il figlio quindicenne rincasò con 2 ore di ritardo.
A quel punto, certo di dare a sua moglie uno smacco, chiese al ragazzino:
‘Come mai sei arrivato a casa 2 ore dopo?’
‘Siamo stati in libreria a lavorare su un progetto scolastico’, rispose prontamente.
Il robot girò intorno al ragazzo, e con uno sberlone lo stese.
‘Questa è la macchina della verità figliolo, dove sei stato veramente dopo scuola?’
‘Siamo stati a casa di Carlo a guardare un film’.
‘Cosa avete guardato?’ chiese a quel punto la madre.
‘I dieci Comandamenti’, rispose il figlio.
Il robot girò intorno al ragazzo, e con uno sberlone lo stese.
Con voce tremante si rialzò e disse: ‘Mi dispiace, vi ho mentito, in realtà abbiamo guardato un film intitolato: la regina del sesso’.
‘Mi vergogno di te’, disse il padre infuriato, ‘alla tua età non ho mai mentito ai miei genitori’.
Il robot girò intorno all’uomo, e lo stese.
La moglie piegata in due dalle risate disse: ‘Questa te la sei proprio cercata, non puoi neanche arrabbiarti troppo con lui, dopotutto è… tuo figlio!’.
Il robot girò intorno alla donna, e… …. …
la stese……

CIAOOOOOOOOOOOOOOOO
DA TONY KOSPAN
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NON SONO PIU' VERGINE
Sicilia, famiglia normale, molto rispettosa e timorata di Dio, fino a
quando, un giorno, la bambina di 10 anni rompe la tranquillità a tavola e
dice serena:
“Non sono più vergine!”
Un silenzio sepolcrale scende nella casa, poi il papà alla madre:
“Miiinghia, tu, donna di strada, troia, bardracca fetusa e bottana!
Tu vesti sempre come una bottana in calore co sti minghia di perizomi e ti trucchi
che sembri una maiala! Per non parlare del lessico: dici sempre parolacce
davanti alla bambina!”
Poi alla figlia di 20 anni: “E tu, bottana pure tu!
Fotti con quel capellone sul divano ogni volta che usciamo!
E tutto davanti alla bambina! L’altro giorno trovai anche tracce di
sperma sul cuscino del mio letto dove metto la fazza per dormire!!
Per non parlare del vibratore che tieni nel cassetto!
Non credere che non l’abbia visto, heee!”
La mamma al papà: “Un momento! Proprio tu ti scaldi tanto! Proprio tu che
spendi metà dello stipendio in bottane e le saluti davanti alla porta di
casa… e tutto davanti alla picciridda nostra! Ogni venerdì sera hai il
colletto sporco di rossetto e da quando abbiamo la TV via cavo non vedi
altro che film porno! Tutto davanti alla bambina! Per non parlare di
quella bottanazza della tua segretaria che ti suca a mitraglia e ogni tanto
telefona qui con la voce d’angelo, e a volte parla anche con la bambina!”
Poi, la madre molto comprensiva e con le lacrime agli occhi si rivolge
alla bambina e le chiede:
“Però, figghiuzza mia, dimmi un pò, come ti successe?!
Fu cosa anale o vaginale?
Ti violentarono o fosti tu che decidesti di possedere un tuo compagno di classe?”
La bambina, molto sorpresa, risponde:

“No mamma!
è che la maestra mi ha cambiato il ruolo alla recita di Natale!
Non sarò più la Vergine, ma la pastorella…
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