![]() ![]() ![]() ![]() IL VIAGGIO IN POESIA… E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
La primavera, come ben sapete, cari amici
è per antonomasia il momento del risveglio della natura
ma anche dell’Uomo… che sente rinascere in sé la voglia di vivere…
di conoscere… di sperimentare… di muoversi… etc… etc…
![]() Matisse
Una delle principali espressioni di questo risvegliarsi
è la voglia di partire…
ed è proprio al viaggio… al senso del viaggio…
che dedicheremo le poesie di questa domenica…
Dobbiamo andare
e non fermarci mai finché non arriviamo.
– Per andare dove, amico? – Non lo so, ma dobbiamo andare… (Jack Kerouac – 'On the road') ![]() Il viaggio serve anche a conoscere… a conoscersi,
a liberarsi da vecchi pregiudizi, a mettersi in discussione, in pratica il viaggio ci regala il più profondo senso di appartenenza all'Umanità…
Nell'ambito della poesia e della letteratura in genere
l'emblema storico e classico del viaggiatore
non può che essere Ulisse…
al cui peregrinare Omero dedicò l'Odissea…
e dopo di lui Marco Polo con il Milione.
![]() Ma il viaggio può anche esser inteso
come metafora della nostra vita,
ed è quello che facciamo all’interno del nostro animo…
Ma c'è anche quello nel tempo e nello spazio…
attraverso la storia…
ed oggi c'è anche quello virtuale…
![]() Ma ora iniziamo il viaggio verso le poesie prescelte quest'anno
dove però non troveremo la mitica Itaca di Kavafis…
sempre presente negli altri anni…
e come sempre sarà bello leggere nell'area discussioni del
o nei commenti al post nel blog (categ. Poesie a tema)
le poesie vostre o quelle che amate su questo tema.
![]() Bè si parte… affidandoci ad Ermes protettore dei viaggi…
![]() ![]() A LUNGO DURERA' IL MIO VIAGGIO
Rabindranath Tagore
A lungo durerà il mio viaggio
e lunga è la via da percorrere. Uscii sul mio carro ai primi albori del giorno, e proseguii il mio viaggio attraverso i deserti del mondo lasciai la mia traccia su molte stelle e pianeti. Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso; è con lo studio più arduo che si ottiene la semplicità d'una melodia. Il viandante deve bussare
a molte porte straniere per arrivare alla sua, e bisogna viaggiare per tutti i mondi esteriori per giungere infine al sacrario più segreto all'interno del cuore. I miei occhi vagarono lontano
prima che li chiudessi dicendo: “Eccoti!”. Il grido e la domanda: “Dove?” si sciolgono nelle lacrime di mille fiumi e inondano il mondo con la certezza: “Io sono!”. ![]() ![]() UNA STORIA BANALE COME ALTRE
Alexis Diaz Pimienta
Sono arrivati all’Avana,
passeggeri dello stesso aereo, vicini di posto, chiacchierando delle sciocchezze che riempiono i viaggi lunghi. Lei ha nascosto la macchina fotografica,
ha comprato pizze infami, ha usato monosillabi per nascondere il suo accento. Lui parlava a voce alta
e sorrideva per ogni cosa, ha visitato gli alberghi, ha falsificato lo stupore, ha affittato un’automobile. Lei è entrata nel mercato,
è salita sugli autobus, ha visto le costellazioni dal lungomare, ha comprato e bevuto acquavite. Lui ha pagato le ragazze,
ha dato mance, ha fatto felice un bambino con gomme da masticare e biro, ha fotografato le code e le case. Un giorno prima di ripartire
si sono incontrati sotto i portici della Piazza d’Armi, soli, a tarda notte. E non hanno trovato nulla da dirsi. ![]() ![]() QUEI GABBIANI
Richard Bach Quei gabbiani
che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli invece che aspirano alla perfezione anche senza intraprendere alcun viaggio, arrivano dovunque, e in un baleno. ATTRAVERSAI UNA CITTA' POPOLOSA
Walt Whitman Una volta passai per una città popolosa imprimendomi nel cervello per un uso futuro vetrine, architetture, tradizioni e costumi, eppure ora di tutta quella città ricordo solo una donna incontrata per caso che mi trattenne in quel luogo per amore sincero. Giorno su giorno e notte dopo notte noi fummo insieme,
il resto è stato tutto da tempo dimenticato: ricordo, ricordo solo quella donna che appassionatamente mi stringeva, e ancora noi camminiamo, amiamo, ancora ci dividiamo, e lei mi tiene ancora per mano, io non devo andare, la vedo accanto a me con le sue labbra tremule e mute. ![]() ![]() Arthur Hughes
HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO
E. Montale Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
Ciao da Tony Kospan
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Archivio per 14 Maggio 2011
IL VIAGGIO IN POESIA… E NON SOLO (2011) 11 comments
LA DOCCIA FEMMINILE E QUELLA MASCHILE 2 comments

LA DOCCIA FEMMINILE…
1. Si toglie i vestiti e li mette nella cesta della roba sporca secondo un rigoroso ordine cromatico.
2. Cammina verso il bagno con il suo accappatoio. Appena vede il marito/fidanzato, si copre bene e si chiude rapidamente in bagno.
3. Si ferma di fronte allo specchio e analizza il suo fisico. Ingrossa la pancia per poter rompere un po’ più i cogl*** al marito/fidanzato su quanto è grassa.
4. Cerca un asciugamano per il viso, uno per le braccia, uno per le gambe, uno per la schiena e una spugna.
5. Entra nella doccia e apre l’acqua.
6. Si lava i capelli con uno shampoo a base di avocado e miele con 83 vitamine.
7. Si lava di nuovo i capelli con uno shampoo a base di avocado e miele con 83 vitamine.
8. Si passa un balsamo alle erbe tropicali e si massaggia per 10 minuti.
9. Si lava il viso con un sapone alla pesca con frutti di bosco fino a quando le guance non raggiungono un color rosso fuoco.
10. Si lava il resto del corpo con un sa! pone alle noci e fragole.
11. Si incazza come una bestia quando il marito/fidanzato tira l’acqua del water perché il getto della doccia perde pressione.
12. Chiude l’acqua ed esce dalla doccia.
13. Si asciuga con un asciugamano delle dimensioni dell’Africa.
14. Si passa una crema rivitalizzante, rinforzante, rassodante e idratante per 15 minuti.
15. Si toglie i peli dalle ascelle e dalle gambe. Pensa a lungo sull’opportunità di radersi le parti intime, poi decide che è meglio andare dall’estetista.
16. Si scruta con feroce attenzione tutto il corpo cercando brufoli e punti neri, dopodiché li distrugge con le unghie o pinzette.
17. Esce dal bagno.
18. Appena vede il marito/fidanzato, si copre bene e si getta in camera e passa un’ora e mezza vestendosi.
…E QUELLA MASCHILE
1. Si toglie i vestiti mentre è ancora a letto e li getta per terra..
2. Va nudo verso il bagno, se vede sua moglie/fidanzata le mostra orgoglioso la proboscide facendo un rumoroso barrito.
3. Si ferma di fronte allo specchio per analizzare il fisico. Ingrossa la pancia. Guarda fiero le misure delle parti intime, si gratta voluttuosamente e si annusa le mani per l’ultima volta prima di lavarsi
4. Entra nella doccia.
5. Si lava la faccia con il primo sapone che vede.
6. Ride come un cretino per come rimbomba il peto che ha appena tirato.
7. Si lava le parti intime curandosi di lasciare qualche pelo sul sapone.
8. Si lava i capelli con qualsiasi shampoo (spesso si confonde e usa il detergente intimo della moglie/fidanzata).
9. Fa pipi’ nella doccia facendo finta di essere Grisou alle prese con un enorme incendio.
10. Esce dalla doccia. Non si rende conto che ha bagnato ovunque perché ha lasciato la tendina fuori dalla doccia.
11. Non si pettina.
12. Si asciuga un po’.
13. Si guarda di nuovo allo specchio facendo l’elicottero con il pistolino.
14. Esce lasciando il bagno tutto bagnato.
15. Torna in camera con un asciugamano alla vita. Se vede sua moglie/fidanzata si toglie l’asciugamano e le mostra la proboscide facendo un rumoroso barrito
DAL WEB – IMPAGIN. T.K.
CIAOOOOOO DA ORSO TONY…

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CESARE POLACCO – IL MITICO INFALLIBILE ISPETTORE ROCK 1 comment


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CIAO A TUTTI DA TONY KOSPAN…
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ANCORA LA VITA – G. MAUGERI – FELICE SABATO IN POESIA E… Leave a comment
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