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Gabriele D’Annunzio.. il “Vate” – Breve ricordo e tre sue belle poesie   Leave a comment







Ricordare in breve

la figura umana… la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,

non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità

che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.







Mi limiterò qui a ricordare che è stato

scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,

politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che

in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano

del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.







Volendo però render omaggio all’indubbia

genialità del Vate anche nel campo della poesia

approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente

rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni

Voglio un amore doloroso“.




 


 


 
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
in tanti aspetti della vita
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.

 


 
 
Gabriele D’Annunzio
 Pescara 12. 03.1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938


 


 
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
 invece smentisce quest’impossibilità
anche se poi occhieggia comunque quel
 ”letto di porpora”.

 
 
 
 



Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
 Ci dice innanzitutto che il vero amore
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.


 
 
F. G. Baron – Dadne e Chloe
 
 
 
 

Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).


Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
 che vada oltre la morte.


 

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Arthur Hughes

 
 
 
 
  
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
 
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
 
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
 
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
 
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.

 

 


 

Paolo e Francesca – A. Fuerbach



Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie

lette entrambe dal grande Vittorio Gassman


.


 fre bia pouce  La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice

.

verd 028verd 028

.

fre bia pouce Sera Fiesolana


 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 


indaco

UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
Frecce (174)


.
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Gabriele D’Annunzio – Breve ricordo del mitico “Vate” anche con tre sue belle poesie   2 comments







Ricordare in breve

la figura umana… la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,

non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità

che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.







Mi limiterò qui a ricordare che è stato

scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,

politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che

in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano

del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.







Volendo però render omaggio all’indubbia

genialità del Vate anche nel campo della poesia

approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente

rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni

Voglio un amore doloroso“.




 


 


 
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
in tanti aspetti della vita
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.

 


 
 
Gabriele D’Annunzio
 Pescara 12. 03.1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938


 


 
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
 invece smentisce quest’impossibilità
anche se poi occhieggia comunque quel
 ”letto di porpora”.

 
 
 
 



Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
 Ci dice innanzitutto che il vero amore
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.


 
 
F. G. Baron – Dadne e Chloe
 
 
 
 

Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).


Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
 che vada oltre la morte.


 

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Arthur Hughes

 
 
 
 
  
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
 
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
 
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
 
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
 
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.

 

 


 

Paolo e Francesca – A. Fuerbach



Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie

lette entrambe dal grande Vittorio Gassman


.


 fre bia pouce  La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice

.

verd 028verd 028

.

fre bia pouce Sera Fiesolana


 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 


indaco

UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
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Eleonora Duse – La mitica “star ante litteram” ed attrice per antonomasia anche in immagini e video   Leave a comment

.

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.
.

Ci sono persone che per la loro forte personalità,
la loro arte, la loro avventurosa vita, o altro,
diventano personaggi leggendari.



UNA DONNA MITICA: ELEONORA DUSE

.
.
.
 
(Vigevano 3.10.1858 – Pittsburgh 21.4.1924)



Penso che tutti noi, almeno per sentito dire,
sappiamo qualcosa 
di questo vero e proprio mito
del Teatro Italiano 
che ha cavalcato le scene
nell’800 e nei primi anni del ‘900
(quindi più di un secolo fa).






E’ ancor oggi considerata
l’Attrice per antonomasia 
avendo recitato con grande successo
in tantissimi teatri di tutto il mondo.



 
Eleonora Duse ritratta da Vittorio Corcos



Sappiamo anche che sognava una famiglia
e/o un rapporto che durasse tutta la vita, 
ma ebbe invece sempre storie complicate, 
amori liberi di vario genere
e più volte visse il dolore dell’abbandono.




.

Tra i suoi tanti e… diversi… amori 
spicca quello che riempì migliaia di pagine
dei giornali dell’epoca, 
quello con Gabriele D’Annunzio.





Il loro amore, difficile e complicato,
fu però davvero esplosivo e molto passionale.

Lui scompariva spesso,
preso com’era nel turbine di una vita senza freni, 
benché baciata dal genio poetico e letterario,
mentre lei, grazie alla forte personalità,
gli teneva testa e non stava certo solo ad aspettarlo.





.

Questo interessantissimo e raro video, 
con una scena
del film mutoCenere” del 1916,
ci consente di conoscer meglio, e dal vero,
questa grande “star” ante litteram 
nonché lo stile della recitazione dell’epoca.



fre bia pouce






Ciao da Tony Kospan





3


IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Frecce (174)

 





 
 

Gabriele D’Annunzio – Breve ricordo del poeta con l’analisi di suoi inconsueti versi e 2 mitiche liriche   Leave a comment







Ricordare in breve

la figura umana, la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,

non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità

che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.







Mi limiterò qui a ricordare che è stato

scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,

politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che

in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano

del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.







Volendo però render omaggio all’indubbia

genialità del Vate anche nel campo della poesia

approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente

rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni

Voglio un amore doloroso

e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.




 


 


 
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO

Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.

 


 
 
Gabriele D’Annunzio
 Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938


 


 
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
 invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
 ”letto di porpora”…

 
 
 
 



Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
 Ci dice innanzitutto che il vero amore
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.


 
 
F. G. Baron – Dadne e Chloe
 
 
 
 

Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).


Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
 che vada oltre la morte.


 

 

 

 
 

Arthur Hughes

 
 
 
 
  
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
 
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
 
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
 
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
 
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.

 

 


 

Paolo e Francesca – A. Fuerbach



Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie

lette entrambe dal grande Vittorio Gassman


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 La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice

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 Sera Fiesolana


 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 


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‘A VUCCHELLA.. classicissima canzone napoletana scritta però da D’Annunzio – La canzone e la sua originalissima storia   Leave a comment

 

 
Forse non tutti sanno che questa canzone,
scritta a fine ottocento, è nientepopodimeno
opera di un mito della Letteratura Italiana
 Gabriele D’Annunzio.
 
 
Non solo, anche la musica, come vedremo,
 è di un suo corregionale.
 
 




 

 
 ‘A VUCCHELLA
UNA CLASSICISSIMA CANZONE NAPOLETANA
MA TUTTA ABRUZZESE E D’AUTORE.



Il Caffè Gambrinus ed i suoi tavolini

 
 
 LA STORIA
 
 
Gabriele D’Annunzio nel suo soggiorno napoletano nel 1892, era insieme all’amico poeta e paroliere Ferdinando Russo ai tavolini del mitico Caffè Gambrinus.
 
Il Vate, sfidato dall’amico a comporre in breve tempo una canzone napoletana, gli dettò in pochi minuti questi versi.
 

Rimasti per dieci anni in un cassetto, essi vennero poi mostrati dal Russo al musicista Francesco Paolo Tosti,

 

 

 

Francesco Paolo Tosti (Ortona 9.4.1846 – Roma 2.12.1916)

.

.

altro abruzzese.

Il Tosti, dunque,  musicò questi versi.

Per questo, pur con l’intervento del Russo del tutto “laterale”,  la canzone napoletana è di paternità tutta abruzzese.

 

 

 

 Franz Dvorak

 

 

La canzone divenne presto un successo internazionale e fu molto amata anche da Enrico Carusoche la incise nel 1919.

E’ tuttora, a pieno titolo, tra le classicissime ed amatissime canzoni della tradizione musicale partenopea.

Vediamo ora alcune immagini d’epoca che ci riportano all’atmosfera di quegli anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giovane… D’Annunzio

 

 

Napoli – Villa Comunale

 

 

 




Napoli – Piazza Dante

 .

.
 

 IL TESTO

.

 

‘A VUCCHELLA (La boccuccia)

D’Annunzio

Si comm’a nu sciurillo…
tu tiene na vucchella,
nu poco pucurillo,
appassuliatella.

Méh, dammillo, dammillo,
è comm’a na rusella…
dammillo nu vasillo,
dammillo, Cannetella!

Dammillo e pigliatillo
nu vaso… piccerillo
comm’a chesta vucchella

che pare na rusella…
nu poco pucurillo
appassuliatella…


 

 

 

 

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ASCOLTIAMOLA

 

Il video ci consente di ascoltarla 

nell’interpretazione del mitico “cesellatore” 

Roberto Murolo.

 

 

 

fre bia pouce     musicAnimata

Eugene Blaas

  

 

CIAO DA TONY KOSPAN



fre bia pouce




Godward

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Voglio un amore doloroso – Questa inconsueta poesia di D’Annunzio esalta l’amore… sublime   Leave a comment







Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
ma lo ritenevo incapace di visioni così profonde.



Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938



Questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce questa “impossibilità”
anche se poi occhieggia comunque quel
letto di porpora”.






Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore
quello che ti squassa il cuore
non può non essere… ahimè
anche doloroso ed inquieto
e che però l’importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e
vivere attimi d’infinito.




Andrew Gonzalez
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Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
.
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto
e che sia capace di andare oltre la morte.
.
Mi farebbe piacere conoscere però
anche il vostro pensiero.

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Arthur Hughes

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VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
.
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.


Paolo e Francesca – Amos Cassioli


Ciao da Tony Kospan

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UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
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Arthur Hughes





Eleonora Duse “star ante litteram” e attrice per antonomasia – Breve ricordo anche in immagini e video   Leave a comment

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Ci sono persone che per la loro forte personalità,
la loro arte, la loro avventurosa vita, o altro,
diventano personaggi leggendari.



UNA DONNA MITICA: ELEONORA DUSE

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(Vigevano 3.10.1858 – Pittsburgh 21.4.1924)



Penso che tutti noi, almeno per sentito dire,
sappiamo qualcosa 
di questo vero e proprio mito
del Teatro Italiano 
che ha cavalcato le scene
nell’800 e nei primi anni del ‘900
(quindi più di un secolo fa).






E’ ancor oggi considerata
l’Attrice per antonomasia 
avendo recitato con grande successo
in tantissimi teatri di tutto il mondo.



 
Eleonora Duse ritratta da Vittorio Corcos



Sappiamo anche che sognava una famiglia
e/o un rapporto che durasse tutta la vita, 
ma ebbe invece sempre storie complicate, 
amori liberi di vario genere
e più volte visse il dolore dell’abbandono.




.

Tra i suoi tanti e… diversi… amori 
spicca quello che riempì migliaia di pagine
dei giornali dell’epoca, 
quello con Gabriele D’Annunzio.





Il loro amore, difficile e complicato,
fu però davvero esplosivo e molto passionale.

Lui scompariva spesso,
preso com’era nel turbine di una vita senza freni, 
benché baciata dal genio poetico e letterario,
mentre lei, grazie alla forte personalità,
gli teneva testa e non stava certo solo ad aspettarlo.





.

Questo interessantissimo e raro video, 
con una scena
del film mutoCenere” del 1916,
ci consente di conoscer meglio, e dal vero,
questa grande “star” ante litteram 
nonché lo stile della recitazione dell’epoca.



fre bia pouce






Ciao da Tony Kospan





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IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
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“I MORTICELLI” DIPINTO DI F. P. MICHETTI TRISTE MA SIGNIFICATIVO – Immagini.. breve analisi e la poesia di D’Annunzio   Leave a comment


L’arte non è solo bellezza… sogno… fantasia ma anche impietosa ed efficace rivelazione di realtà a volte amare di una società.

In tal modo essa ha un effetto di denuncia spesso superiore e più incisivo di altri mezzi oltre a rappresentare un momento storico.

Un dipinto bello, anche se triste, e molto particolare nella composizione è “I morticelli” del pittore e fotografo abruzzese Francesco Paolo Michetti appassionato cantore del mondo rurale e del folklore della sua regione.







Rappresenta la scena molto dolorosa di un funerale di un neonato sul mare.
.
Più che un dipinto sembra mostrare la storia dell’intero percorso di coloro che partecipano in varie forme all’evento ed è paragonabile ad una scena cinematografica.
.
Questa particolare impressione è evidenziata anche dalla forma del dipinto, rettangolare e lunga, che lo fa apparire come un fregio.







In verità non si vedono manifestazioni forti di dolore tranne quella del vecchio incurvato che regge il catafalco.
.
La dolorosa scena contrasta in modo evidente con i colori del mare, della natura, dei vestiti e dei volti dei personaggi.
.
Questo contrasto però ci dice che il pittore vuol donarci una visione dell’evento come di un fatto naturale benché amaro.







Ricordiamo che all’epoca, fine ‘800, la mortalità infantile in Italia era ancora molto, molto frequente.
.
Un altro aspetto infine risalta agli occhi.

Il dipinto, essendo molto lungo, ci mostra precise scene di gruppi di persone che possono essere viste anche come dipinti a sé stanti.







Il dipinto fu replicato quasi identico dall’autore 4 anni dopo (“Il morticino”).
.
L’amico D’annunzio, abruzzese come lui, colpito dal dipinto lo apprezzò a tal punto da dedicargli i versi che seguono:


“Stagna l’azzurra caldura (…)
Vien per la spiaggia lento il funereo
corteo seguendo croce e cadavere:
sol qualche risucchio di fiotto,
qualche singhiozzo di strozza umana
a tratti a tratti rompe il silenzio
greve (…)
Dietro la croce, dietro il cadavere,
con litanie lunghe, allontanasi,
va va va la pia carovana
sotto la tragica luce immensa.”

da Canto Novo, 1882







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Francesco Paolo Michetti – Autoritratto (Tocco da Casauria 4.8.1851 – Francavilla al Mare 5.3.1929)





UNA DONNA MITICA.. ELEONORA DUSE – Breve ricordo dell’attrice “per antonomasia” anche con immagini e video   Leave a comment

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Eleonora Duse ritratta da Vittorio Corcos

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Ci sono persone che per la loro forte personalità,
la loro arte, la loro avventurosa vita, o altro,
diventano personaggi leggendari.



UNA DONNA MITICA: ELEONORA DUSE

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(Vigevano 3.10.1858 – Pittsburgh 21.4.1924)



Penso che tutti noi, almeno per sentito dire,
sappiamo qualcosa di questo vero e proprio mito
del Teatro Italiano che ha cavalcato le scene
nell'800 e nei primi anni del '900
(quindi più di un secolo fa).






E' ancor oggi considerata
l'Attrice per antonomasia
avendo recitato con grande successo
in tantissimi teatri di tutto il mondo.






Sappiamo anche che sognava una famiglia
e/o un rapporto che durasse tutta la vita,
ma ebbe invece
sempre storie complicate, 
amori liberi di vario genere
e più volte visse il dolore dell’abbandono.




.

Tra i suoi tanti e… diversi… amori
spicca quello che riempì migliaia di pagine
dei giornali dell'epoca,
quello con Gabriele D'Annunzio.





Il loro amore,  difficile e complicato,
fu però davvero esplosivo e molto passionale.

Lui scompariva spesso,
preso com'era nel turbine di una vita senza freni,
benché baciata dal genio poetico e letterario,
mentre lei, grazie alla forte personalità,
gli teneva testa e non stava certo solo ad aspettarlo.





.

Questo interessantissimo video, con una scena
del film muto “Cenere” del 1916,
ci consente di conoscer meglio, e dal vero,
questa grande “star” ante litteram…
nonché lo stile della recitazione dell'epoca.








Ciao da Tony Kospan




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I N S I E M E
Ripped Note 

 





 
 

La luna – Eccola nelle poesie.. nell’arte.. negli aforismi.. nelle canzoni e non solo   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA LUNA IN POESIA ARTE AFORISMI E CANZONI 
a cura di Tony Kospan
 

 

 


gif 640 luna in rotazione

 

La luna, nostra notturna compagna nel ciel,
è forse, e senza forse, da sempre il corpo celeste più amato
tanto è vero che sono numerosissime le poesie a lei dedicate. 
 

Certo… dopo la conquista della Luna,
essa ha sì perso un po’ del suo fascino 
ma è rimasta nell’immaginario collettivo dell’Umanità
l’astro dell’amore e la bianca culla dei nostri sogni.


 

 


 

 
In ogni caso nulla potrà modificare la constatazione
che il nostro satellite è stato per millenni l’ispiratore
di poeti, scrittori, pittori, musicisti, sognatori
e… innamorati.
 
 Una sublime riflessione sul nostro satellite
può però magicamente racchiudersi
in questi fantastici versi 
dell’immenso Giacomo nazionale
tratti da una delle sua mitiche poesie.



Harold Slott Moller – Luce della luna




Che fai tu Luna, in ciel?
dimmi, che fai, silenziosa Luna?
Giacomo Leopardi


 
 
 
 
 
 
 
 

Prima di passar alle poesie, come di consueto,
ecco alcuni aforismi sulla bianca amica
della notte
che meglio di ogni discorso ce ne parlano
in modo soprattutto simbolico e figurato.
 
 
 

 
 
 
La luna è come la libertà: sta in cielo e in fondo al pozzo.
Antonio Delfini
 
 

La luna è l’anima,
è il nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni.
La terra è la realtà,
il luogo in cui lottare con i rimpianti e le delusioni.
Romano Battaglia
 
 
Ognuno di noi è una luna:
ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro.
Mark Twain
 
 
Un sognatore è uno che può solo trovare la sua strada al chiaro di luna,
e la sua punizione è che scorge l’alba prima del resto del mondo.
Oscar Wilde
 
 
 

E’ tutta colpa della luna,
quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti.
William Shakespeare
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Le poesie prescelte stavolta partono dalla divertente
(ma anche saggia) filastrocca di Rodari,
e proseguono poi per i versi, quasi delle pennellate,
del grande D’Annunzio, con le pene di Tagore
e la languida magia di Baudelaire per terminare infine 
con una vera e propria saga poetica di Lorca.
 
 
Come sempre sarà bello leggere sul tema poesie vostre, o di altri,
ma anche commenti riflessioni, o tutto quel che vi va di esprimere sul tema
.

 

 

 



 
 
E la Luna bussò

 
Joan Mirò – Il cane che abbaia alla luna

 
 
SULLA LUNA 
Gianni Rodari
 
Sulla Luna, per piacere,
non mandate un generale:
ne farebbe una caserma
con la tromba e il caporale.
Non mandateci un banchiere
sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte
per mostrarlo a pagamento.
Non mandateci un ministro
col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie
i lunatici crateri.
Ha da essere un poeta
sulla Luna ad allunare:
con la testa nella Luna
lui da un pezzo ci sa stare…
A sognar i più bei sogni
è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile
anche quando è disperato.
Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla Luna e sulla Terra
fate largo ai sognatori!
 
 

Non voglio mica la luna

Luna – Marc Chagall

 

 

O FALCE DI LUNA CALANTE 
G. D’Annunzio
 
O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia a ‘l tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie
di fiori di flutti da ‘l bosco
esalano a ‘l mare: non canto, non grido,
non suono pe ‘l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme.
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia a ‘l tuo mite chiarore qua giù!
 
 
 
Tintarella di Luna

Gürbüz Doğan Ekşioğlu – Luna

 
 
 
AL CHIAR DI LUNA 
R. Tagore
 
Calma, calma questo cuore agitato,
tu, notte tranquilla di luna piena.
Troppe gravi preoccupazioni,
più e più volte
gravano sul mio cuore.
Versa tenere lacrime
Sopra brucianti pene.
Con i tuoi raggi argentati,
portatori di sogno e di magia,
morbidi come petali di loto,
o notte, vieni, accarezza
tutto il mio essere
e fammi dimenticare
tutte le mie pene.
 
 

 Moonlight Shadows

Samuel Palmer Cornfield – Al chiaro di luna

 
 
 
TRISTEZZA DELLA LUNA 
Charles Baudelaire
 
Questa sera la luna sogna più languidamente;
come una bella donna che su tanti cuscini
con mano distratta e leggera
prima d’addormirsi carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente,
si abbandona a lunghi smarrimenti,
girando gli occhi sulle visioni bianche
che salgono nell’azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso,
ella lascia cadere su questa terra una lagrima furtiva,
un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano
questa pallida lagrima dai riflessi iridati
come un frammento d’opale, e la nasconde
nel suo cuore agli sguardi del sole.

 
 
 
Le 12 lune 
 
René Magritte – La voce del sangue – 1961

 
 
 
ROMANZA DELLA LUNA – LUNA
Garcia Lorca
 
La luna venne alla fucina
col suo sellino di nardi.
Il bambino la guarda, guarda.
Il bambino la sta guardando.
Nell’aria commossa
la luna muove le sue braccia
e mostra, lubrica e pura,
i suoi seni di stagno duro.
Fuggi luna, luna, luna.
Se venissero i gitani
farebbero col tuo cuore
collane e bianchi anelli.
Bambino, lasciami ballare.
Quando verranno i gitani,
ti troveranno nell’incudine
con gli occhietti chiusi.
Fuggi, luna, luna, luna
che già sento i loro cavalli.
Bambino lasciami, non calpestare
il mio biancore inamidato.
Il cavaliere s’avvicina
suonando il tamburo del piano.
nella fucina il bambino
ha gli occhi chiusi.
Per l’uliveto venivano,
bronzo e sogno, i gitani.
le teste alzate
e gli occhi socchiusi.
Come canta il gufo,
ah, come canta sull’albero!
Nel cielo va luna
con un bimbo per mano.
Nella fucina piangono,
gridano, i gitani.
Il vento la veglia, veglia.
Il vento la sta vegliando.
 

* A Conchita García Lorca – 1924
da Romancero gitano – Trad. di Carlo Bo
 
 
 
 

 
 

 
 



Felici e sognanti notti per tutti
al… chiaro di luna.

Orso Tony

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