Archivio per 21 Maggio 2011

LA VIE EN ROSE – CANZONE POESIA SIMBOLO DELL’AMORE ROMANTICO   2 comments







Questa è una delle canzoni più belle e più note di tutti i tempi…
nonché la canzone simbolo dell’amore romantico…

La “vita in rosaper noi italiani
ha lo stesso significato che ha per i francesi
soprattutto nell’espressione
Vedere la vita in rosa”.
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(Parigi 19.12.1915 – Grasse 10.10.1963)



LA VIE EN ROSE…

LA STORIA.. LA POESIA L’ATMOSFERA E… LA CANZONE



La Piaf stessa scrisse il testo con il titolo però
Les choses en rose (Le cose in rosa),
e chiese al maestro Robert Chauvigny di musicarlo.
.
Però egli si rifiutò essendo il brano, secondo lui,
senza alcun valore e mai vi fu errore così clamoroso.

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Lei si rivolse allora al pianista Louiguy (Louis Gugliemi)
che la musicò, cambiandole anche il titolo in
La vie en rose
.
La canzone divenne ben presto un successo mondiale…
e dirò di più… un successo che non è mai tramontato.
.
Dove poteva nascere una canzone così se non a Parigi?

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Siamo nel 1945…
l’anno in cui termina la seconda guerra mondiale…
e Parigi è stata appena liberata dagli anglo-americani.












Ricordiamo per un attimo quei giorni…





1945 – Primavera a Parigi



1945 – Primavera a Parigi
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Torniamo quindi alla nostra canzone ed ecco
il poetico testo… in italiano.



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IL TESTO

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Occhi che fanno abbassare i miei
Un ridere che si perde nella sua bocca
Ecco il ritratto senza ritocchi
Dell’uomo al quale appartengo
Quando mi prende fra le braccia
Mi parla a bassa voce
Vedo la vita tutta rosa
Mi dice parole d’amore
Parole di tutti i giorni,
E sento che qualcosa
E’ entrato nel mio cuore,
Una parte di felicità
Di cui conosco la causa
E’ lui per
Me, io per lui nella vita
Me l’ha detto, l’ha giurato sulla sua vita,
E fin dal momento in cui lo scorgo da lontano
Allora sento in me, il cuore che batte…
Notti d’amore senza fine
Una gran felicità che si fa largo
I fastidi, i dolori si cancellano
Felice, felice da morire

.
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Ascoltiamola in una prima versione

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e poi in questo video d’epoca, per chi lo preferisce,

possiamo invece ammirarla nella sua interpretazione

ed assaporare insieme l’atmosfera di quegli anni.

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CIAO DA TONY KOSPAN

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UN PENSIERO SULLA NATURA CHE CONDIVIDO   Leave a comment

 
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UN PENSIERO DI IVANHOV SULLA NATURA
CHE CONDIVIDO…
 
 

 

 

La Natura è viva e intelligente.
 
Ebbene, la maggioranza degli esseri umani agisce nei suoi confronti come se fosse morta o stupida, ed è per tale ragione che in loro la vita non vibra più tanto intensamente e potentemente: a poco a poco, essi paralizzano tutte le facoltà di conoscere, di comprendere e di sentire che Dio ha dato loro.

Quando si ritiene che né le pietre né le piante né l’acqua né l’aria né il sole siano vivi, perché cercare di entrare in comunicazione con loro?
 
Questo è già quindi un modo per smussare le proprie facoltà di percezione, e facendolo, ci si limita.
 
Se invece credete che la Natura sia viva e intelligente, farete degli sforzi per comprendere il suo linguaggio e riuscirete a trovare in voi stessi dei mezzi d’espressione per rivolgervi a Lei.
 
Omraam Ivanhov
 
 
 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

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IN FACEBOOK UN… SALOTTINO… CULTURALE…
PSICHE E SOGNO
 
 

Pubblicato 21 Maggio 2011 da tonykospan21 in Senza categoria

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L’ATTESA DELL’ESTATE IN POESIA E…   9 comments

 
 
 
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L'ATTESA DELL'ESTATE IN POESIA E…
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
Siamo ancora in Primavera anche se sembra scoppiata l’Estate…
 
In realtà siamo ancora in attesa della vera
Stagione del Sole…
 
 
 
 
Sì perché l’Estate è la stagione meta… traguardo…
culmine… delle nostre speranze… dei nostri sogni…
del nostro bisogno di staccare la spina… dal tran tran dell’anno…
 
Ed infatti è anche la stagione regina delle ferie…
delle vacanze… dei viaggi… della leggerezza nel vestire
che ci porta naturalmente a sentirci più leggeri e liberi nell’animo…
 
 
 
 
 
 
 
Doveva esser proprio innamoratissimo di questa stagione
Ennio Flaiano se così ne parlava…
 
 
«Non c'è che una stagione: l'estate.
Tanto bella che le altre le girano attorno.
L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca,
la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.»
 
 
 
 
 
 
 
E’ dunque all’attesa… alle promesse… al sogno dell’Estate
che dedichiamo le poesie di questa domenica…
e come sempre mi piacerebbe leggere quelle che,
sul tema, amate voi… qui…
o nel club di Amici di Penna PSICHE E SOGNO

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L'ESTATE VIEN CANTANDO
A. Silvio Novaro
 
E l'estate vien cantando,
vien cantando alla tua porta.
sai tu dirmi che ti porta?
Un cestel di bionde pèsche
vellutate, appena tocche;
e ciliege lustre e fresche
ben divise a mazzi e a ciocche.
 
 
 
 
 
 
L'ESTATE DI MAGGIO
Lara Ganarin
 
Sussurri vicini e lontani di vento
sembrano fruscianti
bisbigli di fuggevoli fate
e grilli e cicale
forse folletti ed elfi sono
nascosti
in quella selva intricata
di folli pensieri notturni.
Li sento danzare leggiadri
su soffuse e pacate arie
che spesso fuggono
al mio udito
nascondendosi
all'ombra di un sogno d'estate
non ancora qui.
Si rincorrono, cadono, si rialzano
in un turbinio
di rugiada che vela
fili d'erba nascosti
dal velluto della notte.
Poi scappano impauriti
dalla grande falce
che rischiara
gli ancora verdi
campi di spighe
e il suo bagliore
mi porta il ricordo
del tremule mormorio del grano
già maturo.
Era l'estate di maggio
con le sue ombre lunghe
nel tramonto di un giorno,
azzurro ormai sbiadito,
avvolto
dalla notte nascente.

 

 
 
 
VIOLA
Giovanni Papini
 
Viola vestita di limpido giallo,
che festa, che amore a un tratto scoprirti
venire innanzi con grazia di ballo
di tra i ginepri e l'odore dei mirti!
La ricca estate si filtra e si dora
sopra il tuo piccolo volto rotondo;
ad ogni moto dell'iride mora
bevi nel riso la gioia del mondo.
Par che la terra rifatta stamani
più generosa, più fresca di ieri
voglia specchiarsi negli occhi silvani
tuoi, risplendenti di casti Il pensieri.
Al tuo venire volante s'allieta
questo mio cuore e con Dio si rimpacia,
l'arida bocca del padre poeta
torna a pregare allor quando ti bacia.
 
 

 
 
SOGNO D’ESTATE
Alfonso Gatto
 
Trapeli un po’ di verde
il limone, il sifone,
il piccolo portone
della pensione,
trapeli il blu,
anche tu
vestita col tuo nudo rosa,
ogni cosa amorosa.
Amore è amore
liscio alla sua foce.
Un’ alpe zuccherina,
l’amore è brina.
Che sogno averti vicina
notturna, fresca, sottovoce.
 
 

Monet
 
 
SARA' ESTATE
Emily Dickinson
 
Sarà Estate – finalmente.
Signore – con ombrellini –
Signori a zonzo – con Bastoni da passeggio –
E Bambine – con Bambole –
Coloreranno il pallido paesaggio –
Come fossero uno splendente Mazzo di fiori –
Sebbene sommerso, nel Pario –
Il Villaggio giaccia – oggi –
I Lillà – curvati dai molti anni –
Si piegheranno sotto il purpureo peso –
Le Api – non disdegneranno la melodia –
Che i loro Antenati – ronzarono –
La Rosa Selvatica
– diventerà rossa nella Terra palustre –
L'Aster – sulla Collina
Il suo perenne aspetto – fisserà –
E si Assicureranno le Genziane
– collari di pizzo –
Finché l'Estate ripiegherà il suo miracolo –
Come le Donne – ripiegano – le loro Gonne –
O i Preti – ripongono i Simboli –
Quando il Sacramento – è terminato –

 
 
 
Spiaggia, mare, sole, buona cucina, un amore di vacanza a RiccioneSpiaggia, mare, sole, buona cucina, un amore di vacanza a RiccioneSpiaggia, mare, sole, buona cucina, un amore di vacanza a Riccione
 
 
 
Che il sogno di una bella estate si avveri per noi tutti…
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

IL CORALLO – MITO NATURA STORIA ARTE   5 comments

 

 

 

 

 

IL CORALLO

 

 

 

MITO STORIA NATURA ARTE

 

 

 

 

IL MITO

 

L’origine del corallo è stata per secoli avvolta nella leggenda:
Ovidio nelle “Metamorfosi” e Plinio il vecchio nella “Naturalis historia” riconoscono al corallo la stessa genesi mitica;

Il sangue che continuò a gocciolare dalla testa recisa della gorgone Medusa, si trasformò in corallo.

 

 

NATURA

 

Il suo colore caldo e vivo, l’origine marina, la sua natura ambigua devono aver fortemente impressionato i primi popoli del bacino del Mediterraneo che hanno così iniziato a lavorarlo e a farlo conoscere in tutto il mondo.

Il corallo propriamente detto è un celenterato ottocorallo dell’ordine dei gorgonacei, caratterizzato da uno scheletro calcareo ramificato, colorato più o meno intensamente di rosso, per la presenza di sali di ferro, e ricoperto da uno strato di tessuto molle denominato sarcosoma.

 

 

 

 

Nel sarcosoma si osservano molti polipi provvisti di otto tentacoli ramificati e contrattili,
molte piccole spicole calcaree, rosse e un fitto reticolo di canali che collegano i singoli
polipi.

I coralli si riproducono per mezzo di piccole larve ciliate, natanti e vermiformi che, trascinate dalle correnti, si fissano alle pietre, dove ciascuna dà origine ai un primo individuo (oozoite), che per gemmazione da origine a una colonia.

 

 

 

 

STORIA

 

Il corallo sembra aver esercitato il proprio fascino sui popoli sin dai tempi più remoti:
i ritrovamenti d’età preistorica ne confermano un utilizzo per la produzione di oggetti ornamentali o comunque dei beni di lusso.

Il mondo romano, che fa ampio uso del corallo, preferisce al prodotto lavorato destinato ad ornamenti e realizzazioni complesse, manufatti più semplici. Il mondo medievale adotta invece il corallo con grande ampiezza e varietà, non soltanto in contesti artistici, ma anche economici e spirituali.

Difatti, nel medioevo, il corallo appare legato a due principali sfere d’uso:
una religiosa ed una alchemico-farmacologica.

Il Rinascimento registra il radicarsi di una lavorazione del corallo in senso plastico e figurativo, legata in modo particolare alla realizzazione di soggetti sacri. A partire dagli ultimi decenni di questo secolo, Napoli e poi soprattutto Torre del Greco assumono il ruolo di guida sia nella pesca che nella realizzazione di prodotti in corallo.

 

 

 

 

A partire dal 1870 Torre del Greco si afferma come il maggior centro produttivo mondiale nel settore del corallo. Dopo la prima guerra mondiale, grazie ad una nuova concezione di gioiello, il corallo entra a pieno titolo nell’altissima gioielleria;

 

 

 

 

dopo il secondo conflitto mondiale, si registra una ripresa dei flussi commerciali legati al corallo, e le aziende di Torre del Greco, altamente specializzate, tornano a dominare il panorama mondiale.

 

 

LA CAPITALE DEL CORALLO

 

 

 

Torre del Greco è unanimemente riconosciuta come tale.

La pesca del corallo è stata esercitata dai Torresi da tempi remoti ed i I loro guadagni erano tali che che Ferdinando IV di Borbone chiamò la città “spugna d’oro” del suo regno.

 

 

 

 

Del ‘500 i Torresi si spinsero nel mare della Corsica e della Sardegna e nel '600 avevano una flotta di centinaia di barche ed alla fine del '700 si spinsero verso le coste africane.

La città ospita due musei dedicati al corallo: uno storico all'interno dell' “Istituto d'arte di stato” e l'altro più piccolo

 

 

 

 

L'arte del corallo viene insegnata e tramandata dall'antica Scuola d'incisione e lavorazione del corallo annessa all'omonimo Museo.

Nel suo territorio sono tantissime le aziende di ogni dimensione che lo lavorano e l'esportano in ogni parte d'Italia e del mondo.

 

 

 

 

TONY KOSPAN

 

 

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Il vero salotto culturale di Fb
 
 
 

 

T’AMO – P. ELUARD – FELICE SABATO IN POESIA E…   7 comments

 

 

 

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Forse attendo invano, ma spero in un
“mi manchi”
che mi accarezzi l'anima.
Gustave Flaubert
 
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T'AMO
Paul Éluard

T'amo per tutte le donne che non ho conosciuto
t'amo per tutte le stagioni che non ho vissuto
per l'odore d'altomare e l'odore del pane fresco
per la neve che si scioglie per i primi fiori
per gli animali puri che l'uomo non spaventa
t'amo per parlare
t'amo per tutte le donne che non amo
sei tu stessa a riflettermi io mi vedo così poco
senza di te non vedo che un deserto
tra il passato e il presente
ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore
non ho potuto rompere il muro del mio specchio
ho dovuto imparare parola per parola la vita
come si dimentica
t'amo per la tua saggezza che non è la mia
per la salute
t'amo contro tutto quello che ci illude
per questo cuore immortale che io non posseggo
tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
tu sei il sole forte che mi inebria
quando sono sicuro di me..

 

 

 

 

 

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da Tony Kospan

 

 

 

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