Archivio per la categoria ‘SALUTE BENESSERE PSICOLOGIA GINNASTICA’
Un’interessante riflessione sul modo migliore di vivere
mi appare questa riflessione.
L’autore è Daniele Morelli… uno psicologo di Pesaro.
La vita non è mai come la vogliamo, a volte è buona, a volte è aspra, a volte è crudele e a volte diventa così insopportabile da volerla chiudere come un libro che hai iniziato a leggere ma già dall’inizio non ti piace.
Così si fa un grave errore perché non si sa mai cosa c’è nella pagina successiva.
Per poter vivere al meglio devi capire che sei tu lo scrittore della tua vita, tu la scriverai la pagina successiva, tu deciderai se questo libro finirà bene o male.
La vita è come un diario tutto da scrivere, non importa se fai degli sbagli; tutto può migliorare.
Può capitare che vediate una vita “migliore” della vostra e che la vogliate imitare ma la vita migliore e quella che vi costruite da soli, senza copiare da altri.
Molti di voi diranno che hanno tanti problemi che non si risolveranno mai; proprio così si rovina una vita.
Uno scrittore sa sempre come risolvere la storia, sa che alla fine la storia avrà un lieto fine e che il protagonista vincerà la sfida che la vita gli ha messo davanti.
La vita è tutta una sfida, se riuscirai a vincere avrai pure tu un lieto fine.
Continua a vivere con il sorriso stampato sul viso e vedrai che gli altri cercheranno di copiare da te.
Vivi la tua vita!
…
Daniele Morelli – Psicologo
Cosa ne pensate?
Tony Kospan
Testo dal web – Impaginazione T.K.
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Tutti noi abbiamo sentito parlare dei bioritmi.
Ma cosa sono? Cosa significano?
Questo articolo ci aiuta a conoscerli
ed a vivere meglio cercando di rispettar.. i nostri.
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Gli orari del corpo:
i segreti della cronobiologia
Claudia Bortolato
La vita quotidiana? Un’estenuante corsa contro il tempo.
Tutto sembra sfuggire come se seguisse un moto proprio fatto di velocità, velocità e ancora velocità.
Così, l’orologio è diventato il nuovo padre padrone, detta ritmi forsennati in nome dell’efficienza e del diktat “fare più cose possibili”.
Tutto questo è risaputo e sperimentato un po’ da tutti, come è risaputo che gli affanni contro il tempo, l’essere sempre in azione (spesso contro la propria volontà), il non rispettare il naturale bisogno che ha l’organismo di avvicendamento tra attività e passività, azione e riposo, producono stress, ansia, tensione cronica, insonnia e altre manifestazioni più o meno patologiche.
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Cosa si potrebbe fare per riprendere contatto con una dimensione più umana del tempo, per gestire in modo più consono e, perché no, produttivo in termini di benessere, i ritmi della vita?
La cosa più naturale sarebbe imparare a fermarsi ogni tanto, per dedicarsi non solo al “fare”, ma anche al “non fare”, a quella giusta dose di ozio, o di gioco, inteso pure come cura dei propri hobby, che ricaricano e ritemprano.
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Ma non solo. Si potrebbero seguire le indicazioni fornite dalla Cronobiologia, una branca relativamente nuova della medicina, che valuta il funzionamento del corpo, dell’organismo, in rapporto al tempo. «è assodato che negli organismi viventi diversi fenomeni fisiologici, come la fluttuazione della temperatura corporea, le variazioni della pressione arteriosa, la produzione di ormoni, si ripetono periodicamente, ovvero a intervalli di tempo prevedibili. La cronobiologia si occupa proprio dello studio di queste, e di altre periodicità dell’organismo», sottolinea Francesco Portaluppi, ricercatore cronobiologo dell’Università di Ferrara.
«Tutto dipende dall’interazione tra l’ambiente, l’alternarsi della luce e del buio, e l’orologio biologico, che si trova nel nucleo soprachiasmatico, alla base del cervello, ed è dotato di suoi precisi ritmi».
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A muovere le lancette dell’orologio biologico, però, non sono solo le condizioni ambientali esterne, soprattutto il ritmo luce buio, ma anche i programmi iscritti nel patrimonio genetico di ciascuno.
Per questo alcune persone sono mattutine categoria alla quale appartengono
le cosiddette “allodole“
e altre serotine i cosiddetti “gufi“.
Fonte Kataweb
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Questa teoria dei bioritmi,
ormai universalmente accettata dalla psicologia,
divide quindi il mondo in 2 grandi categorie.
ALLODOLE E GUFI
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Le allodole sono le persone che vanno a letto presto,
si alzano presto e sono presto in forma,
ma la sera crollano.
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I gufi sono coloro che vanno a letto molto tardi,
si alzano (se possono) tardi
e sono in gran forma solo dal pomeriggio in poi.
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E tu a quale categoria appartieni?
–
Orso Tony
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Non so perché… ma penso proprio
che la cosa mi riguardi un po’… ah ah
In ogni caso però sono delle regole utilissime
per chi ha superato gli “anta”!
LE VENTICINQUE REGOLE D’ORO PER PREVENIRE L’INVECCHIAMENTO
1.
Fare esercizio fisico con regolarità secondo le proprie forze (una buona passeggiata quotidiana migliora la circolazione sanguigna ed evita tanti malanni)
2.
Osservare un equilibrato regime alimentare, tenendo conto che il fabbisogno energetico varia secondo l’attività svolta.
3.
Nutrirsi bene al mattino e ridurre il pasto serale.
4.
Usare con moderazione il sale da cucina. Lo stesso vale per bevande alcoliche.
5.
Ricorrere ai medicinali solo e quando necessario e nelle dosi delle prescrizioni del medico
6.
Ricordarsi che il letto è il peggior nemico di chi vuole sentirsi in forma.
7.
Curare oltre al proprio aspetto esteriore anche il proprio comportamento.
8.
Coltivare e migliorare il senso dell’umorismo.

9.
Dedicare tempo a libri piacevoli. Talvolta è utile una lettura ad alta voce.
10.
Avere sempre qualcosa da sbrigare in casa e fuori.
11.
Interessare la propria intelligenza a conoscere, riflettere, discutere, scrivere.
12.
Rendersi conto che l’avanzare degli anni non pregiudica affatto l’efficienza: molti “grandi” (da Chaplin a Einstein e a Picasso) lo dimostrano.
13.
Apprezzare la compagnia dei più giovani dando loro la possibilità del dialogo e del sorriso.
14.
Condividere con i giovani l’esperienza accumulata nella vita, senza essere sentenziosi o moraleggianti nei loro confronti.
15.
Dedicarsi al raccoglimento interiore, inteso possibilmente come fiducioso abbandono a Dio
16.
Far tesoro di tutti i ricordi, ma essere sempre ottimisti.

17.
Mantenere sempre la gioia di vivere interessandosi alle cose e agli altri, godere di tutto.
18.
Temperare le speranze e le illusioni con la saggezza e il conforto della fede.
19.
Dare ogni tanto sfogo alle proprie emozioni, magari esprimendole con la scrittura.
20.
Cercare compagnie serene. Evitare le persone volgari e quelle aggressive: opprimono lo spirito.
21.
Affrontare il futuro armati di coraggio e serenità. Non tormentarsi mai con immagini oscure e infondate paure.
22.
Agire sempre con determinazione, senza cercare il conforto ad ogni costo.
23.
Ricordarsi che non solo le gioie, ma anche i dolori aiutano a crescere.
24.
Essere consapevoli che il dolore, di qualsiasi natura esso sia brucia il corpo, ma purifica, illumina la mente e fortifica il cuore.
25.
Tener presente che da quest’anno…è proibito invecchiare!

(Tratte dal libro “Saper invecchiare” di Frate Indovino – Web – Impagin. T.K.)

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FACCIAMO PACE CON LA CIOCCOLATA
(ma chi mai è stato in guerra?)
E CON NOI STESSI

Bisogna nutrirsi con piacere!
Basta diete, stop ai cibi light, no ai sensi di colpa: mangiare deve essere un piacere e si deve imparare di nuovo a nutrirsi ascoltando il proprio corpo.
E’ la tesi dello psichiatra francese, Gerard Apfeldorfer, specialista dei disturbi del comportamento alimentare, secondo il quale è proprio con il mangiare soli e ‘light’ che si diventa obesi o malati:
”Invece di stare a sentire i nutrizionisti sarebbe meglio ascoltare le nostre sensazioni e si avrebbero più chance di mangiare quello di cui si ha bisogno”, spiega Apfeldorfer, autore, tra gli altri di ‘Mangio dunque sono’, “Anoressia, bulimia, obesità”, e di un nuovo libro ‘Mangiare in pace’ (‘Manger en paix’).

”Nutrirsi è diventato un’ossessione.
La dietetica ci ha resi pazzi: influenzata dal puritanesimo americano ci dice che dobbiamo scegliere cose buone per il corpo ma senza provare troppo piacere.
La dietetica vorrebbe farci mangiare soli, in modo scientifico, seguendo delle regole ”, ha spiegato in un intervista al settimanale Elle, Apfeldorfer.
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”Il fatto è che noi siamo latini.
Per noi un pasto è amore, una storia, delle ricette, un momento per stare insieme e soprattutto un piacere”, ha aggiunto.
Secondo l’autore ”quello che è buono per il nostro gusto fa bene alla salute”.
“Voler dimagrire o restare magri mangiando cibi alleggeriti è la più grande follia della nostra epoca: si incolpa il cibo di essere nutriente.
Ci viene proposto di svuotare gli alimenti delle loro calorie. E’ così che si spinge alla bulimia”.

Inoltre ”il senso di colpa nel mangiare quello che ci piace ci impedisce di ascoltare il proprio corpo”, ha spiegato lo psichiatra.
Il risultato è che sette donne su dieci non sanno più riconoscere la loro sensazione di fame o sazietà .

”Fate pace con la cioccolata”, è il consiglio di Apfeldorfer, per il quale riconciliarsi con se stessi e il proprio corpo è il primo passo per imparare a mangiare.
”Se vi nutrite con piacere e in base alla vostra fame il vostro peso resta stabile e si stabilizza secondo il vostro equilibrio”, ha concluso l’autore per il quale ”non dobbiamo mai privarci degli alimenti che ci piacciono!”.
Da TGCOM – Impagin. T.K.

Piccola mia nota…
Ma non sarà una bella scusa per pulirci la coscienza e fregarcene della dieta?
Comunque… grazie sempre cara cioccolata perché ci addolcisci la vita.

CIAO DA TONY KOSPAN
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE LA TUA PAGINA FB!
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PERSA LA FIDUCIA? GUARDARE AVANTI!
ECCO L’INTERESSANTE RIFLESSIONE DI ALBERONI
CHE PUO’ AIUTARCI A STAR MEGLIO.

COSA FARE QUANDO PERDIAMO LA FIDUCIA IN NOI STESSI?
Francesco Alberoni
Borgonovo Val Tidone 31 dicembre 1929
Noi non possiamo darci valore da soli.
Ce lo danno gli altri fin da bambini amandoci, apprezzandoci, dicendoci bravo.
In realtà non possiamo dare valore a nulla perché sono gli altri che, con il loro comportamento o le loro parole, ci dicono cosa è buono o cattivo, cosa è desiderabile.
Se prendete due fratellini e mettete davanti a loro un qualsiasi oggetto, non appena uno lo prende in mano, l’altro lo vuole anche lui.
Ha imparato a desiderarlo dal primo.
Esiste poi, in ogni essere umano, una spinta interiore a creare, ad agire, a costruire, cioè a oggettivare tutto ciò che sente e pensa.
C’è chi suona uno strumento musicale, chi apre una pizzeria, chi diventa insegnante, chi scrive libri e chi costruisce grattacieli.
Sono tutte oggettivazioni del suo spirito: l’uomo si realizza in ciò che fa.
Ma quando abbiamo creato una nostra opera, abbiamo anche bisogno di vederla riconosciuta, apprezzata dagli altri.
Il musicista la sua musica, l’architetto la sua costruzione, lo scienziato la sua ricerca.
Perché nessuno può dirsi bravo da solo.
Possiamo costruire, realizzare, fare cose stupende ma, per sapere che valgono, per sapere che abbiamo meritato, bisogna che qualcuno ce lo dica.
Il bisogno di riconoscimento non è vanità.
Che cosa avviene allora quando una persona ha dedicato anni e anni a costruire qualcosa di stupendo per la sua comunità, il suo Paese, e non solo nessuno l’apprezza, ma la ostacola e gliela distrugge?
Come può conservare la fiducia in se stessa, trovare la forza di vivere e creare?
La risposta è una sola: devi ricominciare da capo.
Allontanarti dal vecchio mondo, andare in esilio, affrontare la solitudine.
E vedere nuova gente, quella che non hai mai frequentato, quella che non conoscevi che non capivi e di cui magari diffidavi.
Avere nuove esperienze, fino a che non cambi interiormente, fino a che non ti importa più nulla di ciò che è accaduto e scopri nuovi piaceri e nuovi interessi.
Finché non ritrovi il gusto di ridere e non torni a vedere il mondo con l’occhio ingenuo, fresco del bambino.
Allora ti accorgi che non hai poi perso molto, che ci sono altri modi di vivere ed altre cose da fare e da inventare.
Certo è una cosa più facile da fare da giovani e che diventa sempre più difficile da vecchi perché si diventa schiavi delle proprie abitudini e del passato.
Ma è l’unica salvezza.
Chi si ferma a guardare indietro diventa una statua di sale
come è successo – ci racconta la Bibbia – alla moglie di Lot.
Francesco Alberoni
Cosa ne pensate?
CIAO DA TONY KOSPAN

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LA SANA ALIMENTAZIONE ALLUNGA DAVVERO LA VITA?
SI’!
(ma con i dovuti accorgimenti)
Ecco le regole che garantiscono
longevità, pelle liscia, dimagrimento senza rinunce,
evacuazione regolare e pancia piatta
Il consumo di pasti a basso contenuto calorico e ricchi di fibre è in grado di rallentare l’invecchiamento del cuore e del cervello
e di prolungare il corso della vita del nostro organismo, anche del 50%.
Lo dice la scienza dell’alimentazione.

Il miglior metodo è variare, seguendo queste semplici ma fondamentali regole di base:
consumare cibi ricchi di fibre
privilegiare gli alimenti integrali a quelli raffinati
“cambiare” ogni giorno tipo e qualità dei nutrimenti
bere tanta acqua minerale
andare in bagno regolarmente, aiutandosi se necessario con appositi integratori e non con lassativi o purganti
inserire sempre nel menù giornaliero verdura a volontà (cruda e cotta) e frutta di stagione
mangiare con calma e lentamente, masticando bene ogni boccone
evitare di guardare la televisione mentre si consumano i pasti
preferire i grassi di origine vegetale (come l’olio extravergine d’oliva) rispetto a quelli di origine animale (burro, strutto e derivati)
non saltare la prima colazione
fare sempre uno spuntino a metà mattina
e un altro a metà pomeriggio (meglio se accompagnati da una mini porzione di frutta o verdura ricca di fibra)
avere, quindi, cinque contatti quotidiani con il cibo (mattina, merenda a metà mattina, pranzo, merenda a metà pomeriggio, cena)
privilegiare il consumo di pesce rispetto a quello di carne
scegliere, comunque, carne bianca e magra (tacchino, pollo e vitello)
evitare cibi in scatola
limitare il consumo di sale
praticare attività fisica, anche leggera
ritagliarsi spazi per hobby o riposo
passeggiare spesso nella natura, respirando a pieni polmoni, lontani da smog e traffico
stare lontani il più possibile dallo stress
eliminare o ridurre il consumo di alcolici.

La nostra dieta mediterranea,
unita a una regolare attività fisica,
è la soluzione ottimale per mantenersi in forma e in salute.

L’alimentazione deve essere bilanciata e ricca dei nutrienti contenuti in
cereali integrali, ortaggi, legumi, pesce, verdura cotta e cruda,
frutta, frullati, latticini magri, acqua e carboidrati complessi
(pasta, riso, e pane, meglio se integrali),
che riducono anche la pressione sanguigna,
grazie alla presenza di aminoacidi, magnesio,
triptofano (precursore della serotonina) e fibre.

Basta con le diete improvvisate che possono causare gravi malattie e accelerare l’invecchiamento dell’organismo!
E per ottenere i migliori benefici dalla dieta quotidiana dobbiamo inoltre evitare le calorie “vuote”, prive cioè di vitamine e sali minerali:
stop dunque ad alcolici, merendine preconfezionate, snack, pizzette, grissini e tramezzini.
Non serve a nulla mangiare metà hamburger o mezzo pacchetto di patatine fritte,
né bere mezza lattina di una delle tante bevande zuccherate in commercio.
Meglio preferire cibi naturali e meno processati come verdure, cereali integrali, legumi, pesce, olio extravergine di oliva e frutta,
rispetto ai cibi industriali raffinati e particolarmente elaborati.
Non facciamoci ingannare dalla pizza al trancio:
molto meglio una semplice marinara con sopra verdure alla griglia.
Una dieta ricca di frutta, verdura e cibi integrali fa parte di uno stile di vita sano,
che previene l’insorgere o l’aumento della stipsi e le malattie croniche collegate.
Mangiare meno e meglio, dunque, favorisce la longevità, aiutandoci ad invecchiare in salute.

Dott.ssa Elsa Emilienne Anne Niola
TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K. –
CIAO DA TONY KOSPAN
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Siamo nei primi anni successivi alla seconda guerra mondiale e precisamente nel 1952.
Un esponente dell’antica nobiltà partenopea dal nome lunghissimo, il Principe Francesco Saverio Gaspare Melchiorre Baldassarre Caravita di Sirignano, ma noto a tutti come Pupetto che allora era molto in vista nell’élite italiana (pilota di auto da corsa, pianista, imprenditore – di insuccesso – , amico di Tomasi di Lampedusa etc) era in giro nella Costiera Sorrentina con un amico, il nobile francese Conte Fred Chandon de Briailles a sua volta uomo di mondo, di alta cucina ed alta enologia (Moet Chandon).
Principe Caravita di Sirignano
Ad un certo punto i due si fermano ad una trattoria della Marina di Nerano (paesino in fondo alla costiera sorrentina).
Aspettando di cenare i 2 stavano discutendo di gastronomia quando il francese lanciò una provocazione:
“Insomma, la cucina italiana è ottima, niente da dire, ma bisogna ammettere una cosa: in un modo o nell’altro finite sempre a mangiare spaghetti al pomodoro!”.
Conte Fred Chandon de Briailles
Calò un evidente e generale silenzio nella trattoria.
Il Principe era però più imbarazzato per la possibile reazione della titolare della trattoria che per sé.
Nerano
Ma la signora non lo era affatto e chiamò Pupetto in cucina.
Dopo una ventina di minuti uscirono con un piatto, sì di spaghetti, ma con le zucchine (e non solo)!
Era un piatto così elegante, originale e saporito che parlava da solo e lasciò il francese a bocca aperta.
Era nato in quel momento uno dei piatti più famosi della gastronomia italiana… gli spaghetti alla Nerano.
Chi fosse interessato alla ricetta me la chieda, la metterò nei commenti.
Tony Kospan
F I N E
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Questo studio afferma che se il nostro l’umore è… nero
la migliore cura è soprattutto la… luce.
UMORE NERO?
CON LA LUCE RITROVI L’OTTIMISMO
Giornate più corte, uggiose, buio e umore ai minimi storici.
Riecco l’approssimarsi dell’inverno con il suo fastidioso carico di malesseri e disturbi: mancanza di energia, basso desiderio sessuale, sonnolenza, difficoltà di risveglio mattutino, aumento dell’appetito e predilezione per dolciumi o pasta, riduzione della produttività e tendenza al ritiro sociale.
In una parola SAD, dalla definizione medica statunitense, ovvero Seasonal Affective Disorder (disturbo dell’umore ad andamento stagionale).
La causa principale?
Mancanza o drastica riduzione della luce solare.
Il tono dell’umore sembra diminuire quanto più ci si allontana dall’equatore per cui possiamo trovare un maggior numero di persone più tristi nelle regioni nordiche che nelle regioni meridionali e parimenti un maggior buonumore d’estate che d’inverno. Inoltre vari esperimenti hanno evidenziato pure variazioni dell’umore e dell’efficienza personale in persone che vivono per gran parte della giornata in ambienti illuminati artificialmente, dove per lo più le lampade convenzionali riproducendo solo una parte delle lunghezze d’onda della luce naturale, possono costituire uno stimolo stressante per l’organismo.
Per poter parlare di SAD, tuttavia la National Mental Health Association ha stabilito che i sintomi devono essersi presentati negli ultimi due anni in assenza di episodi di depressione dovuti ad altri motivi, oppure devono essere notevolmente più evidenti. Il malessere deve presentarsi inoltre nella stagione invernale o con l’accorciarsi delle giornate. Pronunciarsi sulla diagnosi, comunque, può essere solo compito del medico o dello psicologo. I sintomi lamentati possono essere, infatti, collegati a diversi altri malesseri e malattie. Saranno i medici a decidere riguardo alla assunzione di farmaci.

Per tutti comunque gli esperti consigliano una vera e propria terapia della luce, l’unica cura che può risultare utile in ogni caso.
Se la luce solare non sempre è a disposizione, ci sono lampade specifiche in grado di emettere una luce simile a quella del sole. E’ la light therapy, una cura a base di luce, conosciuta e usata nei paesi nordici, e successivamente negli Stati Uniti, fin dagli anni ‘80, a solo da un paio d’anni approdata in Italia. Dove però sono ancora pochissimi i centri che la applicano. Niente a che vedere naturalmente con le lampade abbronzanti a raggi Uva.
La lampada del buonumore è un apparecchio con uno schermo rettangolare, circa 40 centimetri per 30, che emette una luce bianchissima e brillante, come il riflesso del sole sulla neve, a 10.000 lux (il lux è l’unità di misura dell’intensità luminosa: per avere un termine di paragone, la luce di una giornata di sole estiva è 200.000 lux, 15.500 lux quella di un giorno di maggio, 3.000 lux la luce serale). Basta sedersi davanti alla lampada, a un metro di distanza, ogni mattina per mezz’ora, per una decina di giorni consecutivi, per ritrovare l’energia e l’allegria dell’estate. Non importa guardarla fissa, è necessario però non avere schermi davanti agli occhi, per esempio occhiali da sole.

In mancanza di una lampada, il cui costo è elevatissimo, ecco invece qualche consiglio per rendere la giornata più “luminosa”: se si lavora in ufficio, è utile lasciare le tende aperte e sedersi, quando possibile, nelle vicinanze della finestra, in modo da poter guardare fuori ogni tanto e lasciare che la luce solare raggiunga gli occhi.
Uno studio ha provato che un’ora di luce solare di inverno ha l’efficacia di due ore e mezza di luce artificiale.
Se fa troppo freddo all’esterno, scegliere, per la pausa, un posto dove la luce solare può entrare e rimanerci per un po’.
Il nostro organismo riceve infatti l’intera gamma delle onde luminose attraverso la pelle e attraverso gli occhi.
Le radiazioni che penetrano attraverso gli occhi vengono trasformate in impulsi elettrici e trasmessi tramite il nervo ottico al cervello.
Quando gli impulsi raggiungono l’ipotalamo si assiste ad un incremento della serotonina, neurotrasmettitore deputato, tra l’altro, al controllo del tono dell’umore, mentre a livello dell’epifisi inibiscono la produzione di melatonina, un ormone sensibile al ciclo luce-buio.
Pur riconoscendo che il meccanismo dell’azione della luce sul cervello è scientificamente ancora poco conosciuto, l’evidenza clinica riscontra una significativa alterazione del tono dell’umore in presenza della variazione della quantità di luce a cui la persona è esposta.”
DA TG COM – IMPAGIN. T.K.
In verità penso che, pur condividendo l’assunto, non serva affatto un apparecchio ma semmai dobbiamo star di più all’aria aperta… soprattutto in autunno ed in inverno… rubando più luce possibile.
Pertanto sono assolutamente per la cura della.. luce naturale… naturalissima.
Lo sanno bene i popoli scandinavi che, quando c’è il sole (da loro molto raramente), vanno tutti all’aperto e si lasciano “baciare” per ore ed ore dalla luce.

Ciao da Tony Kospan
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LE CILIEGIE… SALUTE A TAVOLA!
Le ciliegie sono uno dei frutti più amati, con meno calorie e con un numero incredibile di benefici.
Mangiamole per il nostro piacere e per la nostra salute quando è la loro stagione cioè nel periodo di maggio e giugno.
Del resto una ciliegia tira l’altra per la nostra gola certo ma anche per il nostro benessere e la nostra salute.
PROPRIETA’ E BENEFICI
Sono una vera miniera di vitamine A, C e quelle del gruppo B.
Donano poi un ottimo apporto di sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, potassio e zolfo ed altri.
Inoltre contengono la melatonina, nota sostanza che favorisce il sonno, e diversi antiossidanti che combattono l’invecchiamento delle cellule provocato dai radicali liberi.
Hanno poi qualità depurative che aiutano il fegato ma hanno anche un effetto diuretico e leggermente lassativo.
La notevole presenza di sali minerali, vitamine ed altre sostanze utili all’organismo dona all’organismo una bella carica di energia e quindi le ciliegie sono molto indicate in caso di stress e stanchezza .
La presenza del levulosio, uno zucchero ammesso anche ai diabetici, le rende utilizzabili anche da chi soffre di diabete ma, in relazione al tipo ed alla gravità del diabete il consiglio è quello di consultare il proprio medico.
IL SUCCO DI CILIEGIE
E’ una bevanda energetica ottima per chi pratica sport ma anche antinfiammatoria ma anche benefica per il cuore grazie agli antiossidanti.
Infine le ciliegie per la notevole presenza di potassio danno una mano ad abbassare la pressione sanguigna ed a ridurre l’eccesso di sodio.
LE CALORIE
Le ciliegie, nonostante la ricchezza delle loro proprietà, sono un frutto poco calorico (solo 40 su 100 gr.).
LE CILIEGIE IN CUCINA E.. NON SOLO
Il loro uso più classico è nella preparazione di conserve, sciroppi, liquori, frutta sciroppata, gelati, yogurt e dolci vari.
Ma sono utili anche fuori dalla cucina in quanto la polpa di questi frutti può esser usata per maschere di bellezza.
CONTROINDICAZIONI
Sono pochissime.
Un uso esagerato può avere un leggero effetto lassativo.
Sono sconsigliate ovviamente a chi è allergico alle ciliegie.
Chiedere comunque sempre un consiglio al proprio medico
soprattutto se se ne vogliono mangiare in grande quantità.
FINE
FONTI: VARI SITI WEB
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L’obesità è una patologia in aumento nel mondo occidentale.
In Italia il 10% dei bambini è obeso. Tale percentuale è tra le più alte in Europa.
La prevenzione è fondamentale.
Occorre però un forte rapporto di continuità con i pasti che i bambini consumano in famiglia.
L’obesità va affrontata con un medico attraverso una dieta controllata
e modificando comportamenti alimentari sbagliati.
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L’ideale non è curare l’obesità, ma prevenirla attraverso un sano rapporto con il cibo
e praticando movimento fisico e sport.
Recuperare, inoltre, comportamenti e abitudini alimentari più sane.
Botero
LE 7 REGOLE D’ORO
1. non saltare mai la colazione
2. evitare gli snack, le bevande zuccherate e non mangiare fuori pasto
3. fare sport e attività motoria
4. mangiare ad ogni pasto frutta e verdura (cotta o cruda) in abbondante quantità
5. assaggiare anche cibi sconosciuti
6. masticare lentamente
7. aumentare il consumo di fibra (legumi e cereali integrali)

La Danza ed il ballo sono utili
come prevenzione e cura dell’obesità…
e non solo.
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Permettiamoci dunque un… tango
anche se solo virtuale.
(Tango di Julio Iglesias)



Botero
L’attività fisica è indispensabile per la salute sia fisica che psichica di una persona.
Tenere sempre ferma la nostra automobile significa che, prima o poi, quando la useremo, non partirà.
La stessa cosa accade al nostro organismo.
Tenerlo in movimento significa non farlo “spegnere”.
Sempre più persone si rivolgono al ballo sia per tenersi in movimento sia per avere occasioni di socializzazione e di divertimento.
Non è necessario essere giovani per ballare e questo induce persone di tutte le età a coltivare questa passione facendo sport senza quasi accorgersene.
Fisicamente il ballo apporta numerosissimi benefici: riduce la pressione arteriosa e protegge dalle malattie cardiovascolari; riduce il colesterolo e i trigliceridi; previene l’obesità e il diabete; combatte le malattie dell’invecchiamento; aumenta la forza muscolare delle gambe con tutti i benefici che ne traggono muscoli e vasi sanguigni.
A livello psicologico, poi, ha un effetto fortemente terapeutico.
Tango, liscio, valzer, balli sudamericani e africani ed anche la danza del ventre sono diventati un modo per stare meglio, uno spazio in cui occuparsi di se stessi senza affaticare troppo il fisico, ma salvaguardandolo in ogni caso.

Botero
Testi, con modifiche, ed immagini da vari siti web – impaginazione Orso Tony
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