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IL DIALOGO D’AMORE – Eccolo nelle poesie.. nei dipinti.. negli aforismi e nelle canzoni   Leave a comment


 
 
 
Tranquillo Cremona

 
 
Cari amici che, come me,
avete un debole per il mondo della poesia,
torniamo dopo un po’ al tema dell’amore
visto però da una particolare angolazione.

 
Stavolta il tema infatti è… il dialogo d’amore… 
attraverso il quale fluiscono
le emozioni… i desideri… le gioie…
ma anche i dolori… i rimpianti… gli addii… etc…
tra innamorati.

 
 
 

Frederic Soulacroix

 
 
 
 
IL DIALOGO IN AMORE…
IN POESIA ARTE AFORISMI E CANZONI… (1)
 
a cura di Tony Kospan
 
 
 
Dunque parleremo del dialogo in amore
che può aver però le forme e le modalità più diverse
perché chi ama, oltre alle parole, utilizza anche
gesti, sguardi, carezze, sorrisi e, perfino… silenzi.

  
E’ infine da notare anche che
le espressioni, le paroline, i nomignoli
che si usano nei dialoghi intimi, com’è noto,
apparirebbero ad orecchie estranee
del tutto assurde, surreali e… molto divertenti.


 
 
 

Brent Lynch

 
 
Ma come affrontare questo tema in poesia?

Beh la risposta è semplice… attraverso poesie
che hanno contenuti e/o forme di tipo dialogante
ma prima leggiamo sul tema alcuni aforismi.
 
 
 
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Niente è più brutto di una parola d’amore
pronunciata freddamente da una bocca annoiata. 
Nagib Mahfuz 
 

Amare è donare tutto se stesso senza nulla chiedere;
amare è non dire mai – mi devi…- 
A. De Saint-Exupéry
 

I litigi degli amanti rinnovano l’amore. 
Terenzio
 
 
L’amore immaturo dice: “Ti amo perché ho bisogno di te”.
L’amore maturo dice: “Ho bisogno di te perché ti amo.» 
E. Fromm


L’amore è… non sapere di cosa si sta parlando. 
Lucy van Pelt

 
 
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Quelle che seguono dunque
sono le poesie scelte stavolta
e come sempre mi piacerebbe leggere
quelle che sul tema amate voi.

 

fre bia poucemusicAnimata Sappi amore mio 

Arthur Saron Sarnoff


 
 
 
LEGGO 
G. A. Bécquer
 
Come un libro aperto
leggo nel fondo dei tuoi occhi.
Perchè la bocca sorride
se gli occhi la smentiscono?
Piangi.
Non vergognarti
di confessare che mi amasti.
Piangi.
Nessuno vede.
Guarda.
Io sono un uomo,
eppure piango.

 
 
 
fre bia pouce    musicAnimataLa nostra relazione
Josephine Wall

 
 
LE PAROLE DEL CIELO 
Mikis Theodorakis
 
Dimmi le parole del cielo
ed io ti darò il bacio dell’amore.
Resta lì, nuda come il mare
e lasciami guardare  i tuoi occhi
nei quali io sogno.
Devo volar via come una colomba,
partire in viaggio con il tuo ricordo,
oltre le nuvole
oltre gli oceani d’argento.
Dimmi le parole del cuore
e avrò ali per volare come in sogno.
Resta lì, nuda come il mare
e lasciami guardare i tuoi occhi
nei quali io sogno.
Devo volar via come una colomba,
partire in viaggio con il tuo ricordo,
oltre le nuvole,
oltre gli oceani d’argento.
 
 
fre bia pouce   musicAnimata Volami nel cuore

Nigel Van Wieck


 
 
LA MASCHERA 
William Butler Yeats
  “Tògli quella maschera d’oro ardente
con gli occhi di smeraldo”.
“Oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
benché non freddi”.
“Volevo solo scoprire
quel che c’è da scoprire,
Amore o inganno”.
“Fu la maschera ad attrarre la tua mente
e poi a farti battere il cuore,
non quel che c’è dietro”.
“Ma io debbo indagare per sapere
se tu mi sia nemica”.
“Oh no, mio caro,
lascia andar tutto questo;
che importa, purché ci sia fuoco
In te, in me?”
 
 
fre bia pouce   musicAnimata  La voce del silenzio

Tranquillo Cremona

 
 

STANZE PER MUSICA
 
George Gordon Byron
 
Non c’è figlia della Bellezza
d’un incanto simile al tuo;
come musica sulle acque
la tua voce è dolce per me.
Quando, come se avesse posa
l’oceano ammaliato a quel suono,
scintillano calme le onde,
placati i venti sembrano sognare.
Ela luna di mezzanotte
tesse una trama lucente sul mare
che lieve solleva il suo petto
come un fanciullo addormentato.
Così l’anima a te s’inchina
per ascoltare ed adorarti,
con emozione profonda e soave
come d’estate l’onda dell’oceano.

 
 
 
fre bia pouce musicAnimata   La canzone delle domande consuete


Renoir


 
 
PARLAMI AMORE MIO 
Tagore
  
Parlami, amore mio!
Dimmi a parole quello che hai cantato.
La notte è buia.
Le stelle si nascondono tra le nuvole.
Il vento soffia tra le foglie.
Scioglierò i miei capelli.
Il mio mantello azzurro mi avvolgerà
come la notte. Stringerò la tua testa
al mio petto; nella dolce solitudine
sospirerò sul tuo cuore.
Socchiuderò i miei occhi e ascolterò.
Non ti guarderò il viso.
Quando le tue parole cesseranno,
staremo fermi e in silenzio.
Solo gli alberi bisbiglieranno nell’oscurità.
La notte impallidirà.
Spunterà l’aurora.
Ci guarderemo negli occhi
per l’ultima volta e andremo ognuno
per la sua strada.
Parlami, amore mio!
Dimmi a parole quello che hai cantato.
 
 
 

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Auguro a tutti
felici e poetici… “dialoghi” d’amore.

orsotony





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Frecce2039





Emile Friant

 

 

“Per coloro che si amano” – Piccola ma “grande” poesia di Andrèe Chedid   Leave a comment


 
 
 
 
 
 
 
Questa, a mio parere è una fantastica poesia,
quasi una preghiera,  
che ci racconta, in pochi versi,  
come deve evolvere la storia  di un amore vero
e lo fa con immagini semplici ma incisive.







 
 
Le metafore, quasi delle pennellate,
hanno l’intento di dar a noi tutti
consigli al fine di mantener puro ed intatto,
superando le subdole trappole della vita,
un vero sentimento d’amore.






Questa poesia l’ “incontrai” tempo fa
nella trasmissione notturna di Rai2/Rai3
INCONSCIO E MAGIA – PSICHE
di Gabriele La Porta… ormai scomparsa…
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
PER COLORO CHE SI AMANO
Andrèe Chedid*
 
 
Che tra le loro mani, il fiume si meravigli
Che tra le loro labbra, i respiri siano stellati.
E prodiga la brezza al loro accordo.
Che parlino lo stesso linguaggio.
Che partano e poi si sveglino.
Che soprattutto veglino
Le trappole son tese.
Fin dentro al loro cuore.
 
 
  
  
 
 
Dante Gabriel Rossetti – Paolo e Francesca



 

*Andrèe Chedid:  Cairo 20 marzo 1920 – Parigi 06.02. 2011 
è stata una poetessa egiziana naturalizzata francese.






Andrèe Chedid

 
 
 
 

CIAO DA TONY KOSPAN



angiol 126
Frecce (51)








BOTTICELLI – Fascino supremo dell’arte rinascimentale e trionfo delle allegorie – Biografia e capolavori     Leave a comment

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La nascita di Venere
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Sandro Botticelli, ma il suo vero nome era Sandro Filipepi,
è stato uno degli artisti più emblematici del Rinascimento.

Alcune sue opere non è difficile definirle fantastiche,
soprattutto quelle, ancor oggi ammiratissime,
del cd. “Primo Periodo Mediceo“.




La calunnia



BOTTICELLI
ARTISTA GENIALE DEL RINASCIMENTO
LA FAMA.. L’OBLIO E LA RISCOPERTA
a cura di Tony Kospan







Buona parte del fascino delle sue opere
nasce anche dalla constatazione che egli ha inteso,
attraverso l’affascinante bellezza dei suoi dipinti,
anche donarci dei messaggi, culturali e non solo,
grazie ad allegorie più o meno nascoste.

E’ considerato il pittore più vicino
agli ideali neoplatonici molto “sentiti”
negli ambienti intellettuali ed artistici dell’epoca.






Eppure, anche se vi sembrerà incredibile,
le sue opere,
nonostante la loro stupefacente bellezza,
erano quasi completamente sconosciute
fin quasi alla fine dell’ ottocento,
forse (o soprattutto?)
per il giudizio freddino del Vasari.








Poi grazie alla loro riscoperta nell’800
da parte del critico inglese John Ruskin,
e per l’innamoramento dei Preraffaelliti,
il loro successo non è più tramontato
ed ancor oggi i suoi dipinti sono amatissimi nel web.




 
Firenze 1.3.1445 – Firenze 17.5.1510 (Autoritratto)


BREVE BIOGRAFIA.

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Fin da piccolo iniziò a frequentare la bottega del Pollaiolo
che gli instillò il senso della pennellata elegante
che sarà una delle sue più belle caratteristiche.

A 25 anni si stacca dal maestro ed inizia la sua carriera
che subito appare di successo dato che riceve incarichi importanti
come quello di realizzare il ritratto di Giuliano de’ Medici.



Giuliano de’ Medici (partic.)



Grazie a questi lavori viene preso a benvolere
dalla grande famiglia fiorentina
che fu, in questo periodo (1478 e segg.),
la grande committente di suoi dipinti
come le mitiche “Primavera” e “Nascita di Venere“.




Nascita di Venere



In entrambe le opere su citate è presente Simonetta Vespucci
la donna più bella del Rinascimento
amata da Giuliano de’ Medici e dipinta più volte dal Botticelli



Simonetta Vespucci




Entrambe vengono chieste al Botticelli per “tirar su” lo spirito
di un rampollo mediceo, Lorenzo di Pierfrancesco, affetto
da disturbi mentali che potremmo definire depressivi ed infatti
entrambe queste opere avranno quale prima sistemazione
Villa del Castello dove questi abitava.



fre bia pouce(clicca qui giù se desideri conoscere i segreti della mitica Primavera)
Primavera



Entrambe queste opere rivelano anche lo spirito libero,
curioso, colto ed estroverso
del Botticelli insieme al suo amore per le allegorie.




Botticelli – Madonna dei 6 angeli



Chiamato a Roma, su consiglio di Lorenzo il Magnifico
è poi incaricato di affrescare 3 episodi biblici
nella Cappella Sistina 
“Prove di Mosè”, “Prove di Cristo”
e “La Punizione di Qorah, Dtham e Abiram”.




fre bia pouce(clicca qui giù se desideri conoscerne i segreti di Marte e Venere)
Marte e Venere – 1483



Dagli anni ’90 in poi, a seguito della cacciata dei Medici,
cambia il suo stile, 
quasi certamente per l’influenza
della severa predicazione del Savonarola
contemporaneamente ad una sua forte crisi spirituale.




Sant’Agostino nello studio




Alla fine del ‘400 dipinge 100 pergamene
sui vari temi della Divina Commedia
commissionategli da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici
cugino di Lorenzo il Magnifico e suo amico.



Divina Commedia – La voragine infernale




Abbandona allora il tratto elegante e figurativo
per riavvicinarsi con estremo misticismo alla pittura medievale
dipingendo figure più filiformi e chiaroscuri più densi.




 
Madonna della melagrana
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Tra i più noti dipinti di questo periodo possiamo elencare 
“La calunnia”, “Natività mistica”, e “Compianto sul Cristo morto”.




Tondo Raczynski – 1477


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La sua fama però ormai inizia a declinare inesorabilmente 
mentre nel cielo dell’arte fiorentina trionfa Leonardo 
e si fa largo prepotentemente il genio di Michelangelo.


Muore povero e solo nel 1510, a Firenze, dopo grave malattia.



F I N E




– COPYRIGHT TONY KOSPAN

– VIETATA LA COPIA INTEGRALE SENZA RIPORTARE IN MODO CHIARO AUTORE E BLOG





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PER LE NOVITA’ DEL BLOG
Frecce (174)
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Tamara de Lempicka.. regina dell’Art Deco – Breve ricordo ed alcuni capolavori   Leave a comment

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Risultato immagine




Un’artista dallo stile unico, raffinato, affascinante ed inconfondibile,

ed una donna dalla vita avventurosa e libera.




Tamara de Lempicka – Autoritratto sulla Bugatti




TAMARA DE LEMPICKA
LA VITA… L’ARTISTA
Tony Kospan




Il vestito rosso



BREVE BIOGRAFIA


Nata in Polonia in una famiglia agiata (ma complicata)
fin da giovanissima mostra un carattere curioso ed intraprendente
con frequenti viaggi per l’Europa e grande interesse per l’arte.

A San Pietroburgo in casa di una zia conobbe
l’avvocato Tadeusz Łempicki che sposò nel 1916.




(Varsavia 16.5.1898 – Cuernavaca 18.3.1980)



Nel corso della rivoluzione russa
grazie al suo impegno ed alle sue conoscenze
riuscì a liberare il marito che era stato arrestato dai bolscevichi.

Vista la situazione russa tutta la famiglia si trasferì
a Parigi dove, nel 1920, nacque sua figlia Kizette.
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Con Dalì


 
Qui iniziò un corso di pittura vero e proprio
presso l’Académie Ranson.

Ben presto s’innamorò dello stile dell’Art Déco interpretandolo
però in un modo tutto suo e con assoluta originalità.






Nel 1922 ci fu la sua prima mostra e ben presto divenne famosa.

Nel corso dei suoi tanti viaggi fu anche ospite di Gabriele D’Annunzio
ma rifiutò sempre le sue insistenti avances.

Con lo scoppio della II Guerra Mondiale si trasferì negli USA
col 2° marito (il barone Raoul Kuffner de Diószegh).



Tamara de Lempicka – Arlette Boucard



Le opere “americane” tendenti all’astrattismo, a cui si era avvicinata,
però non ebbero lo stesso successo che avevano avuto quelle precedenti
al punto che non volle più mostrarle.

Morì il 18 marzo 1980 in Messico dove si era trasferita da poco
e le sue ceneri furono disperse, secondo il suo desiderio,
sul vulcano Popocatepetl.



Tamara de Lempicka – Ragazza che dorme – 1935




LO STILE

Le sue opere, pur nel solco della corrente dell’Art Déco,
appaiono originalissime ed uniche 
per il suo stile pittorico affascinante ed inconfondibile…

Lei percepisce e rielabora nei suoi dipinti
la vita e le mode del suo tempo con fantasia e maestria
ma non senza rigore formale.



POST VARI ARTE E NON CLASSIFIC,
Tamara de Lempicka – Ritratto del marchese D’Afflitto – 1925



Numerosi sono poi i ritratti dedicati a personaggi
della sua epoca.

Le sue opere affrontano con chiarezza,
ma senza volgarità, 
anche il tema dell’amore tra donne
(si è sempre affermata bisessuale).






I soggetti ritratti da lei si stagliano vivi, vigorosi,
quasi capaci di crear soggezione, 
tanto forte e tanto nitida
appare l’immagine, quasi un trompe-l’oeil.

Lei affermava di non voler copiare nessuno
e di voler avere uno stile tutto suo.



Il bacio



Possiamo dire che c’è riuscita in pieno
se le sue opere sono ancor oggi ammirate dappertutto
e vanno per la maggiore anche nel web.







F I N E





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Frecce (174)

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“Santa Margherita” di A. Carracci dipinto molto amato da Caravaggio – Conosciamolo e vediamo perché   Leave a comment






Ci sono opere che rappresentano una vera e proprio cesura rispetto a quelle del passato e che rappresentano una vera “rivoluzione stilistica e/o di contenuti…
come ad  esempio le opere del Masaccio che danno inizio al Rinascimento con la prospettiva (e non solo) rispetto a quelle, piene di eccessi decorativi e artificiali, dello stile precedente.



LA RIVOLUZIONARIA “SANTA MARGHERITA” 
DI ANNIBALE CARRACCI
NASCOSTA IN UNA CHIESETTA ROMANA






Quella di cui parlerò ora in verità è davvero poco nota… ma che sia stata molto significativa nel senso suindicato ce lo dice non un critico o uno storico ma un pittore mitico… ed addirittura contemporaneo dell’autore.

L’opera di Annibale Carracci non si trova in un famoso museo ma in una chiesetta dove fu collocata nel 1599, Santa Caterina dei Funari, che fu ricostruita nel ‘500 in un piccolo rione romano e che spesso ora è pure chiusa.







Non appena il dipinto fu esposto accorsero molti romani, artisti e non, per vederla in quanto appariva come una vera grande novità rispetto all’ormai tramontante manierismo romano.

Alle forme stentoree, rigide ma coperte da broccati e stoffe dai colori sgargianti qui si opponeva un corpo… vero, vitale e reale… che sembrava essere in connessione diretta con lo spettatore.






Santa Margherita, pur con il diadema, la palma del martirio, il libro in mano e col piede sinistro che schiaccia il demonio raffigurato nella forma di un drago e dunque con tutti i crismi dell’iconografia classica, appare tuttavia come una giovane donna del cinquecento che se ne sta morbidamente appoggiata ad un antico e sbreccato piedistallo nello splendido paesaggio agreste romano che appare essere molto di più di una semplice cornice della scena.

Tutto quel che vediamo in Santa Margherita e nell’ambiente intorno a lei non appare astratto ma ci riporta al mondo reale di quell’epoca.






Dunque l’eucaristico motto inciso sull’antico piedistallo “Sursum corda” ovvero “In alto i cuori” non sembra solo diretto alla cura delle anime ma anche a tirar su i nostri cuori reali e palpitanti.

Come ho accennato su questa “rivoluzione” fu intuita subito dai contemporanei come ci riferisce qualche decennio dopo Giovan Pietro Bellori:
– Collocato il quadro sull’altare per la novità vi concorsero li pittori, e tra li vari discorsi loro, Michel Angelo da Caravaggio dopo essersi fermato lungamente a riguardarlo, si rivolse, e disse: “mi rallegro che al mio tempo veggo pure un pittore” – .






Dunque il grande Caravaggio, che da poco era arrivato a Roma e lì non aveva ancora dipinto alcuna opera pubblica, era rimasto entusiasta del dipinto ed in fondo, conoscendo il realismo dei suoi personaggi ed i suoi chiaroscuri, egli non poteva non rilevare ed apprezzare la sorprendente novità.

Narrava un allievo del Carracci che, ancora molti anni dopo, Caravaggio, parlando di questa opera “ci moriva sopra”.






Ecco quindi come nell’arte spesso nascono opere che sono rivelatrici un’avvenuta evoluzione stilistica e di contenuti e talvolta ciò accade in modo assolutamente evidente e documentato come in questo caso.

Tony Kospan




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IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE
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Festeggiamo tutte le mamme con poesie, dipinti, aforismi, canzoni e non solo   Leave a comment

 
 
 
 

Eastman Johnson

 

 
 
 
Non potevo non dedicare il tema, poetico e non solo,
di questa domenica… alla festa della mamma
e lo faccio con immenso piacere.

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Chi può aver maggior importanza, nella nostra vita,
dell’essere che ci ha generato?

 
 
 
 
 
 
 
 

LA MAMMA NELLE POESIE… NEGLI AFORISMI…
NELL’ARTE E NELLE CANZONI
a cura di Tony Kospan

 
 
Certo, è vero, ci sono madri e madri
ma in ogni caso la vita umana (e non solo)
si è perpetuata (almeno finora) grazie alla maternità.

 
 
 
 
 
 
 

 
Ed inoltre la madre, con le sue cure fin dalla nascita,
rappresenta, in genere,
il fondamento stesso del nostro esser… persone.


Prima di passare alle poesie
leggiamo alcuni aforismi di grandi autori,
che meglio di mille parole,
affrontano questo universale tema.

 
 
 
 




Sempre una madre aspetta il ritorno di suo figlio
sia se questi se n’è andato in un paese vicino
o in uno molto lontano
Joseph Roth
 
 
La mamma ed io avevamo i nostri miti,
i nostri linguaggi segreti,
i nostri scherzi rituali….
In pubblico avevamo le nostre intese:
bastava un’occhiata!
Jean Paul Sartre
 
 
Mi strinsi al fianco della mamma
ed ancora sentii addosso i suoi bei capelli
come l’ala di un angelo-pensavo,
e fui davvero felice!
Charles Dickens
 
 
Esistono mamme che baciano
e mamme che sgridano,
ma si tratta comunque di amore,
e la maggior parte delle mamme
bacia e sgrida contemporaneamente.
Pearl S. Buck
 
 
Le verità che contano, i grandi principi,
alla fine, restano due o tre.
Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
Enzo Biagi


 
 
 
 



E’ dunque con i versi che seguono
che vi/mi auguro una domenica felice
o con la mamma, o con il pensiero della mamma,
o con il ricordo e la nostalgia della mamma,
o con le mogli/compagne mamme dei nostri figli.
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Come sempre mi piacerebbe leggere le poesie,
vostre…o di altri autori sul tema.

 
 
 
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fre bia pouce  music+121 (Mamma – Bocelli)
Paul Serusier
 
 
 

UNA MANO SULLA PORTA 
K. Nakagawa 


Quando sto zitto arriva mia madre.
Sta sola mia madre nella stanza di là.
E io solo e zitto nella stanza di qua.
Mia madre si alza
e arriva di quando in quando.
Con una mano sulla porta
cerca di leggere il mio cuore:
io zitto mi lascio leggere.
Intanto mi nascono affetti e le sorrido:
“Che sei venuta a fare?”.
Ma so bene perché viene da me.
Dopo aver scambiato con me due, tre parole,
mia madre se ne va.
E io penso a tutti gli uomini:
noi viviamo sostenendoci l’un l’altro.
E’ come reggersi colle mani
sulle spalle di chi è accanto.
Si ha bisogno perfino delle persone
che danno fastidio.
Chi sa se mia madre non pensa a questo
quando viene e mi guarda
con la mano appoggiata sulla porta.
 
 
 

fre bia pouce music+121(Mamma Maria – Ricchi e poveri)
William S. Kendall
 
 
 

IO BEN SO 
Rudyard Kipling
 
Se morissi impiccato sopra il colle,
o madre mia,
io bene so chi sempre mi amerebbe,
o madre mia!
Se morissi gettato in fondo al mare,
o madre mia,
io bene so chi sempre piangerebbe,
o madre mia!
E se l’anima mia fosse dannata,
so chi, pregando, allor mi salverebbe,
o madre mia!
 
 
 

fre bia pouce music+121 (Madre dolcissima – Zucchero)
Alfred Stevens – Madre con i suoi figli – 1887

 
 
 
MATERNITA’ 
Tagore
 
Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo
e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,
nella vita di mia madre,
tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso,
l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro
del mondo nelle mie esili braccia?
 
 
 

fre bia pouce music+121 (Viva la Mamma – Bennato)
George Dunlop

 
 
 
LA PAROLA PIU’ BELLA 
Gibran
 
La parola più bella
sulle labbra del genere umano è “Madre”,
e la più bella invocazione è “Madre mia”.
E’ la fonte dell’amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre.
La stella Sole è madre della terra
e le dà il suo nutrimento di calore;
non lascia mai l’universo nella sera
finché non abbia coricato la terra
al suolo del mare e al canto melodioso
di uccelli e acque correnti.
E questa terra è madre degli alberi e dei fiori.
Li produce, li alleva, e li svezza.
Alberi e fiori diventano
madri tenere dei loro grandi frutti e semi.
La parola “madre” è nascosta nel cuore
e sale alle labbra
nei momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore della rosa
e si mescola
all’aria chiara e nell’aria nuvolosa.

 
 
 

fre bia pouce music+121  (Ciao Mamma – Jovanotti)
 Harry Roseland – Madre e figlio



 

MIA MADRE
Edmondo De Amicis

 
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.






di ieri, di oggi e di domani… 

ed un dolcissimo pensiero a quelle

che vivono ormai solo nei nostri ricordi.

Orso Tony


 
 
 
 
 
 
 
 
 

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LA MAMMA NELL’ARTE – Capolavori dedicati alla maternità nei secoli – II PARTE    2 comments



Frederick Leighton – Madre e figlia




Proseguiamo questa carrellata dedicata ad altri dipinti,

di autori molto noti e di altri meno noti,

ma a mio parere comunque significativi,

senza alcuna pretesa però di poter neanche lontanamente

esaurire un tema che è stato forse (o senza forse)

il più amato… dagli artisti di ogni epoca.








LA MAMMA NELL’ARTE
II PARTE




P. E. Calderon




Charles Baugniet




W. S. Kendall




Van Gogh – Il padre di famiglia è in mare




William-Adolphe Bouguereau





Giacomo Balla – Affetti – 1910




Klimt




Hugues Merle




Le Brun – Autoritratto dell’artista con la figlia




J. B. Francisco – Il bambino malato -1893




S. B. Halle




Jesse Smith



Tamara de Lempicka




Xi Pan




Orazio Gentileschi




Vincenzo Irolli




Vincenzo Boldini




William-Adolphe Bouguereau – Sguardo materno




Ricerca e impaginazione T.K.




Chi desidera vedere la I PARTE del post,
incentrata soprattutto sulle stupende opere
di Mary Cassat, Renoir, Picasso e A. Toulmouche,
può cliccare qui giù.
fre bia pouce




Ciao da Tony Kospan
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Dante Gabriel Rossetti.. artista italo-inglese ispiratore dei Preraffaelliti – Ricordo e dipinti   Leave a comment





Dante Gabriel Rossetti è stato
l’ispiratore 
ed il principale esponente dei 
Preraffaelliti.

 
 

 
 
 


DANTE GABRIEL ROSSETTI ED I PRERAFFAELLITI
a cura di Tony Kospan
 

 
 
2 PAROLE SULLA CORRENTE ARTISTICA
 
 

La Confraternita dei Preraffaelliti
è stata una corrente artistica inglese
nata nel settembre del 1848.
  
Suoi esponenti principali furono
Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Ford Madox Brown,
John Everett Millais, William Morris, Edward Burne-Jones
ed in seguito John William Waterhouse.

 
 
 
Proserpina – Rossetti (Jane Burden)
 
 

La nascita della corrente avvenne
in opposizione al dominante accademismo dell’epoca
e contro le rigidità del Vittorianesimo.
 
 Il loro obiettivo era
il ritorno alla natura ed alla spontaneità,
che individuavano nell’arte italiana del ‘400,
e cioè… prima di Raffaello.
 
Da questo nacque il nome.

 
 

Rossetti – Collage di 3 dipinti con tema Dante e Paolo e Francesca




Erano artisti che amavano innanzitutto
la bellezza, l’armonia ed il sogno
ed avversavano l’avanzante modernizzazione
e l’industrializzazione capitalistica.
 
 I loro temi erano soprattutto biblici,
shakespeariani, danteschi e medievali.

 
  
Dante Gabriel Rossetti – Autoritratto 
 
 


BREVE BIOGRAFIA DI ROSSETTI


Chi, più di Dante Gabriel Rossetti
il cui cognome già evidenzia l’origine italiana della famiglia
(il padre era uno studioso di Dante emigrato in Inghilterra),
poteva sentire la vicinanza e l’importanza di queste tematiche?



Il saluto tra Dante e Beatrice – Rossetti

 
 
Non solo… anche il suo stesso nome, Dante,
gli fu dato dal padre in quanto grande
ammiratore e studioso dell’Alighieri.
 
Ed anche lui, fin da piccolo,
aveva mostrato grande interesse ed amore
per la poesia e l’arte del Medioevo Italiano.



Nel pergolato – Rossetti



I suoi primi dipinti ritraevano infatti per lo più 
personaggi e storie dantesche.
 
Il suo amore per il mondo dantesco
non venne mai meno.


 
 
La visione di Fiammetta


 
Rossetti, uno dei massimi esponenti della corrente
ha ancor oggi, anche grazie al web,  
nutritissime schiere di ammiratori
entusiasti ed innamorati delle sue opere.


 


Nell’ottobre del 1857 avvenne il suo incontro,
ad una rappresentazione teatrale,
con quella che divenne la sua modella preferita,
Jane Burden.

 
 
La bella mano


 

Dante rimase rapito dalla particolare bellezza
di questa giovane di famiglia di umili origini.

Rossetti sposato (e non solo)
allora la convinse a posare per lui
e la dipinse nel ritratto di Ginevra.



 
 Rossetti – Il vestito blu – Jane Burden

 


Questo suo sottile fascino
fu esaltato soprattutto da Rossetti,
che la dipinse numerosissime volte
ma lo stesso fecero anche altri della corrente.
 
 
Tuttavia, oltre ad un intenso scambio epistolare,
non traspare nulla che possa far immaginare
che ci fosse qualcosa di più di un’amicizia.

 
 


Rossetti – La sposa
  
 
 


Le opere artistiche, e poi anche letterarie, della corrente
non sempre furono ben viste dal mondo britannico
del tutto chiuso in austere visioni vittoriane,
per cui ebbero molte e diverse difficoltà.




Rossetti


 
 Per questo, ma anche per una serie di suoi errori e
per esperienze sentimentali e familiari non fortunate
(la morte di un figlio appena nato e poi della moglie Elizabeth Siddal 
prima sofferente e poi forse suicida a causa dei troppi tradimenti del marito)
la vita di Rossetti fu un continuo alternarsi di vicende non facili
e si concluse in povertà e solitudine e tra droghe ed alcool.

 
 
 
 
Rossetti – Beatrice Portinari – Elizabeth Siddal (la moglie)



Eppure il suo genio artistico,
benché costretto tra i complessi meandri ed i tortuosi corsi
della sua vita travagliata piena di luci ed ombre, 
non venne mai meno
e ci ha donato opere davvero affascinanti.




Pia de’ Tolomei
 
 
 

Tony Kospan
 
 

F I N E

 
 

 

 


– Fonti: vari siti web
– Rielaborazione ed impaginazione T.K. per il blog IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
Copyright Tony Kospan 
 


stel etoile060stel etoile060stel etoile060stel etoile060stel etoile060
(Londra 12.5.1828 – Birchington 9.4.1882)





Aforismi d’autore esilaranti e vignette divertenti.. per un po’ di relax   5 comments







AFORISMI  DIVERTENTI… MA… D’AUTORE 








Le cose più belle della vita o sono immorali,
o sono illegali, oppure fanno ingrassare.
– Oscar Wilde –



Se non puoi convincerli, confondili.
– Confucio –








Epitaffio sulla lapide in un cimitero scozzese:
“Qui giace Fred Mc Guire.
Gli cadde un penny: morì nella mischia“
– Marcel Achard –


Il sesso senza amore è un’esperienza vuota, si,
ma fra le esperienze vuote che girano…
è sicuramente fra le migliori!
– Woody Allen –








Non é che io abbia paura di morire,
é solo che non voglio esserci quando succederà.
– Woody Allen –


Posso resistere a tutto… tranne che alla tentazioni
– Oscar Wilde –








Meglio stare zitti dando l’impressione di essere stupidi,
che parlare togliendo ogni dubbio!
– Confucio –


La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c’è niente che funziona… e nessuno sa il perché!
– Albert Einstein –








Ma tra un giorno da leone e cento da pecora, non se 
ne potrebbero fare cinquanta da orsacchiotto?
– Massimo Troisi –


Dentro ogni persona grassa c’è una persona magra
che fa segnali disperati per essere liberata.
– Cyril Connoll –








Ho dei gusti semplicissimi,
mi accontento sempre del meglio
– Oscar Wilde –


La psicanalisi è un mito tenuto in vita dall’industria dei divani.
– Woody Allen –








Quando pensi che a nessuno importa se sei vivo,
prova a non pagare per due mesi la rata della macchina.
– John Adam Belushi –


Amo molto parlare di niente.
E’ l’unico argomento di cui so tutto.
– Oscar Wilde –








Ciao da Tony Kospan


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LA MAMMA NELL’ARTE – Capolavori dedicati alla maternità nei secoli – I PARTE   Leave a comment


Penso che non ci sia nell’arte
un tema più bello e più affascinante
della maternità.

Dato l’enorme numero di dipinti sul tema
quindi ho pensato di dividerlo in 2 parti
pur consapevole dell’impossibilità d’esaurirlo del tutto.

L’intento è quindi solo quello di creare
una bella antologia di opere d’arte
iniziando da quelle di 4 grandi artisti.






LA MAMMA NELL’ARTE
a cura di Tony Kospan

Pertanto in questa prima parte vedremo i dipinti,
4 per ciascuno, di 4 grandi artisti
Mary Cassatt, Auguste Toulmouche, Renoir e Picasso
mentre nella II Parte
ci sarà un’ampia antologia di opere di altri autori
anch’esse, a mio parere, molto significative.








I PARTE



Iniziamo con la pittrice impressionista statunitense
Mary Cassatt
che ha creato un grandissimo numero di dipinti sul tema.




Mary Cassatt




Quello che stupisce, e che desta grande ammirazione,
 è che lei non fu mai… m a d r e . . . nella realtà
ma penso che sia stata una grande madre nel cuore
e che questo sentimento l’abbia vissuto in pieno nell’arte.

Sono certo che riconoscerete per averle già viste
diverse sue opere tra le seguenti…  
dato che vanno per la maggiore nel web.




 
Mary Cassatt




Mary Cassatt




Mary Cassatt
.
.
.


Passiamo ora ad Auguste Toulmouche,
pittore francese dell’800,
definito anche il pittore della felicità,
i cui dipinti sono sì accademici… ma davvero eleganti.




Auguste Toulmouche





Auguste Toulmouche





Auguste Toulmouche




Auguste Toulmouche




Ed ora ecco i dipinti

di uno dei più grandi impressionisti,
Pierre-Auguste Renoir,
che ha dedicato numerose opere alla maternità.

Per i soggetti, i colori ed il calore dei suoi dipinti,
è definito il pittore della gioia di vivere
ed il cantore della vivacissima Parigi di fine ‘800.




Renoir




Renoir




Renoir




Renoir




Ed infine terminiamo questa prima parte con

Pablo Picasso

uno dei più grandi artisti del XX secolo.


Il pittore spagnolo, nei suoi variegati periodi

della sua lunga e complessa vita artistica,

ha spesso trattato questo tema universale.





Picasso





Picasso





Picasso





Picasso




FINE I PARTE







3

IL GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE

INSIEME

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