Frederick C. Fresieke
Puoi costruire qualcosa di bello
![]() ![]() Frederick C. Frieseke
NOI DUE
Paul Eluard
Noi due tenendoci per mano Ci crediamo dovunque a casa nostra Sotto l’albero dolce Sotto il cielo nero Sotto ogni tetto nell’intimità Nella strada vuota in pieno sole Negli occhi vaghi della folla Accanto a saggi e a folli Tra i fanciulli e gli adulti L’amore non è fatto di misteri Noi siamo l’evidenza stessa Credono d’essere a casa nostra Tutti gli innamorati.
![]() Frederick Frieseke – Colazione in giardino.
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![]() ![]() IL GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
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Archivio per l'etichetta ‘Lucio Battisti’
Domenica sera in poesia “Noi due” Eluard – arte Fresieke – canzone “Anche per te” L. Battisti Leave a comment
Lunedì sera in poesia “Per noi” Majakovskij – arte De Blaas – canzone “Io vorrei..” Battisti Leave a comment
Eugene de Blaas – La serenata

non è paradiso terrestre,
a noi
l’amore
annunzia ronzando
che di nuovo
è stato messo in marcia
il motore
raffreddato del cuore.
…
Trattenendo
me stesso,
come a un convegno,
sino all’ultimo battito del petto,
tendo l’orecchio:
l’amore riprende a ronzare,
umano,
semplice.
Fuoco,
uragano
ed acqua
s’avanzano con un sordo brontolìo.
Chi saprebbe dominarsi?
Potete?
Provateci…



Felice serata del 2 novembre in poesia “Le candele” Kavafis – arte Millais – canzone “Io vorrei” Battisti 1 comment
John Everett Millais
Oggi 2 novembre il mio classico saluto in poesia, arte e musica
è ancorato al profondo significato di questa giornata.
La vita ha il significato di sempre
Il filo non è spezzato.
Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato del cammino.
– Charles Peguy –
John Everett Millais





LE CANDELE
Costantinos Kavafis
Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare,
ch’io non scorga, in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

Domenica sera in poesia “La traversata” Spaziani – arte Goya – canzone “Io vorrei” Battisti Leave a comment
Danza in Andalusia – Goya
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Noi non siamo solo quel che mangiamo e l’aria che respiriamo.
Siamo anche le storie che abbiamo sentito,
le favole con cui ci hanno addormentati da bambini,
i libri che abbiamo letto,
la musica che abbiamo ascoltato
e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato.
– Tiziano Terzani –
Goya – La lattaia di Bordeaux
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LA TRAVERSATA DELL’OASI
Maria Luisa Spaziani
Ibernati, incoscienti, inesistenti,
proveniamo da infiniti deserti.
Fra poco altri infiniti ci apriranno
ali voraci per l’eternità.
Ma qui ora c’è l’oasi, catena
di delizie e tormenti. Le stagioni
colorate ci avvolgono, le mani
amate ci accarezzano.
Un punto infinitesimo nel vortice
che cieco ci avviluppa. C’è la musica
(altrove sconosciuta), c’è il miracolo
della rosa che sboccia, e c’è il mio cuore.
proveniamo da infiniti deserti.
Fra poco altri infiniti ci apriranno
ali voraci per l’eternità.
Ma qui ora c’è l’oasi, catena
di delizie e tormenti. Le stagioni
colorate ci avvolgono, le mani
amate ci accarezzano.
Un punto infinitesimo nel vortice
che cieco ci avviluppa. C’è la musica
(altrove sconosciuta), c’è il miracolo
della rosa che sboccia, e c’è il mio cuore.

Goya
Goya

Mercoledì sera in poesia “Ripenso il tuo sorriso” Montale – arte K. Bak – canzone “Il mio canto libero” Battisti 1 comment
Karol Bak
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Non ti porterò dei fiori,
ma ti prenderò per mano
e ti porterò dai fiori.
Ti donerò la primavera.
– Pam Brown –
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida
scorta per avventura tra le pietraie d’un greto,
esiguo specchio in cui guardi un’ellera e i suoi corimbi;
e su tutto l’abbraccio di un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto si esprime libera un’anima ingenua,
vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,
e che il tuo aspetto s’insinua nella memoria grigia
schietto come la cima di una giovane palma…
Karol Bak


da Tony Kospan

Lucio Battisti.. mito della musica italiana – Breve biografia e le sue più belle canzoni Leave a comment
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Lucio è un vero e proprio mito della musica leggera italiana
della seconda parte del secolo scorso.
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Desidero ricordarlo e rendergli omaggio
con la sua biografia ed alcune tra le sue canzoni più belle.
BREVE BIOGRAFIA
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I compaesani lo ricorderanno come un ragazzo intelligente ma introverso.
Trasferitasi la famiglia a Roma scoppia, quando è ancora un ragazzo,
nasce la sua passione per la musica (la sua stanza è invasa da chitarre).
Contemporaneamente manifesta il desiderio di conoscere il mondo
attraverso il suo temperamento artistico.
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La cosa contrasta però con gli studi
e dopo una serie di discussioni e di patti col padre,
ma con l’appoggio della madre, ottiene, ormai divenuto giovanetto,
di poter tentar di trovar uno suo spazio nel mondo musicale.
(Poggio Bustone 5.3.1943 – Milano 9.9.1998)
Nel 1962 si aggrega ad un gruppo musicale napoletano
che suona nei locali notturni “I Mattatori”,
ma è grazie a “I Campioni”, il gruppo che accompagnava Tony Dallara,
che inizia la sua avventura nel mondo della musica.
vi si trasferisce e dopo un po’ conosce il celebre paroliere Mogol.
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Le prime affermazioni come autore sono “Per una lira“,
incisa dai Ribelli, “Uno in più” cantata da Ricky Maiocchi
e “Dolce di giorno” per i Dik Dik.
A consacrarlo in pieno come autore è, però, “29 Settembre“,
in collaborazione con Mogol per L’Equipe 84.
Nel 1967 Battisti entra in sala di incisione anche come cantante,
nonostante le perplessità dell’ambiente sulle sue qualità vocali.
Incide “Per una lira” e “Luisa Rossi”.
Ma la non-voce di Battisti era, indubbiamente,
quella giusta per dare un’anima alle sue canzoni,
come lui stesso sosteneva con grande convinzione.


Il successo arriva al Cantagiro del 1968 con “Balla Linda”
e viene replicato e ampliato nel Cantagiro del 1969
con “Acqua azzurra acqua chiara“.
Nello stesso Anno partecipa al Festival di Sanremo,
in coppia con Wilson Pickett con “Un’avventura“, che entra in finale.
Ma l’avvenimento più importante per Lucio
è l’incontro con Grazia Letizia Veronesi,
segretaria del Clan Celentano.
Inizia cosi il loro rapporto forte e simbiotico
che durerà fino alla sua morte.
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Il crescente successo di Battisti, sottolineato dall’eccellente accoglienza
riservata all’album “Lucio Battisti” del 1969,
si consolida ulteriormente con il 33 giri “Emozioni” che comprende,
oltre al brano omonimo, pezzi come “7 e 40“,
“Anna“, “Fiori rosa fiori di pesco“, “Io vivrò“.


La collaborazione con Mogol diventa sempre più stretta e costruttiva,
dando origine ad un’amicizia forte ed esclusiva
che li porterà anche a costruire residenze confinanti vicino Molteno,
al centro di un grande faggeto.
Battisti e Mogol
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.Battisti e Mogol continuano a scrivere anche per altri cantanti
canzoni destinate a lasciare il segno.
Basti ricordare “Insieme”, “Io e te da soli“, “Amor mio“, per Mina;
“Per te” e “Il Paradiso” per Patty Pravo.
Nel 1973 nasce il figlio Luca e
nel 1976 Lucio e Letizia si sposano.
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I successi continuano con l’album “Umanamente uomo: il sogno”,
che contiene brani come “I giardini di Marzo“, “E penso a te“,
fino ai 33 giri “Il mio canto libero“, “Il nostro caro angelo“.
Nel 1976 con “Ancora tu”, Battisti torna alla canzone pop
e il pubblico gli decreta ancora un successo trionfale,
confermato dall’album “La batteria, il contrabbasso, eccetera” .
Nel 1977 esce il 33 giri “Io, tu , noi, tutti” che balza in cima alle classifiche,
mentre “Images”, registrato negli U.S.A., trova un pubblico indifferente.
Ma con “Una donna per amico“, nel 1978,
il duo Mogol-Battisti ritrova e perfeziona la vena creativa.
E’ un album con dei capolavori musicali assoluti.
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Nonostante i successi, il trionfo e gli incassi miliardari
Lucio Battisti resta schivo e riservato
e sopporta sempre meno la folla, i fans, i giornalisti ed i fotografi.
Questo atteggiamento, incentivato anche dalla moglie,
si accentua nel 1975, dopo il tentato rapimento del figlio Luca,
fino a rendere l’esigenza di riservatezza della coppia quasi maniacale.
Il 1976 vede il ritiro dalle scene di Battisti,
dopo una memorabile tournée con i Formula 3.
Poco tempo dopo essersi ritirato Battisti dichiarò
“Non parlerò mai più, perchè un artista
deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro“.
Ha tenuto fede all’autoconsegna fino alla fine.
Sulle motivazioni che l’hanno indotto ad un cosi categorico isolamento
si sono sprecati fiumi di inchiostro.
E’ probabile che l’insorgere di alcuni problemi di salute
abbia accelerato una decisione che stava maturando;
verosimilmente su un’ indole già naturalmente schiva,
si è innestato il fastidio profondo di sentirsi spesso frainteso
e oppresso dall’attenzione morbosa di certa stampa.
L’ultima produzione Mogol-Battisti risale al 1980;
“Una giornata uggiosa” segna l’ultimo capitolo di un’amicizia solida
e la fine di un felice connubio artistico
sulla quale si discusse tantissimo riguardo ai motivi che l’avevano causata.
Il primo album del dopo – Mogol, del 1982, si intitola “E già“.
I testi qui sono della moglie Grazia Letizia Veronesi, in arte Velezia
e l’album riesce ad ottenere un discreto successo,
con un mese di primato nelle classifiche di vendita.


Nel 1986 Battisti inizia la collaborazione con il poeta Pasquale Panella
ed il loro primo lavoro comune è “Don Giovanni“.
I testi sono ermetici, criptici, colmi di simbolismi e metafore;
tuttavia l’album – oggi considerato da alcuni un capolavoro assoluto –
resta per due mesi in cima alle classifiche.
nel 1990 “La sposa occidentale”, con un ritorno alla vena melodica;
nel 1992 “Cosa succederà alla ragazza”, dai testi ermetici e dalle musiche raffinate.
Infine è del 1994… “Heghel“,
il disco che chiude il ciclo di collaborazione con Panella.
Durante il ventennale rigoroso isolamento il ruolo della moglie di Battisti
diventa sempre più condizionante,
sia nei rapporti privati che in quelli di lavoro
e da molti amici (o ex amici) di Lucio
viene considerata una presenza negativa e incombente.
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Liberamente tratto e adattato dal (web)
“Lucio Battisti la vita, i grandi successi” di Manola Mineo – Antares editrice
Impaginazione Tony Kospan
Grazie Lucio per tutte le emozioni che ci hai dato.
Mi fa piacere infine salutarti con questa tua favolosa canzone:


Tony Kospan
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LA MAGIA DI SETTEMBRE NELLE POESIE.. NELL’ARTE.. NELLE CANZONI.. NEGLI AFORISMI E NON SOLO 2 comments


i colori ed i calori dell’estate
e però vediamo e notiamo nell’aria
nuove e più tenui atmosfere e più fresche temperature.

ed è anche il mese in cui è avvenuta, ahimè,
una tragedia che ha sconvolto tutta l’Umanità.

Amo Settembre per i suoi colori davvero unici, soft e avvolgenti,
per la sua aria dolce e malinconica, ma anche tanto romantica.
Per il suo indubbio fascino
questo mese è molto gettonato in poesia
ma ancor più in musica ed arte.

Prima di passare alle poesie leggiamo qualche aforisma
che ci parla di lui.
Dovrebbe sempre essere settembre
Proverbio
Voglio un settembre rosso come l’amore,
giallo come il sole ancora caldo nel cielo,
arancione come i tramonti accesi al finire del giorno,
porpora come i granelli d’uva da sgranocchiare.
Voglio un settembre da scoprire, vivere, assaggiare.
Stephen Littleword
Settembre è il mese perfetto per i matrimoni.
Né caldo né freddo. Né bello né brutto.
Come il matrimonio, appunto.
Luciana Littizzetto
Il primo settembre è un po’ come il primo dell’anno,
idealmente si ricomincia.
Stephen Littleword

Già l’olea fragrante nei giardini
d’amarezza ci punge: il lago un poco
si ritira da noi, scopre una spiaggia
d’aride cose,
di remi infranti, di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi queste plaghe
da una dubbiosa brulicante estate.
Nella morte già certa
cammineremo con più coraggio,
andremo a lento guado coi cani
nell’onda che rotola minuta.


una lieve increspatura nella cisterna, e nell’aria
un presagio di prossima frescura – ovunque
una voce profetica nella brezza.
Balzò il sole e indorò tutta quella polvere,
e lottò per disseccare ancor più l’oziosa terra,
impotente come un re invecchiato che guerreggia
per un impero che gli si sgretola in mano.
L’un dopo l’altro caddero i petali del loto,
sotto l’assalto dell’anno ribelle,
ammutinato contro un cielo iracondo;
e, lontano, bisbigliò l’inverno; “E’ bene
che muoia la rovente estate. L’ausilio e’ vicino,
giacché quando l’umano bisogno più stringe, io arrivo.”




Dunque andate, dunque ci lasciate
per paesi tanto a noi lontani.
E’ finita qui la rossa estate.
Appassisce l’orto: i miei gerani
più non han che i becchi di gru.
Oh, se, rondini rondini, anch’io…
Voi cantate forse morti eroi
su quest’alba, dalla vostre altane,
quando ascolto voi parlar tra voi
una vostra lingua di gitane,
una lingua che più non si sa.
Oh, se, rondini rondini, anch’io…
O son forse gli ultimi consigli
ai piccini per il lungo volo.
Rampicati stanno al muro i figli
che alloro nido, con un grido solo,
si rivolgono a dire: si va?
Dunque, rondini rondini, addio!
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto,quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo,quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d’accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d’ippocastani.


Le canzoni (tormentoni) che ci ricordano le estati di un tempo – V – “Acqua azzurra acqua chiara” 1969 Leave a comment
Mercoledì sera in poesia “Baciami” Prévert – arte S. H. Meteyard – canzone “Mi ritorni in mente” Battisti Leave a comment
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Domenica sera in poesia “Amai” U. Saba – arte E. Mostyn – canzone “Anche per te” Battisti Leave a comment
A volte,
è sufficiente un cambiamento di prospettiva
per vedere la luce.
– Dan Brown –


Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
Thomas Edwin Mostyn
Thomas Edwin Mostyn – Flora