Archivio per 19 giugno 2012

IL RITMO DELLA BREZZA ESTIVA – M. DE STEINKUEHL – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
IL RITMO DELLA BREZZA ESTIVA
Monica De Steinkuehl
 
 
Il ritmo della brezza estiva
mi inebria
di dolci
brividi forti.
Ascolto il canto della natura
che mi riempie le ossa
mi sento viva,
ardente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 

 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

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Pubblicato 19 giugno 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

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IL SOLSTIZIO D’ESTATE – ASTRONOMIA – MITI – RITI – POESIA – STORIA   1 comment

 

 

 
 
IL SOLSTIZIO D’ESTATE
ASTRONOMIA – MITI – RITI – LEGGENDE – POESIA – STORIA
 
 
 

Il Sole culmina allo Zenith e si trova così nel punto più alto della volta celeste.
 
Il solstizio d’estate che cade tutti gli anni il 20 o il 21 giugno, come quello d’inverno, è il momento dell’anno nel quale il Sole raggiunge il punto più meridionale (o settentrionale per quello invernale) della sua corsa apparente nel cielo, al tropico del Capricorno o del Cancro.
 
Quest'anno il solstizio cade precisamente alle ore 5,04 del 21 giugno.
 
 
 

 
 
 
Tempo di passaggio è dunque il Solstizio, che si colloca fuori dallo spazio-tempo, in quel confine che separa la crescita dal declino, la manifestazione dalla non-manifestazione.

Esso è una sorta di capodanno.
 
Le giornate solstiziali nelle tradizioni precristiane… erano sacre.

 

 

Nota

Neodruidi aspettano il sorgere del sole il 21 giugno a Stonehenge
 
 
 
Ancora oggi moderni gruppi neopagani e neodruidici celebrano il giorno di “Midsummer”, la Mezza estate cara a Shakespeare.
 
E molti sono i riti solstiziali che si svolgono in particolare a Stonehenge (Inghilterra), richiamando nel sito ancora carico di misteri migliaia di persone ogni anno.
 
Ma i giorni solstiziali includono alcune fra le celebrazioni più popolari dell’Occidente perché, basandosi sul dato che il sole trionfa nel cielo, le antiche tradizioni collegavano questo periodo dell’anno con la comunicazione diretta fra visibile e invisibile.
 
 
 
 
 
 
Da un punto più prettamente astronomico, invece, il termine «solstizio» significa «Sole stazionario» e indica che in questo momento astronomico l’astro non si alza né si abbassa rispetto all’equatore celeste.
 
 
 

 

 

Nell’esatto mezzogiorno astronomico le ombre degli edifici e dei pali scompaiono del tutto (al tropico).
 
E non solo. Sempre in quest’occasione, al Tropico del Cancro è possibile osservare l’immagine del disco solare nel fondo dei pozzi, riflesso dall’acqua anche a decine di metri di profondità.
 
Lo stesso fenomeno si ripete il 21 dicembre (solstizio d’inverno) al tropico del Capricorno.
 
 
 
 

 

 

 

 

MITI RITI FESTE LEGGENDE

 

Ma il giorno del solstizio d’estate richiama l’attenzione
soprattutto per i miti, le leggende e le feste che lo accompagnano.
 
 
 
 
 

 

 

Il gran numero di usanze e di piccoli rituali ancora seguiti con grande attenzione dalla gente, e tuttora vivi in tutta Europa, testimoniano infatti che il solstizio estivo, insieme a quello invernale, resta uno dei periodi più amati e profondamente intessuti nella cultura popolare.
 
 
 
 
 
 
 
 
Nell’antica Roma i due solstizi erano consacrati a Giano bifronte, il dio guardiano delle soglie e dei passaggi,
 
 
 

 
 
 
mentre oggi troviamo i due Giovanni, il Battista per il solstizio d’Estate e l’Evangelista per quello d’Inverno, come figure di riferimento per le festività legate rispettivamente al 21 giugno ed al 21 dicembre.
 
 
 

 

 

 

Pur se cristianizzata come festa di San Giovanni (24 giugno) la notte di mezza estate ha conservato tutte le sue valenze magiche.

 
 
 
 
La porta degli Dei
 
 
 
 

Infine i popoli antichi chiamavano i due solstizi «porte»:

Porta degli Dèi o degli Immortali quello invernale,

Porta degli Uomini quello estivo.

 

 

 
 
 
 

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UNA POESIA
 
 
SOLSTIZIO D'ESTATE
Roberto Maggiani
 
 
Qui mi fermo, dove inizia l’estate:
già domani la luce sarà breve
la notte riprenderà ad espandersi
meno remote saranno le stelle.
 
Come un fuggiasco riparo tra i boschi –
non oltrepasso la linea tra l’oggi e il domani.
 
 
 
 
 
 
 
 
L'AUGURIO PER UNA FELICE ESTATE
 
 
Reso omaggio a questo giorno che non è una data mitica,
ma una realtà oggettiva perché astronomica…
non mi resta che augurarvi ed augurarci….
un’estate bella e generosa per tutti voi… per tutti noi…
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

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VIVERE UNA SOLA VITA – PICCOLA GRANDE POESIA PENSIERO   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
VIVERE UNA SOLA VITA
 
– PICCOLA GRANDE POESIA PENSIERO –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nell’ambito delle poesie-pensiero…
questa, a mio parere…,
merita sicuramente un posto…
non secondario…
 
 
La grandezza della Poesia sta…, anche,
nella sua capacità di dirci tanto tantissimo,
e farci comprendere anche di più…
con pochi… pochissimi versi…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La visione universale
che traspare dai versi che seguono…
non può… a mio parere… lasciare indifferente…
chi riesce a guardare oltre la…
spesso banale… realtà che ci circonda…
 
Ma diamo ora… voce ai versi…
 
 
 

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VIVERE UNA SOLA VITA
Ndjock Ngana
 
Vivere una sola vita
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
 
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
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I SEGRETI ED I POTERI SALUTARI DEGLI ALIMENTI NATURALI   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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ECCO I SEGRETI ED I POTERI SALUTARI
DEGLI ALIMENTI NATURALI
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

le Alghe

 

 
 

Favoriscono la trasmutazione di zuccheri e grassi in energia, hanno un forte potere saziatorio.
 
 
 
 
 
il Caffè
 
 
 
 
 
Oltre a stimolare la digestione favorisce il consumo dei grassi attraverso tutta una serie di proprietà toniche e leggermente eccitanti, acuni studi confermano che il caffé può aumentare il metabolismo fino del 10%, ovviamente non bisogna abusarne!
 
 
 
 
 
 
la Carota
 
 
 
 
Utilissima per molte cose, lo è anche per aumentare il metabolismo, meglio se consumata cruda.
 
 
 
 
 
 
 
la Cicoria e il Radicchio
 
 

 
 
Stimolano la secrezione della bile e intervengono nella metabolizzazione dei grassi, meglio se consumati crudi ma ok anche in infusi o brodi.
 
 
 
 
la Fragola
 
 
 
 
E’ un cibo tonico che influenza positivamente reni e fegato, ovviamente andrebbero consumate da sole, senza condimenti grassi o dolci.
 
 
 
 
la Melanzana
 
 
 
 
 
 
Aumenta e regola l’attività del fegato. Va consumata cotta dopo averla fatta spurgare cospargendola di sale.
 
 
 
 
il Tarassaco
 
 
 
 
Ottima erba che stimola molte funzioni di eliminazione da parte dell’organismo. Buono sia cotto che crudo per tutto il corpo, purtroppo tranne che per il palato.
 
 
 
il TE’
 
 
 
 
Come il suo cugino, il caffè, ha una azione tonica e stimolante, tra l’altro stimola la produzione dell’adrenalina, ormone che favorisce la liberazione dei grassi dai tessuti adiposi.
 
 
 
il Peperoncino
 
 
 
 

Spezia utilissima in cucina è indicato per aumentare il dispendio calorico dell’organismo e quindi il suo consumo di calorie.

 
 
 
il Rosmarino
 

 

Tra le erbe aromatiche è quella che agisce di più sul metabolismo, inoltre svolge un’azione tonica ed energizzante utile anche in situazioni di tono indebolito.
 
 
 
il Ravanello
 
 
 

Ottimo per il fegato, regola e velocizza il metabolismo con ovvie ripercussioni sulla vitalità e il consumo di calorie.

 
 
 
il Sedano
 
 
 
Alcuni naturopati lo prescrivono propriamente per la cura della obesità, nella sua varietà di sedano di rapa, consumato prima dei pasti, può essere davvero utile.
 
 
 
la Senape
 
 
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Alcuni studi la ritengono in grado di aumentare il metabolismo fino al 25-30% e per un tempo prolungato ad alcune ore dopo l’assunzione, da provare sicuramente con attenzione al sapore un po’ forte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
dal web – impaginazione T.K.
 
 
 
 
BUON… METABOLISMO A… TUTTI
 
TONY KOSPAN
 
 
 
 

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IL SALOTTO DI FACEBOOK?
 
 

SOGNI IMPERSCRUTABILI – D. PASQUA – FELICE MARTEDI’ IN POESIA… ARTE… E…   1 comment

 

  

 

 

John Collier – Lady Godiva

 

 

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C’è una strada che va dagli occhi al cuore
senza passare per l’intelletto.
Gilbert Keith Cesterton
 

 
 
 Nota
John Collier – La confessione
 
 
 
 
SOGNI IMPERSCRUTABILI
D. Pasqua

Sogni imperscrutabili
coperti da profonda
e spessa coltre di nebbia.
Vagano perdendosi
al rintoccare delle ore.
Meta insicura…
Voglie inespresse
che divorano l’ intelletto
frenando slanci liberatori.
Rimpianti di piccole gioie
che avrebbero cambiato
il corso del mio cammino.
Passioni che incalzano
cercando compimento
in attimi rubati all’ ora del giorno
Sogni e desideri
che si perdono nel tempo,
lasciando briciole…
che raccolgo con gioia.
 
 
 
 

John Collier – La sacerdotessa di Bacco
 
 
 
 

     

 
 
 

 

a tutti da Orso Tony

 

 

 

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IL NUOVO GRUPPO DI
GOOGLE PLUS
DI POESIA E CULTURA
I N S I E M E
CON LEGGEREZZA

 

 

L’UOMO CHE NON CREDEVA NELL’AMORE   Leave a comment

 

 

 

 

 
 
 
 
Perdete qualche minuto a leggere questa storia, è molto bella e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
 
Non so chi ha scritto questo racconto…. so solo che mi piace molto…. e mi appare molto meno banale di quanto sembra…
 
Leggetelo,  fino alla fine… perché è lì… alla fine… la seconda chiave del racconto…
 
 
 
 
 

    
 
 
 
L’UOMO CHE NON CREDEVA NELL’AMORE 
 
 
 
Voglio raccontarvi una storia molto antica su un uomo che non credeva nell’amore.
Si trattava di un uomo comune, proprio come voi e me, ma ciò che lo rendeva speciale era il suo modo di pensare: era convinto che L’AMORE NON ESISTESSE.
Naturalmente l’aveva cercato a lungo, aveva osservato le persone intorno a sé, trascorrendo gran parte della vita in cerca d’amore, solo per scoprire che l’amore non esisteva.
Dovunque andasse, diceva a tutti che l’amore è soltanto un’invenzione dei poeti e delle religioni, usata per manipolare la debole mente umana, per controllare le persone. Diceva che l’amore non è reale, e per questo è impossibile trovarlo quando lo si cerca.
Era un uomo molto intelligente e riusciva ad essere convincente. Lesse una quantità di libri, frequentò le migliori università e diventò un rinomato studioso. Poteva parlare ovunque, davanti a qualunque pubblico, e la sua logica era inoppugnabile. Diceva che l’amore è come una droga: ti fa sentire bene, ma crea una dipendenza.
E cosa succede se una persona diventa dipendente dall’amore, e poi non riceve la sua dose quotidiana? Quell’uomo diceva che la maggior parte dei rapporti d’amore è come il rapporto che c’è tra un tossicodipendente e il suo spacciatore.
Quello dei due che ha il bisogno maggiore è il drogato, e l’altro assume il ruolo dello spacciatore. Quest’ultimo è quello che controlla il rapporto.
è una dinamica facilmente osservabile, perché in ogni relazione di solito c’è uno che ama di più e un altro che si limita a ricevere, ad approfittare di chi gli ha donato il suo cuore. è facile vedere come si manipolano a vicenda, tramite le loro azioni e reazioni, proprio come un drogato e uno spacciatore.
Il tossicodipendente, quello che ha il bisogno maggiore, vive con il timore costante di non ricevere la prossima dose d’amore.
Pensa: “Cosa farò se mi lascia?”. E tale paura lo rende possessivo. Diventa geloso ed esigente. Lo spacciatore comunque può sempre manipolarlo, dandogli dosi maggiori o minori, oppure negandogliele del tutto. La persona con il bisogno maggiore si arrende ed accetta di fare qualunque cosa pur di non essere abbandonata.
L’uomo della nostra storia continuava a spiegare a tutti perché l’amore non esiste.
“Ciò che gli uomini chiamano amore è solo una relazione basata sul controllo e sulla paura. Dov’è il rispetto? Dov’è l’amore che dichiariamo di provare? Non esiste.”
Le giovani coppie, davanti a un simulacro di Dio, e davanti alle loro famiglie e agli amici, si scambiano una quantità di promesse: di vivere insieme per sempre, di amarsi e rispettarsi l’un l’altro, di restare uniti nella salute e nella malattia. Promettono di amare e onorare l’altro… promesse e ancora promesse.
La cosa stupefacente è che credono davvero in ciò che promettono.
Ma dopo il matrimonio, dopo una settimana, un mese o alcuni mesi, le promesse vengono infrante una dopo l’altra.
Scoppia una guerra di potere, di manipolazione, per stabilire chi è il drogato e chi lo spacciatore. Pochi mesi dopo le nozze, il rispetto che avevano giurato di mantenere l’uno per l’altra è scomparso. Resta il risentimento, il veleno, il modo in cui si fanno male a vicenda, finché ad un certo punto, senza che se ne rendano conto, l’amore finisce.
I due restano insieme perché hanno paura di restare soli, temono i giudizi degli altri e anche i propri. Ma dov’è l’amore?
Quell’uomo sosteneva di conoscere molte coppie anziane che avevano vissuto insieme per trenta o quarant’anni, e ne erano molto fiere.
Ma quando parlavano del loro rapporto dicevano: “Siamo sopravvissuti al matrimonio”. Ciò significava che uno dei due a un certo punto si era arreso all’altro. La persona con la volontà più forte aveva vinto la guerra. Ma dov’era la fiamma che chiamavano amore? Si trattavano come una proprietà, l’uno dell’altro. “Lui è mio”. “Lei è mia”.
L’uomo spiegava senza fine tutte le ragioni per cui non credeva nell’esistenza dell’amore, e diceva: “Io ho già vissuto situazioni del genere e non permetterò più a nessuno di manipolare la mia mente, di controllare la mia vita in nome dell’amore”.
Le sue argomentazioni erano logiche e convincevano molte persone.
 
 
 
 

 

 
 
Poi un giorno, mentre quell’uomo camminava in un parco, vide una bella donna in lacrime seduta su una panchina. Si incuriosì e avvicinatosi le chiese se poteva aiutarla. Potete immaginare la sua sorpresa quando lei rispose che piangeva perché aveva scoperto che l’amore non esiste.
L’uomo disse: “Stupefacente. Una donna che non crede nell’esistenza dell’amore”.
Naturalmente volle subito sapere qualcosa di più.
“Perché dici che l’amore non esiste?” chiese.
“E’ una lunga storia” rispose lei. “Mi sono sposata molto giovane, piena di amore e di illusioni. Credevo che avrei condiviso tutta la vita con mio marito. Ci giurammo reciprocamente fedeltà e rispetto e creammo una famiglia. Ma presto tutto cambiò. Io ero la moglie devota che si occupava della casa e dei bambini. Mio marito continuò a seguire la sua carriera. Il suo successo e la sua immagine esteriore per lui erano più importanti della famiglia. Smise di rispettarmi e io smisi di rispettare lui. Ci facemmo del male a vicenda e un giorno scoprii che non lo amavo più e che neppure lui mi amava. Ma i bambini avevano bisogno di un padre e quella fu la scusa che adottai per non lasciarlo, facendo anzi di tutto per sostenerlo.
Ora i bambini sono diventati adulti e se ne sono andati. Non ho più scuse per restare con lui. Tra noi non c’è rispetto né gentilezza. So anche che se trovassi un altro sarebbe la stessa cosa, perché l’amore non esiste. Non ha senso cercare ciò che non esiste e per questo piango”.
L’uomo la comprendeva benissimo. L’abbracciò e disse: “Hai ragione, l’amore non esiste. Lo cerchiamo, apriamo il nostro cuore, ci rendiamo vulnerabili e troviamo solo egoismo. Questo ci fa del male anche quando pensiamo di esserne usciti indenni. Non importa quante volte ci proviamo, accade sempre la stessa cosa. Perché allora continuare a cercare l’amore?”.
Erano così simili che diventarono grandi amici.
Il loro era un rapporto meraviglioso. Si rispettavano e nessuno dei due cercava di prevalere sull’altro. Ogni passo che facevano assieme li rendeva felici. Tra loro non c’era invidia né gelosia, non c’era controllo né possesso.
La relazione continuava a crescere. Amavano stare insieme, perché si divertivano molto. Quando erano soli ciascuno sentiva la mancanza dell’altro.
Un giorno, mentre l’uomo era fuori città, gli venne un’idea assurda.
“Forse ciò che sento per lei è amore”, pensò.
 
 
 
 

 

 
 
“Ma è così diverso da ciò che ho provato in passato. Non è ciò che dicono i poeti, o la religione, perché io non mi sento responsabile per lei. Non le chiedo nulla e non ho bisogno che si occupi di me. Non sento la necessità di incolparla dei miei problemi. Insieme stiamo bene e ci divertiamo. Io rispetto il suo modo di pensare e lei non mi mette mai in imbarazzo. Non mi sento geloso quando è con altri e non invidio i suoi successi. Forse l’amore esiste davvero, alla fine, ma non è ciò che tutti credono che sia”.
Non vedeva l’ora di tornare a casa e parlare con la donna, per raccontarle dei suoi strani pensieri. Appena cominciarono a parlare, lei disse: “So esattamente a cosa ti riferisci. Forse dopotutto l’amore esiste, ma non è ciò che pensavamo che fosse”.
I due decisero di diventare amanti e di vivere insieme, e sorprendentemente le cose tra loro non cambiarono. Continuavano a rispettarsi e a sostenersi e l’amore cresceva sempre di più.
Anche le cose più semplici li facevano gioire, perché si amavano ed erano felici. Il cuore dell’uomo era così pieno d’amore che una notte accadde un grande miracolo. Era intento a guardare le stelle e ne vide una bellissima. Il suo amore era così forte che la stella scese dal cielo e finì nelle sue mani. Quindi accadde un altro miracolo e la sua anima si fuse con la stella.
La sua felicità era intensa, e andò subito dalla donna per mettere la stella nelle sue mani. Non appena lo fece, lei ebbe un momento di dubbio: quell’amore era troppo forte. Non appena quel pensiero le attraversò la mente, la stella le cadde di mano e si ruppe in un milione di pezzi.
Ora c’è un vecchio che gira per il mondo giurando che l’amore non esiste.
E in una casa c’è una donna anziana che aspetta un uomo, versando lacrime amare per il paradiso che aveva tenuto tra le mani, perdendolo in un momento di dubbio.
Questa è la storia dell’uomo che non credeva nell’amore.
Di chi fu l’errore? Cosa non funzionò?
 
 
 
 
 

 

 

Fu l’uomo a sbagliare, pensando di poter dare alla donna la sua felicità. La sua felicità era la stella e l’errore fu quello di mettere la stella nelle mani della donna. La felicità non viene mai dal di fuori.
L’uomo era felice per tutto l’amore che proveniva da se stesso. La donna era felice per tutto l’amore che proveniva da lei.
Ma appena lui la rese responsabile della propria felicità, lei ruppe la stella, perché non poteva farsi carico della felicità di un altro essere.
Indipendentemente da quanto lo amasse, non avrebbe potuto renderlo felice, perché non poteva sapere ciò che lui aveva in mente, non poteva conoscere le sue aspettative, i suoi sogni.
Se prendete la vostra felicità e la mettete nelle mani di un’altra persona, prima o poi quella persona la distruggerà.
Se la felicità invece vive dentro di voi, siete voi ad esserne responsabili.
Non possiamo rendere nessuno responsabile della nostra felicità, ma quando andiamo in chiesa e ci sposiamo, la prima cosa che facciamo è quella di scambiarci gli anelli. Mettiamo la nostra stella nelle mani dell’altro, sperando che ci renda felici e che noi renderemo felici lui, o lei.
Ma indipendentemente da quanto amate un’altra persona, non sarete mai ciò che quella persona vuole che siate. Questo è l’errore che quasi tutti facciamo fin dall’inizio. Basiamo la nostra felicità sul partner.
Trovate la vostra stella e tenetela nel cuore… sarà la sua luce a trasmettere l’amore… perché…
 
 
L’AMORE ESISTE!
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan