Archivio per l'etichetta ‘SALUTE E BENESSERE’

L’obesità è una patologia in aumento nel mondo occidentale.
In Italia il 10% dei bambini è obeso. Tale percentuale è tra le più alte in Europa.
La prevenzione è fondamentale.
Occorre però un forte rapporto di continuità con i pasti che i bambini consumano in famiglia.
L’obesità va affrontata con un medico attraverso una dieta controllata
e modificando comportamenti alimentari sbagliati.
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L’ideale non è curare l’obesità, ma prevenirla attraverso un sano rapporto con il cibo
e praticando movimento fisico e sport.
Recuperare, inoltre, comportamenti e abitudini alimentari più sane.
Botero
LE 7 REGOLE D’ORO
1. non saltare mai la colazione
2. evitare gli snack, le bevande zuccherate e non mangiare fuori pasto
3. fare sport e attività motoria
4. mangiare ad ogni pasto frutta e verdura (cotta o cruda) in abbondante quantità
5. assaggiare anche cibi sconosciuti
6. masticare lentamente
7. aumentare il consumo di fibra (legumi e cereali integrali)

La Danza ed il ballo sono utili
come prevenzione e cura dell’obesità…
e non solo.
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Permettiamoci dunque un… tango
anche se solo virtuale.
(Tango di Julio Iglesias)


Botero
L’attività fisica è indispensabile per la salute sia fisica che psichica di una persona.
Tenere sempre ferma la nostra automobile significa che, prima o poi, quando la useremo, non partirà.
La stessa cosa accade al nostro organismo.
Tenerlo in movimento significa non farlo “spegnere”.
Sempre più persone si rivolgono al ballo sia per tenersi in movimento sia per avere occasioni di socializzazione e di divertimento.
Non è necessario essere giovani per ballare e questo induce persone di tutte le età a coltivare questa passione facendo sport senza quasi accorgersene.
Fisicamente il ballo apporta numerosissimi benefici: riduce la pressione arteriosa e protegge dalle malattie cardiovascolari; riduce il colesterolo e i trigliceridi; previene l’obesità e il diabete; combatte le malattie dell’invecchiamento; aumenta la forza muscolare delle gambe con tutti i benefici che ne traggono muscoli e vasi sanguigni.
A livello psicologico, poi, ha un effetto fortemente terapeutico.
Tango, liscio, valzer, balli sudamericani e africani ed anche la danza del ventre sono diventati un modo per stare meglio, uno spazio in cui occuparsi di se stessi senza affaticare troppo il fisico, ma salvaguardandolo in ogni caso.

Botero
Testi, con modifiche, ed immagini da vari siti web – impaginazione Orso Tony
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A proposito di felicità…
(raggiungibile… irraggiungibile?)
ecco alcuni consigli
che mi sembrano interessanti.
L’articolo è di qualche decennio fa e dunque
ho aggiornato alcuni oggetti (come le cassette musicali)
ormai scomparsi ma i concetti espressi
restano, a mio parere, comunque validi.
7 MOSSE INFALLIBILI PER REGALARSI
UNA BELLA GIORNATA…
Vittoria Inverni
1°

La regola che dovete avere ben chiara in mente
è che nessuno è felice o infelice in eterno,
a meno che non lo voglia.
L’infelice cronico ha bisogno dell’aiuto di uno psicologo, è chiaro, l’infelice temporaneo, ovvero colui che è appena incappato in una disavventura, dovrebbe rammentare che un momento di sconforto, anche un bel pianto liberatorio, sono perfettamente normali e possono essere costruttivi se durano poco e sono seguiti da nuovi progetti, da nuovi interessi.
2°

Felicità o serenità
non dovrebbero mai essere legati al successo di questa o quella iniziativa,
alla conquista di quel bel tipo o di quella fascinosa figliola.
Felicità o serenità, dovrebbero essere uno stato d’animo personale, una costante fissa perché si sta bene con se stessi, perché ci si vuole bene, perché ci si apprezza.
E rammentate che se non vi volete bene in prima persona, neppure gli altri ve ne vorranno.
3°

Un buon risveglio ha inizio da un dolce addormentarsi.
La sera, prima di addormentarvi e anche se vi sembra di affogare in un mare di guai e di preoccupazioni, nel dormiveglia ripetetevi con calma, magari seguendo un ritmo musicale pacato che “ogni cosa andrà subito di bene in meglio, tutto va di bene in meglio”.
Ripetetevi la frase usando le stesse parole e… lasciatevi prendere dal sonno.
Al mattino, nel dormiveglia, ripetete la frase cercando di essere convinti di quello che dite.
4°

Se appena svegli vi sentite afferrare dall’angoscia
pensando a tutto ciò che vi aspetta,
evitate di lasciarvi andare al panico e alla depressione
pensando che tanto tutto è inutile, che non ce la farete.
Cedendo a questi pensieri, vi regalerete un giorno no. Voi, per essere costruttivi, dovrete dirvi che sì, vi aspetta un giorno faticoso, ma che vi organizzerete e che farete del vostro meglio, il vostro massimo e che, dopotutto, è possibile che qualche compito possa essere rimandato, o più piacevole del previsto, o che il giorno potrebbe regalarvi un momento particolare, qualcosa di stimolante, che vi suona la carica.
5°

Per esorcizzare i momenti NO, per farvi coraggio
se dovete affrontare un momento difficile come un esame,
tenete sempre con voi un talismano personale.
Però per carità, niente di confezionato da “esperti” a caro prezzo.
Basta qualcosa che indossavate in un momento piacevole o quando avete ottenuto un grosso risultato più o meno insperato.
Può essere un oggetto, un capo di abbigliamento, un colore, un sassolino, una conchiglia, un’immagine sacra se siete credenti… insomma, sceglietelo e portate con voi il “vostro” portafortuna.
6°

Non dimenticate i benefici effetti della musica.
Se avete una canzone che vi piace così com’è, portatela con voi e ascoltatela tutte le volte che ne avvertite la necessità.
Se preferite, potete crearvi sul telefonino una raccolta di tutte le musiche che vi rilassano e che vi rasserenano.
Personalmente ho creato varie raccolte di video musicali, ovvero una collezione di quelle che mi calmano, un’altra di quelle che mi danno la carica, ed ancora un’altra di quelle che mi aiutano a sopportare lunghe ore di scrivania o computer, Mozart è l’ingrediente fisso di quest’ultima.
7°

Rammentate i benefici effetti della respirazione.
Durante l’inspirazione, che deve essere pacata e non troppo prolungata, pensate di immettere energia, forza, chiarezza.
Durante l’espirazione, che deve essere lenta e prolungata (immaginate di spegnere lentamente una lunga serie di candele) pensate di soffiare fuori e lontano da voi l’irritazione, il malumore, l’ansia, la fatica, anche la paura.
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
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UN PICCOLO SEGRETO
PER RENDER PIU’ TONICA LA PELLE?
FARE I BAGNI DI… SALE!
Lo sapevate?
Il sale da cucina è un grande alleato della silhouette.
Sciolto nell’acqua, combatte la cellulite,
riduce i gonfiori e rassoda i tessuti.
Basta usare le ricette giuste.
E’ uno dei prodotti naturali più semplici
e nello stesso tempo più complessi
perché contiene decine e decine di minerali.
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Quale sale usare?
Anche il normale sale da cucina raffinato
(contiene soltanto cloruro di sodio)
svolge un’azione drenante.
Ma per avere maggiori benefici
è consigliabile utilizzare il sale marino integrale.

5 RICETTE DI BAGNI… DA PROVARE
I
Bagno di sale
Disintossica, sgonfia, dona elasticità e morbidezza alla pelle.
Il bagno al sale si dovrebbe fare due-tre volte alla settimana.
Preparazione: Sciogliete mezzo chilo di sale marino integrate nell’acqua della vasca a una temperatura di 37-38 gradi.
Rimanete a bagno per circa 20 minuti.
II
Bagno alle alghe
E’ efficace per drenare i tessuti ma anche per combattere la cellulite. Fatelo almeno due-tre volte alla settimana per un paio di mesi.
Preparazione: Sciogliete mezzo chilo di sale marino integrate nell’acqua delle vasca.
Aggiungete 4-5 cucchiai di Fucus o Laminaria in polvere (si acquista in erboristeria) o estratti d’alghe in gocce.
State in immersione per circa 20 minuti.

III
Gommage al sale
Fate questo peeling prima del bagno: elimina le cellule morte e favorisce il drenaggio. Il miele, poi, lo rende particolarmente emolliente, mentre il limone apporta buone dosi di vitamina C.
Preparazione: In una terrina mettete 2 pugni di sale marino integrale e pestatelo fino a renderlo fine.
Aggiungete 2 cucchiai di miele e qualche goccia di succo di limone, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo. Stendete il composto sul corpo con un leggero massaggio.
Sciacquatevi sotto la doccia.
IV
Bagno drenante
Per favorire l’eliminazione di liquidi aggiungete ad acqua e sale qualche goccia di olio essenziale di ginepro e di rosmarino.
Ottimo anche quello di pistacchio (più difficile però da trovare): agisce infatti sia sulle vie linfatiche sia sulla circolazione.
Preparazione: Sciogliete 5 gocce di olio di ginepro, 5 di rosmarino e 5 di pistacchio in uno-due cucchiai di miele.
Preparate l’acqua nella vasca, aggiungendo mezzo chilo di sale.
Versate il miele con le essenze e state in immersione per 20 minuti.
V
Bagno anticellulite
Gli oli essenziali più attivi contro la cellulite sono quelli che contengono le cumarine, sostanze vegetali che attivano la circolazione linfatica e che liberano dalle tossine. Attenzione, però, questi oli sono fotosensibilizzanti: in pratica, se utilizzati prima di esporsi ai raggi solari, potrebbero causare eritemi e macchie. Meglio quindi usarli alla sera.
Preparazione: Sciogliete 5 gocce di olio di lemon grass, 5 di limone e 5 di bergamotto in uno-due cucchiai di latte. Preparate l’acqua nella vasca, aggiungendo mezzo chilo di sale integrale marino. Poi unite il latte con le essenze e state in immersione per 20 minuti.
Da: “Più tonica e snella con i bagni di sale” – Top Salute
IN OGNI CASO…
ANCHE SE NON CI FOSSERO I BENEFICI FISICI
(IL BAGNO FA SEMPRE BENE A TUTTI)
E’ CERTO CHE STARCENE UN PO’ A MOLLO
NON PUO’ CHE FAR UN GRAN BENE
ANCHE ALLO SPIRITO.
CIAO DA TONY KOSPAN
E… BUON BAGNO… (QUELLO CHE PREFERITE!)
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Baldassarre Peruzzi – Le Muse danzano con Apollo
Credevamo che il riconoscimento dell’importanza
del buonumore fosse una conquista moderna ma…
ecco che questo brano d’autore del ‘500
ci contraddice in pieno ed in modo sorprendente.

Nicolò dell’Abate
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DAL RINASCIMENTO CI GIUNGE LA
PREGHIERA DEL “BUON UMORE”

Gerard van Honthorst – Concerto
L’importanza del buonumore nella nostra vita è ben nota
e non solo per gli effetti benefici sulla salute.
Infatti ci consente anche vivere al meglio i nostri giorni
pochi o molti che saranno.

Ma è sorprendente vedere come già nel ’500
il tema era chiaramente sentito.
Leggiamo quindi come il buonumore
veniva visto all’epoca grazie a questa
PREGHIERA DEL “BUON UMORE”
di Tommaso Moro,
umanista, scrittore e politico cattolico inglese.
Tommaso Moro
Devo dire che è anche molto simpatica
ed… attualissima.
Paolo Veronese
Ma eccola… dunque.
LA PREGHIERA DEL “BUON UMORE”
Dammi, o Signore, una buona digestione ed anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo, col buon umore necessario per mantenerla.
Dammi, o Signore, un’anima santa, che faccia tesoro di quello che è buono e puro, affinché non si spaventi del peccato, ma trovi alla sua presenza la via per mettere di nuovo le cose a posto.
Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettere che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama: “IO”.
Dammi, o Signore, il senso del ridicolo.
Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po’ di gioia e possa farne parte anche ad altri.
Così sia.
Tommaso Moro (da una pagina del “Libro d’Oro” – Parigi – 1549)
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Jan Matsys – Un’allegra compagnia
Ciao da Tony Kospan

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Pierre Puget
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Tutti noi abbiamo sentito parlare dei bioritmi.
Ma cosa sono? Cosa significano?
Questo articolo ci aiuta a conoscerli
ed a vivere meglio cercando di rispettar.. i nostri.
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Gli orari del corpo:
i segreti della cronobiologia
Claudia Bortolato
La vita quotidiana? Un’estenuante corsa contro il tempo.
Tutto sembra sfuggire come se seguisse un moto proprio fatto di velocità, velocità e ancora velocità.
Così, l’orologio è diventato il nuovo padre padrone, detta ritmi forsennati in nome dell’efficienza e del diktat “fare più cose possibili”.
Tutto questo è risaputo e sperimentato un po’ da tutti, come è risaputo che gli affanni contro il tempo, l’essere sempre in azione (spesso contro la propria volontà), il non rispettare il naturale bisogno che ha l’organismo di avvicendamento tra attività e passività, azione e riposo, producono stress, ansia, tensione cronica, insonnia e altre manifestazioni più o meno patologiche.
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Cosa si potrebbe fare per riprendere contatto con una dimensione più umana del tempo, per gestire in modo più consono e, perché no, produttivo in termini di benessere, i ritmi della vita?
La cosa più naturale sarebbe imparare a fermarsi ogni tanto, per dedicarsi non solo al “fare”, ma anche al “non fare”, a quella giusta dose di ozio, o di gioco, inteso pure come cura dei propri hobby, che ricaricano e ritemprano.
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Ma non solo. Si potrebbero seguire le indicazioni fornite dalla Cronobiologia, una branca relativamente nuova della medicina, che valuta il funzionamento del corpo, dell’organismo, in rapporto al tempo. «è assodato che negli organismi viventi diversi fenomeni fisiologici, come la fluttuazione della temperatura corporea, le variazioni della pressione arteriosa, la produzione di ormoni, si ripetono periodicamente, ovvero a intervalli di tempo prevedibili. La cronobiologia si occupa proprio dello studio di queste, e di altre periodicità dell’organismo», sottolinea Francesco Portaluppi, ricercatore cronobiologo dell’Università di Ferrara.
«Tutto dipende dall’interazione tra l’ambiente, l’alternarsi della luce e del buio, e l’orologio biologico, che si trova nel nucleo soprachiasmatico, alla base del cervello, ed è dotato di suoi precisi ritmi».
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A muovere le lancette dell’orologio biologico, però, non sono solo le condizioni ambientali esterne, soprattutto il ritmo luce buio, ma anche i programmi iscritti nel patrimonio genetico di ciascuno.
Per questo alcune persone sono mattutine categoria alla quale appartengono
le cosiddette “allodole“
e altre serotine i cosiddetti “gufi“.
Fonte Kataweb
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Questa teoria dei bioritmi,
ormai universalmente accettata dalla psicologia,
divide quindi il mondo in 2 grandi categorie.
ALLODOLE E GUFI
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Le allodole sono le persone che vanno a letto presto,
si alzano presto e sono presto in forma,
ma la sera crollano.
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I gufi sono coloro che vanno a letto molto tardi,
si alzano (se possono) tardi
e sono in gran forma solo dal pomeriggio in poi.
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E tu a quale categoria appartieni?
–
Orso Tony
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E… SE… TI PIACE… I S C R I V I T I
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Non so perché… ma penso proprio
che la cosa mi riguardi un po’… ah ah
In ogni caso però sono delle regole utilissime
per chi ha superato gli “anta”!
LE VENTICINQUE REGOLE D’ORO PER PREVENIRE L’INVECCHIAMENTO
1.
Fare esercizio fisico con regolarità secondo le proprie forze (una buona passeggiata quotidiana migliora la circolazione sanguigna ed evita tanti malanni)
2.
Osservare un equilibrato regime alimentare, tenendo conto che il fabbisogno energetico varia secondo l’attività svolta.
3.
Nutrirsi bene al mattino e ridurre il pasto serale.
4.
Usare con moderazione il sale da cucina. Lo stesso vale per bevande alcoliche.
5.
Ricorrere ai medicinali solo e quando necessario e nelle dosi delle prescrizioni del medico
6.
Ricordarsi che il letto è il peggior nemico di chi vuole sentirsi in forma.
7.
Curare oltre al proprio aspetto esteriore anche il proprio comportamento.
8.
Coltivare e migliorare il senso dell’umorismo.

9.
Dedicare tempo a libri piacevoli. Talvolta è utile una lettura ad alta voce.
10.
Avere sempre qualcosa da sbrigare in casa e fuori.
11.
Interessare la propria intelligenza a conoscere, riflettere, discutere, scrivere.
12.
Rendersi conto che l’avanzare degli anni non pregiudica affatto l’efficienza: molti “grandi” (da Chaplin a Einstein e a Picasso) lo dimostrano.
13.
Apprezzare la compagnia dei più giovani dando loro la possibilità del dialogo e del sorriso.
14.
Condividere con i giovani l’esperienza accumulata nella vita, senza essere sentenziosi o moraleggianti nei loro confronti.
15.
Dedicarsi al raccoglimento interiore, inteso possibilmente come fiducioso abbandono a Dio
16.
Far tesoro di tutti i ricordi, ma essere sempre ottimisti.

17.
Mantenere sempre la gioia di vivere interessandosi alle cose e agli altri, godere di tutto.
18.
Temperare le speranze e le illusioni con la saggezza e il conforto della fede.
19.
Dare ogni tanto sfogo alle proprie emozioni, magari esprimendole con la scrittura.
20.
Cercare compagnie serene. Evitare le persone volgari e quelle aggressive: opprimono lo spirito.
21.
Affrontare il futuro armati di coraggio e serenità. Non tormentarsi mai con immagini oscure e infondate paure.
22.
Agire sempre con determinazione, senza cercare il conforto ad ogni costo.
23.
Ricordarsi che non solo le gioie, ma anche i dolori aiutano a crescere.
24.
Essere consapevoli che il dolore, di qualsiasi natura esso sia brucia il corpo, ma purifica, illumina la mente e fortifica il cuore.
25.
Tener presente che da quest’anno…è proibito invecchiare!

(Tratte dal libro “Saper invecchiare” di Frate Indovino – Web – Impagin. T.K.)

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INSIEME SPENSIERATO E CULTURALE
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Questo studio afferma che se il nostro l’umore è… nero
la migliore cura è soprattutto la… luce.
UMORE NERO?
CON LA LUCE RITROVI L’OTTIMISMO
Giornate più corte, uggiose, buio e umore ai minimi storici.
Riecco l’approssimarsi dell’inverno con il suo fastidioso carico di malesseri e disturbi: mancanza di energia, basso desiderio sessuale, sonnolenza, difficoltà di risveglio mattutino, aumento dell’appetito e predilezione per dolciumi o pasta, riduzione della produttività e tendenza al ritiro sociale.
In una parola SAD, dalla definizione medica statunitense, ovvero Seasonal Affective Disorder (disturbo dell’umore ad andamento stagionale).
La causa principale?
Mancanza o drastica riduzione della luce solare.
Il tono dell’umore sembra diminuire quanto più ci si allontana dall’equatore per cui possiamo trovare un maggior numero di persone più tristi nelle regioni nordiche che nelle regioni meridionali e parimenti un maggior buonumore d’estate che d’inverno. Inoltre vari esperimenti hanno evidenziato pure variazioni dell’umore e dell’efficienza personale in persone che vivono per gran parte della giornata in ambienti illuminati artificialmente, dove per lo più le lampade convenzionali riproducendo solo una parte delle lunghezze d’onda della luce naturale, possono costituire uno stimolo stressante per l’organismo.
Per poter parlare di SAD, tuttavia la National Mental Health Association ha stabilito che i sintomi devono essersi presentati negli ultimi due anni in assenza di episodi di depressione dovuti ad altri motivi, oppure devono essere notevolmente più evidenti. Il malessere deve presentarsi inoltre nella stagione invernale o con l’accorciarsi delle giornate. Pronunciarsi sulla diagnosi, comunque, può essere solo compito del medico o dello psicologo. I sintomi lamentati possono essere, infatti, collegati a diversi altri malesseri e malattie. Saranno i medici a decidere riguardo alla assunzione di farmaci.

Per tutti comunque gli esperti consigliano una vera e propria terapia della luce, l’unica cura che può risultare utile in ogni caso.
Se la luce solare non sempre è a disposizione, ci sono lampade specifiche in grado di emettere una luce simile a quella del sole. E’ la light therapy, una cura a base di luce, conosciuta e usata nei paesi nordici, e successivamente negli Stati Uniti, fin dagli anni ‘80, a solo da un paio d’anni approdata in Italia. Dove però sono ancora pochissimi i centri che la applicano. Niente a che vedere naturalmente con le lampade abbronzanti a raggi Uva.
La lampada del buonumore è un apparecchio con uno schermo rettangolare, circa 40 centimetri per 30, che emette una luce bianchissima e brillante, come il riflesso del sole sulla neve, a 10.000 lux (il lux è l’unità di misura dell’intensità luminosa: per avere un termine di paragone, la luce di una giornata di sole estiva è 200.000 lux, 15.500 lux quella di un giorno di maggio, 3.000 lux la luce serale). Basta sedersi davanti alla lampada, a un metro di distanza, ogni mattina per mezz’ora, per una decina di giorni consecutivi, per ritrovare l’energia e l’allegria dell’estate. Non importa guardarla fissa, è necessario però non avere schermi davanti agli occhi, per esempio occhiali da sole.

In mancanza di una lampada, il cui costo è elevatissimo, ecco invece qualche consiglio per rendere la giornata più “luminosa”: se si lavora in ufficio, è utile lasciare le tende aperte e sedersi, quando possibile, nelle vicinanze della finestra, in modo da poter guardare fuori ogni tanto e lasciare che la luce solare raggiunga gli occhi.
Uno studio ha provato che un’ora di luce solare di inverno ha l’efficacia di due ore e mezza di luce artificiale.
Se fa troppo freddo all’esterno, scegliere, per la pausa, un posto dove la luce solare può entrare e rimanerci per un po’.
Il nostro organismo riceve infatti l’intera gamma delle onde luminose attraverso la pelle e attraverso gli occhi.
Le radiazioni che penetrano attraverso gli occhi vengono trasformate in impulsi elettrici e trasmessi tramite il nervo ottico al cervello.
Quando gli impulsi raggiungono l’ipotalamo si assiste ad un incremento della serotonina, neurotrasmettitore deputato, tra l’altro, al controllo del tono dell’umore, mentre a livello dell’epifisi inibiscono la produzione di melatonina, un ormone sensibile al ciclo luce-buio.
Pur riconoscendo che il meccanismo dell’azione della luce sul cervello è scientificamente ancora poco conosciuto, l’evidenza clinica riscontra una significativa alterazione del tono dell’umore in presenza della variazione della quantità di luce a cui la persona è esposta.”
DA TG COM – IMPAGIN. T.K.
In verità penso che, pur condividendo l’assunto, non serva affatto un apparecchio ma semmai dobbiamo star di più all’aria aperta… soprattutto in autunno ed in inverno… rubando più luce possibile.
Pertanto sono assolutamente per la cura della.. luce naturale… naturalissima.
Lo sanno bene i popoli scandinavi che, quando c’è il sole (da loro molto raramente), vanno tutti all’aperto e si lasciano “baciare” per ore ed ore dalla luce.

Ciao da Tony Kospan
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Lo dimostra uno studio dell’ University of Washington di Seattle
L’OTTIMISMO… VINCE!
(anche per la Scienza)
Leggiamo questo studio
Si dice che aspettandosi il peggio si evitino le grosse delusioni e si ottengano le soddisfazioni maggiori.
Ma non è così.
Sono le persone che si aspettano il meglio dalla vita che riescono ad ottenerlo o almeno a non sentirsi eccessivamente delusi e colpevoli quando qualcosa va storto.
Questi modi di vedere la vita sono stati oggetto di uno studio condotto da Margareth Marshall della Seattle Pacific University e Jonathan Brown della University of Washington di Seattle e pubblicato dalla rivista Cogniton & Emotion.
Per invalidare la tesi secondo la quale aspettarsi il peggio sarebbe meglio, i ricercatori hanno sottoposto 80 studenti universitari ad una serie di test.
In primo luogo hanno sottoposto loro un questionario per verificare il loro stato d’animo nei confronti della vita, se erano persone entusiaste e positive oppure cupe e pessimiste.
Dopodiché gli studenti hanno eseguito una serie di puzzle di media difficoltà al computer.
Basandosi sul questionario e sui risultati ottenuti dal primo set di puzzle si è stabilito come si aspettavano di riuscire con un secondo set di puzzle.
A questo punto i ricercatori hanno sottoposto ad una metà degli studenti una serie di puzzle più semplici rispetto al primo test e all’altra metà dei puzzle più complicati.
Questo ha permesso loro di assicurarsi che alcuni studenti sarebbero andati oltre le loro previsioni e altri al di sotto.
Dopo l’esercizio è stato chiesto ai partecipanti di compilare un nuovo questionario, riguardante il loro stato d’animo alla fine delle prove.
Secondo i risultati, gli studenti che si aspettavano di andare male effettivamente si sentivano peggio dopo aver fallito il test rispetto agli altri che, pur aspettandosi di andar bene, avevano sbagliato anche loro.
Secondo i ricercatori, un’aspettativa negativa può esacerbare la sensazione di frustrazione che segue un mancato successo, e l’aspettativa è spesso determinata dall’atteggiamento con cui si affronta la vita.
Secondo Brown è difficile per una persona che ha un carattere cupo riuscire a cambiare temperamento.
Ma tentar non nuoce e forse cercare di ottenere il meglio dalla vita potrebbe essere la chiave per affrontare ogni sfida con un atteggiamento vincente ricordandosi che in caso di sconfitta ci sono sempre cose come la cioccolata, che rendono tutto più bello.
Ciao da Tony Kospan
TESTO DAL WEB
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L’obesità è una patologia in aumento nel mondo occidentale.
In Italia il 10% dei bambini è obeso. Tale percentuale è tra le più alte in Europa.
La prevenzione è fondamentale.
Occorre però un forte rapporto di continuità con i pasti che i bambini consumano in famiglia.
L’obesità va affrontata con un medico attraverso una dieta controllata
e modificando comportamenti alimentari sbagliati.
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L’ideale non è curare l’obesità, ma prevenirla attraverso un sano rapporto con il cibo
e praticando movimento fisico e sport.
Recuperare, inoltre, comportamenti e abitudini alimentari più sane.
Botero
LE 7 REGOLE D’ORO
1. non saltare mai la colazione
2. evitare gli snack, le bevande zuccherate e non mangiare fuori pasto
3. fare sport e attività motoria
4. mangiare ad ogni pasto frutta e verdura (cotta o cruda) in abbondante quantità
5. assaggiare anche cibi sconosciuti
6. masticare lentamente
7. aumentare il consumo di fibra (legumi e cereali integrali)

La Danza ed il ballo sono utili
come prevenzione e cura dell’obesità…
e non solo.
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Permettiamoci dunque un… tango
anche se solo virtuale.
(Tango di Julio Iglesias)


Botero
L’attività fisica è indispensabile per la salute sia fisica che psichica di una persona.
Tenere sempre ferma la nostra automobile significa che, prima o poi, quando la useremo, non partirà.
La stessa cosa accade al nostro organismo.
Tenerlo in movimento significa non farlo “spegnere”.
Sempre più persone si rivolgono al ballo sia per tenersi in movimento sia per avere occasioni di socializzazione e di divertimento.
Non è necessario essere giovani per ballare e questo induce persone di tutte le età a coltivare questa passione facendo sport senza quasi accorgersene.
Fisicamente il ballo apporta numerosissimi benefici: riduce la pressione arteriosa e protegge dalle malattie cardiovascolari; riduce il colesterolo e i trigliceridi; previene l’obesità e il diabete; combatte le malattie dell’invecchiamento; aumenta la forza muscolare delle gambe con tutti i benefici che ne traggono muscoli e vasi sanguigni.
A livello psicologico, poi, ha un effetto fortemente terapeutico.
Tango, liscio, valzer, balli sudamericani e africani ed anche la danza del ventre sono diventati un modo per stare meglio, uno spazio in cui occuparsi di se stessi senza affaticare troppo il fisico, ma salvaguardandolo in ogni caso.

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Testi, con modifiche, ed immagini da vari siti web – impaginazione Orso Tony
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A proposito di felicità…
(raggiungibile… irraggiungibile?)
ecco alcuni consigli
che mi sembrano interessanti.
L’articolo è di qualche decennio fa e dunque
ho aggiornato alcuni oggetti (come le cassette musicali)
ormai scomparsi ma i concetti espressi
restano, a mio parere, comunque validi.
7 MOSSE INFALLIBILI PER REGALARSI
UNA BELLA GIORNATA…
Vittoria Inverni
1°

La regola che dovete avere ben chiara in mente
è che nessuno è felice o infelice in eterno,
a meno che non lo voglia.
L’infelice cronico ha bisogno dell’aiuto di uno psicologo, è chiaro, l’infelice temporaneo, ovvero colui che è appena incappato in una disavventura, dovrebbe rammentare che un momento di sconforto, anche un bel pianto liberatorio, sono perfettamente normali e possono essere costruttivi se durano poco e sono seguiti da nuovi progetti, da nuovi interessi.
2°

Felicità o serenità
non dovrebbero mai essere legati al successo di questa o quella iniziativa,
alla conquista di quel bel tipo o di quella fascinosa figliola.
Felicità o serenità, dovrebbero essere uno stato d’animo personale, una costante fissa perché si sta bene con se stessi, perché ci si vuole bene, perché ci si apprezza.
E rammentate che se non vi volete bene in prima persona, neppure gli altri ve ne vorranno.
3°

Un buon risveglio ha inizio da un dolce addormentarsi.
La sera, prima di addormentarvi e anche se vi sembra di affogare in un mare di guai e di preoccupazioni, nel dormiveglia ripetetevi con calma, magari seguendo un ritmo musicale pacato che “ogni cosa andrà subito di bene in meglio, tutto va di bene in meglio”.
Ripetetevi la frase usando le stesse parole e… lasciatevi prendere dal sonno.
Al mattino, nel dormiveglia, ripetete la frase cercando di essere convinti di quello che dite.
4°

Se appena svegli vi sentite afferrare dall’angoscia
pensando a tutto ciò che vi aspetta,
evitate di lasciarvi andare al panico e alla depressione
pensando che tanto tutto è inutile, che non ce la farete.
Cedendo a questi pensieri, vi regalerete un giorno no. Voi, per essere costruttivi, dovrete dirvi che sì, vi aspetta un giorno faticoso, ma che vi organizzerete e che farete del vostro meglio, il vostro massimo e che, dopotutto, è possibile che qualche compito possa essere rimandato, o più piacevole del previsto, o che il giorno potrebbe regalarvi un momento particolare, qualcosa di stimolante, che vi suona la carica.
5°

Per esorcizzare i momenti NO, per farvi coraggio
se dovete affrontare un momento difficile come un esame,
tenete sempre con voi un talismano personale.
Però per carità, niente di confezionato da “esperti” a caro prezzo.
Basta qualcosa che indossavate in un momento piacevole o quando avete ottenuto un grosso risultato più o meno insperato.
Può essere un oggetto, un capo di abbigliamento, un colore, un sassolino, una conchiglia, un’immagine sacra se siete credenti… insomma, sceglietelo e portate con voi il “vostro” portafortuna.
6°

Non dimenticate i benefici effetti della musica.
Se avete una canzone che vi piace così com’è, portatela con voi e ascoltatela tutte le volte che ne avvertite la necessità.
Se preferite, potete crearvi sul telefonino una raccolta di tutte le musiche che vi rilassano e che vi rasserenano.
Personalmente ho creato varie raccolte di video musicali, ovvero una collezione di quelle che mi calmano, un’altra di quelle che mi danno la carica, ed ancora un’altra di quelle che mi aiutano a sopportare lunghe ore di scrivania o computer, Mozart è l’ingrediente fisso di quest’ultima.
7°

Rammentate i benefici effetti della respirazione.
Durante l’inspirazione, che deve essere pacata e non troppo prolungata, pensate di immettere energia, forza, chiarezza.
Durante l’espirazione, che deve essere lenta e prolungata (immaginate di spegnere lentamente una lunga serie di candele) pensate di soffiare fuori e lontano da voi l’irritazione, il malumore, l’ansia, la fatica, anche la paura.
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
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