John Collier
Quando io ti amo e tu mi ami,
siamo l’uno come lo specchio dell’altro,
e riflettendoci l’uno nello specchio dell’altro,
vediamo l’infinito.
– Leo Buscaglia –
![]() John Collier – La confessione
SOGNI IMPERSCRUTABILI
Daniella Pasqua
Sogni imperscrutabili coperti da profonda e spessa coltre di nebbia. Vagano perdendosi al rintoccare delle ore. Meta insicura… Voglie inespresse che divorano l’ intelletto frenando slanci liberatori. Rimpianti di piccole gioie che avrebbero cambiato il corso del mio cammino. Passioni che incalzano cercando compimento in attimi rubati all’ ora del giorno Sogni e desideri che si perdono nel tempo, lasciando briciole… che raccolgo con gioia. John Collier – Lady Godiva
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Sera di martedì in poesia “Sogni imperscrutabili” D. Pasqua – arte J. Collier – canzone “Legata ad un granello” N. Fidenco Leave a comment
BAUDELAIRE – Il grande “poeta maledetto” e padre della poesia moderna in un breve ricordo e 2 sue mitiche poesie Leave a comment
Un poeta considerato oggi un autore classico
della letteratura mondiale…,
ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria,
molto travagliata come potremo ora leggere.
.
.
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro…




un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne” e sregolata del Quartiere Latino parigino.

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace ‘800 francese.

nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix”
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.

ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

del suo tempo ma amava davvero molto l’arte
al punto di scrivere anche dei libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
erano il romanticismo ed il simbolismo.

della vita reale
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo).
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.

dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
d’immensa luce propria è certo…
I FIORI DEL MALE.

che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.

o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.
.

davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.

per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura.
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.

BAUDELAIRE – Il grande “poeta maledetto” e padre della poesia moderna in un breve ricordo e 2 sue mitiche poesie Leave a comment
Un poeta considerato oggi un autore classico
della letteratura mondiale…,
ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria,
molto travagliata come potremo ora leggere.
.
.
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro…




un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne” e sregolata del Quartiere Latino parigino.

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace ‘800 francese.

nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix”
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.

ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

del suo tempo ma amava davvero molto l’arte
al punto di scrivere anche dei libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
erano il romanticismo ed il simbolismo.

della vita reale
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo).
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.

dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
d’immensa luce propria è certo…
I FIORI DEL MALE.

che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.

o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.
.

davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.

per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura.
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.

Serata in poesia “Sogni imperscrutabili” D. Pasqua – arte J. Collier – canzone “Legata ad un granello” N. Fidenco Leave a comment
Baudelaire.. “poeta maledetto” e padre della poesia moderna – Breve biografia e 2 sue mitiche poesie Leave a comment
Un poeta considerato oggi un autore classico
della letteratura mondiale…,
ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria,
molto travagliata come potremo ora leggere…
.
.
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro.


un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne” e sregolata del Quartiere Latino parigino.

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace ‘800 francese.

nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix”
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.

ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

del suo tempo ma amava davvero molto l’arte
al punto di scrivere anche dei libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
erano il romanticismo ed il simbolismo.

della vita reale
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo).
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.

dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
d’immensa luce propria è certo…
I FIORI DEL MALE.

che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.

o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.
.

davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.

per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura.
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.

BAUDELAIRE – Breve ricordo del grande “poeta maledetto” e padre della poesia moderna e 2 sue mitiche poesie Leave a comment
Un poeta considerato oggi un autore classico
della letteratura mondiale…,
ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria,
molto travagliata come potremo ora leggere…
.
.
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro.


un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne” e sregolata del Quartiere Latino parigino.

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace ‘800 francese.

nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix”
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.

ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

del suo tempo ma amava davvero molto l’arte
al punto di scrivere anche dei libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
erano il romanticismo ed il simbolismo.

della vita reale
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo).
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.

dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
d’immensa luce propria è certo…
I FIORI DEL MALE.

che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.

o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.
.

davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.

per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura.
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.

La lettera “superappassionata” di Charles Baudelaire a Jeanne Duval suo grande ed incontenibile amore Leave a comment

le dedicò ben 18 liriche.

Le origini esotiche, un fascino diabolico e misterioso ed una grande sensualità

“Quando, a occhi chiusi, una calda sera d’autunno,
respiro il profumo del tuo seno ardente,
vedo scorrere rive felici che abbagliano
i fuochi di un sole monotono;
una pigra isola in cui la natura
esprime alberi bizzarri e frutti saporosi…”

come possiamo leggere in questi altri versi.
“Quando cammini con quella cadenza,
bella d`abbandono,
fai pensare a un serpente che danza
in cima ad un bastone”
Ma veniamo alla lettera, tratta da “Un emisfero nella tua chioma“

Lasciami respirare a lungo, a lungo, l’odore dei tuoi capelli, affondarvi tutta la faccia, come un assetato nell’acqua di una sorgente, e agitarli con la mano come un fazzoletto odoroso, er scuotere dei ricordi nell’aria.


Felice serata in poesia “Sogni imperscrutabili” D. Pasqua – arte J. Collier – canzone “Legata ad un granello” N. Fidenco Leave a comment
Baudelaire.. “poeta maledetto” e padre della poesia moderna – Breve biografia e 2 sue mitiche poesie Leave a comment
Un poeta considerato oggi un autore classico,
ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria,
molto travagliata come potremo ora leggere.
.
.
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro.



un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne”
del Quartiere Latino parigino.

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace 800 francese.

nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix”
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra altri personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.

ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

del suo tempo ma amava anche, davvero e molto, l’arte
al punto di scrivere anche libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
erano il romanticismo ed il simbolismo.

della vita reale (ad esempio delle nascenti industrie
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo»).
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.

dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
d’immensa luce propria è certo
I FIORI DEL MALE.

che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.

o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.
.

davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.

per coglierne meglio
ogni piccola o grande sfumatura.
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.

BAUDELAIRE – Breve ricordo del grande “poeta maledetto” e padre della poesia moderna anche con 2 sue mitiche poesie 1 comment
Un poeta considerato oggi un autore classico
della letteratura mondiale…,
ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria,
molto travagliata come potremo ora leggere…
.
.
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro…



un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne”
del Quartiere Latino parigino.

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace 800 francese.

nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix“
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.

ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

del suo tempo ma amava davvero molto l'arte
al punto di scrivere anche libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L'arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
erano il romanticismo ed il simbolismo.

della vita reale (ad esempio delle nascenti industrie
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo»).
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.

dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
d'immensa luce propria è certo…
I FIORI DEL MALE.

che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!
leggiamone un'altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.

o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t'amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.
.

davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.

per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura.
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
