IN QUELL'ISTANTE
Pablo Neruda
“In quell'istante ebbero termine i libri,
l'amicizia, i tesori senza sosta accumulati,
la casa trasparente che tu e io costruimmo:
tutto cessò d'esistere, tranne i tuoi occhi.”


by Tony Kospan
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Questa, da un sondaggio, risulta,
ancor oggi la canzone più amata dai francesi.
Quasi tutte le canzoni di Edith Piaf sono un mito
ed ognuna di esse segna una tappa della sua vita.
INNO ALL'AMORE – 1949 – E. PIAF –
LA STORIA LA POESIA E LA CANZONE
ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
Il testo di questa canzone è tutto della Piaf…
mentre la musica è della musicista classica Marguerite Monnot
sua amica e collaboratrice anche in altre canzoni.
Edith scrisse questa canzone
dopo la morte del pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei che si a New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.
BREVE ANALISI DELLA CANZONE
Tutto, qui, dalle parole alla musica… ,
è un inno all'amore e non solo il titolo…
La voce di Edith poi esprime tutte le sfumature
dell'assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che va oltre la morte.
IL POETICO TESTO
INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l'amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
Avremo per noi l'eternità
Nel blu di tutta l'immensità.
Nel cielo, non ci sono più problemi
Il mio amore, credi che si amiamo?
Dio riunisce quelli che si amano!
IL VIDEO
Ho scelto, tra tanti, il video che segue,
per la sua modernità d'impostazione,
benché sia stato assolutamente girato all'epoca…
Buona visione e buon ascolto…
CIAO DA TONY KOSPAN
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Tutti conosciamo (?)
o dovremmo conoscere i
7 PECCATI CAPITALI…
(riguardo poi al tenerne tutti conto
è proprio un altro discorso eh eh)

Essi rappresentano delle “violazioni”
che potremmo definire all’interno
di un ordine principalmente individuale…

Ma ecco che però nella saggezza Vedica,
sono stati individuati i
7 PECCATI SOCIALI…
che ovviamente fanno riferimento invece
al nostro vivere e convivere nell’umana società…
e che mi sembrano concetti davvero interessantissimi
ed attualissimi…
”I 7 PECCATI SOCIALI”
L’autore è il grandissimo M. K. Gandhi.
Quelli che seguono sono dunque i sette peccati sociali
secondo Mohandas Karamchand Gandhi,
così come li elencò sul settimanale «Young India»,
da lui fondato, il 22 ottobre 1925.

Anche se normalmente il termine «peccato»
viene associato a un contesto religioso,
Gandhi lo adopera qui però nell’accezione più ampia
di «offesa alla fondamentale dignità umana».

ECCOLI…

1) politica senza principi;
2) affari senza moralità;
3) scienza senza umanità;
4) conoscenza senza carattere;
5) ricchezza senza lavoro;
6) divertimento senza coscienza;
7) religione senza sacrificio.
A questi sette, Arun Gandhi, nipote del Mahatma
ne aggiunse un ottavo:
8) diritti senza responsabilità.
Cosa ne pensate?
CIAO DA TONY KOSPAN
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