Archivio per 11 giugno 2012

IL PINOCCHIO DI CARMELO BENE E’ L’OPERA TEATRALE COMPLETA DI STANOTTE   Leave a comment




 Torniamo a proporre, in video,

uno spettacolo integrale

tutto da gustare.



 

 

 


 Il Pinocchio di Carmelo Bene

è tra le opere teatrali più riuscite

di quel “genio.. scatenato”.

 

 

 

 


Questa rappresentazione,

ripresa da RaiDue Palcoscenico,

è del 1998

ma ci sono state ben 3 versioni precedenti.

 .

.

 .


.


In esso trionfa tutto il suo fantastico, favoloso

 ed oserei dire.. lunare.. immaginario

 

 

 

 

 

 

Prevale nella recitazione certo la sua geniale e suggestiva vocalità

ma lo spettacolo è super godibile anche

per l’esplosione caricaturale ed illusionistica

nonché per la notevole bravura degli altri interpreti


Non è da meno poi l’accompagnamento musicale.




 

 


Da non perdere in particolare

la gara di fandonie tra Pinocchio e Geppetto.

 

 

 

 

Si apra il sipario e… buona visione

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan










 

 

NOTTE DI LUNA – TAGORE – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
NOTTE DI LUNA
Rabindranath Tagore
 
 
Notte di luna
come un viandante
passi dall’altra parte del mare
con la tua pallida lanterna oscillante.
Io sono uno straniero, solitario e distratto;
sul balcone lontano così tu mi incanti,
e porti via il mio cuore…
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 

 

libro.gif Libro image by Arkanis74 libro.gif Libro image by Arkanis74 libro.gif Libro image by Arkanis74

POESIE…?

ILFANTMONDO.jpg picture by orsosognante
 
 
 
 

Pubblicato 11 giugno 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

RODIN E CLAUDEL – GRANDE STORIA D’AMORE E DOLORE NEL MONDO DELL’ARTE – II PARTE   Leave a comment

 
In questa 2° parte affronteremo l'insorgere
della crisi nel rapporto d'amore tra i 2 grandissimi scultori
fino alla rottura
e l'evidenziarsi dell'instabilità psichica di Camille…
mentre nella 3° conosceremo gli ultimi anni dei 2 protagonisti
e chi e come, qualche decennio fa,
riportò alla luce facendola conoscere a tutto il mondo,
questa storia ch'era finita in un totale oblio…
 
 
 
Paris – Musée Rodin – Camille Claudel – Vertume et Pomone
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA… D'ARTE D'AMORE E DI DOLORE… –
 
a cura di Tony Kospan
 
 

II PARTE
 
 
 

Auguste Rodin e Camille Claudel
 
 
 

INIZIO DELLE DIFFICOLTA’ TRA I 2
 
 
 

Siamo ormai nel 1891 e tutto sembra andare per il meglio ma… tuttavia Camille inizia a percepire l'assenza di qualcosa.
 
E lo afferma in una lettera ad un’amica: “C’è sempre qualche cosa di assente che mi tormenta…”.
 
Le sembra di non riuscire ad emergere dalla pur dolce ombra in cui la tiene, seppur amorevolmente, Rodin…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Claudel sente di non riuscire ad esprimere tutta la sua modenità di donna e tutta la sua genialità d’artista.
 
Arriva a sentirsi quasi una “favorita” del sultano mentre non riesce a non tratttenere il suo orgoglio quando scrive parlando di alcune opere del Maestro…
 
“Queste mani, questi piedi, questi fianchi, questa sensualità straziante è tutta opera mia”!
 
 
 
 
 
La mano di Dio – Rodin
 
 
 
 
Ormai l’intensa passione tra i due, artisticamente espressa con l’opera “La Valse” di Camille (una coppia che balla un valzer appassionatamente), inizia a vivere sempre maggiori difficoltà.
 
 
 
 
 
Camille Claudel – La Valse – 1891
Coppia in bronzo, avvinghiata in un walzer trascinante in cui non solo i loro corpi,
ma le loro anime si fondono in un movimento che sembra sfidare le leggi della gravità.
 
 
 
 
 
Camille arrivò ad avere una breve relazione col celebre compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), forse anche per ingelosire Rodin.
 
 
 
 
 
Claude Debussy
 
 
 
 
 
 
 
LA ROTTURA
 
 
Nel 1892 arriva la rottura finale… causata forse da un aborto a cui Rodin la costringe e dal fatto che lui non si decide a lasciare la convivente… “la vecchiaccia”… (così Claudel definiva la convivente di Rodin) mentre contemporaneamente la sua arte sempre più indipendente viene scoperta dai critici che si accorgono delle differenze tra i loro stili….
 
Suo fratello Paul definì l’opera di Camille “la scultura dell’interiore”.
 
 
 
 

Auguste Rodin  

 
 
 
La separazione ahimé la isola del tutto dagli ambienti artistici “a la page” e dai grandi collezionisti.
 
Sono però anche gli anni, questi di fine 800, dei suoi pù grandi grandi capolavori… oltre alla “Valse”… come
 
 
 
 

Camille Claudel – Sakuntala o l’Abbandono
Gruppo in bronzo ed opera sensuale ispirata al poema indiano del V° secolo,
che narra le vicende della ninfa Sakuntala
alla ricerca dell’amato sposo scomparso per un sortilegio
 
 
 
 
 
che le fruttò il primo grande riconoscimento pubblico… e
 
 
 
 
 
Camille Claudel – La petite Chatelaine, la piccola castellana, 1892-98
Opera in marmo che ritrae la piccola Therese Courcelles
 
 
 
 
 
nella quale trasfigura il suo desiderio di maternità.
 
 
C’è poi… L’AGE MUR
 
 
 
 
 
 

Camille Claudel – L’Age mur, (l’età matura)
una vera e propria opera narrativa in bronzo,
realizzata tra il 1894 e il 1900.
 
 
 
 

che esplicita proprio la sua drammatica storia d’amore sconfitta dalle avversità del destino.
 
 

Benché aumenti  il numero e la qualità dei suoi capolavori, così come l’interesse dei critici, Camille inizia ad isolarsi.
 
Il suo grande amore per Rodin diventa acceso risentimento… quasi una fissazione… che esprime pubblicamente in ogni modo.
 
Iniziano anche le difficoltà economiche unite al ricorso all’alcool ed ad una certa instabilità psicologica
 
 
 
 
 

 

 

 

La sua intransigenza nel non voler scendere ad alcun compromesso, in nome del suo genio, insieme all’alcool ed ad una vita sbandata aggraveranno le sue condizioni psicologiche al punto che in nome del “rispetto” la madre ed il fratello (diplomatico e rappresentante dell’intellighenzia cattolica francese), pochi giorni dopo la morte del padre, suo strenuo paladino, la fecero rinchiudere, nel marzo del 1913, nel manicomio di Ville-Evrard….

 

 

FINE II PARTE

 

 

copyright t.k.
 

 
TONY KOSPAN
 
 
 
– CONTINUA –
 
 
 

PER LEGGERELA PRIMA PARTE
DI QUESTA STORIA
D'ARTE E D'AMORE

 
 
 

 

 
 
 
 

IL RAGAZZO ED IL CAVALLO   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
UNA FAVOLOSA MINI STORIELLA ZEN
 
 
(L’avevo persa ma l’ho ritrovata)
 
 
 
 

 

 

Non leggiamola velocemente…

pensiamo invece a tutte le volte in cui ci siamo lamentati

per qualcosa che ci è andato storto

mentre forse quello che appariva una sfortuna

era una salvezza… o viceversa…

 

 

 

 

 

 

Ricordiamocelo la prossima volta…

che ci capita un imprevisto…

 

 

 

– La saggezza è merce rara e non tutti la ricercano –

 

Certo e forse non la raggiungiamo mai…

ma leggere questa breve storiella, a mio parere,

non può che farci bene…

 

 

 

 

 

 

 

 

IL RAGAZZO ED IL CAVALLO

 

 

 

 

 

Un ragazzo riceve un cavallo come regalo

per il suo quattordicesimo compleanno.

 

La gente del villaggio dice “Oh! Fantastico!”

 

Ma il maestro Zen, che vive nel villaggio, dice “Vedremo”

 

Il ragazzo cade da cavallo e si rompe una gamba.

 

La gente del villaggio dice “Oh! Terribile!”

 

Il maestro Zen dice “Vedremo”

 

Il villaggio viene coinvolto nella guerra

e tutti i giovani uomini devono partire ma,

a causa della gamba rotta, il ragazzo resta a casa.

 

Tutti esclamano “Oh! Fantastico!”

 

Il maestro Zen dice “Vedremo”…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che ne dite?

 

Tony Kospan

 
 

CIELO D’AMORE – KABIR – ABBRACCIO CON L’INFINITO IN… POESIA   2 comments

 
 
 
 
 
 

Questa poesia di Kabir,
poeta mistico indiano (India) del 15° secolo,
ci invita in modo chiaro
a fonderci con l'Infinito
e ci spiega anche in che modo…

 
 
 
 
 
 
 

CIELO D'AMORE
– KABIR –
POESIA SUBLIME

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La tensione dello sguardo dell'anima,
secondo la prospettiva di Kabir,
si riflette nel cielo d'amore.
 
 
La chiave per trovare la scintilla divina che è in noi,
senza farci fuorviare dalle ombre della sera
e senza arrenderci alla banale realtà…,
è
andare verso l'altro
e
gustare attraverso il cuore
i suoni ed i profumi della natura…
 
 
 

 
 
 
 
La poesia m'appare davvero modernissima
con il suo riconoscimento
della presenza del divino sia nel nostro cuore…
che nella natura che ci circonda…
 
 
 
 
 
 
 
 
CIELO D'AMORE
Kabir
 
 
 
Cadono le ombre della sera
lunghe, serrate,
di buio avvolgono il corpo e la mente.
 
 
Tu apri la finestra che dà a ponente
perditi nel cielo d’amore.

 
Bevi il miele stillato dai petali
del loto che hai in cuore.

 
Lascia che ti penetrino
le onde del mare, le onde
di splendore.

 
Ascolta,
un suono di conchiglie, di campanelli
si leva dalle acque.
 
 
Kabir dice:
«Fratelli,
è Dio in questo vaso,
in questo mio corpo».
 
 
 
 
 
 
 
 
E voi cosa ne pensate?
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
80x80 80x80 80x80

LA POESIA (E NON SOLO)
IN TUTTE LE SUE FORME
NELLA PAGINA
UN MODO DIVERSO
DI VIVER LA CULTURA

 

LA PIZZA MARGHERITA IN… STORIA ED IN… MUSICA…   Leave a comment




Diamo uno sguardo all'evoluzione, nel corso dei millenni,
della pizza
uno degli alimenti più amati in tutto il  mondo.



wsoowdwnfweekkgs4nfi



Partirò però dalla simpatica storia della nascita
della mitica Margherita… regina delle pizze…
e poi parlerò di quella specie di pane schiacciato…
che rappresenta l'antichissimo antesignano della pizza.

Il post poi si concluderà…
con la simpatica canzoncina a lei dedicata.






giphy (1)


 
 
 
 
LA VERA STORIA DELLA PIZZA MARGHERITA (E NON SOLO)
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 



In verità questa pizza condita da mozzarella, pomodoro e basilico, già esisteva… ed era amata dalla Regina Carolina moglie di Re Ferdinando di Borbone… che, essendone ghiotta, aveva perfino fatto costruire, nella reggia, un bel forno a legna.





 




Non sapeva però la regina borbonica Carolina che i 3 colori sarebbero stati quelli di un’altra dinastia, quella dei Savoia, che avrebbe poi esautorato la sua.

Ma andiamo con ordine








Nell’estate del 1889 il re d'Italia Umberto I e la regina Margherita erano in vacanza a Napoli nella reggia di Capodimonte.


La regina, avendo saputo delle bontà della pizza da qualche personaggio del seguito mandò a chiamare a corte il pizzaiolo Don Raffaele Esposito.

I coniugi Esposito, utilizzando i forni della Reggia, non prepararono solo la pizza in questione ma anche diverse altre… con vari ingredienti: una con sugna, formaggio e basilico; una con l’aglio, olio e pomodoro etc.



 


La Regina Margherita





Ma la Regina Margherita si entusiasmò soprattutto per quella con mozzarella, pomodoro e basilico, cioè con i colori della bandiera italiana, e però… non solo per motivi patriottici.
Don Raffaele, colse al volo l’occasione di farsi pubblicità (e farsi benvolere dai Reali) e quindi chiamò questa pizza, in onore della Regina, “alla Margherita“. 












Nel menu della sua pizzeria, già il giorno dopo, essa troneggiava richiestissima ed al primo posto.
Era nata la pizza Margherita…
.
.
.
pizza




La storia della pizza – in senso lato – 
però ha origini molto più antiche.
.
.
.
.
LE LONTANISSIME ORIGINI DELLA PIZZA

.
.
.
.





Diversi storici ritengono che essa era presente già nell’alimentazione etrusca con forme e condimenti ovviamente molto diversi.
La pizza nasce come un piatto povero che necessita per la sua alimentazione di alimenti semplici e facilmente reperibili: farina, olio, sale e lievito.

La vera pizza però nasce a Napoli nel medioevo per cercare di rendere più saporito e condita la preesistente schiacciata di pane;
Dunque in origine è simile al pane, cotta in forni a legna e condita con aglio, strutto e sale grosso… a cui alcuni poi aggiungevano formaggio (caciocavallo) e basilico.












Bisogna dire che fu la pizza, anche nella forma più povera, a far sì che nei territori del Regno delle 2 Sicilie le popolazioni riuscissero a superare, in modo meno drammatico di altre zone, le tante diverse carestie… avvenute nel corso dei secoli (in Germania questo stesso ruolo lo ebbe la patata).








La pizza, così come oggi la conosciamo, e cioè non più simile al pane ma con impasto morbido e gustoso, appare a Napoli tra il '500 e il '600.


Era preparata a forma di disco sul quale venivano aggiunti i condimenti più diversi disponibili all’epoca…
Il definitivo trionfo della pizza moderna avviene però con la scoperta del pomodoro che, importato dal Perù solo come pianta ornamentale, rivelò poi la sua capacità di trasformarsi in una gustosa salsa…



.
.
.
.
.
.


Solo in un momento successivo qualcuno ebbe l’idea di guarnire la pizza con la salsa… e fu… subito grande amore.

Incomincia cosi l’era della pizza moderna che partendo da Napoli si diffonde in tutto il mondo diventando uno dei cibi più amati e… mangiati… nel mondo… assumendo però poi forme,  cotture… spessore… gusti e condimenti d'ogni genere.

Recentemente… il 7.12.2017… l'Unesco ha proclamato la pizza napoletana “patrimonio dell'umanità“.

.
.
.



.
.
.


LA PIZZA IN… MUSICA

.

Dopo questo breve excursus storico – pizzaiolo, 

vi saluto con questa canzoncina a lei dedicata…

e fantasticamente interpretata da Aurelio Fierro








e… vado a farmi una bella… pizza.

Mi dispiace non poterla mangiare insieme a voi…


Questo, per ora, non c'è concesso nel mondo virtuale…

ma… col pensiero… forse sì.


Ciao da Orso Tony



COPYRIGHT TONY KOSPAN



La tua pagina d'Amore.. Cultura, Psiche e Sogno
per colorare insieme e non banalmente le nostre ore

.
.
.
.









UNA DELLE STRADE PIU’ AFFASCINANTI DEL MONDO IN… UN VIDEO… CULT…   1 comment

 

 

In questo video uno dei tratti di strada (8 km)

più affascinanti del mondo.

 

 

 

 

 

 

Si trova in Norvegia, e collega l'isola di Averøy alla terra ferma.

 

Si ha l'impressione di navigare nell'Oceano Atlantico,

soprattutto quando il mare è in tempesta.

 

 

 

 

 

 

In queste ore sta spopolando in tutto il mondo.

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

FARO’ – K. GIBRAN – FELICE INIZIO DI SETTIMANA IN POESIA… ARTE… E…   2 comments

 
 
 
 
Lucien Levy Dhurmer- Mlle Carlier
 
 
 
 
 
Dove gli occhi van volentieri,
anche il cuore va,
né il piede tarda a seguirli.
Carlo Dossi
 
 
 
 
 
 
 
 
FARO'
Kahlil Gibran
 
Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

 
 
 

Lucien Levy Dhurmer – Camille Mauclair

 
 
 

 
 
 
 
a tutti… da Orso Tony
 
 
 
 
 

 
 
 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: