Archivio per 10 giugno 2012

CARME XCII – CATULLO – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
CARME XCII
Catullo
 
 
 
Lesbia impreca incessantemente
contro di me.
 

Lesbia mi ama mi ama mi ama.
 

Ne ho la prova:
io faccio come lei.
 
 
La copro d'insulti
e sono pazzo di lei
 
 
 

 
 
 
 
by Orso Tony
 
 
 

 
 
 
 
 

Pubblicato 10 giugno 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

UNA CHIESA RINASCIMENTALE A NAPOLI   Leave a comment

 
 
 
 

 

 

 

UNA CHIESA RINASCIMENTALE A NAPOLI   

  Valentine
 
 
 
 
 
 

         Immagine:Santacaterinaform.jpg   
 
 
 
 
 
Santa Caterina a Formiello
 
 
 
 
 
 
 
 
 

              
 
 
 
Proprio a ridosso delle mura aragonesi, accanto alla Porta Capuana, si trova una delle più belle chiese rinascimentali di Napoli: la chiesa di Santa Caterina a Formiello, dedicata alla Santa martire e vergine d’Alessandria.
 
 
 

 
 
 
 
Non si conosce la data precisa della sua fondazione, sappiamo però che prima apparteneva ai frati Celestini e che nella seconda metà del 400 fu acquistata da Alfonso d’Aragona passando successivamente all’ordine dei Domenicani.
 
 
Essa sorgeva originariamente in una zona paludosa, in vicinanza delle due grandiose ville aragonesi:
la villa di Poggioreale e la villa della Duchesca, ambedue immerse nel verde e nei boschi, zona di caccia e di amenità dei re aragonesi.
 
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La chiesa si trova accanto alla porta Capuana, una delle principali porte di accesso alla città di Napoli ed era situata tra la cinta delle mura aragonesi: è’ detta “a Formiello” in quanto vicina agli antichi formali (canali)  che alimentavano la città.
 
 
Nel 400 i grandiosi acquedotti costruiti dai
romani erano  in rovina e Napoli veniva rifornita d’acqua dalle numerose sorgenti e dalle acque del fiume Sebeto.
 
 
L’antica fontana del Formiello è ancora esistente, ma in cattivo stato e necessiterebbe restauro. Le ville di Poggioreale e della Duchesca furono edificate alla fine del 400 da Alfonso duca di Calabria; colpiva lo splendore leggendario dei parchi  lussureggianti ispirati ai giardini di stampo ispano mussulmano.
 
 
Pochi anni dopo la loro costruzione furono abbandonate e ben presto decaddero mentre la progressiva edificazione della zona ha inghiottito completamente i boschi e le costruzioni che li arricchivano.
Tornando alla chiesa, si nota  subito  la grande ricchezza dei decori e gli stili di secoli che si sovrappongono gli uni sugli altri con un risultato fastoso.
 
 
  
 
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L’interno ha pianta a croce latina a navata unica coperta da una volta a botte con cinque cappelle per lato.
 
 
 
Ai lati dell’altare si trovano sei sfarzosi monumenti funebri, infatti il prebisterio funge da enorme cappella gentilizia della famiglia Spinelli con  ricchi sarcofaghi sormontati da stemmi araldici e statue di cavalieri rivestiti di armature, tutti  a grandezza naturale eseguiti nel  secondo cinquecento  dagli scultori Annibale e Salvatore Caccavello. 
 

 

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Nell’abside uno splendido coro ligneo e ornati del 1566.
Nella quarta cappella a destra pavimento maiolicato di fattura napoletana a cellule ottagonali del primo cinquecento.
 
 
 
 
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Nella sacrestia decorazione ed affresco del 700, struttura ed armadi rinascimentali.Francesco Picchiatti esegue nel 1659 il portale in pietra con statua di S. Caterina.
 

Ritornati  all’interno e alzando lo sguardo verso la cupola ora restaurata colpisce l’effetto scenografico della volta dipinta da Paolo de Matteis, con affreschi della Madonna e storie di S. Caterina.

 
Nel 700 l’appalto per la decorazione della cupola fu vinto da Francesco Solimena, artista affermato, il quale, oltre al compenso, esigeva per sé e per le sue maestranze anche il vitto giornaliero: ciò non garbò ai Domenicani i quali annullarono il contratto ed assegnarono il lavoro a Paolo de Matteis, brillante allievo del Giordano che già operava con successo sulla scena artistica napoletana.

 

 

L’effetto scenografico della volta ad effetto sfondato è dovuto all’artista Luigi Garzi. Purtroppo sono andate perdute la copiosa biblioteca, la raccolta d’arte e le curiosità naturali conservate nel convento domenicano. Il grande monastero ed i chiostri annessi alla chiesa, nel corso  dell’ottocento furono adibiti a Lanificio militare. L’aggiunta di nuove strutture e la modifica di quelle originarie creano un singolare monumento di archeologia industriale nel cuore del centro storico di Napoli.

 
 
 
Valentine
 
 
 
F I N E
 
 
 

                  

 

 

Il testo è di un'amica
già collega d’Università per… giovani A bocca aperta
nella facoltà d’Arte e nostra affettuosa lettrice…
 
Mia è solo l’impaginazione…
 
Tony Kospan
 
 
 

IL SALOTTO CULTURALE DI FB
 
 
 
 

IL CONGRESSO DEI TOPI – LA FONTAINE   Leave a comment

 
 
 
Una favola di una saggezza sempre attuale
e forse oggi più che mai…
 
 
 
 
 
 
 
Jean de La Fontaine
 
 
 
 
 
 
 
 
Un gatto chiamato Rodilardo faceva tale strage di topi che non se ne vedevano quasi più intorno, tanto grande era il numero di quelli che aveva mandato alla sepoltura.
I pochi rimasti, mancando loro il coraggio di lasciare i rifugi in cui si celavano, erano ridotti a non mangiare nemmeno il quarto di ciò che occorreva loro per sfamarsi e Rodilardo era considerato fra quella povera gente, non un gatto, ma un vero e proprio demonio.
Un giorno però, quel gatto si mise in viaggio per certe sue private faccende e, approfittando di questa lontananza, i topi superstiti si riunirono a congresso per discutere e trovare un rimedio al grande pericolo che li sovrastava.
Dichiarata aperta la seduta, il decano, vecchio topo noto per la sua prudenza, espose che, a suo parere, si sarebbe dovuto trovare il modo di attaccare al più presto un sonaglio al collo di Rodilardo.
 
 
 
 

 

 

Così, quando costui si sarebbe avviato alla solita caccia di roditori, i topi, preavvertiti dal suono avrebbero fatto in tempo a rifugiarsi nei loro buchi.
Non sapeva suggerire altro ripiego migliore di questo e tutti i congressisti condivisero il saggio parere del signor decano.
La difficoltà consisteva nel fatto di riuscire ad appendergli il sonaglio al collo:
Uno disse:
“Io non ci vado; fossi pazzo!”.
Un altro mormorò:
“Non me ne sento capace”.
La seduta fu sciolta senza venire a capo di nulla.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ne ho visti anch’io di simili congressi che si sono riuniti per non approdare ad un bel niente.
Congressi non di topi, ma di scienziati, e persino capitoli di canonici.
Non mancano i buoni consiglieri quando si deve discutere, ma se si tratta di eseguire le decisioni prese, allora tutti si ritraggono indietro con qualunque pretesto.
 
 
 
 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

LA TUA PAGINA DI… SOGNO…
psiche6.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante

IL VERO AMORE NON LASCIA TRACCE – COHEN – BUONA DOMENICA IN POESIA… ARTE… E…   Leave a comment

 
 
 
Art classique du monde  ( F.D)
Franz Dvorak
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dio ci ha concesso una sola via alla vita, ed è l’amore;
una sola via alla felicità, ed è l’amore;
una sola via alla perfezione ed è ancora l’amore.
U. Tarchetti
 
 
 
 
Nota

 
 
 
IL VERO AMORE NON LASCIA TRACCE
Leonard Cohen

Come la bruma non lascia sfregi
Sul verde cupo della collina
Così il mio corpo non lascia sfregi
Su di te e non lo farà mai
Oltre le finestre nel buio
I bambini vengono, i bambini vanno
Come frecce senza bersaglio
Come manette fatte di neve
Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano.
 
 
 
 
Art classique du monde  ( F.D)
Franz Dvorak
 
 
 
 
 
 
 
 
 
a tutti da Orso Tony
 
 
 
 
 
 
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