Archivio per 21 giugno 2012

LUI E LEI – CANTICO DEI CANTICI – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   4 comments

 
 
 
 

 
 
 
 
LUI E LEI
Cantico dei Cantici
 
 

L’uccello stupendo dalle piume d’oro

chiuso nell’incanto della gabbia preziosa

muore di nostalgia per i cieli di cobalto

 
 
Così è dell’amore imprigionato
 
dall’ingorgo dell’IO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 

libro.gif Libro image by Arkanis74 libro.gif Libro image by Arkanis74 libro.gif Libro image by Arkanis74

POESIE

ILFANTMONDO.jpg picture by orsosognante
 
 
 

Pubblicato 21 giugno 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

Taggato con

CANTO ALLA VITA – J. GROBAN – CANZONE POESIA E VERO INNO ALLA VITA   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono forse poche le canzoni
che rappresentano un vero inno alla vita…
ma esse in genere sono davvero belle…
 
Casualmente ho scoperto questa
e mi fa piacere condividerla con voi…
sperando che possa donarvi belle emozioni
così come le ha donate e le dona a me…
 
Di seguito anche il poetico testo in italiano
per chi non conosce l'inglese.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
clicca per vedere l'immagine a dimensioni normali
JGCloser.jpg image by passionate-music
 
 
 
 
 
 
CANTO ALLA VITA
Josh Groban
 

“Dedicato a chi colpevole o innocente
perso in questo mare
si è arreso alla corrente
chi non è mai stato vincente?
 
Dedicato a chi ha sempre una speranza
davanti ad un dolore
nel freddo di una stanza
 
Dedicato a chi cerca la sua libertà
Canto alla vita
alla sua bellezza
ad ogni sua ferita
ogni sua carezza
 
Dedicato a chi l’ha sempre inaridita
come fosse sabbia uscita tra le dita
e la sente già finita
 
Canto alla vita
negli occhi tuoi riflessa
fragile e infinita
terra a noi promessa
 
Canto alla vita
canto a voce piena
a questo nostro viaggio
che ancora ci incatena
 
Ci chiama
Non dubitare
mai
Non dubitare mai
Tu non lasciarla mai da sola
da sola
… ancora …
 
Canto alla vita
alla sua bellezza
 
Canto alla vita
canto a voce piena
a questo nostro viaggio
che ancora ci incatena
 
Ci chiama…
 
Ci chiama…
 
 
 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

LA PAGINA DI SOGNO DI FB?
ARTE MUSICA POESIA ETC…
samp5873205a0f06c928.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
SE TI PIACE METTILA NEI PREFERITI
 
 

Pubblicato 21 giugno 2012 da tonykospan21 in CANZONI POESIE, Senza categoria

Taggato con , ,

ELENCO DEI NUOVI SANTI… PER SORRIDERE…   Leave a comment


 

 

 
 
 
 
 
AGGIORNATO L'ELENCO DEI NUOVI SANTI…
 
 
 
 
 
 
il santo protettore dei bar SAN BITTER
 
il santo protettore dei rinfreschi SAN DWICH
 
la santa protettrice dei rinfreschi SANT'ARTINA
 
il santo protettore degli ubriachi SAN GIOVESE
 
il santo protettore dei fast-food SANTO STAPANE
 
il santo protettore dei ricami SAN GALLO
 
la santa protettrice degli erboristi SANT' ISANA
 
il santo protettore delle lingue indoeuropee SAN SCRITO
 
il santo protettore dei malati di tubercolosi SAN ATORIO
 
il santo protettore dei Filistei SAN SONE
 
 
 
 
 
 
 
 
il santo protettore degli idraulici SAN ITARIO
 
il santo protettore dei pomodori SAN MARZANO
 
il santo protettore di Don Chichotte SAN CHOPANZA
 
il santo protettore dei calzaturifici SAN DALO
 
il santo protettore delle tigri SAN DOKAN
 
il santo protettore dei gelatai SAN MONTANA
 
il santo protettore dei santi SAN TINO
 
il santo protettore dei carnefici SAN GUINARIO
 
il santo protettore dell chiese SAN TUARIO
 
il santo protettore dei pescatori SAN PEI
 
il santo protettore dei telefonini SAN SUNG
 
il santo protettore dei rivoluzionari SAN CULOTTO
 
il santo protettore delle multe SAN ZIONE
 
il santo protettore dei pasticcieri SAINT'HONORE'
 
un prete ubriacone  DOM PERIGNON
 
 
 

 
 
 
 

il santo protettore dei vigili SAN ZIONE
 
il santo protettore dei diuretici SAN GEMINI
 
il santo protettore dei prosciutti SAN DANIELE
 
il santo protettore delle bibite analcoliche SAN PELLEGRINO
 
il santo protettore delle patatine SAN CARLO
 
il santo protettore delle caramelle SAN AGOLA
 
il santo protettore dei parassiti SAN GUISUGA
 
 
 
 

 

 

il santo protettore dei drogati SAN FRANCESCO D'ASHISH
 
il santo protettore degli innamorati SAN FRATTIAMO
 
il santo protettore delle tigri SAN DOKAN
 
il santo protettore degli interrogati SAN CAVOLI
 
il santo protettore dei programmi cult tv SAN TORO
 
il santo protettore dei chitarristi SAN TANA
 
Il santo protettore delle Cicladi? SAN TORINI
 
Il santo protettore degli strumenti tecnologici? SAN CEPPATO

 
 
 
 
 

 
 
 
 
dal web…
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 

Pubblicato 21 giugno 2012 da tonykospan21 in BUONUMORE, Senza categoria

Taggato con , , ,

LA RELIGIONE DELL’AMORE – POESIA SUFI DAGLI ARCANI SIMBOLI…   Leave a comment

 

 

 

 

 

Conobbi anche questa poesia, in verità poco nota,
attraverso la trasmissione culturale notturna di RAI 2…
INCONSCIO E MAGIA di Gabriele la Porta
ormai scomparsa…
 
 
 
 
 
 
 
 
E’ una poesia non semplice
che ha tante arcane chiavi di lettura…
dalle più semplici alle più complesse…
 
 
Ci sono infatti diverse ipotesi
dei tanti simboli nescosti nei versi…
 
 
 
 
 
 
 
 
La mia più immediata riflessione fa riferimento
all’esistenza di qualcosa… che va oltre le religioni…
oltre le filosofie… oltre le ideologie…
 
 
 
E questo qualcosa è
L’AMORE UNIVERSALE
che ci affratella tutti…
 
 
 
Amore universale visto però come
vera sintesi sia della complessità che degli apparenti contrasti
della natura e delle nostre quotidiane realtà…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma provateci… proviamoci… insieme…
a scoprire qualche altra chiave nascosta 
con semplicità… senza problemi…
così come la “sentite” così come la “sentiamo”…
nel cuore e nella mente…
 
 
 

 

 

 

Possiamo ascoltare nel leggerla, se ci va,

questa musica new age 

 

 

 

 

 
 
 
LA RELIGIONE DELL’AMORE
IBN’ ARABI
 
 
Miracolo della natura!
Una gazzella velata indica un giuggiolo
e sbatte le ciglia.
 
Il suo pascolo giace tra le costole e le interiora,
miracolo,
un giardino in mezzo alle fiamme.
 
Il mio cuore può assumere ogni foggia:
Pascolo per le gazzelle,
Convento per i monaci,
Tempio degli idoli,
Caaba dei pellegrini,
Tavole della Torà,
Esemplare del Corano.
 
Credo nella religione dell’amore
ovunque si dirigono i suoi destrieri,
poiché l’amore è la mia religione e la mia fede.
 
 
 
 

 

 

 

Tony Kospan

 

 

 

stars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuar

SE IL BLOG TI PIACE
I S C R I V I T I
O
METTILO NEI PREFERITI

 
 

L’IMPENSABILE LOVE STORY TRA LA FIGLIA DEL DUCE ED UN CAPO PARTIGIANO – II PARTE   Leave a comment

 

 

LA CONCLUSIONE DELL'INCREDIBILE STORIA..
L'INTERVISTA ALL'AUTORE DEL LIBRO..
ED UN… VIDEO DAL FILM


 
 
 
Un angolo dell'isola di Lipari (immagine d'epoca)
 
 
 

L'IMPENSABILE LOVE STORY
TRA LA FIGLIA DEL DUCE
ED UN CAPO PARTIGIANO
 
 
 
II PARTE

 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
mini fleurmini fleurmini fleur
 
 
 
 
 
LA CONCLUSIONE DELLA STORIA
 
 
 
Nell'estate del 1946, quando Edda, non più sottoposta al confino, per effetto dell'amnistia firmata da Togliatti, lascia l'isola, nonostante lo strazio della lontananza (e della gelosia), il loro rapporto non si interrompe:
“Mio carissimo e unico comunista”, Edda scrive a Leonida “vi amo assai”.
 
 
 
 
 
 
Edda Ciano e lo scultore Francesco Messina accanto al volto scolpito di Edda

 

 

Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa.

Lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «E' tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta.

 
Qualcosa di simile all’ultimo dei Moicani, si incontrano però di nuovo a Lipari per tre settimane, fanno un viaggio clandestino al Nord…
 
 
 
 
 

 

Leonida negli anni '50

 
 
 
 
 
Il loro è amore vero forte, ma i percorsi di partenza ed arrivo sono del tutto diversi.
 
 
Le opposte storie di vita, personali, familiari ed ambientali alla fine schiacciano questo amore pur pervicace.
 
 
 
 
 

 

Edda e Leonida diversi anni dopo la fine del confino


 
 
 
 
Lui non avrebbe mai lasciato la sua isola, lei non sarebbe mai andata a vivere laggiù…

 
 
 
 

Il muro fatto erigere da Leonida Buongiorno con i versi dell'Odissea


 
 
 
Del loro amore resta un muro, scolpito nel 1971, a pochi metri dal ristorante “Filippino”, con i versi del canto XII dell’Odissea, in cui Circe indica a Ulisse due rotte impossibili per tornare a Itaca…

 
 
 
 

Ristorante Filippino – Lipari

 
 

 

Questa storia d'amore un po' folle ma sincera, appassionata e forse pirandellianamente vissuta nell'ambiguità fra il teatro e la vita,
sfuma pian piano in un'amicizia dolce, malinconica, appesa a un raggio di sole ma che continua fino al tramonto.
 
 
 
 

Edda Mussolini

 
 
 
 

mini fleurmini fleurmini fleur

 

 

 

ORA LA PAROLA…
ALLO SCOPRITORE ED AUTORE DEL LIBRO
MARCELLO SORGI

 
 
 

Marcello Sorgi

 
 
 
 
Il libro:
“Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del duce” .
 
Si tratta di un saggio storico, edito da Rizzoli, che fa luce su una vicenda storico-sentimentale che per oltre sessant’anni é stata custodita gelosamente dagli eoliani, con questa intervista.
 
 
 
 

 

 

 

D: Questa storia è rimasta un segreto isolano per più di 60 anni, cosa l’ha spinta a rompere il “muro del silenzio” e soprattutto come ci è riuscito?
 
R: Mi ha spinto la curiosità, sono un giornalista e quindi è inevitabile che, se uno viene a conoscenza di una bella storia, cerca di ricostruirla.
E’ rimasta segreta stranamente perché io ho trovato anche un articolo del Corriere della Sera, che ho riportato nel libro, di quando Edda riceve la notizia che il suo confino è stato revocato. L’articolo racconta la vita di Edda Ciano a Lipari fra cui il fatto che lei faceva delle passeggiate con le amiche, andava nei ristoranti e “non disdegnava la compagnia di un noto esponente di un noto partito politico, l’aitante Leonida Buongiorno“. Lo stile giornalistico allora era un po’ più paludato di quello di oggi, il gossip non esisteva ancora però l’indizio c’era.
Alla fine della storia Leonida farà erigere un muro in memoria della sua storia con Edda Ciano: la ragione per cui è rimasto un segreto a Lipari è che il muro riporta una dedica a “Ellenica”, che è il soprannome che lui le aveva dato, ma non tutti sapevano a Lipari che Ellenica in realtà era Edda Ciano. Anche lui aveva dei soprannomi, lei lo chiamava Baiardo come il cavallo dell’Orlando Furioso o Lecret, che è il cognome di un generale che fece la guerra di liberazione di Cuba nell’800.
Leonida fa erigere questo muro anche per spiegare perché questa storia era finita: il muro contiene i versi del canto XII dell’Odissea in cui la maga Circe, che era innamorata di Ulisse, per trattenerlo gli dice che se parte qualunque rotta prenderà per tornare a Itaca, affonderà anche se prende la rotta più vicino a Lipari. Con un pizzico di interpretazione è abbastanza facile capire che se Circe era Edda e se Ulisse era Leonida, lui l’ha lasciata perché ha capito che comunque con lei sarebbe affondato. E’ stata una scelta di saggezza e prudenza perché poi lui ha potuto riprendere una vita normale, ha sposato una donna di Lipari, ha avuto un figlio, ha lavorato tutta la vita a Lipari. E’ stata anche una scelta dettata dalla paura perché a volte le storie d’amore troppo impegnative fanno anche paura.
 
 
 
 
 

Edda Ciano con la secondogenita Raimonda nel 1935

 
 
 
 
D: Dal punto di vista storico questa vicenda è inquadrata nelle complesse vicende del tramonto del fascismo e della famiglia del Duce: quali elementi aggiunge il suo libro alle conoscenze storiche preesistenti?
 
R: Intanto aggiunge un capitolo inedito nella storia della vita di Edda; di Edda si sanno tante cose, lei stessa aveva fatto una sorta di autobiografia durante una lunga intervista televisiva che da cui è stato ricavato un libro, ma questo capitolo del confino e della sua storia con Leonida non si conosceva: è un inedito assoluto e aggiunge un pezzo che mancava alla sua biografia. Il libro aggiunge qualcosa anche al ritratto dell’Italia quando il fascismo è caduto: in quell’Italia lì Edda viene mandata al confino e, pur avendo lei delle responsabilità oggettive perché era la moglie di Ciano e la figlia di Mussolini, viene trattata con scarso rispetto dei diritti umani. Viene confinata a Lipari in un modo peggiore di quello con cui oggi vengono trattati i detenuti di Guantanamo; per usare i termini della madre di Edda, donna Rachele, “la gettano in un lurido tugurio“.
 
 
 
 
 

Edda col marito Giangaleazzo Ciano
 
 
 
 
Se lei non avesse conosciuto Leonida e non fosse stata “adottata” dalla sua famiglia, forse non sarebbe sopravvissuta al confino.
Parliamo di una persona che era uscita da una malattia nervosa, una depressione molto molto pesante, che era stata anche in manicomio in Svizzera e all’arrivo pesava 42 chili ed era quindi in uno stato di cattiva salute di cui non è stato tenuto conto prima di mandarla al confino.
E poi le accuse: lei era andata al confino con un’ ordinanza che l’accusava di aver provocato la seconda guerra mondiale. C’è un eccesso di retorica, ovviamente: se Edda avesse provocato la seconda guerra mondiale avrebbe meritato il tribunale di Norimberga, non il confino di Lipari
 
 
 
 
 

Edda Mussolini

 
 
 
 
Accanto all’aspetto sentimentale della storia poi c’è un aspetto politico in questa storia: ciò che trattiene Leonida dal legarsi completamente a Edda è anche il fatto di essere comunista. Lui ha perfettamente presente il dubbio di mettersi con la figlia del Duce, capisce che la sua coscienza politica entra in contraddizione.
Lei invece è divertita, lo prende in giro perché considera il comunismo una sciocchezza, lo usa per intestare le lettere “mio caro e unico comunista ti amo assai“, e ancora “mio caro fidanzato non pensate che l’amore sia molto più importante della politica“.
Lei lo sfotte abbastanza anche perché ha alle spalle un’esperienza politica incredibile: ha conosciuto il Fuhrer e Churchill, è stata una donna che ha girato nelle cancellerie di mezza Europa mentre c’era la seconda guerra mondiale.
E’ abituata a misurare la realtà e la politica con un metro completamente diverso dalle illusioni di un giovane che ha fatto il partigiano, sogna la rivoluzione e che pensa che in Italia la sinistra vincerà e si farà una specie di partito socialista, c’è una distanza incredibile tra lei e lui.
Anche in questo senso il libro ci dà un’idea del clima politico dell’epoca.
 
 
 
 
mini fleurmini fleurmini fleur
 
 
 
 
 
 
IL VIDEO
 
 
Segnalo infine che dal libro è stata tratta una fiction della RAI…
di cui possiamo vedere alcune scene in questo video…
 
 

 
 
 
Tony Kospan

 
 
 
F I N E
 
 
 
FONTI WEB – COORDINAM. IMPAGINAZ. E ADATTAM. T. K.
 
 
 
 
Chi desidera legger la prima parte
di questa inimmaginabile
affascinante storia…
 
 
 
 
 


LA TUA PAGINA DI CULTURA PSICHE E SOGNO


 
 
 
 
 
Edda a Lipari

 
 
 
 

LA CACCIA PER GLI INDIANI D’AMERICA   Leave a comment

 

Un piccolo ma significativo saggio
sulla caccia degli Indiani d'America
prima dell'arrivo dei bianchi…
 
 
 
 
 
Nota

 
 

LA CACCIA PER GLI INDIANI D’AMERICA

 

 

 

 

Quando i primi bianchi giunsero nell’America del nord incontrarono popolazioni che avevano della vita un’idea completamente opposta alla loro. Nella cultura materiale ciò era particolarmente evidente nella concezione della caccia. Nella varie zone del continente l’agricoltura era abbastanza sviluppata ma sicuramente, all’arrivo dei bianchi, la maggior parte degli indiani viveva di caccia e raccolta, integrando a volte il loro nutrimento con prodotti degli orti e dei campi. Generalmente l’uomo cacciava e la donna l’aiutava macellando l’animale, conservandone la carne e conciandone le pelli; le donne, che erano anche le proprietarie delle abitazioni e dei beni, raccoglievano i prodotti del bosco o curavano gli orti e i campi coltivati. Naturalmente questa suddivisione dei compiti non era così rigida, in quanto a volte gli uomini si occupavano di aratura, scavi e irrigazioni, soprattutto nei territori aridi del sud ovest. Gli indiani cacciavano per la carne e per le pelli che, prima dell’arrivo dell’uomo bianco, costituivano la totalità dei loro indumenti.

 

 

 

 

Il continente americano a nord del Messico era abitato da circa 8/10 milioni di persone, che si spartivano un territorio immensamente ricco di risorse venatorie. Prima dell’arrivo dell’uomo bianco, la quantità di selvaggina era praticamente inesauribile e le tribù, composte anche da migliaia di persone, vivevano in una grande abbondanza. In seguito, però, quando la pressione dei bianchi e il continuo restringimento delle zone di caccia si fecero più pressanti, le tribù di cacciatori cominciarono a suddividersi in piccole bande composte da alcune famiglie, per avere più possibilità di trovare le prede durante la stagioni favorevoli.
 
 
 
 

 

 

La selvaggina cacciata differiva dall’ambiente e dalle latitudini. Nella zona del nord est era composta da alci, caribù – nelle parti più settentrionali – cervi, castori, procioni, scoiattoli, topi muschiati, moffette, orsi e bisonti delle foreste. Nel sud est bisonti, orsi, tacchini e una grande varietà di uccelli selvatici finivano nelle pentole degli indiani, assieme anche a numerose tipologie di pesci. Nelle pianure, invece, la selvaggina più importante era il bisonte, presente in decine di milioni di esemplari; gli intrepidi cavalieri delle praterie, che ebbero il cavallo solo verso la fine del 1600, e che fino ad allora avevano cacciato il grande animale a piedi, a volte facendo precipitare grandi mandrie in profondi burroni, non disdegnavano neppure le antilopi, i grandi alci americani presenti nelle verdi vallate dei fiumi, e gli orsi, cacciati solitamente da individui isolati.

 

 

 

 

Negli aridi territori del Grande Bacino si cacciava il cervo, l’antilope e la lepre nord americana (jackrabbit), e molti altri animali di piccola taglia come moffette, pecari dal collare, serpenti e lucertole. Nel sud ovest degli odierni Stati Uniti, gli animali preferiti dai cacciatori indiani erano il cervo, l’antilope, il coniglio, il tacchino e nelle zone marginali orientali ancora il bisonte. Nei grandi altipiani del nord ovest, prima dell’arrivo dell’uomo bianco si cacciava il bisonte, presente sporadicamente ma in grande numero nelle valli; l’alce americano, le antilocapre, le capre di montagna, il grizzly, i castori, i lupi, le lepri e molti altri piccoli mammiferi, oltre a innumerevoli razze di volatili. Infine, gli ingegnosi cacciatori-raccoglitori della California e delle alte sierras cacciavano cervi, conigli, quaglie e altri volatili, mentre più a nord i popoli del totem cacciavano balene, leoni marini, foche, focene e lontre marine dalla preziosa pelliccia, spingendosi sin nel mezzo dell’oceano Pacifico.

 

 

 

 

Per i nativi la terra e tutti i suoi doni, animali, minerali e vegetali, non erano soggetti ad una proprietà univoca ma erano essenzialmente di utilizzo comune. Naturalmente esistevano diritti di caccia delle rispettive tribù e nazioni in un dato territorio; e anche diritti di bande e clan sul territorio di una stessa tribù: ma la terra non appartenne mai, se non in tarda epoca, a singoli individui. Quando l’accerchiamento dei bianchi cominciò a ridurre i territori indiani, anche la selvaggina cominciò a sparire e la distruzione della fauna americana raggiunse vertici impensabili e catastrofici. I bianchi alterarono completamente la cultura nativa e la caccia, attività predominante per centinaia di nazioni, fu la prima a mutare. Prima dell’arrivo dei bianchi i cacciatori indiani utilizzavano armi primitive e cacciavano essenzialmente per nutrirsi e vestirsi. Con l’arrivo dei mercanti bianchi l’equilibrio si spezzò e gli indiani cominciarono a cacciare per scambiare pelli con i manufatti europei, soprattutto armi e attrezzature per la caccia, in una spirale sempre più distruttiva per la selvaggina. Inoltre, sin dai primi anni della conquista europea quasi ovunque, tranne che nelle aree più marginali, cominciarono a scomparire anche le ritualità ancestrali e sacre con le quali si erano avvolte le procedure e le tecniche della caccia.

 

 

 

 

I cacciatori indiani, per l’attività venatoria, usarono nella loro storia una pletora di armi e utensili, che variarono secondo la situazione culturale delle rispettive tribù e la relativa diffusione spazio temporale. L’arco, ad esempio, un’arma che in epoca storica era utilizzata praticamente da tutti gli indiani, penetrò nel nord America molto lentamente, in un arco di tempo che va pressappoco dal 3000 A. C. all’800 della nostra era; penetrò negli odierni Stati Uniti dal Canada intorno al 500/600 dopo Cristo e si diffuse nel continente nord americano da nord a sud soppiantando per la caccia e la guerra l’atlatl, il micidiale lanciatore di derivazione meridionale.

 

 

 

 

dal web – impaginazione dell’Orso
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 

PSICHE E SOGNO
IL TUO SALOTTO DI FCB

 
 

BISOGNA METTERE IN ORDINE LE COSE – C. YANEZ – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA… ARTE… E…   1 comment

 
Monet – Donna con parasole
 
 
buonagiornata.jpg buona giornata image by alexpax
 

 
gg-052.gif gg-052.gif gg-052.gifgg-052.gifgg-052.gif

Chi parla?
– Io –
Chi sei tu?
– Il tuo cuore-
François Villon
 
stars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuar
 

Monet – Nel prato

 

 
 

 
BISOGNA METTERE IN ORDINE LE COSE
~ Carmen Yanez ~
 
L'albero del susino,
laggiù le gardenie a sinistra,
più in là il blù.
Il mare.
Dove, amore,
metteremo il mare?
Gli anni in quaderni gialli
e la risata dorata quando badiamo ai gatti.
In quale cofanetto dell'inverno
metteremo il temporale?
In solaio le ore della tua assenza.
Gli allori, i gerani,
la menta ai piedi
di questa promessa.
Vedrai
com'è imprevedibile la terra, amore,
se solo esisti.
 
 
Monet – Signora in giardino
 
gg-063.gif gg-063.gif gg-063.gif gg-063.gif
 
a tutti da Orso Tony
 
 
 

IL MONDO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L'ARTE
NEL GRUPPO DI FB

 

L’IMPENSABILE LOVE STORY TRA LA FIGLIA DEL DUCE ED UN CAPO PARTIGIANO – II PARTE   Leave a comment

 

 

LA CONCLUSIONE DELL'INCREDIBILE STORIA..
L'INTERVISTA ALL'AUTORE DEL LIBRO..
ED UN… VIDEO DAL FILM


 
 
 
Un angolo dell'isola di Lipari (immagine d'epoca)
 
 
 

L'IMPENSABILE LOVE STORY
TRA LA FIGLIA DEL DUCE
ED UN CAPO PARTIGIANO
 
 
 
II PARTE

 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
mini fleurmini fleurmini fleur
 
 
 
 
 
LA CONCLUSIONE DELLA STORIA
 
 
 
Nell'estate del 1946, quando Edda, non più sottoposta al confino, per effetto dell'amnistia firmata da Togliatti, lascia l'isola, nonostante lo strazio della lontananza (e della gelosia), il loro rapporto non si interrompe:
“Mio carissimo e unico comunista”, Edda scrive a Leonida “vi amo assai”.
 
 
 
 
 
 
Edda Ciano e lo scultore Francesco Messina accanto al volto scolpito di Edda

 

 

Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa.

Lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «E' tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta.

 
Qualcosa di simile all’ultimo dei Moicani, si incontrano però di nuovo a Lipari per tre settimane, fanno un viaggio clandestino al Nord…
 
 
 
 
 

 

Leonida negli anni '50

 
 
 
 
 
Il loro è amore vero forte, ma i percorsi di partenza ed arrivo sono del tutto diversi.
 
 
Le opposte storie di vita, personali, familiari ed ambientali alla fine schiacciano questo amore pur pervicace.
 
 
 
 
 

 

Edda e Leonida diversi anni dopo la fine del confino


 
 
 
 
Lui non avrebbe mai lasciato la sua isola, lei non sarebbe mai andata a vivere laggiù…

 
 
 
 

Il muro fatto erigere da Leonida Buongiorno con i versi dell'Odissea


 
 
 
Del loro amore resta un muro, scolpito nel 1971, a pochi metri dal ristorante “Filippino”, con i versi del canto XII dell’Odissea, in cui Circe indica a Ulisse due rotte impossibili per tornare a Itaca…

 
 
 
 

Ristorante Filippino – Lipari

 
 

 

Questa storia d'amore un po' folle ma sincera, appassionata e forse pirandellianamente vissuta nell'ambiguità fra il teatro e la vita,
sfuma pian piano in un'amicizia dolce, malinconica, appesa a un raggio di sole ma che continua fino al tramonto.
 
 
 
 

Edda Mussolini

 
 
 
 

mini fleurmini fleurmini fleur

 

 

 

ORA LA PAROLA…
ALLO SCOPRITORE ED AUTORE DEL LIBRO
MARCELLO SORGI

 
 
 

Marcello Sorgi

 
 
 
 
Il libro:
“Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del duce” .
 
Si tratta di un saggio storico, edito da Rizzoli, che fa luce su una vicenda storico-sentimentale che per oltre sessant’anni é stata custodita gelosamente dagli eoliani, con questa intervista.
 
 
 
 

 

 

 

D: Questa storia è rimasta un segreto isolano per più di 60 anni, cosa l’ha spinta a rompere il “muro del silenzio” e soprattutto come ci è riuscito?
 
R: Mi ha spinto la curiosità, sono un giornalista e quindi è inevitabile che, se uno viene a conoscenza di una bella storia, cerca di ricostruirla.
E’ rimasta segreta stranamente perché io ho trovato anche un articolo del Corriere della Sera, che ho riportato nel libro, di quando Edda riceve la notizia che il suo confino è stato revocato. L’articolo racconta la vita di Edda Ciano a Lipari fra cui il fatto che lei faceva delle passeggiate con le amiche, andava nei ristoranti e “non disdegnava la compagnia di un noto esponente di un noto partito politico, l’aitante Leonida Buongiorno“. Lo stile giornalistico allora era un po’ più paludato di quello di oggi, il gossip non esisteva ancora però l’indizio c’era.
Alla fine della storia Leonida farà erigere un muro in memoria della sua storia con Edda Ciano: la ragione per cui è rimasto un segreto a Lipari è che il muro riporta una dedica a “Ellenica”, che è il soprannome che lui le aveva dato, ma non tutti sapevano a Lipari che Ellenica in realtà era Edda Ciano. Anche lui aveva dei soprannomi, lei lo chiamava Baiardo come il cavallo dell’Orlando Furioso o Lecret, che è il cognome di un generale che fece la guerra di liberazione di Cuba nell’800.
Leonida fa erigere questo muro anche per spiegare perché questa storia era finita: il muro contiene i versi del canto XII dell’Odissea in cui la maga Circe, che era innamorata di Ulisse, per trattenerlo gli dice che se parte qualunque rotta prenderà per tornare a Itaca, affonderà anche se prende la rotta più vicino a Lipari. Con un pizzico di interpretazione è abbastanza facile capire che se Circe era Edda e se Ulisse era Leonida, lui l’ha lasciata perché ha capito che comunque con lei sarebbe affondato. E’ stata una scelta di saggezza e prudenza perché poi lui ha potuto riprendere una vita normale, ha sposato una donna di Lipari, ha avuto un figlio, ha lavorato tutta la vita a Lipari. E’ stata anche una scelta dettata dalla paura perché a volte le storie d’amore troppo impegnative fanno anche paura.
 
 
 
 
 

Edda Ciano con la secondogenita Raimonda nel 1935

 
 
 
 
D: Dal punto di vista storico questa vicenda è inquadrata nelle complesse vicende del tramonto del fascismo e della famiglia del Duce: quali elementi aggiunge il suo libro alle conoscenze storiche preesistenti?
 
R: Intanto aggiunge un capitolo inedito nella storia della vita di Edda; di Edda si sanno tante cose, lei stessa aveva fatto una sorta di autobiografia durante una lunga intervista televisiva che da cui è stato ricavato un libro, ma questo capitolo del confino e della sua storia con Leonida non si conosceva: è un inedito assoluto e aggiunge un pezzo che mancava alla sua biografia. Il libro aggiunge qualcosa anche al ritratto dell’Italia quando il fascismo è caduto: in quell’Italia lì Edda viene mandata al confino e, pur avendo lei delle responsabilità oggettive perché era la moglie di Ciano e la figlia di Mussolini, viene trattata con scarso rispetto dei diritti umani. Viene confinata a Lipari in un modo peggiore di quello con cui oggi vengono trattati i detenuti di Guantanamo; per usare i termini della madre di Edda, donna Rachele, “la gettano in un lurido tugurio“.
 
 
 
 
 

Edda col marito Giangaleazzo Ciano
 
 
 
 
Se lei non avesse conosciuto Leonida e non fosse stata “adottata” dalla sua famiglia, forse non sarebbe sopravvissuta al confino.
Parliamo di una persona che era uscita da una malattia nervosa, una depressione molto molto pesante, che era stata anche in manicomio in Svizzera e all’arrivo pesava 42 chili ed era quindi in uno stato di cattiva salute di cui non è stato tenuto conto prima di mandarla al confino.
E poi le accuse: lei era andata al confino con un’ ordinanza che l’accusava di aver provocato la seconda guerra mondiale. C’è un eccesso di retorica, ovviamente: se Edda avesse provocato la seconda guerra mondiale avrebbe meritato il tribunale di Norimberga, non il confino di Lipari
 
 
 
 
 

Edda Mussolini

 
 
 
 
Accanto all’aspetto sentimentale della storia poi c’è un aspetto politico in questa storia: ciò che trattiene Leonida dal legarsi completamente a Edda è anche il fatto di essere comunista. Lui ha perfettamente presente il dubbio di mettersi con la figlia del Duce, capisce che la sua coscienza politica entra in contraddizione.
Lei invece è divertita, lo prende in giro perché considera il comunismo una sciocchezza, lo usa per intestare le lettere “mio caro e unico comunista ti amo assai“, e ancora “mio caro fidanzato non pensate che l’amore sia molto più importante della politica“.
Lei lo sfotte abbastanza anche perché ha alle spalle un’esperienza politica incredibile: ha conosciuto il Fuhrer e Churchill, è stata una donna che ha girato nelle cancellerie di mezza Europa mentre c’era la seconda guerra mondiale.
E’ abituata a misurare la realtà e la politica con un metro completamente diverso dalle illusioni di un giovane che ha fatto il partigiano, sogna la rivoluzione e che pensa che in Italia la sinistra vincerà e si farà una specie di partito socialista, c’è una distanza incredibile tra lei e lui.
Anche in questo senso il libro ci dà un’idea del clima politico dell’epoca.
 
 
 
 
mini fleurmini fleurmini fleur
 
 
 
 
 
 
IL VIDEO
 
 
Segnalo infine che dal libro è stata tratta una fiction della RAI…
di cui possiamo vedere alcune scene in questo video…
 
 

 
 
 
Tony Kospan

 
 
 
F I N E
 
 
 
FONTI WEB – COORDINAM. IMPAGINAZ. E ADATTAM. T. K.
 
 
 
 
Chi desidera legger la prima parte
di questa inimmaginabile
affascinante storia…
 
 
 
 
 


LA TUA PAGINA DI CULTURA PSICHE E SOGNO


 
 
 
 
 
Edda a Lipari

 
 
 
 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: