Archivio per 17 luglio 2016

La soluzione migliore se l’umore è nero? Luce… tanta luce per migliorarlo… secondo questo studio…   2 comments

 


Questo studio afferma che seil nostro l’umore è… nero

la migliore cura è soprattutto la… luce.




 
 

UMORE NERO?

CON LA LUCE RITROVI L’OTTIMISMO




  
 
 



Giornate più corte, uggiose, buio e umore ai minimi storici. 


Riecco l’approssimarsi dell’inverno con il suo fastidioso carico di malesseri e disturbi: mancanza di energia, basso desiderio sessuale, sonnolenza, difficoltà di risveglio mattutino, aumento dell’appetito e predilezione per dolciumi o pasta, riduzione della produttività e tendenza al ritiro sociale.


In una parola SAD, dalla definizione medica statunitense, ovvero Seasonal Affective Disorder  (disturbo dell’umore ad andamento stagionale).


 
 



  



La causa principale?
Mancanza o drastica riduzione della luce solare.


Il tono dell’umore sembra diminuire quanto più ci si allontana dall’equatore per cui possiamo trovare un maggior numero di persone più tristi nelle regioni nordiche che nelle regioni meridionali e parimenti un maggior buonumore d’estate che d’inverno. Inoltre vari esperimenti hanno evidenziato pure variazioni dell’umore e dell’efficienza personale in persone che vivono per gran parte della giornata in ambienti illuminati artificialmente, dove per lo più le lampade convenzionali riproducendo solo una parte delle lunghezze d’onda della luce naturale, possono costituire uno stimolo stressante per l’organismo. 


Per poter parlare di SAD, tuttavia la National Mental Health Association ha stabilito che i sintomi devono essersi presentati negli ultimi due anni in assenza di episodi di depressione dovuti ad altri motivi, oppure devono essere notevolmente più evidenti. Il malessere deve presentarsi inoltre nella stagione invernale o con l’accorciarsi delle giornate. Pronunciarsi sulla diagnosi, comunque, può essere solo compito del medico o dello psicologo. I sintomi lamentati possono essere, infatti, collegati a diversi altri malesseri e malattie. Saranno i medici a decidere riguardo alla assunzione di farmaci.


 



 



Per tutti comunque gli esperti consigliano una vera e propria terapia della luce, l’unica cura che può risultare utile in ogni caso.
Se la luce solare non sempre è a disposizione, ci sono lampade specifiche in grado di emettere una luce simile a quella del sole. E’ la light therapy, una cura a base di luce, conosciuta e usata nei paesi nordici, e successivamente negli Stati Uniti, fin dagli anni ‘80, a solo da un paio d’anni approdata in Italia. Dove però sono ancora pochissimi i centri che la applicano. Niente a che vedere naturalmente con le lampade abbronzanti a raggi Uva.
 
La lampada del buonumore è un apparecchio con uno schermo rettangolare, circa 40 centimetri per 30, che emette una luce bianchissima e brillante, come il riflesso del sole sulla neve, a 10.000 lux (il lux è l’unità di misura dell’intensità luminosa: per avere un termine di paragone, la luce di una giornata di sole estiva è 200.000 lux, 15.500 lux quella di un giorno di maggio, 3.000 lux la luce serale). Basta sedersi davanti alla lampada, a un metro di distanza, ogni mattina per mezz’ora, per una decina di giorni consecutivi, per ritrovare l’energia e l’allegria dell’estate. Non importa guardarla fissa, è necessario però non avere schermi davanti agli occhi, per esempio occhiali da sole.


 
  


 


 



In mancanza di una lampada, il cui costo è elevatissimo, ecco invece qualche consiglio per rendere la giornata più “luminosa”: se si lavora in ufficio, è utile lasciare le tende aperte e sedersi, quando possibile, nelle vicinanze della finestra, in modo da poter guardare fuori ogni tanto e lasciare che la luce solare raggiunga gli occhi. 
Uno studio ha provato che un’ora di luce solare di inverno ha l’efficacia di due ore e mezza di luce artificiale. 
Se fa troppo freddo all’esterno, scegliere, per la pausa, un posto dove la luce solare può entrare e rimanerci per un po’. 


Il nostro organismo riceve infatti l’intera gamma delle onde luminose attraverso la pelle e attraverso gli occhi. 
Le radiazioni che penetrano attraverso gli occhi vengono trasformate in impulsi elettrici e trasmessi tramite il nervo ottico al cervello. 
Quando gli impulsi raggiungono l’ipotalamo si assiste ad un incremento della serotonina, neurotrasmettitore deputato, tra l’altro, al controllo del tono dell’umore, mentre a livello dell’epifisi inibiscono la produzione di melatonina, un ormone sensibile al ciclo luce-buio. 
Pur riconoscendo che il meccanismo dell’azione della luce sul cervello è scientificamente ancora poco conosciuto, l’evidenza clinica riscontra una significativa alterazione del tono dell’umore in presenza della variazione della quantità di luce a cui la persona è esposta.”



   
 
 
 
 
 
DA TG COM – IMPAGIN. T.K.
 
 
 
In verità penso che, pur condividendo l’assunto, non serva affatto un apparecchio ma semmai dobbiamo star di più all’aria aperta… soprattutto in autunno ed in inverno… rubando più luce possibile.
Pertanto sono assolutamente per la cura della.. luce naturalenaturalissima.
Lo sanno bene i popoli scandinavi che, quando c’è il sole (da loro molto raramente), vanno tutti all’aperto e si lasciano “baciare” per ore ed ore dalla luce.







Ciao da Tony Kospan



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La bellissima lettera d’amore di un sorprendente ed innamoratissimo G. Rossini a Isabella Colbran   3 comments

 

 

 

 

 

Conoscere storie d’amore di grandi personaggi di un tempo

attraverso le loro stesse parole ci consente

di penetrare nei loro cuori e nelle loro reali personalità…

nel bene e nel male, e nel contempo di tuffarci

nelle atmosfere del loro tempo.



 
 
 
 
 



BELLE LETTERE D’AMORE… MA D’AUTORE…



Stavolta leggeremo una lettera

inviata dal grande musicista alla soprano

che divenne poi anche sua moglie.


 
 
 
 
 

 

 

 


DA GIOACCHINO ROSSINI

A ISABELLA COLBRAN


 

 

 


” Volete la mia opinione sull’amore?

 

 L’amore soddisfatto è un piacevole passatempo;


l’amore infelice è un dente guasto del cuore.

 

Grazie al cielo, noi abbiamo avuto ambedue la fortuna

di non conoscere che il nome di un tal malanno.

 

Il mio amore per voi è una sinfonia in sol maggiore

dedicata alla più bella di tutte le donne dal suo fedele adoratore…“


 

 

 

 

 

 

In questa lettera spedita al soprano Isabella Colbran, 

il grande musicista delinea in modo sintetico la propria gioiosa visione dell’ars amandi.

 

La Colbran interpretò molte opere rossiniane e, dopo essere stata l‘amante di molti impresari, 

divenne la moglie dello stesso compositore.


 







 

 

 


Tony Kospan

 

 

TESTO LETTERA DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.




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Alfonso Gatto grande poeta salernitano – Breve ricordo ed alcune belle poesie   2 comments

 



Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 



 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
 


IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 

 
 

POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan



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