Archivio per 8 luglio 2016

La storia.. in breve.. dell’evoluzione del paesaggio nella pittura dal ‘600 a.. Monet – I PARTE   1 comment

 
 
Il paesaggio pittorico nasce, come genere autonomo, solo nel Seicento,
si afferma poi nel Settecento, soprattutto in Italia,
per esplodere infine nell'Ottocento nell'ambito delle correnti del tempo
come la naturalista, la romantica ed infine quella impressionista.

 
 
 
 

Canaletto – Il ritorno del Bucintoro al molo nel giorno dell'Ascensione

 
 
 

Dato il notevole arco di tempo in cui si svolge l'affermazione
della pittura del paesaggio e volendo evidenziarne,
con analisi ed esempi, l'evoluzione di stile e di contenuti
 il post viene suddiviso in 2 parti.

 
 
 

 
 
Claude Lorrain – 1682
 
 
 
 
 
L'EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO NELLA PITTURA
 
 
I PARTE

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In questo percorso seguiremo le linee indicate
in una interessante mostra tenutasi a Verona qualche anno fa.




Tiziano – Sacro e profano (Esempio di paesaggio prima del '600)
 
 
 

– Il Seicento, il vero e il falso della natura;
– Il Settecento, l'età della veduta;
– Romanticismi e Realismi;
– L'Impressionismo ed il paesaggio;
– Monet e la natura nuova.
 
 
 
 
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1° – Il Seicento, il vero e il falso della natura

 
 
 
 
Claude Lorrain – Porto al tramonto
 
 
 
 

E' proprio in questo secolo che inizia l'interesse degli artisti verso il tema del paesaggio che precedentemente era sullo sfondo quasi come un contorno… talvolta certo anche bellissimo… di dipinti che avevano però temi… oggetti e soggetti diversi .

Significative di questo nuovo modo d'intender il paesaggio sono le opere di Annibale Carracci, Claude Lorrain, Salvator Rosa, Domenichino ed altri che ritraggono la natura del paesaggio con un misto di fedeltà e fantasia.




Annibale Carracci – Fuga in Egitto




Annibale Carracci – La pesca




 
  
 

Nicolas Poussin – Paesaggio con le ceneri di Focione – 1648

 

 

Domenico Zampieri detto il Domenichino  – Barche e fiume


 

 

Salvator Rosa – Baia con rovine


 

 

 

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2° – Il Settecento, l'età della veduta

 
 
 
 
Canaletto – Ponte di Rialto
 
 
 
 
E' il secolo in cui il paesaggio è ritratto con assoluta fedeltà ed amore e principi di questo stile vedutistico sono soprattutto artisti veneziani come i mitici Canaletto, Bellotto e Guardi ma anche altri come Gaspar van Wittel.
 
 
 
 
 

Canaletto – Bacino di S. Marco

 

 

 

Canaletto – Canal Grande




Canaletto – Ponte di Rialto con gondole


 

 

 

Bellotto – Veduta di Verona e dell'Adige  dal Ponte Nuovo

 

 

 

Bellotto – Castello di Hof in Austria

 

 

 


Gaspar van Wittel – Veduta del bacino di San Marco

 

 


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FINE PRIMA PARTE
 
 
 

 

 
 

C O N T I N U A . . .





IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L'ARTE…
INSIEME





Annibale Carracci – Paesaggio con fiume – 1590



Il mistero del quadrato magico in latino – Storia… caratteristiche… traduzione ed alcune interpretazioni   4 comments


Ecco l’originale quadrato magico scoperto a Pompei nel 1936,
ma presente anche in altre parti d’Italia e non solo, 
che, nonostante le tante ipotesi, resta ancora misterioso.



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IL MISTERO DEL QUADRATO MAGICO
 DI POMPEI (MA NON SOLO)




A Pompei, nel novembre del 1936, un noto studioso di graffiti italiano, Pompeo Della Corte, scoprì il  “quadrato” graffito in una colonna della Grande Palestra, non distante dall’Anfiteatro.

Si trattava di un quadrato magico fatto di parole.

Eccolo reso ancor più leggibile




R O T A S
O P E R A
T E N E T
A R E P O
S A T O R





Ma in verità di quadrati magici simili ce ne sono diversi in Italia ed in Europa.

In Abruzzo, tra Capestrano e Bussi, c’è la chiesa di S. Pietro ad Oratorium.

Sulla facciata della chiesa fa bella mostra di sé il quadrato magico SATORAREPOTENET… di cui si è parlato… ma in versione… sottosopra infatti la pietra, di 45-50 cm di lato, è posta in modo rovesciato.






Particolari e diverse sono poi le versioni circolari di Aosta.






e Valvisciolo (LT).

Ma torniamo ad esaminare le particolarità del quadrato che, come si diceva, non è poi una rarità.



LE CARATTERISTICHE DEL QUADRATO MAGICO







Ciò che è scritto può essere letto indifferentemente in orizzontale dalla prima alla quinta riga oppure in verticale dalla prima alla quinta colonna oppure, ancora, in orizzontale dalla quinta riga alla prima (da destra verso sinistra) o, infine, di nuovo in verticale (dal basso in alto) dalla quinta alla prima colonna.

Ma questa è soltanto la più semplice delle caratteristiche che rendono questo quadrato interessante e “magico”.



TRADUZIONE ED INTERPRETAZIONI



Quadrato della Chiesetta di San Pietro Ad Oratorium



Veniamo infatti alle traduzioni ed ai significati:




Traduzione letterale:


Se proviamo a tradurre letteralmente le parole del quadrato, possiamo ottenere risultati come questi.


•Iddio (SATOR, il creatore) – domina e regge (TENET) – le opere del creato (ROTAS OPERA) e quanto la terra produce (AREPO, aratro).

•Il seminatore (SATOR) sul suo carro (AREPO è parola di origine celtica il cui significato è simile a carro) dirige (TENET) con perizia (OPERA) le ruote (ROTAS, qui le ruote stanno a significare le orbite dei corpi celesti).



 
Acquaviva Collecroce (CB) – Chiesa di S. Maria Ester (XI sec.)




Significato della traduzione letterale:

Il Seminatore (Dio creatore) Areopago (che giudica) dirige con cura le ruote (le sfere celesti e le orbite dei pianeti)
Forse c’è sottintesa l’analogia tra il seminatore che dirige le ruote del proprio carro per spargere i semi controllando, poi, per eliminare le eventuali erbacce e Dio creatore e giudice, che dirige l’intero universo…

Dubbi restano sulla parola “AREPO”.



Interpretazione secondo una versione magica:
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Queste parole avrebbero avuto in quei tempi molto successo soprattutto fra gli ammalati, che lo consideravano una sorta di formula guaritrice da tutti i mali.








Versione religiosa molto accreditata:
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E’ chiaro che il seminatore è Dio mentre il carro è il suo trono.
Con tutte e sole le venticinque lettere che formano questo quadrato magico, fu composto un altro diagramma:








dove due PATERNOSTER appaiono intersecandosi, entrambi preceduti da A e seguiti da O, lettere che stanno per alfa e omega cioè i simboli dell’inizio e della fine di tutto.



Versione ermetica:

Una studiosa italiana, la prof. Bianca Capone, attraverso una approfondita analisi dei siti in cui sono stati rinvenute vestigia del Quadrato Sator, arriva a sostenere che dietro alla diffusione del misterioso sigillo ci sia stata l’opera dei Cavalieri Templari.


Versione “bustrofedica”:

Un’altra congettura suggestiva è quella formulata dalla scrittrice Silvana Zanella che propone una lettura “bustrofedica” del quadrato, vale a dire effettuata cambiando verso di percorrenza alla fine di ogni riga (o di ogni colonna),e la frase diventa “SATOR OPERA TENET AREPO ROTAS”. L’oscuro termine AREPO viene preso come contrazione di Areopago (nel senso di tribunale supremo). In questo modo si arriva a questa traduzione:
Il seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il tribunale supremo decide il suo destino.
Con ciò s’intende ovviamente che
L’uomo decide le sue azioni quotidiane, ma Dio decide il suo destino.
Una tale congettura ovviamente non spiega tutto anzi…in particolare non spiega quelle iscrizioni in cui – come in quella di Aosta – le parole del Sator non sono disposte nella forma canonica del quadrato, impedendone una lettura bustrofedica.



Versione… Poste Antiche

Una ulteriore spiegazione proposta è quella per cui il quadrato Sator sarebbe una mappa universale per la distribuzione della posta nei primi secoli dell’impero romano.
In questo senso la croce centrale TENET+TENET veniva fatta coincidere col Cardo e il Decumanus degli accampamenti militari e di molte cittadine a base quadrata.
Il Quadrato sarebbe stato una vista da Nord del modello di città, con il lato superiore corrispondente al Sud e il lato sinistro all’Est.
Ad esempio: all’indirizzo Arepo-Opera corrispondeva l’incrocio tra la riga Arepo e la colonna Opera, che coincideva con un punto preciso della mappa della città al centro del settore Sud-Ovest.




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Mah… a parer mio il mistero continua.


Ciao da Tony Kospan




Fonti: notizie ed immagni da vari siti web… rielaborate da Tony Kospan






ARANCIO divfar
PER CHI AMA LA STORIA ED I RICORDI

Frecce2039



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Ernest Borgnine – Breve ricordo del grande caratterista italoamericano… vincitore anche di un premio Oscar   Leave a comment







Non aveva mai dimenticato le sue origini italiane
(padre piemontese e madre emiliana)
e tornava spesso in Italia (a Milano)
dove tra l'altro aveva vissuto da giovane.


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Hamden 24.1.1917 – Los Angeles 8.7.2012
 
 
 
 
 
Qualche anno fa ci ha lasciati, a 95 anni,
un mitico indimenticabile attore di Hollywood,
 Ernest Borgnine
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E' stato un grandissimo “comprimario”
con ruoli di “cattivo” in tantissimi film…
ma ha anche vinto un Oscar nel 1956
per il film “Marty, vita di un timido”.

 

 

 

 
 
 
 
Celebri anche le sue interpretazioni in
Quella sporca dozzina” e “Mucchio selvaggio“.

 

 

 Marty – Vita di un timido
 

 

 
In anni più recenti era tornato popolare
con il ruolo del tassista in 
1997, Fuga da New York”.

 

 

 

 

 

 

Una delle sue ultime immagini

 

 

 

 
 
 

 

Ricordiamolo ed omaggiamolo infine 
con questo video contenente diverse scene
tratte dai suoi film più famosi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Tony Kospan





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