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Alfonso Gatto – Ricordo e poesie del grande poeta salernitano   1 comment

 



Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 




 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 
 
DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
 SCRIVERE foto 23


IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 
  SCRIVERE foto 23
 

POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
Tony Kospan




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Frecce2039
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Alfonso Gatto – Breve ricordo ed alcune belle poesie del grande poeta salernitano   Leave a comment

 



Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 




 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 
 
DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
 SCRIVERE foto 23


IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 
  SCRIVERE foto 23
 

POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
Tony Kospan




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ALFONSO GATTO – Breve ricordo del grande poeta del ‘900 anche con alcune sue stupende poesie   Leave a comment

 



Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 




 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 
 
DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
 SCRIVERE foto 23


IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 
  SCRIVERE foto 23
 

POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
Tony Kospan




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Buon lunedì sera in poesia “Dentro l’amore” A. Gatto – arte Renoir – canzone Lei (She) Aznavour   Leave a comment

 
 
 
 

Pierre-Auguste Renoir

 

 



 
 
 

 
 
 
 
 
Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, 
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, 
che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere. 
– Thomas Moore
 
 
 

 
 
Pierre-Auguste Renoir – La passeggiata
 
 
 


DENTRO L’AMORE 
Alfonso Gatto

Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhiche balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.


 
 
 

Pierre-Auguste Renoir – Signora al piano

 

 

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frecq8h  Lei  (She) – Aznavour

 

 
 

IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Frecce (51)
Ripped Note


 
 
 
 
Pierre-Auguste Renoir
 
 
 

Alfonso Gatto.. grande poeta salernitano – Breve ricordo ed alcune sue belle poesie   Leave a comment

 



Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 




 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
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DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
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IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
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HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 
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POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
Tony Kospan




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Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 



 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
 


IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 

 
 

POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan



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ALFONSO GATTO – Breve ricordo del grande poeta salernitano anche con alcune sue stupende poesie   2 comments

 



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che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
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BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 



 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
 


IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 

 
 

POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan



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PER LE NOVITA’ DEL BLOG
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Buon lunedì sera in poesia “Dentro l’amore” A. Gatto – arte Renoir – canzone Lei (She) di Aznavour   1 comment

 
 
 
 

Pierre-Auguste Renoir

 

 



 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere.
– Thomas Moore
 
 
 

 
 
Pierre-Auguste Renoir – La passeggiata
 
 
 


DENTRO L'AMORE
Alfonso Gatto

Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l'ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d'avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d'aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhiche balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.


 
 
 

Pierre-Auguste Renoir – Signora al piano

 

 

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   Lei  (She) – Aznavour

 

 
 

IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L'ARTE
I N S I E M E
Ripped Note


 
 
 
 
Pierre-Auguste Renoir
 
 
 

Alfonso Gatto.. grande poeta salernitano – Breve ricordo ed alcune sue belle poesie   Leave a comment

 



Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po' travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all'Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d'Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 



 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all'attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d'arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d'amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell'amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un'unica testimonianza d'amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DENTRO L'AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l'ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d'avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d'aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
 


IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell'acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell'amore e la forza di chi vince.
Legato all'albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All'alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s'abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 

 
 

POESIA D'AMORE
 
Le grandi notti d'estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l' anima.
E baci perdutamente
sino a che l' arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch' esisti è vero.
Da quanto t' ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l' anima.
 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan



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PER LE NOVITA' DEL BLOG
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ALFONSO GATTO – Il grande poeta salernitano in un breve ricordo anche con alcune sue stupende poesie   Leave a comment

 



Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 



 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
 


IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 

 
 

POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan



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