LA MAMMA NELL’ARTE
a cura di Tony Kospan
1° PARTE
IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA MAMMA HO PENSATO CHE FOSSE GIUSTO
FARE UNA PICCOLA RASSEGNA DEI DIPINTI PIU’ BELLI SUL TEMA DELLA MATERNITA’
IL PITTORE CHE MEGLIO, PER QUALITA’ E QUANTITA’…,
A MIO PARERE, HA SAPUTO EVOCARE… LA FIGURA DELLA MAMMA
E’… UNA PITTRICE… STATUNITENSE
MARY CASSATT
1844 – 1926
Mary Cassatt – autoritratto
ECCO DUNQUE UN PICCOLO GRUPPO DI SUE OPERE
CHE SUL TEMA "MAMMA" SONO PER ME AFFASCINANTI
E CHE SPERO SIANO ANCHE DI VOSTRO GRADIMENTO…
MOLTE DI ESSE LE RICONOSCERETE DI CERTO
DATO CHE SONO NOTISSIME ED AMATISSIME NEL WEB…
Cassatt, Mary – Mamma Berthe con in braccio il suo bambino – 1900
Cassatt, Mary – (1845 – 1926) – Bambino che cerca di raccogliere una mela – 1893
Cassatt, Mary (1845 – 1926) – Madre e bambino
Cassatt, Mary (1845 – 1926) – Bambino che gioca col gatto
Cassatt, Mary (1845 – 1926) – La carezza –
Cassatt, Mary (1845 – 1926) – Sara offre un giocattolo al bambino –
Cassatt, Mary – (1845 – 1926) – La famiglia –
CONTINUA CON OPERE DI ALTRI GRANDI PITTORI…
CIAO DA ORSO TONY
Questa festa, diffusa in tutto il mondo, ha un'origine antichissima…
ma è stata codificata in tempi molto più recenti.
Già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell’anno,
festeggiando la dea Rea, madre degli dei, da loro molto amata.
Feste in onore della nascita e della maternità
venivano poi celebrate anche tra gli antichi Romani,
che salutavano l’arrivo di maggio e della primavera
con un’intera settimana di feste dedicate alle rose e alle donne…
anche per festeggiare la rinascita della natura…
Come i romani, anche gli antichi Umbri, a maggio,
ricordavano la dea dei fiori
e regalavano rose alle loro amate.
Una ‘Festa della mamma’,
veniva celebrata anche nell’Inghilterra del 1600.
Nel XVII secolo infatti, in Gran Bretagna,
la quarta domenica della Quaresima,
veniva celebrato il ‘Mothering Sunday’,
il giorno in cui chi lavorava lontano da casa
poteva tornare dai genitori e onorare la propria madre,
offrendole il dolce ‘Mothering cake’.
Tondo Pitti – Michelangelo
La festa originariamente tutta pagana,
con il diffondersi del cristianesimo,
venne acquisita anche dalla Chiesa,
divenendo il giorno in cui si celebrava la “Madre della Chiesa:
forza spirituale della vita e protezione dal male”,
ma anche la propria madre terrena.
Ma la vera “madre”… della FESTA DELLA MAMMA….
ovvero la creatrice… dell’evento
che viene festeggiato in tutto il mondo,
fu una donna americana.
La scelta della della 2° domenica di maggio era avvenuta
in un primo momento per festeggiare la pace…
ma poi Ana Jarvis, nel 1907,
per ricordare l’anniversario della morte di sua madre,
persuase la sua parrocchia a Grafton, nel West Virginia,
a celebrare l’evento la seconda domenica di maggio.
Mary Cassat
L’anno successivo tutti gli abitanti di Philadelphia
si misero a scrivere a ministri ed a grandi personaggi dell'epoca
per proporre quel giorno come festa nazionale,
e già dal 1911 l’usanza incominciò a diffondersi
in quasi tutti gli Stati americani.
Sul finire del 1914, il Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson
ufficializzò la festa come festività nazionale,
da tenersi ogni anno nella seconda domenica di maggio.
Pian piano questa festa laica ed amatissima si è diffusa
in buona parte del mondo…
In questo giorno le mamme di quasi tutto il mondo ricevono doni e fiori
dai loro figli, a testimonianza del loro affetto e della loro riconoscenza.
Ma, in questo lieto giorno,
in cui le mamme sono circondate da amore, affetto e piccole attenzioni
si dovrebbe anche riflettere sulla figura ed il ruolo
della “mamma” nella nostra società…
che ahimé, esaltata a parole…, viene invece
con leggi e comportamenti in realtà sfruttata e maltrattata.
TONY KOSPAN
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IL GRAMMATICO ED IL DERVISCIO…
RACCONTO SUFI
Ecco un bellissimo racconto Sufi…
dalla morale sì semplice ma anche profonda.
Nella vita ci sono delle priorità…
e guai a confondere la teoria con la pratica…
IL GRAMMATICO ED IL DERVISCIO…
In una notte senza luna un derviscio, passando vicino a un pozzo prosciugato, sentì un grido: una voce cavernosa chiedeva aiuto.
"Chi c’è laggiù?", chiese il derviscio, sporgendosi.
"Sono un grammatico e, poiché non conosco la strada, sono caduto inavvertitamente in questo profondo pozzo dove mi trovo ora, praticamente immobilizzato", rispose la voce.
"Tieniti, amico, vado a prendere una scala e corda", disse il derviscio.
"Un momento, prego", rispose il grammatico. "La tua sintassi e la tua pronuncia sono difettose; ti prego di correggerle".
"Se questo è così importante per te, più importante dell’essenziale", gridò il derviscio, "allora è meglio che tu rimanga lì dove sei finché io non imparo a parlare correttamente".
E proseguì per la sua strada.
Questa storia è stata raccontata da ]alaludin Rumi.
La si può trovare nel Munaqib El-Arifin di Aflaki pubblicato in Inghilterra nel 1965.
Alcune delle storie ivi contenute non sono altro che meravigliose favole, mentre altre sono fatti storici.
Altre ancora appartengono a quella strana categoria che i Sufi chiamano "storie illustrative":
una serie di eventi combinati per mettere in evidenza dei processi psicologici.
CIAO DA TONY KOSPAN
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