Archivio per la categoria ‘RICORRENZE TRADIZIONALI

Oggi 20 Marzo è la Giornata Mondiale della FELICITA’- Storia e significato   Leave a comment





Oggi è la giornata mondiale della Felicità!

E’ stata istituita dall’ONU solo qualche anno fa.

Quest’anno cade in un momento in cui l’allegria
non è più un tabù dopo anni difficili
anche se poi la guerra non ci lascia affatto tranquilli.

Conosciamone dunque storia e significato!








Innanzitutto… cos’è la Felicità?

A mio parere essa consiste nello star bene ed in armonia
con se stessi e con quello che ci circonda.

Non esiste dunque una ricetta valida per tutti.
in quanto ciascuno di noi dà importanza a quello che lo appaga
e che può essere del tutto diverso da quel che appaga altri.








L’istituzione di questa giornata però
vuol soprattutto affermare il diritto di tutti, ma proprio tutti,
a ricercare la felicità.







QUESTO IL COMUNICATO ISTITUTIVO DEL GIORNO DELLA FELICITA’


L’Assemblea generale delle Nazioni Unite […] consapevole che la ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell’umanità, […] riconoscendo inoltre di un approccio più inclusivo. equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica […] »
Era il 28 giugno 2012
(Wikipedia ed altre fonti)






Le Nazioni Unite invitavano così gli stati membri,
le organizzazioni internazionali, le organizzazioni non governative
ed i singoli individui a celebrare la Giornata mondiale della felicità
anche attraverso attività di educazione e sensibilizzazione pubblica


Tony Kospan






La bella storia della Festa del Papà (in breve) e le sue dolci tradizioni   Leave a comment

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LE ORIGINI DELLA FESTA


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La Festa del papà ricorre il 19 Marzo in concomitanza con la Festa di San Giuseppe, che nella tradizione popolare oltre a proteggere i poveri, gli orfani e le ragazze nubili, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa. 







Pare che l’usanza ci pervenga dagli Stati Uniti e fu celebrata la prima volta intorno ai primi anni del 1900, quando una giovane donna decise di dedicare un giorno speciale a suo padre. 

Agli inizi la festa del papà ricorreva nel mese di giugno, in corrispondenza del compleanno del Signor Smart alla quale fu dedicata, poi solamente quando giunse anche in Italia si decise che sarebbe stato più adatta festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe.







In principio nacque come festa nazionale, ma in seguito è stata abrogata anche se continua ad essere un’occasione per le famiglie, e sopratutto per i bambini, di festeggiare i loro amati padri. 

La festa del 19 marzo è caratterizzata inoltre da due tipiche manifestazioni, che si ritrovano un po’ in tutte le regioni d’Italia: i falò e le zeppole.







Poiché la celebrazione di San Giuseppe coincide con la fine dell’inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano. In quest’occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. 

Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. 

Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa.






da Orso Tony… papà 

ed ora pure 3 volte nonno.

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Testo dal Web – Impaginazione di Orso Tony.

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Oggi 17 marzo.. Festa dell’Unità d’Italia – Ecco un pensiero “alto” di G. Pascoli   Leave a comment

 

 




Mi fa piacere onorare questa ricorrenza

anche con un sublime pensiero di Giovanni Pascoli




FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA




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E’ un inno d’amore per l’Italia, 

ma insieme e non contro le altre patrie del mondo

scritto da Pascoli nel 1895

quando cioè l’Italia era ancora “bambina” come nazione

e che porto alla Vs attenzione o al Vs ricordo

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AMORE ALLA PATRIA ED ALL’UMANITA’

Giovanni Pascoli


 


Quando si parla di Patria, viene in mente la madre.
 

Voi certo amate vostra madre più di tutte le altre donne, perché vostra madre ha diritto ad essere amata sopra ogni altra. 
 Ma non sarebbe giusto per questo che voi disprezzaste, le madri degli altri, perché anch’esse hanno diritto ad essere amate e rispettate, perché anch’esse lavorano e si affaticano per i loro figli. 
Così voi dovete amare la Patria vostra più delle altre Nazioni; ma non dovete disprezzare queste ultime, ove sono fanciulli, genitori che si affaticano e lavorano, uomini che consacrano la loro vita al bene di tutte le persone senza distinzione di razza e di nazionalità.







Ciao da Tony Kospan






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STORIA E RICORDI – IL TUO NUOVO GRUPPO DI FB

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Buon compleanno Italia! – Augurissimi… un breve ricordo della Tua “nascita” e qualche pensiero   Leave a comment







II 17 marzo 1861 è la data in cui
ci fu la proclamazione ufficiale del Regno d’Italia.

Nasceva così lo stato Italiano.






Quel giorno si raggiungeva il traguardo di una Patria unita
nata, è vero, nei pensieri di minoranze illuminate
ma che riconosceva la presenza, nei vari staterelli precedenti,
di un comune (e però ricco di differenze) passato storico e culturale.






Da allora tante cose sono successe alcune belle ed altre dolorose… 
tra queste ultime anche guerre tremende…
ed ora, in questo momento, stiamo vivendo momenti difficili insieme 
sia per l’incubo del coronavirus, non ancora scomparso,
che per la presenza di una guerra in Europa dopo 76 anni.







Tantissime cose sono cambiate da allora 
e tantissimi problemi ancora restano
ma l’Italia… è e resterà la nostra Patria.





Non possiamo non esser fieri 
per l’immenso patrimonio artistico e culturale
che i nostri antenati compatrioti 
hanno saputo lasciarci nel corso dei secoli.








Inoltre nei campi dell’umanità e dei principi di solidarietà,
anch’essi un lascito delle opere e degli scritti,
 
laici e religiosi dei nostri antenati,
non siamo stati, non siamo e penso che non saremo mai,
con i nostri pregi ed i mostri difetti, inferiori a nessuno.






Pertanto, con la speranza di una nuova visione unitaria,
e di nuovi progressi per la nostra società,
benché attualmente attanagliata 
da una crisi sanitaria senza precedenti,
faccio gli auguri alla nostra… Madre Patria.







Tony Kospan



    LA MIMOSA.. pianta simbolo della Festa della Donna – La storia.. la botanica.. gli usi e.. la canzone!   1 comment

     
     
     
     
     
     

     
     
     
     
    L A . . .    M I M O S A

     
     

    Il simbolo della festa della donna è, com’è noto, la mimosa, ovvero l’acacia dealbata, ma ciò accade soprattutto in Italia.

    Ma perché e da chi fu scelta?







     
     
     



    La storia… tutta italiana risale al 1946

     
     
     
    Siamo in Italia a Roma e l‘UDI (Unione Donne Italiane) doveva scegliere un simbolo floreale per festeggiare il primo 8 marzo postbellico così come il garofano rosso era stato scelto per la Festa del lavoro.
    Le donne, essendo i giardini pieni di mimose, fiori durevoli e profumati, (e dunque sempre facilmente reperibili in marzo)  optarono per le mimose.
    Ma non fu una scelta semplice, bensì complessa, che a raccontarla oggi appare come una bella leggenda.
    Infatti le donne volevano scegliere l’orchidea ma Teresa Mattei, che l’anno dopo avrebbe fatto parte dell’Assemblea Costituente, per evitar la scelta di un fiore costoso come quello, s’inventò una leggenda cinese… raccontando che la mimosa per quel popolo rappresentava il calore della famiglia ed era il simbolo la gentilezza femminile.
    La cosa piacque molto e convinse tutte le donne.
    Fu così che la mimosa vinse.





     
     
     
     
     


    LA PIANTA
     
     
    LA MIMOSA – ACACIA DEALBATA
     
     
     

    Pianta originaria della Tasmania, fa parte del genere Acacia e della famiglia delle Leguminose, ed in particolare alla sottosspecie delle Mimosacee.

    E‘ un albero da fiori gialli e a grappolo, con un profumo dolce e fragrante che fu Introdotto in Europa nel 1800.

      

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    U S I
     
    (MEDICINALI E PROFUMI)



     
      
     
     
     
     
     
     



    La sua corteccia è stata adoperata, nell’uso medicinale, come astringente e antidiarroica mentre i fiori nella ccreazione di profumi.

    Inoltre possiede tannini ed un olio usato per l’aromaterapia e per il trattamento di alcune malattie cutanee.



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    COLTIVAZIONE

     

     

     

     

     

    E’ possibile acquistare un piccolo alberello di mimosa e piantarlo in giardino o in un vaso.

    Così ogni anno avrete la mimosa pronta per la festa della Donna.



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    CONSERVAZIONE

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      Eliminare del tutto le foglie dagli steli poi appendere il mazzolino a testa in giù in un locale asciutto, poco luminoso e con buon ricambio d’ aria e tenerlo così finché non è seccato.



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    LA CANZONE

     

     

     

     

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    Auspico però una festa che non sia vista in modo banale, come purtroppo spesso accade, ma come omaggio al ricordo delle lotte fatte per il raggiungimento dell’uguaglianza e per cancellare i residui di vetero maschilismo ancora radicati nella nostra società… solo apparentemente evoluta.


      

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    La storia del Carnevale in breve dalle origini ai giorni nostri (anche con immagini)    Leave a comment



    Una festa che ha superato i millenni
    ma che, pur con tante modifiche,
    ha mantenuto quasi intatto 
    il suo spirito sorridente e trasgressivo.

    Nei secoli scorsi i festeggiamenti per il Carnevale 
    hanno avuto quale epicentro varie città italiane
    ed in particolare Firenze e Venezia
    mentre oggi il più noto è quello di Rio.







    STORIA DEL CARNEVALE


    Le prime notizie sul Carnevale, all’inizio un vero e proprio rito religioso in onore della Dea Iside, risalgono ai tempi degli Egizi.

    Inoltre il popolo, mascherato, intonando inni e lodi, accompagnava una sfilata di buoi che venivano sacrificati in onore del dio Nilo.

    I Greci poi, in attesa della fine dell’inverno, dedicavano riti festosi al dio del vino Dionisio.

    Ma è soprattutto nel variegato mondo delle feste popolari dell’antica Roma, che possiamo ritrovare le origini del nostro carnevale.






    I Romani infatti si lasciavano prendere da grandissima euforia durante i Baccanali, festeggiamenti in onore del dio Bacco, che si svolgevano lungo le strade della città e prevedevano l’uso di maschere tra fiumi di vino e danze.  

    Famosa era anche la festa di Cerere e Proserpina, che si svolgeva di notte, in cui giovani e vecchi, nobili e plebei si univano nell’entusiasmo dei festeggiamenti.



    Festa in onore di Bacco




    In marzo e dicembre era poi la volta dei Saturnali, le feste sacre a Saturno, padre degli dei, che si svolgevano nell’arco di circa sette giorni durante i quali gli schiavi diventavano padroni e viceversa, dove il “Re della Festa”, eletto dal popolo, organizzava i giochi nelle piazze, e dove negli spettacoli i gladiatori intrattenevano il pubblico.

    E’ noto il detto romano “semel in anno licet insanire” che si riferiva al fatto che in queste feste erano consentite a tutti follie assolutamente inaccettabili negli altri periodi dell’anno dati i severi costumi dell’antica Roma.







    Nel corso degli anni i Saturnali divennero sempre più importanti, all’origine infatti duravano solo tre giorni, poi sette finché, in epoca imperiale, furono portati a quindici.

    Ai Saturnali si unirono le Opalia, in onore della dea Ope moglie di Saturno, e le Sigillaria, in onore di Giano e Strenia.

    Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero semplicemente come forme divertimento popolare.

    Durante il Tardo Medioevo il travestimento si diffuse nei carnevali delle città.

    In quelle sedi il mascherarsi permetteva lo scambio di ruoli, il burlarsi di figure gerarchiche, le caricature di vizi o malcostumi con quelle stesse maschere che sono poi diventate simbolo di città ed indicatrici di debolezze umane.

    Nel Rinascimento i festeggiamenti in occasione del Carnevale presero piede anche nelle corti europee ed assunsero pian piano forme sempre più raffinate, legate anche al teatro, alla danza ed alla musica.






    La festa di carnevale raggiungerà il massimo splendore nel XVI secolo nelle strade della Firenze di Lorenzo dei Medici ma è presente in tutte le città italiane ed europee.

    La festa fiorentina si svolgeva con danze, lunghe sfilate di carri allegorici e costumi sfarzosi e ciò rivela una vera svolta di questa festa, amatissima nella cultura popolare rinascimentale.



    Carnevale rinascimentale di Firenze




    Con gli attori della Commedia dell’Arte, alla fine del ‘500, alcuni dei tipici personaggi carnevaleschi assumono precise forme e vengono caratterizzati nel linguaggio e nei gesti.

    Nascono pertanto “le maschere” che penetrano nella tradizione collettiva e ci accompagnano ancora oggi.

    La galleria delle maschere italiane è vasta.







    Il Carnevale nel corso dei secoli ha assunto fisionomie e caratteristiche diverse in relazione alle località ed ai periodi storici in cui veniva festeggiato.

    A partire dal 700 è certamente quello veneziano il più vivace, elegante ed affascinante.






    IL CARNEVALE OGGI


    Ancor oggi questa festa continua a rappresentare un importante momento di sospensione della routine e dei problemi quotidiani.








    Infatti è una festività celebrata in quasi tutto il mondo con forme caratterizzate dalle culture dei vari popoli.

    La sua grande diffusione è paragonabile ad un’altra ben nota festa profana, quella dell’ultimo giorno dell’anno.



    Carnevale di Viareggio



    Molto noti in particolare sono il Carnevale di Rio de Janeiro e quello di New Orleans mentre in Italia sono molto noti quello di Venezia con le sue mitiche maschere, quello di Viareggio con i suoi carri, quello di Ivrea con la battaglia delle arance e quello di Putignano con il funerale di Re Carnevale.




    Carnevale di Putignano





    In particolare quello di Venezia è uno dei più antichi dato che si hanno documenti del 1094 in cui si parla delle feste prima della quaresima anche se, come abbiamo detto su, raggiunge il massimo splendore nel ‘700.






    I giorni di più intensa baldoria e licenziosità sono il Giovedì, il Sabato e in particolare il Martedì Grasso.

    Storicamente infatti sono stati sempre i giorni precedenti alla quaresima ad esser vissuti con consapevole massima trasgressione e con eccessi di ogni genere… in attesa della “liberazione” della Pasqua.



    Carnevale di Venezia



    Infine un’immagine dell’originale Carnevale di Ivrea
    caratterizzato dalla “Battaglia delle arance”.



    Carnevale di Ivrea



    In conclusione, anche se ai giorni nostri la Quaresima è molto meno dura, il Carnevale mantiene intatto il suo fascino per grandi e (soprattutto) piccoli benché ormai appaia sempre più intriso di consumismo (tra l’altro opportuno vista la crisi).






    FONTI: VARI SITI WEB – COORDINAM. ED IMPAGINAZIONE T.K.



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    a tutti da Orso Tony



    17 FEBBRAIO.. GIORNATA DEL GATTO – Onoriamolo nel dì della festa con poesie.. dipinti.. aforismi e canzoni   Leave a comment



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    Oggi 17 febbraio è la festa del gatto.

    Festeggiamolo quindi anche noi… ma a modo nostro
    prima conoscendo l’origine della festa e poi…
    con poesie, dipinti, aforismi, canzoni in suo onore.







    L’ORIGINE DELLA FESTA



    Per chi non conoscesse il motivo per il quale ogni 17 di febbraio si celebra… il gatto, ecco la storia di questa festa.

    L’idea nacque nel 1990 nella fervida mente della giornalista e gattofila Claudia Angeletti, che propose ai lettori della rivista TuttoGatto un referendum per stabilire il giorno più adatto per festeggiare il nostro beniamino.

    Fu stato scelto il mese di febbraio perché al segno dell’Acquario appartengono gli spiriti intuitivi, liberi e anticonformisti come solo i gatti sanno essere.






    Perché il giorno 17?

    Il 17 è un numero considerato sfortunato perché in cifre romane si scrive XVII, anagramma di VIXI,“vissi”, cioè sono morto.

    Nel bacino del mediterraneo presso i popoli latini questo numero viene considerato sfortunato mentre nel Nord Europa il 17 è considerato un numero positivo.

    Infatti il 17 si può leggere 1 e 7, una vita per sette volte e il gatto, per tradizione popolare ha sette vite.

    Quindi la scelta del 17 è stata fatta anche per combattere la superstizione in genere e quella del gatto nero.

    In Italia la festa ufficiale si svolge in varie città e con diverse modalità.







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    Prima di passare alle poesie ecco alcuni aforismi,
    a mio parere, molto simpatici


    AFORISMI SUI GATTI





    I gatti occupano gli angoli vuoti
    del mondo umano.
    Quelli comodi.
    Marion Garretty

    gatto corre

    .
    Per un gatto l’idea 

    di essere proprietà di qualcun altro
    è ridicola.
    Jeffrey Moussaieff Masson

    gatto corre
    .

    Ho molto studiato i filosofi e i gatti.
    La saggezza dei gatti
    è infinitamente superiore.
    Hippolyte Taine

    gatto corre
    .

    I gatti, come categoria,
    non hanno mai completamente superato
    il complesso di superiorità
    dovuto al fatto che, nell’antico Egitto,
    erano adorati come dèi.
    Pelham Grenville Wodehouse

    gatto corre
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    I cani ci insegnano ad amare;
    i gatti ci insegnano a vivere.
    Merrit Malloy








    Le poesie prescelte,
    a partire da una simpatica filastrocca di Rodari
    sono tutte di noti poeti.



    POESIE E CANZONI SUI GATTI


    fre bia pouce   musicAnimata    (44 gatti)
    Louis Waincatumprela



    IL GIORNALE DEI GATTI
    Gianni Rodari


    I gatti hanno un giornale
    con tutte le novità
    e sull’ultima pagina
    la “Piccola pubblicità”.
    “Cercasi casa comoda
    con poltrone fuori moda:
    non si accettano bambini
    perché tirano la coda.”
    “Cerco vecchia signora
    a scopo compagnia.
    Precisare referenze
    e conto in macelleria.”
    “Premiato cacciatore
    cerca impiego in granaio.”
    “Vegetariano, scapolo,
    cerca ricco lattaio.”
    I gatti senza casa
    la domenica dopopranzo
    leggono questi avvisi
    più belli di un romanzo:
    per un’oretta o due
    sognano ad occhi aperti,
    poi vanno a prepararsi
    ai notturni concerti.



    fre bia pouce   musicAnimata     (Tintarella di luna – Mina)
    Corcos – La gatta bianca



    VIENI MIO BEL GATTO
    Baudelaire


    Vieni, mio bel gatto,
    sul mio cuore innamorato;
    trattieni le unghie della zampa,
    e lasciami sprofondare
    nei tuoi begli occhi striati
    di metallo e d’agata.
    Quando le dita indugiano ad accarezzare
    la tua testa e il dorso elastico
    e la mano s’inebria del piacere di palpare
    il tuo corpo elettrico,
    vedo la mia donna in spirito.
    Il suo sguardo
    come il tuo, amabile bestia,
    profondo e freddo,
    taglia e fende come un dardo,
    e, dai piedi fino alla testa,
    un’aria sottile, un minaccioso profumo
    circolano attorno al suo corpo bruno.



    fre bia pouce   musicAnimata    (Un gatto nel blu – Roberto Carlos)
    Carl Kahler – Gli amanti di mia moglie – 1891



    LA GATTA
    Umberto Saba


    La tua gattina è diventata magra.
    altro male non è il suo che d’amore:
    male che alle tue cure la consacra.
    Non provi un’accorata tenerezza?
    Non la senti vibrare come un cuore
    sotto alla tua carezza?
    Ai miei occhi è perfetta
    come te questa tua selvaggia gatta,
    ma come te ragazza
    e innamorata, che sempre cercavi,
    che senza pace qua e là t’aggiravi,
    che tutti dicevano: «è pazza».
    è come te ragazza.



    fre bia pouce   musicAnimata(Gatto di strada – Pooh)
    Émile Munier 

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    GATTO CHE GIOCHI PER STRADA
    Pessoa


    Gatto che giochi per strada
    come se fosse il tuo letto
    invidio questa tua sorte
    che nemmeno sorte si chiama.
    Buon servo di leggi fatali
    che governano pietre e persone,
    possiedi istinti comuni
    e senti solo ciò che senti.
    Sei felice perché sei così,
    tutto il nulla che sei è tuo.
    Io mi vedo e non mi ho,
    mi conosco e non sono io.



    fre bia pouce   musicAnimata     (La gatta  – Gino Paoli)

    J. W. Godward – La favorita



    DONNA E GATTA
    Paul Verlaine


    Lei giocava con la sua gatta
    e che meraviglia era vedere
    la bianca mano e la bianca zampa
    trastullarsi nell’ombra della sera!
    Lei nascondeva – la scellerata –
    sotto i guanti di filo nero
    le micidiali unghie d’agata
    taglienti e chiare come un rasoio.
    Anche l’altra faceva la smorfiosa
    e ritraeva i suoi artigli d’acciaio,
    ma il diavolo non ci perdeva nulla
    e nel boudoir, in cui tintinnava, aereo,
    il suo riso, brillavano 4 punti fosforescenti




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    Ciao… anzi miao…
    a tutti anche dal mio Kimba





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    21 GENNAIO… GIORNATA MONDIALE DELL’ABBRACCIO (Forse quest’anno potremo festeggiarla)   Leave a comment







    21 GENNAIO… GIORNATA MONDIALE DELL’ABBRACCIO… 
    CHE QUEST’ANNO POSSIAMO TORNARE A FESTEGGIARE
    ANCHE SE CON UN MINIMO DI PRUDENZA







    Quest’anno mi sarà finalmente possibile amiche, colleghe, amici o parenti avvicinarmi a voi per stringervi forte oggi, 21 gennaio, che è la Giornata internazionale dell’abbraccio, anche se però con un po’ di attenzione e senza strafare, dato che la maledetta pandemia sembra abbia un po’ rallentato.








    BREVE STORIA DELLA FESTA DELL’ABBRACCIO



    Questa festa è nata 30 anni fa negli Stati Uniti, per poi prendere piede anche in Europa e in Australia.

    Inizialmente si festeggiava il 3° lunedì di gennaio, “Blue Monday”, su un’idea del reverendo Kevin Zaborney del Michigan.

    L’idea nasceva soprattutto in considerazione del fatto che quello sarebbe il giorno in cui le persone sarebbero più malinconiche sia per la necessità di riprendersi dalle faticose feste natalizie che per la consapevolezza che la primavera è ancora lontana e quindi bisognose di un atto affettuoso che le “tirasse su”.

    Successivamente è stata fissata la data del 21 gennaio.



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    Che abbracciarsi faccia bene lo dimostrano diversi studi scientifici.

    Inoltre l’abbraccio è per tutti un momento di conforto, di rassicurazione, di vicinanza e di consolazione in quanto sarebbe il più forte segnale non solo d’amore ma anche d’affetto perché capace di far cadere ogni barriera e di sentirsi davvero vicini.

    Però c’è da dire che se è vero che è impossibile abbracciarsi quando si è lontani tuttavia possiamo farlo ugualmente e senza alcun pericolo in modo virtuale.

    Pertanto vi giunga il mio più affettuoso, caldo e forte abbraccio virtuale.



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    Tony Kospan


    Bella e dolce è la simpatica leggenda della Befana Cristiana   Leave a comment

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    Davvero simpaticissima è questa leggenda

    sull’origine della Befana.

     


     
     


    LA DOLCE LEGGENDA DELLA BEFANA CRISTIANA


     


     

     

     


    I Re Magi sulla strada per Betlemme si fermarono nei pressi di una casa per chiedere informazioni.

    Bussarono e li accolse una vecchietta che non sapeva nulla dell’evento e non poteva aiutarli con nessuna indicazione.

    Allora i Re Magi invitarono la vecchia ad unirsi a loro ma questa rifiutò perchè aveva molto lavoro da sbrigare.

     

     

     

    POST VARI ARTE E NON CLASSIFIC,

     

     

     

    Soltanto dopo che i Re se ne furono andati ella capì che aveva commesso un errore e tentò di ritrovarli per unirsi a loro e andare ad adorare il bambino Gesù.

    Li cercò per ore ed ore ma non li trovò, allora decise di fermarsi da ogni bambino con un dono nella speranza che questi fosse Gesù Bambino.

     

     

     

     

     

     

    E così ogni anno, nella notte della vigilia dell’Epifania, la vecchietta, a cavalcioni di una scopa, si mette in cammino alla ricerca di Gesù con un sacco colmo di doni e calandosi dai camini si ferma in ogni casa dove c’è un bambino per lasciare un dono, se è stato buono, o del carbone, se invece è stato cattivo.

     

     

     

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    Testo coordinato da vari siti – impagin. Tony Kospan 

     

     

    BUONA BEFANA A TUTTI DA TONY KOSPAN




    Se si desidera conoscere la storia, 

    il significato e le tradizioni della Befana.. Epifania

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    POST VARI ARTE E NON CLASSIFIC,

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    L’anno che verrà nelle poesie.. nell’arte.. negli aforismi.. nelle canzoni e non solo – Buon 2023   1 comment

     
     

    FESTE TRADIZ.  MUSICHE PARTIC. - MUSIC HALL - DANZA E BALLI



    Eh sì è ormai finito un anno e se ne sta andando dopo averci lasciato il suo bagaglio di cose ahimè spesso negative (a partire da una guerra insensata non lontano da noi) ma anche con barlumi di speranza di un ritorno alla normalità riguardo alla pandemia grazie ai vaccini ma, ahimè anche con una fine d’anno densa di nuove preoccupazioni.
    In ogni caso è giunto il momento di abbandonar il 2022 e di sperar, come sempre, che a noi tutti giunga qualcosa di meglio, di molto meglio, nel nuovo.
    Confesso che a volte mi verrebbe voglia di abbandonar questo millenario rito augurale dato che molto spesso l’anno nuovo risulta peggiore dei precedenti ma tant’è “Spes ultima dea“.

    Tuttavia il rito dell’augurio di un anno migliore si ripete ormai da tempi immemorabili ed infatti, se non riuscissimo a rinnovare le attese, le speranze, i progetti, i sogni etc.,  penso che ci sentiremmo, e saremmo, davvero persi.
     
     
     

    FESTE TRADIZ.  MUSICHE PARTIC. - MUSIC HALL - DANZA E BALLI
     
     
     
    Questo però lo facciamo in realtà ben sapendo che la nostra vita difficilmente avrà un eccezionale e rapido cambiamento, anzi.
    Tuttavia dei passi in avanti, soprattutto nel campo della salute, potranno esserci per tutta l’Umanità, salvo ulteriori sorprese.

    Quindi ancora una volta abbandoniamoci alla speranza di ritrovare, tutti noi, l’entusiasmo, la voglia di fare… etc.
     
     
     

     
     
     
    Da giovanissimo ma già amante della poesia… ero in verità assolutamente contrario a questo rito e scrivevo

     
     
    AUGURI 
    Tony Kospan

    Auguri!
    Auguri! Auguri!
    Parole
    parole… parole…
    vuote parole…
    trite parole
    cosa dite se non l’umana
    fallace speranza
    d’un domani migliore?
     
     
     
    Ebbene, apparirà strano… ma sarà per la mia veneranda età (ohibò), per la consapevolezza della reale condizione umana… o per un certo fatalismo… ora sono meno pessimista verso il futuro, anche se in verità sempre senza molte illusioni.
     
     
     

     
     
     

    LA SPERANZA E GLI AUGURI PER L’ANNO CHE VERRA’ 
    IN POESIA.. ARTE.. AFORISMI.. CANZONI E NON SOLO 
    a cura di Tony Kospan
     
     
     

    Il capodanno in realtà non fa che riconoscere la conclusione di un percorso annuale della natura e l’inizio di un altro che germoglierà in Primavera, esploderà in Estate e declinerà in Autunno per poi concludersi, come sempre, in Inverno.
    E’ dunque un vero e proprio rito di passaggio che, presente in altre forme già nelle società più antiche, si ripete sempre rimanendo sempre attuale.
    Pertanto quel che si festeggia è proprio la speranza d’un domani migliore.
    Lo farò, come sempre, con poesie, dipinti, immagini e canzoni.
    I dipinti associati alle poesie sono tutti di Josephine Wall, nota pittrice fantasy dei nostri giorni.
    Come sempre iniziamo con alcuni aforismi… sul tema.

     
     
     

    mhbkup
     
      

    Sii sempre in guerra con i tuoi vizi,
    in pace con i tuoi vicini,
    e lascia che ogni nuovo anno ti trovi un uomo migliore. 
    Benjamin Franklin

    C’è chi giura che nel mondo non c’è più bellezza, nè magia… 
    allora come si spiega che il mondo intero si riunisce in una notte
    per celebrare la speranza nell’anno che verrà? 
    Claire Morgan (Hilary Swank)

     
    Augurarsi e augurare che l’anno nuovo risulti migliore del precedente
    è consuetudine antica. 
    E significativa. 
    Ci dice come in tutta la storia dell’umanità non ci sia mai stato un anno
    così ben riuscito da chiedergli il bis. 
    I miei auguri, però, non potevano proprio mancare! 
    Pino Caruso

    Domani è la prima pagina bianca di un libro di 365 pagine. Scrivi un capolavoro.
    Brad Paisley

     
     
     
    mhbkup
     
     
     
     
     
    Quelle che seguono dunque sono le poesie di quest’anno e, se la prima è solo una bella, ma suggestiva filastrocca, le altre mi appaiono molto significative.

    Come sempre mi piacerebbe leggere quelle che, sul tema, amate voi.
     
     
     
     
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     fre bia pouce musicAnimata       Buon anno – Jovanotti

     
     
     
    L’ANNO NUOVO 
    Gianni Rodari
     
    Indovinami, indovino,
    tu che leggi nel destino:
    l’anno nuovo come sarà?
    Bello, brutto o metà e metà?
    Trovo stampato nei miei libroni
    che avrà di certo quattro stagioni,
    dodici mesi, ciascuno al suo posto,
    un carnevale e un ferragosto,
    e il giorno dopo il lunedì
    sarà sempre un martedì.
    Di più per ora scritto non trovo
    nel destino dell’anno nuovo:
    per il resto anche quest’anno
    sarà come gli uomini lo faranno.
     
     
     
     fre bia pouce musicAnimata    Happy new year – Abba
     
     
     
     
    VI AUGURO 
    Jacques Brel
     
    Vi auguro sogni a non finire
    la voglia furiosa di realizzarne qualcuno
    vi auguro di amare ciò che si deve amare
    e di dimenticare ciò che si deve dimenticare
    vi auguro passioni
    vi auguro silenzi
    vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
    e risate di bambini
    vi auguro di resistere all’affondamento,
    all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
    Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.
     
     
     
     fre bia pouce musicAnimata    La Compagnie Creole – Bonne année  
     
     
     
     
    SPERANZA 
    Pablo Neruda
     
    Ti saluto, Speranza, tu che vieni da lontano
    inonda col tuo canto i tristi cuori.
    Tu che dai nuove ali ai sogni vecchi.
    Tu che riempi l’anima di bianche illusioni.
    Ti saluto, Speranza, forgerai i sogni
    in quelle deserte, disilluse vite
    in cui fuggì la possibilità di un futuro sorridente,
    ed in quelle che sanguinano le recenti ferite.
    Al tuo soffio divino fuggiranno i dolori
    quale timido stormo sprovvisto di nido,
    ed un’aurora radiante coi suoi bei colori
    annuncerà alle anime che l’amore è venuto.
     
     
     
     fre bia pouce musicAnimata    La Vie en Rose – Edith Piaf  
     
     

    CAMBIAMENTO 
    A. J. Cronin
     
    La vita non è un cammino
    semplice e lineare
    lungo il quale possiamo procedere
    liberamente e senza intoppi,
    ma piuttosto un intricato labirinto,
    attraverso il quale dobbiamo trovare
    la nostra strada, spesso smarriti e confusi,
    talvolta imprigionati in un vicolo cieco.
    Ma sempre, se abbiamo fede,
    si aprirà una porta:
    forse non quella che ci saremmo aspettati,
    ma certamente quella che alla fine
    si rivelerà la migliore per noi.
     
     
     
     fre bia pouce musicAnimata     Oh Happy Day  

     
     
     
    NON TI AUGURO 
    Elli Michler
     
    Non ti auguro un dono qualsiasi,
    Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
    Ti auguro tempo, per divertirti e ridere;
    se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
    Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
    non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
    Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
    ma tempo per essere contento.
    Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
    ti auguro tempo perché te ne resti:
    tempo per stupirti e tempo per fidarti
    e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
    Ti auguro tempo per contare le stelle
    e tempo per crescere, per maturare.
    Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
    Non ha più senso rimandare.
    Ti auguro tempo per trovare te stesso,
    per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
    Ti auguro tempo anche per perdonare.
    Ti auguro di avere tempo,
    tempo per la vita.
     
     
     

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    E’ giunto ormai il momento di salutare l’anno nuovo
    e di brindare tutti insieme.
     
    Almeno per oggi non pensiamo ai problemi
    del passato, del presente e del futuro
    che non sono mancati, non mancano e non mancheranno mai,
    data la nostra imperfetta natura umana,
    poi domani sarà quel che sarà.

     
    happy new year
     
     a voi… a noi… a tutti…
    da Tony Kospan


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