Archivio per 9 Maggio 2015

LA MAMMA NELL’ARTE – I PARTE – CASSATT.. TOULMOUCHE.. RENOIR.. PICASSO   10 comments



PICCOLA MA VELOCE RASSEGNA
IN 2 PARTI DEI DIPINTI PIU' BELLI
SUL TEMA DELLA MATERNITA'






LA MAMMA NELL'ARTE
a cura di Tony Kospan


Come si può facilmente immaginare
è davvero immenso il numero di opere
che hanno per tema la maternità
ed è quindi impossibile affrontarlo in modo totale.

Pertanto in questa prima parte vedremo i dipinti,
4 per ciascuno di 4 grandi artisti
che hanno voluto dedicar diverse loro opere
al tema della maternità… mentre nella II Parte
ci sarà un'ampia antologia di opere
che a mio parere sono molto significative.






I PARTE



Iniziamo con la pittrice impressionista statunitense
Mary Cassatt
che ha creato un grandissimo numero di dipinti sul tema.



Mary Cassatt




Quello che stupisce, e che desta grande ammirazione,
 è che lei non fu mai… m a d r e . . . nella realtà
ma penso che sia stata una grande madre nel cuore.

Sono certo che riconoscerete per averle già viste
diverse sue opere tra le seguenti…  
dato che vanno per la maggiore nel web…





Mary Cassatt

 


Mary Cassatt





Mary Cassatt
.
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Passiamo ora ad Auguste Toulmouche,
pittore francese dell'800,
accademico ma davvero elegante
definito anche il pittore della felicità…





Auguste Toulmouche






Auguste Toulmouche

.



Auguste Toulmouche




Auguste Toulmouche





Ed ora ecco i dipinti
di uno dei più grandi impressionisti
Pierre-Auguste Renoir
che ha dedicato numerose opere alla maternità.

Per i soggetti, i colori ed il calore dei suoi dipinti,
è definito il pittore della gioia di vivere
ed il cantore della vivacità della Parigi di fine '800.

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Renoir

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Renoir

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Renoir

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Renoir




Ed infine terminiamo questa prima parte con

Pablo Picasso

tra i più grandi artisti del XX secolo.


Il pittore spagnolo nei suoi variegati trascorsi

della sua lunga e complessa vita artistica

ha spesso trattato questo tema universale.






Picasso




Picasso





Picasso




Picasso




 FINE I PARTE








IL GRUPPO IN CUI VIVER L'ARTE…
INSIEME

Il giuggiolo – La pianta, il frutto, la storia, gli usi, il famoso detto e la… ricetta   Leave a comment

 

 

 

 

Quasi tutti conosciamo l’espressione “andare in brodo di giuggiole”.

E’ un’esclamazione che talvolta sentiamo pronunciare e pronunciamo per sottolineare un momento vissuto con grande soddisfazione. 

Il “brodo di giuggiole” non è però uno strano modo di dire bensì un antico e prelibato distillato oggi però difficilmente reperibile nei grandi mercati.

 

 

 

Il fiore


 

IL GIUGGIOLO… QUESTO SCONOSCIUTO

 

 DESCRIZIONE – STORIA – RICETTA – MODI DI DIRE E…

a cura di Tony Kospan

 

 

LA PIANTA

 

 

 

 

Il giuggiolo (Zizyphus vulgaris) è una pianta alta  dai 5 a i 12 metri originaria dell’Africa settentrionale e della Siria che in tempi antichissimi si diffuse in Cina e in India, dove viene coltivato da oltre 4000 anni. 

E’ per questo che viene anche chiamato “dattero cinese”. 
Presenta un aspetto piuttosto contorto, con rami irregolari e spinosi. 
Le foglie di piccole dimensioni, sono d’un verde brillante con margini seghettati mentre i piccoli fiori sono gialli.

 

 

 

LA GIUGGIOLA (IL FRUTTO)

 

 

 

 

La giuggiola… il frutto… assomiglia ad una grossa oliva dal colore prima verdastro e poi rosso marrone scuro quand’è matura. 

La polpa di colore verde è soda e compatta ma farinosa ed ha un leggero sapore dolce.
Spesso il giuggiolo viene innestato nel melo per cui si ha un frutto… la giuggiola-mela… di dimensioni cospicue e dalla polpa zuccherina e soda.

 

 

 

LA STORIA DEL GIUGGIOLO

 

 

 

 

Già per Erodoto, che definì le giuggiole simili ai datteri, esse potevano essere usate  per produrre un vino liquoroso ed inebriante. 

Però i Greci  le mangiavano anche come frutta.

 

Narra Omero nell’Odissea che Ulisse e i suoi uomini a causa di una tempesta, si ritrovarono sull’isola dei Lotofagi e che i suoi uomini, si lasciarono tentare dal frutto del loto un frutto che magicamente  fece loro dimenticare mogli, famiglie e la nostalgia di casa. 
Si ritiene che il loto di cui parla sia lo “Zizyphus lotus”, un giuggiolo selvatico.

 

Una specie affine, lo “Zizypus spinachristi”, è ritenuto dalla leggenda una delle due piante che servirono a preparare la corona di spine di Gesù. 
Dopo un periodo in cui era diventato solo una pianta di nicchia sembra che ora stia tornando di moda.

 

 

 

 

IL GIUGGIOLO IN ITALIA

 

 

 

 

 

I romani per primi lo importarono  in Italia chiamandolo”Zyzyphum” e per essi era simbolo del silenzio ed adornava i Templi della Prudenza. 

Il termine latino è rimasto nel dialetto veneto “zizoea“. 

In Romagna in molte case coloniche era coltivato adiacente alla casa nella zona più riparata ed esposta al sole. 

Si riteneva che fosse una pianta portafortuna. 

In Veneto ed in particolare a d Arquà Petrarca i giuggioli sono ancora piantati nei giardini di molte abitazioni e le giuggiole sono variamente utilizzate in cucina ed in… cantina. 

Oltre all’espressione di cui parlavo all’inizio una volta era diffuso anche chiamare affettuosamente “giuggiolino” i bambini simpatici e grassottelli. 
Nella medicina popolare è considerata uno dei quattro frutti “pettorali” con fichi, datteri e uvetta. 
Viene usata in infuso o in decotto per prevenire e curare i sintomi da raffreddamento e le infiammazioni alle vie respiratorie. 

 

 

 

L’USO ODIERNO

 

 

 

 

Le giuggiole si consumano sia fresche, appena colte dall’albero, sia quando sono un po’ secche. 

C’è un solo nocciolo all’interno simile a quello delle olive. 

Si possono trasformare anche in marmellate oppure conservate sotto grappe. 

Si fanno anche tisane e sciroppi dolcissimi utilizzati contro la tosse ed anche il famoso… brodo liquoroso.

I frutti sono diuretici, emollienti e lassativi.



 

 

 

IL BRODO DI GIUGGIOLE

LA RICETTA 

 


INGREDIENTI:

 – 1 kg di giuggiole
 – 1 kg di zucchero
 – 2 mele cotogne
 – 1 limone non trattato
 – 1 litro di vino bianco
 – 200 gr di uva isabella o vespolina sgranata

 

ESECUZIONE:

 Prediligete delle giuggiole mature e raggrinzite, che sono poi quelle più dolci, eliminatene il nocciolo. 

Mettetele in acqua unitamente alle mele cotogne tagliate a fettine, la scorza di limone, l’uva e lo zucchero, cuocete e dopo un’oretta di cottura a temperatura dolce aggiungete un po’ alla volta il vino di modo che questo possa sostituire l’acqua.
 

Passate tutto al setaccio. 

Il risultato finale deve essere quello di una “marmellatina” tenera e saporita.




 

 


IL DETTO:

ANDARE IN BRODO DI GIUGGIOLE

 

 

L’espressione nasce a seguito della ricetta con questo nome usata nei paesi intorno al Lago di Garda e considerata una vera e propria prelibatezza.

Viene riportata già nel 1612 nel Vocabolario degli accademici della Crusca e le viene dato il significato di  “godere di molto di chicchessia”.

Poi essa si diffuse in tutta Italia e resiste bene ancor oggi… nel senso di “gran godimento“.




 

 


CIAO DA TONY KOSPAN





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Buon sabato pomer. in poesia.. Ancora la vita di G. Maugeri – arte.. K. A. Buehr – canzone.. Un senso   1 comment

 
 

 

 

 

Karl Albert Buehr

 

 

 

 

 

 

 
L’amore è come una clessidra:
quando si riempie il cuore, si svuota il cervello.
Jules Renard
 

 
 
 
 

 
Nota
Karl Albert Buehr
 
 
 
 
ANCORA LA VITA
Giusy Maugeri
 

Ancora… la vita
… generosa maestra
che plasma,
modella l'essenza
e insegna a lottare,
a crescere dentro,
mi invita a trovare spiragli
nel buio,
a superare me stessa.
Lo sguardo si perde
nel cielo d'inverno,
accarezza le nubi di panna montata,
un riverbero scorge,
un sussulto nel raggio di sole
che filtra,
tiepido…
timido…
Riscalderà ancora
quel piccolo fiore
bagnato di brina?
 
 
 
 
Karl Albert Buehr
 

 

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a tutti da Tony Kospan
 

 
 
 
 
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Felice notte con la bella minipoesia… Nel crepuscolo soave… di J. Joyce   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
NEL CREPUSCOLO SOAVE
– James  Joyce –

 
Nel crepuscolo soave,
ascolta il canto del tuo amante,
ascolta la chitarra.
Bella, bella signora,
raccogli in fretta il tuo mantello,
perché il tuo amante possa gustare
la dolcezza dei tuoi capelli…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
da Orso Tony
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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POESIA E CULTURA
I N S I E M E
 
 
 
 

Pubblicato 9 Maggio 2015 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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