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Questo brano di Paulo Coelho,
noto scrittore, poeta e blogger brasiliano
affronta un tema eterno e mai risolto
(e forse non risolvibile a livello razionale).
E' il destino che decide per noi?
O siamo noi a creare il nostro destino?
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IL GIOCO DEGLI DEI
Gli dei lanciano i dadi, ma non domandano se vogliamo partecipare al gioco.
Non vogliono sapere se hai lasciato un uomo, una casa, un lavoro, una carriera, un sogno.
Gli dei non badano al fatto che tu vuoi avere una vita in cui ogni cosa sia al proprio posto, in cui ogni desiderio si possa esaudire con il lavoro e la pertinacia.
Gli dei non tengono conto dei nostri piani e delle nostre speranze.
In qualche luogo dell'universo, loro lanciano i dadi e, casualmente, vieni scelto tu.
Da quel momento in poi, vincere o perdere è solo questione di opportunità.
Gli dei lanciano i dadi e liberano l'amore dalla sua gabbia.
Questa forza può creare o distruggere, a seconda della direzione in cui soffiava il vento nel momento in cui si è liberata dalla prigione.
L'amore può condurci all'inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo.
É necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza.
Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli.
É necessario ricercare l'amore la dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza.
Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro.
E ci salva.
E nell'amore non esistono regole.
Possiamo tentare di seguire dei manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento.
Ma sono tutte cose insignificanti.
Decide il cuore.
E quando decide è ciò che conta.
Paulo Coelho
FORUM
Penso d'interpretar questo brano del grande scrittore come consiglio a tener sempre aperte le porte del cuore tenendo presente però che l'amore potrà presentarsi in un momento o in un luogo non preventivabile, né definibile.
Ma poi sarà solo il caso a farcelo incontrare e soprattutto riconoscere.
Lo stesso concetto però, a parer mio, vale anche per altri aspetti della nostra vita.
E voi cosa ne pensate?
Tony Kospan
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POESIA ARTE MUSICA ETC
I N S I E M E
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L’Olympic National Park si trova nel nord-ovest dello stato di Washington e confina con l’Oceano Pacifico a ovest.
Aspro, immenso, affascinante e suggestivo, il parco rappresenta la più grande e bella distesa di foresta pluviale temperata dell’emisfero occidentale.
E’ uno dei parchi nazionali più visitati negli Stati Uniti.
Il parco è composto da una stretta striscia costiera lunga 50 miglia sul Pacifico e da un’area montuosa centrale non attraversata alcuna strada.
Dunque dalle spiagge alle cime montane, il parco offre una grande varietà di paesaggi diversi.
Le Montagne olimpiche si trovano al centro del parco e presentano un complesso sistema di vallate scoscese.
Ci sono anche circa 60 ghiacciai alle quote più alte.
Inoltre il parco presenta anche una vasta zona di prati alpini con fiori di montagna coloratissimi.
Gli animali del parco: il castoro e il visone, vivono principalmente nelle pianure.
Mentre i cervi, le alci, i puma e gli orsi vivono nelle valli e sugli altopiani.
Le acque del parco ospitano dei salmoni e oltre 300 specie di uccelli vivono nell’area almeno una parte dell’anno mentre le aquile reali volano sulle vette.
Ci sono però, per i visitatori, diversi divieti da osservare come quelli di non calpestare i prati alpini e di non effettuare escursioni in alta montagna (se non scalatori).
Infine sono indispensabili vestiti impermeabili e stivali per poter effettuare escursioni sicure e senza problemi nell’area centrale.
Care amiche ed amici stavolta affronteremo un tema
davvero affascinante e forse anche un po' misterioso
il silenzio.
Fernand Khnopff
IL SILENZIO
IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI
E… NON SOLO
a cura di Tony Kospan
E' un tema che ha sempre incuriosito ed affascinato
i poeti, gli scrittori e gli artisti in genere,
sia in riferimento al silenzio in amore che al silenzio tout court
per la sua chiara ambivalenza.
Infatti… cosa indica? Accettazione o rifiuto?
Può infatti manifestar amore, complicità ed intesa
ma anche disamore, indifferenza, insofferenza etc
L'importante è “ascoltarlo bene” ed allora
lo capiremo facilmente.
Il silenzio infatti, nei rapporti umani
soprattutto d’amore e d’amicizia,
non è un nulla, non è pura assenza, non è un vuoto
in quanto ha una sua voce molto chiara,
che possiamo udire però solo con il cuore o con la mente.
Di per sé pertanto il silenzio non è né bene né male.
Quante volte abbiamo compreso chi non apriva bocca
o siamo stati compresi senza parlare?
Il silenzio svolge poi anche un'alta funzione
di raccoglimento spirituale nella meditazione, nelle profonde riflessioni,
nei momenti più importanti di riti religiosi e laici,
nella contemplazione della natura etc.
Evelyn Hamilton
Non si contano sul silenzio
i proverbi, i pensieri, le riflessioni, le canzoni
(ad es. la canzone napoletana “Silenzio cantatore“).
Il tema è dunque vastissimo per cui mi fermo qua
ma prima di passare alle poesie, come di consueto,
leggiamo alcuni illuminanti aforismi.
L'amore si esprime solo nel silenzio.
La pace è intensità, non è vuoto, non è il nulla.
Attraverso la quiete si può entrare nel mistero
della nostra anima e della creazione.
Romano Battaglia
Visto che a parole non mi salvo,
parla per me, silenzio,
ch'io non posso.
J. Saramago
Ed io che intesi quel che non dicevi,
m'innamorai di te perché tacevi
Olindo Guerrini
Alle volte il silenzio dice quello che il tuo cuore
non avrebbe mai il coraggio di dire!
Alda Merini
Ho conosciuto il silenzio
delle stelle e del mare,
il silenzio dei boschi prima che
sorga il vento di primavera.
Il silenzio di un grande amore,
il silenzio di una profonda pace dell'anima
Il silenzio tra padre e figlio
e il silenzio dei vecchi carichi di saggezza
Edgar Lee Masters
Il silenzio è un dono universale
che pochi sanno apprezzare.
Forse perché non può essere comprato.
I ricchi comprano rumore.
L'animo umano si diletta nel silenzio della natura,
che si rivela solo a chi lo cerca.
C. Chaplin
Le poesie prescelte
mostrano quell'ambivalenza di cui ho parlato su
essendo alcune un inno al silenzio, d'amore e non solo,
ed altre al contrario mostrano paura o dolore
per silenzi non accettati
o perché manifestazioni di incomunicabilità.
Anche i dipinti selezionati in fondo non sono
che poesie silenziose scritte col pennello.
Come sempre mi piacerebbe leggere quel
che sul tema pensate o amate voi.
Enjoy the silence
William Vincent Cahill – Pensieri guardando il mare
CI SONO SILENZI
~ Carlo Bramanti ~
Ci sono silenzi
che costruiscono enormi castelli,
nelle nostre anime scosse;
e noi raccogliamo in essi
bauli di parole, di emozioni,
di doni mai offerti,
che finiscono
o con l'incenerirsi
al primo fuoco,
o con l'ammuffire,
e coinvolgere
nel loro decadimento
le mura intere.
Mina – La voce del silenzio
Henri-Jean-Guillaume Martin
PARLARE
~ Paul Eluard ~
Parlare senza aver niente da dire
comunicare
in silenzio
i bisogni dell'anima
dar voce
alle rughe del volto
alle ciglia degli occhi
agli angoli della bocca
parlare
tenendosi per mano
tacere
tenendosi per mano.
Celentano – L'emozione non ha voce
Brent Lynch
IL MODO TUO D'AMARE
~ Pedro Salinas ~
Il modo tuo d’amare
è lasciare che io t’ami.
Il sì con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perché io le baci.
Mai parole e abbracci
mi diranno che esistevi
e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi;
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.
Pavarotti – Silenzio cantatore
Edward Hopper
PRIMA COLAZIONE
~ Jacques Prévert ~
Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffellatte
Ha girato il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S'è acceso una sigaretta
Ha fatto dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere nel posacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S'è alzato
S'è messo in testa il cappello
S'è messo l'impermeabile perché pioveva
E se n'è andato sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa la testa fra le mani
E ho pianto.
Cortazar – Beethoven (Silence)
Giorgio Kienerk – Il Silenzio
LE ALI SPEZZATE
~ Kahlil Gibran ~
Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.
Un cordiale e non silenzioso saluto
a voi tutti anche con un sorriso da Orso Tony
Paris Nogari – Silenzio
L’AUTORE
Bartolomé Esteban Murillo noto come ritrattista di Madonne e autore di dipinti a tema religioso amò dipingere però anche scene di vita reale e soprattutto di povertà.
In un certo senso amava un genere ed il suo opposto ovvero l’elegante e pomposo barocco e l’amaro realismo della miseria che affliggeva buona parte della società dell’epoca (anche se senza un intento di denuncia).
“La ragazza alla finestra” del 1670 ed esposta alla National Gallery di Washington, di cui parlerò in realtà non fa parte di nessuno dei due generi (o forse di entrambi), e possiamo considerarla un unicum nella sua produzione.
Bartolomé Esteban Pérez Murillo (Siviglia, 1.1.1618 – Cadice, 3.4.1682)
IL DIPINTO
La scena è realistica ed assolutamente normale: vediamo l’interno di una finestra aperta nella quale appaiono 2 donne, una giovane e una più anziana.
La più giovane sorride a qualcuno sotto la finestra, mentre l’altra nasconde il viso ed il sorriso dietro uno scialle.
Le due sono vestite diversamente, la giovane appare abbastanza elegante mentre la seconda è vestita in modo modesto il che fa intuire che possa essere una governante.
LE INTERPRETAZIONI
Il titolo originario “Le Galiziane alla finestra” secondo una classica interpretazione lasciarebbe intendere che possa trattarsi di prostitute e che la ragazza stia adescando un uomo (era frequente all’epoca che a causa della povertà molte donne della Galizia si prostituissero).
Questa interpretazione nata secoli fa ed ancora abbastanza diffusa tra i critici, a mio parere e di altri, contrasta in modo evidente con quello che la scena ci mostra ed altresì appare non corrispondere al senso del dipinto (anche se non sapremo mai quale fosse l’idea precisa del Murillo).
Vediamo perché si è fatta strada una nuova interpretazione:
– Il sorriso della ragazza è tutt’altro che malizioso e volgare ma esprime tanta dolcezza (quella poi che Murillo riservava alle sue Madonne);
– Lo stesso sorriso non mostra ammiccamenti né accenni di contrattazione di una prestazione bensì divertita curiosità;
– La veste della ragazza è elegante e non ha nulla di provocante o di vistoso per attirare clienti.
– Durante il Rinascimento sudeuropeo le finestre nell’arte non appaiono quasi mai (discorso diverso per l’arte olandese) e quando se ne vede qualcuna è sempre chiusa e spesso sbarrata perché esse dovevano allegoricamente mostrare la serietà della donna (Madonna) e della famiglia, trattandosi in genere di dipinti religiosi.
Nella realtà però anche le donne per bene potevano affacciarsi alla finestra anche se soltanto quando erano in età di marito come può essere in questo caso.
– Se il Murillo voleva rappresentare delle prostitute avrebbe inserito almeno un elemento, dico uno, per farci pensare questo ed infine certamente non tutte le Galiziane esercitavano il mestiere più antico del mondo.
IL SIGNIFICATO
Dunque il significato di questo dipinto che non solo è assolutamente unico tra le opere dell’artista ma anche in tutta l’arte del ‘600 italiana e spagnola appare essere il seguente:
La ragazza, di buona famiglia, sta osservando con un delicato e solo accennato sorriso, un corteggiatore che la guarda e forse le manda dei segnali.
La governante alle sue spalle vede e sorride anch’essa (lo notiamo dagli occhi) ma si copre il volto per non darlo a vedere.
BREVE ANALISI
Come accennato su, una finestra aperta verso l’interno con persone affacciate è di un realismo sorprendente all’epoca, ma poi se pensiamo alla passione del Murillo per i temi popolari comprendiamo come possa essere invece normale per lui.
Questo dipinto è stato così amato e apprezzato da avere generato in grandi artisti come Goya e Manet (per parlare solo dei meno recenti) l’idea di una loro riproposizione del tema.
Lo stile del Murillo risente certo del caravaggismo ma le sue opere rivelano anche luci e colori assolutamente nuovi e moderni.
Goya
Manet
Tony Kospan
IL TUO GRUPPO D’ARTE