Archivio per l'etichetta ‘arte spagnola’
Questo dipinto, considerato una delle vette dell’arte del grande pittore spagnolo, ci riporta alle vicende della Catalogna e di 2 re spagnoli di nome Filippo (che coincidenza!) del 1600 e dei nostri giorni.
LA STORIA DEL DIPINTO
Conosciamo con esattezza la sua storia grazie ai resoconti delle spese effettuate, in una casa distrutta dalla guerra, per la sistemazione delle pareti, l’apertura di 2 finestre, riparazioni varie e perfino la costruzione del cavalletto per consentire lo studio per il pittore.
Siamo nel 1644, la Catalogna si è dichiarata indipendente ed ha chiesto aiuto alla Francia.
Il Re di Spagna è dal 1621 Felipe IV, anche detto Filippo il Grande o Il Re Pianeta.
La Spagna è in grave difficoltà ed il Re allora interviene mettendosi alla guida dell’esercito spagnolo e sconfigge i Francesi a Lerida liberando così la città.
Il giorno dopo la vittoria chiede a Velazquez, che fa parte del suo seguito, di fargli un dipinto da far recapitare all’amata regina.
Posa per il pittore a Fraga 3 volte, nella casa diroccata e sistemata alla buona come atelier, con lo stesso vestito color cremisi e con lo stesso manganello militare con cui era entrato vittorioso nella città liberata.
ANALISI DEL DIPINTO
A detta di coloro che l’hanno visto non c’è paragone tra le immagini fotografiche e la sensazione che trasmette il dipinto da vicino.
Il dipinto, che ritrae il re a grandezza naturale, appare innanzitutto un’esplosione di colori, soprattutto rossi e grigi argentei, e di luci intense.
La genialità ed il virtuosismo della pennellata di Velazquez appare evidente soprattutto nella resa dei ricami argentati sul vestito rosso e nel bagliore della seta delle maniche che evidenziano per contrasto la sobria linearità del viso.
Da notare in particolare la piuma del cappello rossa sul rosso, la giubba rossa con il gallone d’argento ed il giustacuore nonché le anzidette maniche il cui colore argenteo sembra quasi liquido.
Il re, dipinto più volte negli anni da Velazquez, non ha alcuna aria trionfante anzi appare serio, stanco e forse preoccupato per il futuro, mentre la presenza del cappello in mano ci fa pensare ad un voluto ed affettuoso omaggio alla regina.
Secondo alcuni storici dell’arte l’artista si sarebbe ispirato al ritratto del Cardinale-Infante Ferdinando d’Austria di Anton van Dyck che era a Madrid dal 1636.
Il dipinto di Velazquez è dal 1911 nella Frick Collection di New York visitabile come un normale museo.
Le recenti vicende del separatismo catalano e della reprimenda del re spagnolo Felipe VI, omonimo del re dipinto da Velazquez, hanno riportato in auge questo dipinto già noto, in verità, come capolavoro.
F I N E
Copyright Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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L’AUTORE
Bartolomé Esteban Murillo noto come ritrattista di Madonne e autore di dipinti a tema religioso amò dipingere però anche scene di vita reale e soprattutto di povertà.
In un certo senso amava un genere ed il suo opposto ovvero l’elegante e pomposo barocco e l’amaro realismo della miseria che affliggeva buona parte della società dell’epoca (anche se senza un intento di denuncia).
“La ragazza alla finestra” del 1670 ed esposta alla National Gallery di Washington, di cui parlerò in realtà non fa parte di nessuno dei due generi (o forse di entrambi), e possiamo considerarla un unicum nella sua produzione.
Bartolomé Esteban Pérez Murillo (Siviglia, 1.1.1618 – Cadice, 3.4.1682)
IL DIPINTO
La scena è realistica ed assolutamente normale: vediamo l’interno di una finestra aperta nella quale appaiono 2 donne, una giovane e una più anziana.
La più giovane sorride a qualcuno sotto la finestra, mentre l’altra nasconde il viso ed il sorriso dietro uno scialle.
Le due sono vestite diversamente, la giovane appare abbastanza elegante mentre la seconda è vestita in modo modesto il che fa intuire che possa essere una governante.
LE INTERPRETAZIONI
Il titolo originario “Le Galiziane alla finestra” secondo una classica interpretazione lasciarebbe intendere che possa trattarsi di prostitute e che la ragazza stia adescando un uomo (era frequente all’epoca che a causa della povertà molte donne della Galizia si prostituissero).
Questa interpretazione nata secoli fa ed ancora abbastanza diffusa tra i critici, a mio parere e di altri, contrasta in modo evidente con quello che la scena ci mostra ed altresì appare non corrispondere al senso del dipinto (anche se non sapremo mai quale fosse l’idea precisa del Murillo).
Vediamo perché si è fatta strada una nuova interpretazione:
– Il sorriso della ragazza è tutt’altro che malizioso e volgare ma esprime tanta dolcezza (quella poi che Murillo riservava alle sue Madonne);
– Lo stesso sorriso non mostra ammiccamenti né accenni di contrattazione di una prestazione bensì divertita curiosità;
– La veste della ragazza è elegante e non ha nulla di provocante o di vistoso per attirare clienti.
– Durante il Rinascimento sudeuropeo le finestre nell’arte non appaiono quasi mai (discorso diverso per l’arte olandese) e quando se ne vede qualcuna è sempre chiusa e spesso sbarrata perché esse dovevano allegoricamente mostrare la serietà della donna (Madonna) e della famiglia, trattandosi in genere di dipinti religiosi.
Nella realtà però anche le donne per bene potevano affacciarsi alla finestra anche se soltanto quando erano in età di marito come può essere in questo caso.
– Se il Murillo voleva rappresentare delle prostitute avrebbe inserito almeno un elemento, dico uno, per farci pensare questo ed infine certamente non tutte le Galiziane esercitavano il mestiere più antico del mondo.
IL SIGNIFICATO
Dunque il significato di questo dipinto che non solo è assolutamente unico tra le opere dell’artista ma anche in tutta l’arte del ‘600 italiana e spagnola appare essere il seguente:
La ragazza, di buona famiglia, sta osservando con un delicato e solo accennato sorriso, un corteggiatore che la guarda e forse le manda dei segnali.
La governante alle sue spalle vede e sorride anch’essa (lo notiamo dagli occhi) ma si copre il volto per non darlo a vedere.
BREVE ANALISI
Come accennato su, una finestra aperta verso l’interno con persone affacciate è di un realismo sorprendente all’epoca, ma poi se pensiamo alla passione del Murillo per i temi popolari comprendiamo come possa essere invece normale per lui.
Questo dipinto è stato così amato e apprezzato da avere generato in grandi artisti come Goya e Manet (per parlare solo dei meno recenti) l’idea di una loro riproposizione del tema.
Lo stile del Murillo risente certo del caravaggismo ma le sue opere rivelano anche luci e colori assolutamente nuovi e moderni.
Goya
Manet
Tony Kospan
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DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica a dipingere (ed a fatica)
un solo ritratto di nudo Venere e Cupido (1644-1648 qui su)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
.
.

La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica a dipingere (ed a fatica)
un solo ritratto di nudo Venere e Cupido (1644-1648 qui su)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
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La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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Questo dipinto, considerato una delle vette dell’arte del grande pittore spagnolo, ci riporta alle vicende della Catalogna e di 2 re spagnoli di nome Filippo (che coincidenza!) del 1600 e dei nostri giorni.
LA STORIA DEL DIPINTO
Conosciamo con esattezza la sua storia grazie ai resoconti delle spese effettuate, in una casa distrutta dalla guerra, per la sistemazione delle pareti, l’apertura di 2 finestre, riparazioni varie e perfino la costruzione del cavalletto per consentire lo studio per il pittore.
Siamo nel 1644, la Catalogna si è dichiarata indipendente ed ha chiesto aiuto alla Francia.
Il Re di Spagna è dal 1621 Felipe IV, anche detto Filippo il Grande o Il Re Pianeta.
La Spagna è in grave difficoltà ed il Re allora interviene mettendosi alla guida dell’esercito spagnolo e sconfigge i Francesi a Lerida liberando così la città.
Il giorno dopo la vittoria chiede a Velazquez, che fa parte del suo seguito, di fargli un dipinto da far recapitare all’amata regina.
Posa per il pittore a Fraga 3 volte, nella casa diroccata e sistemata alla buona come atelier, con lo stesso vestito color cremisi e con lo stesso manganello militare con cui era entrato vittorioso nella città liberata.
ANALISI DEL DIPINTO
A detta di coloro che l’hanno visto non c’è paragone tra le immagini fotografiche e la sensazione che trasmette il dipinto da vicino.
Il dipinto, che ritrae il re a grandezza naturale, appare innanzitutto un’esplosione di colori, soprattutto rossi e grigi argentei, e di luci intense.
La genialità ed il virtuosismo della pennellata di Velazquez appare evidente soprattutto nella resa dei ricami argentati sul vestito rosso e nel bagliore della seta delle maniche che evidenziano per contrasto la sobria linearità del viso.
Da notare in particolare la piuma del cappello rossa sul rosso, la giubba rossa con il gallone d’argento ed il giustacuore nonché le anzidette maniche il cui colore argenteo sembra quasi liquido.
Il re, dipinto più volte negli anni da Velazquez, non ha alcuna aria trionfante anzi appare serio, stanco e forse preoccupato per il futuro, mentre la presenza del cappello in mano ci fa pensare ad un voluto ed affettuoso omaggio alla regina.
Secondo alcuni storici dell’arte l’artista si sarebbe ispirato al ritratto del Cardinale-Infante Ferdinando d’Austria di Anton van Dyck che era a Madrid dal 1636.
Il dipinto di Velazquez è dal 1911 nella Frick Collection di New York visitabile come un normale museo.
Le recenti vicende del separatismo catalano e della reprimenda del re spagnolo Felipe VI, omonimo del re dipinto da Velazquez, hanno riportato in auge questo dipinto già noto, in verità, come capolavoro.
F I N E
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(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica a dipingere (ed a fatica)
un solo ritratto di nudo Venere e Cupido (1644-1648 qui su)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
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DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
.
.

La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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L’AUTORE
Bartolomé Esteban Murillo noto come ritrattista di Madonne e autore di dipinti a tema religioso amò dipingere però anche scene di vita reale e soprattutto di povertà.
In un certo senso amava un genere ed il suo opposto ovvero l’elegante e pomposo barocco e l’amaro realismo della miseria che affliggeva buona parte della società dell’epoca (anche se senza un intento di denuncia).
“La ragazza alla finestra” del 1670 ed esposta alla National Gallery di Washington, di cui parlerò in realtà non fa parte di nessuno dei due generi (o forse di entrambi), e possiamo considerarla un unicum nella sua produzione.
Bartolomé Esteban Pérez Murillo (Siviglia, 1.1.1618 – Cadice, 3.4.1682)
IL DIPINTO
La scena è realistica ed assolutamente normale: vediamo l’interno di una finestra aperta nella quale appaiono 2 donne, una giovane e una più anziana.
La più giovane sorride a qualcuno sotto la finestra, mentre l’altra nasconde il viso ed il sorriso dietro uno scialle.
Le due sono vestite diversamente, la giovane appare abbastanza elegante mentre la seconda è vestita in modo modesto il che fa intuire che possa essere una governante.
LE INTERPRETAZIONI
Il titolo originario “Le Galiziane alla finestra” secondo una classica interpretazione lasciarebbe intendere che possa trattarsi di prostitute e che la ragazza stia adescando un uomo (era frequente all’epoca che a causa della povertà molte donne della Galizia si prostituissero).
Questa interpretazione nata secoli fa ed ancora abbastanza diffusa tra i critici, a mio parere e di altri, contrasta in modo evidente con quello che la scena ci mostra ed altresì appare non corrispondere al senso del dipinto (anche se non sapremo mai quale fosse l’idea precisa del Murillo).
Vediamo perché si è fatta strada una nuova interpretazione:
– Il sorriso della ragazza è tutt’altro che malizioso e volgare ma esprime tanta dolcezza (quella poi che Murillo riservava alle sue Madonne);
– Lo stesso sorriso non mostra ammiccamenti né accenni di contrattazione di una prestazione bensì divertita curiosità;
– La veste della ragazza è elegante e non ha nulla di provocante o di vistoso per attirare clienti.
– Durante il Rinascimento sudeuropeo le finestre nell’arte non appaiono quasi mai (discorso diverso per l’arte olandese) e quando se ne vede qualcuna è sempre chiusa e spesso sbarrata perché esse dovevano allegoricamente mostrare la serietà della donna (Madonna) e della famiglia, trattandosi in genere di dipinti religiosi.
Nella realtà però anche le donne per bene potevano affacciarsi alla finestra anche se soltanto quando erano in età di marito come può essere in questo caso.
– Se il Murillo voleva rappresentare delle prostitute avrebbe inserito almeno un elemento, dico uno, per farci pensare questo ed infine certamente non tutte le Galiziane esercitavano il mestiere più antico del mondo.
IL SIGNIFICATO
Dunque il significato di questo dipinto che non solo è assolutamente unico tra le opere dell’artista ma anche in tutta l’arte del ‘600 italiana e spagnola appare essere il seguente:
La ragazza, di buona famiglia, sta osservando con un delicato e solo accennato sorriso, un corteggiatore che la guarda e forse le manda dei segnali.
La governante alle sue spalle vede e sorride anch’essa (lo notiamo dagli occhi) ma si copre il volto per non darlo a vedere.
BREVE ANALISI
Come accennato su, una finestra aperta verso l’interno con persone affacciate è di un realismo sorprendente all’epoca, ma poi se pensiamo alla passione del Murillo per i temi popolari comprendiamo come possa essere invece normale per lui.
Questo dipinto è stato così amato e apprezzato da avere generato in grandi artisti come Goya e Manet (per parlare solo dei meno recenti) l’idea di una loro riproposizione del tema.
Lo stile del Murillo risente certo del caravaggismo ma le sue opere rivelano anche luci e colori assolutamente nuovi e moderni.
Goya
Manet
Tony Kospan
IL TUO GRUPPO D’ARTE
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Il più grande pittore spagnolo del ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
.
.

Vecchia che frigge le uova
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Las meninas
DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
.
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La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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