
LA COMPETIZIONE E… NOI…
La competizione ha sempre un obiettivo… una meta da raggiungere… una vittoria da conseguire.
Il termine “competizione”, nel mondo moderno, ha avuto però un’evoluzione verso un significato negativo per alcuni.

Per la precisione… per quelli che danno maggior valore alla serenità ed al benessere interiore ed ai quali non interessa affatto primeggiare.
Per altri, invece, essa ha sempre avuto, ed ha ancora oggi, un enorme significato positivo.
Sono quelli che danno maggior valore al desiderio di primeggiare, anzi ne sentono un’assoluta necessità, per soddisfare il proprio Ego.
Essi ritengono che nella vita bisogna continuamente “battere” gli altri, superarli in qualunque campo (e spesso anche in qualunque modo).

Se questa è la situazione, soprattutto nel mondo occidentale, espongo una mia piccola riflessione sul punto.
LA MIA CONSIDERAZIONE

Come sempre la cosa migliore sta nel mezzo… IN MEDIO STAT VIRTUS.
E’ errato vivere solo per competere.
E’ errato evitare sempre di competere.

La competizione ritengo sia necessaria soprattutto (o solo) per raggiungere l’obbiettivo di una vita degna d’essere vissuta.
Ciò però non deve avvenire a scapito di altri e senza danneggiare alcuno.
Essa quindi deve essere strumento di conoscenza, studio, tecnica, approfondimento e deve essere accompagnata dalla tenacia e dalla perseveranza per raggiungere la meta.

A mio parere dunque non dobbiamo mai dimenticare, che, soddisfatti in buona misura i nostri bisogni primari, nuove sfide possono esserci certo ma solo come un optional evitando così un esasperante e continuo tentativo di primeggiare sugli altri.
L’ideale sarebbe, come ci insegna la saggezza e la filosofia orientale, (ma spesso non è facile) godere con calma, ed a lungo, del risultato raggiunto.
E voi cosa ne pensate?
Tony Kospan




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