Archivio per l'etichetta ‘RIFLESSIONE DI TONY KOSPAN’
Ary Scheffer
Come sappiamo, della storia di Paolo e Francesca ci parla Dante nel mitico V canto dell’Inferno ed è forse il passo più noto e più letto di tutta l’intera Divina Commedia.
LA REALTA’ STORICA O TRAMANDATA
Il futuro marito di Francesca, Giovanni Malatesta, chiamato Gianciotto (ma anche Giovanni lo zoppo) era notoriamente poco attraente, oltre che zoppo.
Per questo Gianciotto mandò suo fratello Paolo, detto il bello, a chiedere la mano di Francesca.
Klimt
Francesca convinta di sposare Paolo accettò ma poi scoprì l’amara verità.
Non solo non era bello Gianciotto, ma anche rozzo, cattivo e volgare a differenza di Paolo che era pure colto e gentile.
Non era dunque imprevedibile il tradimento, che puntualmente avvenne, e Gianciotto secondo le regole del tempo lavò l’onta con l’uccisione degli amanti.
Questa è la storia vera e l’omicidio si verificò nel Castello di Gradara a Rimini.
Noel Paton
Dante quasi certamente conobbe Paolo in vita dato che era stato per un periodo Capitano del Popolo a Firenze tra il 1282 e il 1283.
La triste vicenda poi, anche grazie ai versi del Sommo, è divenuta un simbolo mondiale e poetico dell’amore passionale.
Ma l’evidente (e condivisibile) perplessità di Dante nell’osservare la gravità della pena inflitta ai due amanti nell’Inferno mi ha sempre colpito.
Dante la piega al rispetto delle regole divine ma poi di fronte alla forza del loro vero grande amore, come raramente gli accade nella Commedia, non se ne capacita e ci dice che “cadde come corpo morto cade”.
Nicola Monti
ALTRE INTERPRETAZIONI
Ci sono tuttavia altre, per me assurde, interpretazioni di questa storia.
Da Francesca donna facile a Paolo playboy, e poi che non sarebbe stato un vero amore, anzi nemmeno un amore ma solo un cotta, ed inoltre che lo svenimento del Sommo sarebbe avvenuto solo perché era epilettico ed infine che Gianciotto ha fatto bene.
Beh credere a queste, che considero visioni da No vax della letteratura, vorrebbe dire offendere Dante che è stato un contemporaneo della vicenda, non credendogli, ma ciò ahimè vuol dire anche difendere il delitto d’onore, i femminicidi e la violenza sulle donne che, come vediamo, viene da molto lontano e perdura ancora.
Gabriele Dell’otto
E se Dante, uomo del duecento ne rimase sconvolto, cosa dire di questi contemporanei con la testa volta al passato… remoto?
Comunque, usando le parole del Poeta, non mi curo oltre di loro e… passo.
Dante Rossetti
LA MIA POESIA (ED UN RISVOLTO COMICO)
Questa mia modesta poesia nacque proprio dal desiderio di contestare una pena così severa e di giustificare in pieno Paolo e Francesca.
C’è un piccolo risvolto comico che la riguarda.
Mi fu rigettata la pubblicazione da un noto sito di poesie perché, udite udite, c’era il nome di persone che potevano essere riconoscibili!
Ci volle una mia lunga spiegazione di chi erano quei nomi (benché fosse evidentissimo) perché venisse pubblicata, ma non sapevo se ridere o piangere per tanta assurdità.
Ma veniamo alla mia poesia.
Frank Dicksee
PAOLO E FRANCESCA
Tony Kospan
Quale arcana forza
Paolo spinse
tra l’amorevoli braccia
della dolce Francesca
così rompendo
d’umane leggi il muro?
Qual’irresisitibil forza
Francesca spinse
tra le calde braccia
dell’amato Paolo
così rompendo
d’antico dogma il vincolo?
Questa forza così grande
così vigorosa
così esplosiva
così intensa
così travolgente
così entusiasmante
così magica
così invincibile
caro grande Dante
che sconvolto
“cadesti come corpo morto cade”
mossa non fu
da terrena passione
ma da divina
nulla contr’essa potendo
le inermi difese
degl’infelici amanti.
Sull’altare
di tal sovrumano richiamo,
sensuali purezze immortali
incarnando,
all’amaro destino
s’immolarono
poetico simbolo eterno
diventando
dell’infinito assoluto
AMORE.
Alexandre Cabanel
F I N E
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Marie-Philippe Coupin de la Couperie
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“Questo è il dolore della vita:
che per essere felici bisogna essere in due”
(Edgar Lee Masters)
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PER ESSER FELICI
E’ MEGLIO ESSER SOLI O IN 2?
Tony Kospan
Premesso che la felicità è uno stato d’animo
che può nascere in diverse situazioni
familiari… amichevoli, lavorative… sportive… etc.
qui mi soffermerò, seguendo E. L. Masters,
solo sulla felicità in amore.
.
.
.
Ebbene sì, concordo con E. L. Masters
autore della mitica Antologia di “Spoon River”.
Sapete che da orso, come Schopenhauer,
amo la solitudine, anzi l’adoro…
sia come amica che come espressione di libertà.
Non solo!
La trovo anche capace di farmi scoprire cose belle e profonde
nel campo dei miei hobby, dei miei interessi etc etc…
e quindi non sono un affatto un detrattore della solitudine,
o della singletudine, anzi…
Ma, ma, la vera felicità,
quella che ti fa innalzare da terra e ti fa… volare
beh quella la si vive in 2… e solo in due.
Certo ciò accade solo ed esclusivamente
se c’è vera corrispondenza, complicità
e grande intensità d’amorosi sensi.
So bene… che mi si può contestare il fatto che l’amore, a volte,
come ci fa volare tra le stelle così ci precipita negli abissi…
come pure può scadere nella noia, nell’incomprensione etc.
Sì, certo, è assolutamente vero,
ma quel fantastico ed emozionante volo lì… in 2
di un minuto…
di un’ora
di una settimana
di un mese…
di un anno…
di una vita…
è per me…,
uno degli ultimi romantici…,
il bello della vita…
il meglio della vita…
ed è quel che la rende degna d’esser vissuta.
Concludo questo mio modesto pensiero
con una delle poesie d’amore che amo di più…
per il suo ritmo caldo e travolgente…
Sonetto dell’amore totale
ed una canzone…
Miracle of love
SONETTO DELL’AMORE TOTALE
Vinicius De Moraes
Ti amo tanto, amore mio…non canti
il cuore umano con maggiore verità….
Ti amo come amico e come amante
in una sempre diversa realtà.
Ti amo per affinità, di un quieto amore prestante
e ti amo al di là, presente nella nostalgia.
Ti amo, infine, con grande libertà
per l’eternità e a ogni istante.
Ti amo come un animale, semplicemente
di un amore senza mistero e senza virtù
con un desiderio massiccio e permanente.
E amandoci così, molto e sempre
un giorno nel tuo corpo all’improvviso
morirò per aver amato più di quanto ho potuto.
Miracle of love
Josephine Wall
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate…
Ciaooooooooooooooooooooo
Orso Tony
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
PAGINA FB
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LA COMPETIZIONE E… NOI…
La competizione ha sempre un obiettivo… una meta da raggiungere… una vittoria da conseguire.
Il termine “competizione”, nel mondo moderno, ha avuto però un’evoluzione verso un significato negativo per alcuni.
Per la precisione… per quelli che danno maggior valore alla serenità ed al benessere interiore ed ai quali non interessa affatto primeggiare.
Per altri, invece, essa ha sempre avuto, ed ha ancora oggi, un enorme significato positivo.
Sono quelli che danno maggior valore al desiderio di primeggiare, anzi ne sentono un’assoluta necessità, per soddisfare il proprio Ego.
Essi ritengono che nella vita bisogna continuamente “battere” gli altri, superarli in qualunque campo (e spesso anche in qualunque modo).
Se questa è la situazione, soprattutto nel mondo occidentale, espongo una mia piccola riflessione sul punto.
LA MIA CONSIDERAZIONE
Come sempre la cosa migliore sta nel mezzo… IN MEDIO STAT VIRTUS.
E’ errato vivere solo per competere.
E’ errato evitare sempre di competere.
La competizione ritengo sia necessaria soprattutto (o solo) per raggiungere l’obbiettivo di una vita degna d’essere vissuta.
Ciò però non deve avvenire a scapito di altri e senza danneggiare alcuno.
Essa quindi deve essere strumento di conoscenza, studio, tecnica, approfondimento e deve essere accompagnata dalla tenacia e dalla perseveranza per raggiungere la meta.
A mio parere dunque non dobbiamo mai dimenticare, che, soddisfatti in buona misura i nostri bisogni primari, nuove sfide possono esserci certo ma solo come un optional ma evitando un esasperante e continuo tentativo di superare gli altri.
L’ideale sarebbe, come ci insegna la saggezza e la filosofia orientale, (ma spesso non è facile) godere con calma, ed a lungo, del risultato raggiunto.
E voi cosa ne pensate?
Tony Kospan
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“Questo è il dolore della vita:
che per essere felici bisogna essere in due”
(Edgar Lee Masters)
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PER ESSER FELICI E’ MEGLIO ESSER SOLI O IN 2?
Tony Kospan
Premesso che la felicità è uno stato d’animo
che può nascere in diverse situazioni
familiari, amichevoli, lavorative, sportive… etc
qui mi soffermerò, seguendo il pensiero di E. L. Masters,
solo sulla felicità in amore.
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Ebbene sì…
concordo con E. L. Masters l’autore della
mitica Antologia di “Spoon River”
Sapete che da orso, come Schopenhauer,
amo la solitudine e l’adoro sia come amica
che come espressione di libertà
Non solo!
La trovo anche capace di farmi scoprire cose belle e profonde
nel campo dei miei hobby, dei miei interessi etc etc
e quindi non sono affatto un detrattore della solitudine
o della singletudine… anzi.
Ma, ma… la vera felicità…
quella che ti fa innalzare da terra e ti fa volare
beh quella la si vive in 2 e solo in due.
Certo ciò accade solo ed esclusivamente
se c’è vera corrispondenza di sentimenti, complicità
e grande intensità d’amorosi sensi.
So bene che mi si può contestare il fatto che l’amore
come ci fa volare tra le stelle così ci precipita negli abissi
come pure può scadere nella noia, nell’incomprensione, etc.
Sì, certo, ciò è assolutamente vero…
ma quel fantastico emozionante
volo lì… in 2
di un minuto…
di un’ora
di una settimana
di un mese
di un anno
di una vita
è per me,
uno degli ultimi romantici,
il bello della vita
il meglio della vita
ed è quel che la rende degna d’esser vissuta.
Chagall
Concludo questo mia modesta riflessione
con una delle poesie d’amore che amo di più
per il suo ritmo caldo e travolgente
Sonetto dell’amore totale
ed una canzone…
Miracle of love
SONETTO DELL’AMORE TOTALE
Vinicius De Moraes
Ti amo tanto, amore mio…non canti
il cuore umano con maggiore verità….
Ti amo come amico e come amante
in una sempre diversa realtà.
Ti amo per affinità, di un quieto amore prestante
e ti amo al di là, presente nella nostalgia.
Ti amo, infine, con grande libertà
per l’eternità e a ogni istante.
Ti amo come un animale, semplicemente
di un amore senza mistero e senza virtù
con un desiderio massiccio e permanente.
E amandoci così, molto e sempre
un giorno nel tuo corpo all’improvviso
morirò per aver amato più di quanto ho potuto.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate…
Ciaooooooooooooooooooooo
Orso Tony
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
E’ ORA ANCHE UNA PAGINA FB
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Certo non c’è contrasto più stridente
tra l’innocenza e la speranza dei bambini
e la realtà che ci… li… circonda.
INNOCENZA VIOLATA… E NOI…
Bambini feriti,
bambini costretti a fare i soldati,
bambini violentati,
bambini privati dei giochi, dei sogni,
perfino dell’infanzia,
e… bambini uccisi!
Non c’è limite,
non c’è fine,
all’orrore
in tante parti del mondo…
e anche dietro l’angolo di una casa vicina alla nostra.
Penso che tragedie così orribili
non siano poi così lontane da tanti comportamenti
di persone normali come noi
o intorno a noi.
Spesso purtroppo persino persone che dovrebbero essere d’esempio,
per nascoste deviazioni o per malcelati interessi,
diventano capaci di ogni bassezza, di ogni viltà,
nascondendo dure verità pur di salvare i loro privilegi.
Allora vien da chiedersi quando arriverà il momento
di una rinascita morale che porti
a sostanziali modifiche nei comportamenti
individuali, di gruppo e dei governi delle nazioni.
Penso ad esempio alla necessità seria e non di facciata
di privilegiare l’essere e non l’avere
la moralità e non il business a tutti i costi
la salvaguardia e non l’inquinamento del Pianeta… etc.
Ma questo radicale cambiamento comportamentale
non dobbiamo pretenderlo solo dagli altri…
(sarebbe troppo facile… ed ingenuo)
ma anche e soprattutto da noi stessi
perché possa creare, col tempo e con l’esempio,
reali modifiche di abitudini e di cultura
e dunque auspicabili buoni frutti.
Ma se mi guardo intorno, ahimè, la vedo dura
ed allora nel mio piccolo elevo un urlo accorato!
I bambini,
che sono il futuro dell’Umanità,
ci guardano
e si aspettano qualcosa da noi.
Svegliamoci! Muoviamoci!
Ciao da Orso Tony
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LA DIVERSITA’
Spesso… spessissimo…
leggiamo in ogni dove e sentiamo dire,
pur con apparenti “logiche” osservazioni,
che non dobbiamo accettare
quel che è diverso o lontano da noi
perché noi siamo i migliori… i normali.
Eppure… la natura… nostra vera madre
ci dice, in modo chiaro ed inequivocabile, che
– NON ESISTONO NEMMENO 2 FILI D’ERBA UGUALI –

Il bello è che poi ciascuno di noi lo sa perfettamente
anzi è fiero della sua diversità, particolarità,
ed è anche sicurissimo che essa sia bella e giusta
e che debba essere accettata… dagli altri.
Però poi ognuno individua dei canoni, dei limiti, dei paletti,
oltre i quali la diversità per lui diventa un pericolo assoluto
ed ecco il prevalere dell’opinione comune
largamente diffusa
che la salvezza sia solo nell’omologazione…
e di conseguenza
nella chiusura totale ed aprioristica
a tutto quanto non rientra nei suddetti canoni
soggettivi, statistici, fideistici, formalistici
o apparenti, in quanto solo frutto di nostre convinzioni.

Penso invece che, sulla base delle mie tante,
ormai, esperienze di vita,
la diversità è sempre una ricchezza
mentre l’appiattimento, l’omologazione,
è vera povertà.
Alla fine dei conti sarà comunque perdente,
e sopraffatta dalla storia e dalla realtà
come ogni società chiusa al mondo e cieca.

L’inquisizione ha forse fermato la storia?
O è oggi ricordata
come una delle pagine più vergognose
della Cristianità?

Torture Inquisizione
Direte…
“non è la stessa cosa“…
ed invece no…
è sempre la stessa storia.
Cambiano gli oggetti e gli aspetti della discussione
ma la battaglia tra la chiusa conservazione
e cambiamento è sempre uguale.

Tribunale Inquisizione
Un po’ è nella mia natura, è vero,
guardare oltre il conformismo ed il pensiero unico
ma davvero ritengo che la diversità, nei suoi mille aspetti,
da quelli razziali a quelli culturali…
da quelli sessuali a quelli artistici,
da quelli politici a quelli a quelli religiosi,
da quelli dei costumi a quelli del pensiero, etc etc…
possa essere vita, progresso, innovazione, futuro
come la storia c’insegna…
Se qualche nostro antenato non avesse tentato
nuove strade, per terra e per mare,
fatto nuovi esperimenti, ad es. in agricoltura,
forse anche a costo della derisione dei suoi contemporanei
saremmo ancora nelle caverne… o sulle palafitte.

Molti però per combattere ogni diversità
le contrappongono il concetto di Unità.

UNITA’ E DIVERSITA’
Infatti essi affermano e… l’unità?
L’unità non ha valore?
Certo che sì…
l’Unità è un valore assoluto della stessa importanza della diversità… ma ha la sua massima espressione, il suo massimo valore solo se riesce a contenere in sé ed a rispettare tutte le diversità.

Penso anche che le diversità non debbano prevalere sul valore dell’Unità.
Anzi esse debbono riuscire a rispettarla, senza se e senza ma, perché in caso contrario il risultato sarebbe drammatico in quanto avverrebbe una grave disgregazione di qualsiasi tessuto sociale.
Pertanto, a mio parere, è proprio grazie a questo rapporto dinamico, ma corretto, tra unità e diversità che possiamo sperare di poter vivere in una Società Futura libera, giusta e moderna.

UN VIDEO
Infine un bel video sulla stessa linea di pensiero…
Tony Kospan
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” La forza e la grandezza dell’uomo
non consistono
nel suo avere ma nel suo essere “
– Michel Quoist –

Ci crediamo davvero o facciamo finta di crederci?
La domanda-riflessione posta in un gruppo di amici virtuali
mi ha portato a queste brevi considerazioni
che desidero condividere… con voi.
E’ vero, spesso le parole di esaltazione dell'essere
appaiono parole di circostanza,
quasi consolatorie per chi ha poco… o nulla.
Quasi per dirgli, stai buono, tu pensa all’essere,
alla cultura, alla correttezza, all'educazione,
perché all’avere ed a far i nostri comodi
ci pensiamo noi…
alla faccia tua!
.
.
Però poi quando accadono tragedie
o crisi economiche
causate spesso proprio da questi ultimi,
dai fanatici dell’avere, dai cultori del mercato come giungla,
dell’avere sempre di più, dell’avere a tutti i costi,
anche calpestando il prossimo, le leggi, la morale, l'umanità etc…
allora, ecco che di loro non c’è più traccia,
scompaiono dalla scena e si rendono invisibili.
Ma guardiamo bene, stiamo attenti,
sono sempre lì
in agguato a rovinare il mondo,
l'ambiente, la morale, i rapporti umani… etc.
con la loro cupidigia senza fine,
che è per loro l'unico motivo di vita.
Cupidigia che però non impedirà a loro
di avere alla fin fine
gli stessi problemi di tutte le altre persone
sì perché la ricerca spasmodica di sempre nuove ricchezze
e la paura di perderle non darà a loro mai pace.
Debbo dire che non li invidio, neppure lontanamente,
ma mi fanno molta rabbia, ed anche,
mi sia consentito…
un po' schifo… per la loro disumanità.
A me basta il giusto, il superfluo è un optional,
se c’è, bene, benissimo,
e se non c’è, va bene lo stesso,
purché io possa esprimere le mie idee,
vivere i miei sogni,
concretizzare le mie aspirazioni.
Dunque sono convinto
dell’estrema giustezza di quest’aforisma.
Debbo anche dire, ad onor del vero,
che fin da giovane e per tanti anni
ho lavorato tantissimo
– ma sempre nel rispetto dei miei principi –
per poter giungere a questa
libertà… dal bisogno…
Ma cosa ne pensate voi?
Ci credete davvero… o no…
a questo aforisma?
Ciao da Orso Tony

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LA COMPETIZIONE E… NOI…
La competizione ha sempre un obiettivo… una meta da raggiungere… una vittoria da conseguire.
Il termine “competizione”, nel mondo moderno, ha avuto però un’evoluzione verso un significato negativo per alcuni.
Per la precisione… per quelli che danno maggior valore alla serenità ed al benessere interiore ed ai quali non interessa affatto primeggiare.
Per altri, invece, essa ha sempre avuto, ed ha ancora oggi, un enorme significato positivo.
Sono quelli che danno maggior valore al desiderio di primeggiare, anzi ne sentono un’assoluta necessità, per soddisfare il proprio Ego.
Essi ritengono che nella vita bisogna continuamente “battere” gli altri, superarli in qualunque campo (e spesso anche in qualunque modo).
Se questa è la situazione, soprattutto nel mondo occidentale, espongo una mia piccola riflessione sul punto.
LA MIA CONSIDERAZIONE
Come sempre la cosa migliore sta nel mezzo… IN MEDIO STAT VIRTUS.
E’ errato vivere solo per competere.
E’ errato evitare sempre di competere.
La competizione ritengo sia necessaria soprattutto (o solo) per raggiungere l’obbiettivo di una vita degna d’essere vissuta.
Ciò però non deve avvenire a scapito di altri e senza danneggiare alcuno.
Essa quindi deve essere strumento di conoscenza, studio, tecnica, approfondimento e deve essere accompagnata dalla tenacia e dalla perseveranza per raggiungere la meta.
A mio parere dunque non dobbiamo mai dimenticare, che, soddisfatti in buona misura i nostri bisogni primari, nuove sfide possono esserci certo ma solo come un optional evitando così un esasperante e continuo tentativo di primeggiare sugli altri.
L’ideale sarebbe, come ci insegna la saggezza e la filosofia orientale, (ma spesso non è facile) godere con calma, ed a lungo, del risultato raggiunto.
E voi cosa ne pensate?
Tony Kospan
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“Questo è il dolore della vita:
che per essere felici bisogna essere in due”
(Edgar Lee Masters)
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PER ESSER FELICI E’ MEGLIO ESSER SOLI O IN 2?
Tony Kospan
Premesso che la felicità è uno stato d’animo
che può nascere in diverse situazioni
familiari, amichevoli, lavorative, sportive… etc
qui mi soffermerò, seguendo il pensiero di E. L. Masters,
solo sulla felicità in amore.
.
.
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Ebbene sì…
concordo con E. L. Masters l’autore della
mitica Antologia di “Spoon River”
Sapete che da orso, come Schopenhauer,
amo la solitudine e l’adoro sia come amica
che come espressione di libertà
Non solo!
La trovo anche capace di farmi scoprire cose belle e profonde
nel campo dei miei hobby, dei miei interessi etc etc
e quindi non sono affatto un detrattore della solitudine
o della singletudine… anzi.
Ma, ma… la vera felicità…
quella che ti fa innalzare da terra e ti fa volare
beh quella la si vive in 2 e solo in due.
Certo ciò accade solo ed esclusivamente
se c’è vera corrispondenza di sentimenti, complicità
e grande intensità d’amorosi sensi.
So bene che mi si può contestare il fatto che l’amore
come ci fa volare tra le stelle così ci precipita negli abissi
come pure può scadere nella noia, nell’incomprensione, etc.
Sì, certo, ciò è assolutamente vero…
ma quel fantastico emozionante
volo lì… in 2
di un minuto…
di un’ora
di una settimana
di un mese
di un anno
di una vita
è per me,
uno degli ultimi romantici,
il bello della vita
il meglio della vita
ed è quel che la rende degna d’esser vissuta.
Chagall
Concludo questo mia modesta riflessione
con una delle poesie d’amore che amo di più
per il suo ritmo caldo e travolgente
Sonetto dell’amore totale
ed una canzone…
Miracle of love
SONETTO DELL’AMORE TOTALE
Vinicius De Moraes
Ti amo tanto, amore mio…non canti
il cuore umano con maggiore verità….
Ti amo come amico e come amante
in una sempre diversa realtà.
Ti amo per affinità, di un quieto amore prestante
e ti amo al di là, presente nella nostalgia.
Ti amo, infine, con grande libertà
per l’eternità e a ogni istante.
Ti amo come un animale, semplicemente
di un amore senza mistero e senza virtù
con un desiderio massiccio e permanente.
E amandoci così, molto e sempre
un giorno nel tuo corpo all’improvviso
morirò per aver amato più di quanto ho potuto.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate…
Ciaooooooooooooooooooooo
Orso Tony
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
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Certo non c’è contrasto più stridente
tra l’innocenza e la speranza dei bambini
e la realtà che ci… li… circonda.
INNOCENZA VIOLATA… E NOI…
Bambini uccisi, feriti,
bambini costretti a fare i soldati,
bambini violentati,
bambini privati dei giochi, dei sogni.
perfino dell’infanzia,
e… bambini uccisi!
Non c’è limite,
non c’è fine,
all’orrore
in tante parti del mondo…
e anche dietro l’angolo di una casa vicina alla nostra.
Penso che tragedie così orribili
non siano poi così lontane da tanti comportamenti
di persone normali… come noi…
o intorno a noi.
Spesso purtroppo persino persone che dovrebbero essere d’esempio,
per nascoste deviazioni o per malcelati interessi,
diventano capaci di ogni bassezza, di ogni viltà,
nascondendo dure verità pur di salvare i loro privilegi.
Allora vien da chiedersi quando arriverà il momento
di una rinascita morale che porti
a sostanziali modifiche nei comportamenti
individuali, di gruppo e dei governi delle nazioni.
Penso ad esempio alla necessità seria e non di facciata
di privilegiare l’essere e non l’avere
la moralità e non il business a tutti i costi
la salvaguardia e non l’inquinamento del Pianeta… etc.
Ma questo radicale cambiamento comportamentale
non dobbiamo pretenderlo solo dagli altri…
(sarebbe troppo facile… ed ingenuo)
ma anche e soprattutto da noi stessi
perché possa creare, col tempo e con l’esempio,
reali modifiche di abitudini e di cultura
e dunque auspicabili buoni frutti.
Ma se mi guardo intorno, ahimè, la vedo dura
ed allora nel mio piccolo elevo un urlo accorato!
I bambini,
che sono il futuro dell’Umanità,
ci guardano
e si aspettano qualcosa da noi.
Svegliamoci! Muoviamoci!
Ciao da Orso Tony
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