Archivio per 28 novembre 2023

Martedì sera con poesia “L’incontro” di K. Mansfield – arte di Enjolras – canzone “Canzone quasi d’amore” F. Hardy   Leave a comment



Delphin Enjolras
.
.
.

.
.
.


violk39.gifviolk39.gif
Solamente quando abbiamo conosciuto l'amore
ci rendiamo veramente conto
di ciò che avremmo perduto
se non lo avessimo incontrato. 
– Leo Buscaglia –
violk39.gifviolk39.gif

.
.
.

fre bia pouce     musicAnimata
Delphin Enjolras

.
.
.

L'INCONTRO
 Katherine Mansfield
E iniziammo a parlare,
guardandoci un attimo, schivi, con imbarazzo.
La tristezza chiamava lacrime,
ma non piangevo; desideravo
prenderti la mano, ma un tremito diffuso
me lo impediva.
Contavi i giorni che mancavano
a un altro appuntamento,
ma entrambi sentivamo nel cuore,
che soli ce ne andavamo per sempre.
Il suono acuto di una campana riempì la stanza.
“Ascolta” dissi “batte forte come un cavallo
che galoppa su una strada deserta
e che si perde nella notte scura.”
Tacqui stretta tra le tue braccia
finché il rintocco vinse anche il battito dei nostri cuori.
“Non posso andarmene” dicesti,
“la mia vita è qui, in eterno.”
Ma te ne andasti.
Tutto era cambiato. Il rintocco giunse sopito,
debole, sempre più fioco.
Dissi alla notte: “Se smette devo morire”.

.
.
.


 

Delphin Enjolras – Bouquet di fiori serale

.
.
.

ARANCIO-divfar.gif
.
.
.

.
.
.



3
PER LE NOVITA' DEL BLOG
Frecce (174)
SE TI PIACE… ISCRIVITI


.
.
.

Delphin Enjolras
.
.
.

Hercules.. elefantino coraggioso resiste ed allontana ben 14 leonesse affamate – L’incredibile storia ed il video    1 comment




Un elefantino staccatosi per qualche motivo dal suo gruppo viene visto da 14 leonesse adulte ed attaccato.



E’ evidente l’inferiorità numerica di Hercules, questo il nome dell’elefantino forse datogli dopo la bellissima vittoria.

Infatti lui, con orgoglio e forse disperazione, è riuscito a respingere alla grande l’attacco del gruppo nonostante una leonessa gli fosse saltata sulla schiena.









Nel difendersi ha capito che le leonesse avevano paura dell’acqua ed ha utilizzato questo per rispondere all’attacco e perfino a farle allontanare.








Si era ormai al tramonto quando alcuni turisti del safari “Norman Carr Safaris”, al Chinzombo Camp in Zambia, si sono trovati davanti a questa incredibile scena. 

Essi sono precisamente: Jesse Nash giornalista e docente del CW Post College di New York, Dan Christoffel naturalista inglese e Nina Krakowski personaggio televisivo australiano che erano lì per un documentario e stavano andando via.








“Nei tanti anni che sono stato una guida safari in Zambia al South Luangwa, non ho mai visto nulla di simile” ha detto Innocent una delle migliori guide safari del Norman Carr Safaris



.

.


Ma ecco qui l’incredibile video…

.

.


fre bia pouce


.

.

Ciao da Tony Kospan

.

.

.

.

.


LA MALINCONIA – Una breve analisi del suo significato e vediamo come appare nelle poesie.. nei dipinti.. nelle canzoni e non solo   Leave a comment

 


Un interessante articolo sul rapporto, ormai ampiamente riconosciuto, 
tra la malinconia e l’arte insieme a dipinti, poesie e canzoni in tema.





 


LA MALINCONIA NELL’ARTE.. NELLE POESIE E NON SOLO
PER IL BLOG IL MONDO DI ORSOSOGNANTE

 
 


La malinconia – Durer – (Partic.)

 
 

 
png ROSA GRANDE PNG 9

La malinconia è il più legittimo tra tutti i toni poetici.
(Edgar Allan Poe)


La malinconia è la felicità di essere triste.

(Victor Hugo)


La malinconia e la felicità sono come due persone che fingono di non conoscersi
e si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.
(Fabrizio Caramagna)

png ROSA GRANDE PNG 9


 

Paul Delvaux – Elogio della Malinconia

 
 

Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l’esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l’attenzione verso l’interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.



 

Francesco Hayez – Pensiero malinconico


 

Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell’anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.

 
 
 



  
Marie Constance Charpentier – La melanconia

 

 
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l’esistenza e i comportamenti dell’uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l’alternarsi delle stagioni.


 

Christian Landier



Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell’appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell’anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un’unica definizione di carattere clinico.
 
Elio Occhipinti


Ma eccoci alle poesie, associate a dipinti e canzoni. 
 
 
 
fre bia pouce  music+121      (Malinconia – Luca Carboni)
Arnold Bocklin – Malinconia
 
 
 

MALINCONIA E ARTE 
Daniele Bollea
 
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte. 
Si placa nelle opere
che la vantano. 
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento. 
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.

 
 
fre bia pouce  music+121 (Giuni Russo – Malinconia)
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
 

 

VOLUTTA’ DELLA MALINCONIA 
Johann Wolfgang von Goethe 

Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!

 
 
fre bia pouce  music+121 (Malinconia – Riccardo Fogli)
Edvard Munch – Malinconia



NEL LAGO DEI TUOI OCCHI 
Guillaume Apollinaire

Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia.
 

F I N E
 

 



Testo ed immagini dal web – Impaginazione e coordinam. T. K.



AUTUNN marr jtoj4ka (4)
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039
.
.
.

original

.
.
.

Il “mal d’amore” – La bella riflessione di Alberoni sul modo migliore per ripartire dopo una delusione d’amore   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
Una breve, ma molto interessante, analisi di Alberoni
sulla grande creatività scaturente dalla sofferenza causata 
dal “Mal d’amore” e su come riprendere il cammino
dopo una delusione sentimentale.
 
 
 
 
 
 Courbet – Uomo disperato
 
 
 
 
LA POTENZA CREATIVA DEL… MAL D'AMORE
Francesco Alberoni


 
 
Quante volte mi hanno domandato:
«Come si fa a guarire di mal d’amore, smettere di soffrire se ti sei innamorato e non vieni ricambiato?».
Per rispondere ricordiamo che noi ci innamoriamo quando, stanchi del nostro attuale modo di essere, vogliamo realizzare altre nostre potenzialità e siamo pronti a ricominciare.
Allora ci innamoriamo di chi ci fa intravedere la nuova futura possibile vita.
Così si accende il processo di «stato nascente» in cui noi trasfiguriamo tanto il mondo che la persona amata. 
Sentiamo di avere un’affinità profonda, metafisica, con lei e viviamo il nostro amore come qualcosa che contribuisce all’armonia del mondo, alla perfezione stessa del cosmo.
Perciò se chi amiamo ci dice di no, ci rifiuta, non riusciamo a capire, ci sembra qualcosa di assurdo, ma non sul piano psicologico, sul piano della struttura costitutiva dell’essere. 
E’ un assurdo, un vuoto che ci portiamo dentro per anni.
E che può essere riempito definitivamente solo con un altro innamoramento ricambiato. 
Ma allora non c’è nulla da fare contro il male d’amore?
No.
No perché, nello – stato nascente – , noi stavamo mutando, e le energie che volevano creare una nuova vita sono bloccate, ma ancora presenti.
Non possiamo realizzare una coppia amorosa, ma possiamo orientarle verso un’altra meta.
La terapia dell’innamoramento frustrato è una nuova attività creativa.
Goethe si era innamorato di Charlotre Buffe, quando la ragazza ha sposato un altro, ha pensato al suicidio. 
Però, anziché suicidarsi, ha scritto il romanzo “I dolori del giovane Werther”, in cui un giovane si innamora di una ragazza che (guarda caso) si chiama Charlotte e quando lei sposa un altro, si suicida.
Goethe invece si salva.
Un altro esempio: nel 1883 Nietzsche si innamora di Lou Salomé, vuol sposarla ma lei lo respinge.
E’ sconvolto, fugge, ha degli incubi, è disperato.
Ma non si suicida, scrive di getto, in pochi giorni, un’opera straordinaria: Così parlò Zarathustra”. 
Concludendo, per guarire da un innamoramento deluso, la terapia efficace sta nel continuare il processo di trasformazione già iniziato.
Anzi, nell’accelerare il cambiamento esplorando nuove strade.
Soprattutto impegnandosi in un grande compito che richieda lotta, lavoro, energia e creatività.
Solo così le forze liberate dall’innamoramento possono incanalarsi in un nuovo progetto.
E la nostalgia, il dolore, la rabbia, la volontà di riscatto o di vendetta diventano potenze costruttive.


 
 
 

 

 

Testo dal web – Impaginaz. T.K.

 

 

 

farf color farf f377f93a
LA TUA PAGINA DI PSICHE E SOGNO
PER COLORARE LE TUE ORE
frecq8h
.
.
.
.
.
.
.
.
.


 
 

Laura Antonelli.. da star del cinema e sex symbol ai grandi dolori – Mini biografia e video   Leave a comment

.
.
.
.




Grande bellezza e dolce sensualità 
erano le doti che l’avevano fatta divenire un’icona sexy
del cinema italiano nel secondo ‘900.





Pola 28.11.1941 – Ladispoli 22.6.2015




Nata a Pola in Istria… quando era solo una bimba
fu costretta a rifugiarsi con la famiglia a Roma
alla fine della 2° guerra mondiale.







Qui, ormai giovane donna, 
lasciò l’iniziale percorso per diventare insegnante di ginnastica
dopo alcuni “Caroselli”
e dopo alcune presenze come attrice di fotoromanzi.








A 25 anni, nel 1966, con “Le sedicenni
entra nel mondo del cinema.








Seguono altri film che pian piano evidenziano
le sue irresistibili doti di morbida e sognante “femme fatale“.








Nel 1971 ebbe una storia con Jean-Paul Belmondo
conosciuto sul set de “Gli sposi dell’anno secondo“.








Ma è con “Malizia” di S. Samperi che le arride,
in modo esplosivo, il grande successo
e non solo di pubblico, in quanto vince pure
un David di Donatello ed un Nastro d’argento.








Seguono, fino a tutti gli anni ’80, tanti film di successo
ed alcuni anche sotto la direzione di grandi registi
come Giuseppe Patroni Griffi (Divina creatura, 1975)
o Luchino Visconti (L’innocente, 1976) mostrando 
le sue doti di attrice completa
ed in grado di recitare ruoli di diverso genere.








Nel 1991 però, come un fulmine a ciel sereno,
ci fu la notizia del suo arresto
per spaccio di droga che sorprese l’Italia.

Fu l’inizio della sua fine in quanto non si riprese più
mostrando così una grande fragilità caratteriale
che però era molto probabilmente
una notevole componente del suo particolare fascino.








Alla fine fu assolta in quanto era solo consumatrice.

Nel 2000 ci fu il suo ritorno al cinema con Samperi
ma il film “Malizia 2000” fu un grande fiasco
ed a causa di alcune infiltrazioni di collagene
fatte per alcune scene il suo viso ne rimase deturpato.







Ha vissuto gli ultimi anni in totale anonimato 
e con grande tristezza per dolorose vicende giudiziarie
avendo dovuto denunciare il figlio e la badante
d’appropriazione indebita di soldi ed appartamenti.




Malizia 2000



Quando l’amico Lino Banfi iniziò una battaglia
per farle avere il sostegno previsto per gli artisti
dalla Legge Bacchelli lei gli chiese di soprassedere
in quanto voleva essere dimenticata.








Penso che noi tutti però preferiamo ricordarla
nei suoi momenti di magico splendore
anche se la sua vicenda umana ed artistica
ci insegna come sia facile passare
dal grande successo ad un inesorabile rapido e doloroso declino.

Rivediamola in alcune note scene dei suoi film.



fre bia pouce




Ciao Laura e grazie per le emozioni che ci hai donato.

Tony Kospan




stel etoile060stel etoile060stel etoile060

LE NOVITA’ DEL BLOG

Frecce (174)

SE… TI PIACE ISCRIVITI


.


.
.
.
.
.