Archivio per l'etichetta ‘Elio Occhipinti’
Un interessante articolo sul rapporto, ormai ampiamente riconosciuto,
tra la malinconia e l’arte insieme a dipinti, poesie e canzoni in tema.
LA MALINCONIA NELL’ARTE.. NELLE POESIE E NON SOLO
PER IL BLOG IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
La malinconia – Durer – (Partic.)
La malinconia è il più legittimo tra tutti i toni poetici.
(Edgar Allan Poe)
La malinconia è la felicità di essere triste.
(Victor Hugo)
La malinconia e la felicità sono come due persone che fingono di non conoscersi
e si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.
(Fabrizio Caramagna)
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l’esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l’attenzione verso l’interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Francesco Hayez – Pensiero malinconico
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell’anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.
Marie Constance Charpentier – La melanconia
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l’esistenza e i comportamenti dell’uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l’alternarsi delle stagioni.
Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell’appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell’anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un’unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
Ma eccoci alle poesie, associate a dipinti e canzoni.
(Malinconia – Luca Carboni)
Arnold Bocklin – Malinconia
MALINCONIA E ARTE
Daniele Bollea
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte.
Si placa nelle opere
che la vantano.
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento.
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.
(Giuni Russo – Malinconia)
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
VOLUTTA’ DELLA MALINCONIA
Johann Wolfgang von Goethe
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!
(Malinconia – Riccardo Fogli)
Edvard Munch – Malinconia
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Guillaume Apollinaire
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia.
F I N E
Testo ed immagini dal web – Impaginazione e coordinam. T. K.
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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Un interessante articolo sul rapporto, ormai ampiamente riconosciuto,
tra la malinconia e l’arte insieme a dipinti, poesie e canzoni in tema.
LA MALINCONIA NELL’ARTE.. NELLE POESIE E NON SOLO
PER IL BLOG IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
La malinconia – Durer – (Partic.)
La malinconia è il più legittimo tra tutti i toni poetici.
(Edgar Allan Poe)
La malinconia è la felicità di essere triste.
(Victor Hugo)
La malinconia e la felicità sono come due persone che fingono di non conoscersi
e si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.
(Fabrizio Caramagna)
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l’esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l’attenzione verso l’interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Francesco Hayez – Pensiero malinconico
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell’anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.
Marie Constance Charpentier – La melanconia
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l’esistenza e i comportamenti dell’uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l’alternarsi delle stagioni.
Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell’appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell’anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un’unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
Ma eccoci alle poesie, associate a dipinti e canzoni.
(Malinconia – Luca Carboni)
Arnold Bocklin – Malinconia
MALINCONIA E ARTE
Daniele Bollea
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte.
Si placa nelle opere
che la vantano.
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento.
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.
(Giuni Russo – Malinconia)
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
VOLUTTA’ DELLA MALINCONIA
Johann Wolfgang von Goethe
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!
(Malinconia – Riccardo Fogli)
Edvard Munch – Malinconia
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Guillaume Apollinaire
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia.
F I N E
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La malinconia è la felicità di essere triste.
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Francesco Hayez – Pensiero malinconico
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell'anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.

Marie Constance Charpentier – La melanconia
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l'esistenza e i comportamenti dell'uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l'alternarsi delle stagioni.

Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell'appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell'anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un'unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
(Malinconia – Luca Carboni)
Arnold Bocklin – Malinconia
MALINCONIA E ARTE
Daniele Bollea
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte.
Si placa nelle opere
che la vantano.
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento.
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.
(Giuni Russo – Malinconia)
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
VOLUTTA' DELLA MALINCONIA
Johann Wolfgang von Goethe
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!
(Malinconia – Riccardo Fogli)
Edvard Munch – Malinconia
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Guillaume Apollinaire
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia
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tra la malinconia e l'arte…
insieme a dipinti, poesie e canzoni in tema…
LA MALINCONIA NELL'ARTE
PER IL BLOG IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
La malinconia – Durer – (Partic.)
II fiori sono parole,
le foglie silenzio…
tutto raccolto attorno ad essi
Tagore
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l'esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l'attenzione verso l'interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Francesco Hayez – Pensiero malinconico
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell'anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.

Marie Constance Charpentier – La melanconia
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l'esistenza e i comportamenti dell'uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l'alternarsi delle stagioni.

Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell'appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell'anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un'unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
(Malinconia – Luca Carboni)
Arnold Bocklin – Malinconia
MALINCONIA E ARTE
Daniele Bollea
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte.
Si placa nelle opere
che la vantano.
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento.
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.
(Giuni Russo – Malinconia)
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
VOLUTTA' DELLA MALINCONIA
Johann Wolfgang von Goethe
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!
(Malinconia – Riccardo Fogli)
Edvard Munch – Malinconia
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Guillaume Apollinaire
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia
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La malinconia – Durer – (Partic.)
II fiori sono parole,
le foglie silenzio…
tutto raccolto attorno ad essi
Tagore
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l’esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l’attenzione verso l’interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Francesco Hayez – Pensiero malinconico
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell’anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.

Marie Constance Charpentier – La melanconia
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l’esistenza e i comportamenti dell’uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l’alternarsi delle stagioni.
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell’appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell’anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un’unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
Arnold Bocklin – Malinconia
MALINCONIA E ARTE
Daniele Bollea
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte.
Si placa nelle opere
che la vantano.
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento.
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.
VOLUTTA’ DELLA MALINCONIA
Johann Wolfgang von Goethe
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!
Edvard Munch – Malinconia
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Guillaume Apollinaire
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia
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La malinconia – Durer – (Partic.)
II fiori sono parole,
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Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l'esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l'attenzione verso l'interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Francesco Hayez – Pensiero malinconico
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell'anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.

Marie Constance Charpentier – La melanconia
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l'esistenza e i comportamenti dell'uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l'alternarsi delle stagioni.
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell'appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell'anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un'unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
Arnold Bocklin – Malinconia
MALINCONIA E ARTE
Daniele Bollea
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte.
Si placa nelle opere
che la vantano.
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento.
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.
VOLUTTA' DELLA MALINCONIA
Johann Wolfgang von Goethe
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!
Edvard Munch – Malinconia
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Guillaume Apollinaire
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia
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Iniziamo con questo post una trilogia sul rapporto,
ormai ampiamente riconosciuto, tra la malinconia e l'arte…
Nei primi due, accanto a diversi dipinti ed aforismi
dedicati a questo stato d'animo,
leggeremo un interessante articolo di Elio Occhipinti sul tema
mentre nel terzo ci soffermeremo sulla nota opera
La Melancolia di Durer
LA MALINCONIA NELL'ARTE E NON SOLO
RIFLESSIONE AFORISMI POESIE E TANTI DIPINTI
PER IL BLOG
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
Caravaggio – Particolare della “Morte della Vergine” – Louvre
I PARTE
II fiori sono parole,
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Tagore
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l'esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l'attenzione verso l'interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Arnold Bocklin – Malinconia
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell'anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.
La Malinconia – Domenico Fetti
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l'esistenza e i comportamenti dell'uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l'alternarsi delle stagioni.
Jean-Baptiste Camille Corot – La Melancolie
Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell'appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell'anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un'unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
VOLUTTA' DELLA MALINCONIA
Johann Wolfgang von Goethe
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!
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LA POESIA L'ARTE LA MUSICA… ETC…
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LA MALINCONIA NELL'ARTE
AFORISMI POESIE E TANTI DIPINTI
Caravaggio – Particolare della “Morte della Vergine” – Louvre
ELOGIO DELLA MALINCONIA IN ARTE… E NON SOLO
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I PARTE
I fiori sono parole,
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Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l'esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l'attenzione verso l'interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Arnold Boecklin – Malinconia
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell'anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.
La Malinconia – Domenico Fetti
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l'esistenza e i comportamenti dell'uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l'alternarsi delle stagioni.
Jean-Baptiste Camille Corot – La Mélancolie
Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell'appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell'anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un'unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
– dal web – impaginazione e coordinam. T. K. –
Tony Kospan
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