CARAVAGGIO – Il San Giovanni Battista di Kansas City – Storia ed analisi dell’inconsueto dipinto   7 comments



Questo è un altro sorprendente dipinto del Caravaggio.
In realtà non è l’unico suo “San Giovanni Battista”, ce ne sono ben altri 7.
Ma parlerò di questo, identificato quale “di Kansas City” perché si trova in quel museo, in quanto presenta alcuni interessanti aspetti.
Vedremo poi perché anche sorprendenti.
Intanto conosciamone la storia in breve.







LA STORIA DEL DIPINTO


Il dipinto fu commissionato al nostro mitico pittore da Ottavio Costa nel 1602 ed era destinato a diventare una pala d’altare di un remoto paesino del ponente ligure.
Ottavio Costa, pur essendo banchiere, però doveva intendersi d’arte se in quel paese mandò solo una copia (attualmente conservata nel Museo di Albenga) e trattenne per sé l’originale nel suo palazzo romano dove rimase fino al XIX secolo.
Dopo se ne persero le tracce ma lo ritroveremo poi nel ‘900 prima in una collezione privata inglese, poi in una galleria antiquaria ed infine sarà acquistato dal  Nelson-Atkins Museum of Fine Art di Kansas City.









IL DIPINTO E LE SUE INCONSUETE CARATTERISTICHE

L’intensità e la forza dei colori, insieme ai loro contrasti, donano al dipinto effetti quasi tridimensionali.
Osservandolo bene poi contiene con evidenza tutti gli elementi classici che si attribuiscono al Santo precursore di Gesù e cioè:
una croce alta fatta con una canna, la pelle di cammello e il mantello rosso ma anche le foglie di quercia (albero della croce).
Tuttavia, se non conoscessimo il titolo, difficilmente potremmo considerarlo di genere religioso proprio in considerazione delle particolari caratteristiche che il pittore dà al Santo e che ora esamineremo.
Caravaggio amò dipingere questo e gli altri suoi “San Giovanni” sempre come un ragazzo o un giovane solo, nel deserto.
Egli si basava sull’affermazione del Vangelo di Luca:
 “il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.”
In precedenza era invece stato sempre rappresentato come un bambino, insieme al cuginetto Gesù, o come un adulto, nell’atto di battezzare il Cristo.



San Giovanni Battista – Tiziano


Tornando ad un esame specifico del dipinto di Kansas City notiamo che non solo è un giovanetto ma è anche molto imbronciato (anzi direi proprio “incazzato”) come lo sono spesso i giovani (e come siamo stati anche noi quando eravamo adolescenti) come si evince dal suo volto oscuro e dal suo sguardo quasi torvo.
I colori intensi e la scarsa luce accentuano poi quel senso di protesta che aleggia con forza nell’aria.
Certo un Santo così corrucciato e con un atteggiamento così duro stonerebbe in una pala d’altare (e difatti restò nel palazzo del banchiere).






In realtà non si può escludere nemmeno che il dipinto possa rappresentare anche l’umore non sereno che in quel periodo poteva avere lo stesso Caravaggio che, come sappiamo, spesso si metteva nei guai per il suo carattere non docile.
In ogni caso il pittore mostra una profonda conoscenza dell’animo umano in generale e delle crisi giovanili in particolare.



Caravaggio – Autoritratto




IL MODELLO

Dalle tracce delle attività preparatorie, rinvenute con i raggi infrarossi, si è accertato che il Caravaggio dipinse dal vero utilizzando la presenza di un modello.
Ma chi è il giovane modello?
Secondo gli storici dell’arte potrebbe essere Cecco, il suo garzone di bottega (e forse suo amante).

Tony Kospan


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Fonti: vari testi e siti web
Copyright Tony Kospan
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