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Gli strani percorsi della vita… e… l’invito.

DAL LIBRO
VA’ DOVE TI PORTA IL CUORE
di Susanna Tamaro
I
Và dove ti porta il cuore.
La via che hai percorso non era dritta ma piena di bivi, ad ogni passo c’era una freccia che indicava una direzione diversa;
da lì si dipartiva un viottolo, da là una stradina erbosa che si perdeva nei boschi.
Qualcuna di queste deviazioni l’hai imboccata senza accorgertene, qualcun’altra non l’avevi neanche vista;
quelle che hai trascurato non sai dove ti avrebbero condotto, se in un posto migliore o peggiore;
non lo sai ma ugualmente provi rimpianto.
Potevi fare una cosa e non l’hai fatta, sei tornata indietro invece di andare avanti.
Il gioco dell’oca, te lo ricordi?
La vita procede pressappoco allo stesso modo.
II
Quando davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere,
non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo,
senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore.
Quando poi ti parla, alzati e va dove lui ti porta.
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III
Trovare scappatoie quando non si vuole guardare dentro se stessi è la cosa più facile al mondo.
Una colpa esterna esiste sempre, è necessario avere molto coraggio per accettare che la colpa
– o meglio la responsabilità – appartiene a noi soltanto.
IV
Chissà perché le verità elementari sono le più difficili da comprendere?
Se io avessi capito allora che la prima qualità dell’amore è la forza,
gli eventi probabilmente si sarebbero svolti in modo diverso.
Ma per essere forti bisogna amare se stessi; per amare se stessi bisogna conoscersi in profondità,
sapere tutto di sé, anche le cose più nascoste, le più difficili da accettare.
2 PAROLE SUL LIBRO
E’ la storia forte, intensa ed umana narrata come una lunga lettera di un’anziana nonna alla nipote lontana.
Nella lettera c’è tanto amore ed una appassionata aperta confessione di tutti i segreti della sua vita con l’esortazione alla nipote ad andare… dove la porta il cuore.
Il libro considerato un testo molto poetico è stato un grande best seller e da esso è nato un film con la regia di Cristina Comencini.

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In questo post ricorderò Monet
con la storia, in breve, della sua vita artistica,
la visione di alcuni suoi capolavori
ed una sintetica analisi della sua arte.
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Parigi 14.11.1840 – Giverny 5.12.1926 (Autoritratto)
Egli è stato uno dei massimi esponenti,
se non il massimo, dell’impressionismo…
e certamente, nel cuore, nella fedeltà e nello stile,
il più impressionista di tutti gli impressionisti.
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Donna nel prato
CLAUDE MONET
PADRE DELL’IMPRESSIONISMO
E
POETA DELLA LUCE E DEL PAESAGGIO
Régate à Argenteuil
BREVE PERCORSO ARTISTICO
Inizia presto, a 18 anni, a dedicarsi alla pittura,
soprattutto di paesaggi, sotto la guida di Boudin.
Trasferitosi a Parigi frequenta, e studia, gli artisti
che allora andavano per la maggiore…
ma si appassiona in particolare per le opere
di Courbet e della Scuola di Barbizon.
Adolfo Monet legge in giardino – 1866
Egli non ama e non apprezza le formalità
dell’arte classica al punto che si racconta
che non sia mai entrato al Louvre.
Pian piano pur seguendo lo spirito della pittura dei suoi tempi
acquisisce sempre di più uno stile personale
costituito da schizzi di colore ed assenza di linee nette.
Monet – Bianca Monet che dipinge
E’ del 1874 il suo dipinto “Impression Soleil levant”
che fu esposto alla prima mostra dei futuri impressionisti,
che si tenne nello studio del fotografo Nadar.
Questa fu una mostra di pittori
che allora condividevano questo nuovo modo di dipingere
(Cézanne, Degas, Morisot, Renoir, Pissarro e Sisley)
ed i cui dipinti erano stati rifiutati dal Salon “ufficiale”,
cioè quello dell’Académie des beaux-arts di Parigi.
Questo dipinto acquisirà poi un’importanza fondamentale
come vedremo più giù.
La Cattedrale di Rouen
MONET E L’IMPRESSIONISMO
La corrente artistica prenderà infatti il nome Impressionismo
proprio da quel suo dipinto che possiamo vedere qui giù
e che in fondo già racchiude tutta la sua passione
per la luce, il colore e la natura.
Impression soleil levant – 1872
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Monet raffina sempre più il suo stile, sempre senza tradire mai
lo spirito impressionista, dedicandosi a creare dipinti
con soggetti più volte rivisitati ed oltre ai vari paesaggi
abbiamo soprattutto la serie della “Cattedrale di Rouen“,
dipinta sempre con luci ed atmosfere diverse
e negli ultimi anni quella vasta e talvolta quasi eterea delle “Ninfee”.
La passeggiata
La sua geniale capacità di tradurre nei dipinti
ogni sfumatura dei paesaggi fece scrivere al grande scrittore
Guy de Maupassant
“una volta prese tra le mani un temporale che batteva sul mare
e lo gettò sulla tela: e quella che aveva così dipinto era proprio la pioggia“.

Ninfee rosa
“La sua personale ricerca pittorica non uscirà mai dai confini di questo stile,
benché egli sopravviva molto più a lungo dell’impressionismo”
Pertanto egli rimase sempre fedele allo spirito di questa mitica corrente.
Passeggiata sulla scogliera
PICCOLA ANALISI DELLA SUA ARTE
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La pittura di Monet, come quella di tutti gli impressionisti,
non mira alla realtà, ma alle sensazioni individuali
e quindi è quanto di più lontano possa essere rispetto
al realismo, sia inteso come espressione della cruda realtà,
che di descrizione della sublime bellezza.
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Terrazza sul mare a Sainte Adresse
Il pittore e l’oggetto del dipinto subiscono il fluire senza soste del tempo
ed ecco la dissoluzione delle forme
attraverso la perdita dei contorni netti delle immagini fino ad avere dipinti
che ad una visione distratta potrebbero apparire semplici macchie di colori.
E’ soprattutto nei paesaggi, come accennavo su,
che Monet raggiunge dei vertici davvero altissimi.
Con lui si ha un vero e proprio rovesciamento
dei concetti della pittura paesaggistica che non è più natura dipinta
ma diventa espressione dell’esperienza interiore.
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Camille Monet in giardino (partic.)
Il suo amore per la pittura “en plein air” ci viene confermato
anche da questo dipinto dell’amico, e compagno di corrente, Renoir,
che lo ritrae proprio mentre dipinge all’aperto nel suo giardino.
Renoir – Monet che dipinge nel suo giardino
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Possiamo dare un’ulteriore sguardo alla bellezza dei suoi dipinti
attraverso il video qui giù…
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Claude Monet (autoritratto)
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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Donna che legge
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